Un inizio da incubo

Anche limitandosi a considerare solo le cose del baseball, trascurando quanto mi è accaduto personalmente, il 2023 rischia di essere l’anno più disastroso della mia vita. Non bastava che i Red Sox fossero solo spazzatura (cit), doveva anche arrivare l’ennesimo intervento di Manfred per cercare di snaturare e distruggere completamente il vecchio gioco, renderlo insopportabile per i vecchi appassionati e allontanare le nuove leve prima che possano apprezzarlo.

Ma andiamo per ordine. All’inizio di questa settimana, il Joint Competition Committee della MLB ha votato all’unanimità una serie di modifiche al regolamento espressamente concepite per rovinare, a cominciare dalla stagione 2023, il più bel gioco del mondo:

  • è stato confermato  in  modo permanente il corridore sulle basi agli exreainning. Scordatevi di poter rivivere le drammatiche 7 ore di gioco di gara 3 delle WS 2018. Fine. Kaput. Manfred vuole andare a letto presto la sera. Io devo ancora conoscere qualcuno che assiste a una partita in parità al 20° inning ed è arrabbiato perché non è ancora finita.
  • saranno ulteriormente infastiditi i lanciatori dall’introduzione di un pitch clock, che ha la ridicola pretesa di uniformare i ritmi di lancio di tutti, e limitando limitando i lanci di pickoff.  Forse Manfred odia i pitcher e vuole vuole distruggerli tutti con lo stress
  • saranno vietati gli shift difensivi, perchè…… boh!? Forse Manfred è infastidito dai giocatori disposti in campo in modo asimmetrico rispetto alla bisettrice. Va a sapere
  • i cuscini delle basi saranno più grandi. Questa è talmente cretina che sembra troppo anche per Manfred. Forse hanno solo fatto una scommessa: vediamo se quegli idioti si bevono anche questa.

Ogni anno i Manfred boy si inventano provvedimenti che, lungi dal minimanete intaccare i problemi che dichiarano di voler risolvere, producono solo il risultato di rovinare lo spettacolo. E’ tutto molto triste. 

Non so se esista un nesso, però non posso fare a meno di notare che anche il lavoro Chaim Bloom appare perfettamente collimante con le iniziative di Manfred. Ovviamente non posso esserne sicuro, ma potrebbe non essere una coincidenza che i Red Sox 2023 procurino la stessa desolante disperazione.

È difficile dire cosa siano i Red Sox del 2023. Non è la normale indeterminatezza di ogni squadra all’inizio dell’allenamento primaverile. Esaminando in dettaglio il roster dei Red Sox si fatica a rintracciare anche una minima idea dei criteri utilizzati per costruirlo.

Che dire della rotazione dove il lanciatore più sano è Corey Kluber? Che dire di Enrique Hernandez, schierato interbase, ruolo in cui non ha mai giocato più di 17 partite in nessuna stagione nei suoi nove anni di major? Che dire di Adam Duvall, che verrà schierato esterno centro, posizione ricoperta in solo 68 partite sul totale di 830 della sua carriera?

I Red Sox inizieranno la stagione senza un ricevitore di ruolo (dopo essersi privati di Vasquez), ma hanno due ben riserve (tre se si conta Jorge Alfaro). Christian Arroyo dovrebbe esibirsi ogni giorno in seconda base, il che andrebbe anche bene fino al ritorno del titolare, se anche lui stesso non fosse stato frequentemente inscritto nella IL nelle ultime due stagioni. Alex Verdugo, uscito da una stagione in cui ha palesato forti limiti difensivi nel gestibile campo sinistro del Fenway Park, sembra destinato a spostarsi a difendere il Pesky’s Pole, semplicemente il campo destro più difficile del baseball. Perché succede tutto questo casino insensato? È difficile trovare motivi razionali,  occasionalmente occorre rilevare la necessità di fare posto a due rookie su cui si concentrano le speranze per la stagione. Il primo è l’oggetto misterioso Masataka Yoshida, il nuovo esterno sinistro le cui capacità difensive sono ancora più limitate di quelle di Verdugo, e in attacco ancora non ha dimostrato di essere migliore di un Rustney Castillo qualsiasi. Il secondo è Triston Casas, un prospetto che si è dimostrato abbastanza promettente nelle 27 (ventisette) partite di major league che ha giocato fino ad ora.

Quindi cosa ci dobbiamo aspettare nel 2023? Non mi sembra sia possibile farci troppe illusioni, l’ultimo posto è un’eventualità oltremodo concreta. Gli MFY, dominatori della AL east, hanno ri-firmato Judge (promemoria per Bloom: studiare cosa significa “ri-firmato”) e si sono rafforzati con  Carlos Rodon. I Blue Jays, dopo aver preso Dalton Varsho, Brandon Belt e Chris Bassitt, certamente saranno protagonisti della division. C’è da scommettere che ritroveremo agguerriti anche gli odiosi raggetti di Tampa,  simpatici come un foruncolo purulento sul deretano. Anche i derelitti Orioles potrebbero incrementare il loro bottino di vittorie nel 2023.

Di cosa hanno bisogno i Red Sox per non sprofondare in classifica? Beh in primo luogo sarebbe opportuno che Sale e Whitlock rimanessero sani per tutta la stagione. Non è quello che è successo negli anni scorsi, ma è anche lecito sperare. Purtroppo non però non basta, Nella rotazione ci sono anche altri slot e non so cosa ci si può aspettare da Bello e Kubler. Inoltre occorre che Yoshida esploda nel box e diventi una star, e poi occorre che Hernandez e Duvall abbiano prestazioni decenti nelle loro nuove posizioni e che Casas per non cada in uno slump da rookie e Turner si dimostri un buon slugger come se non fosse invecchiato di un altro anno e altre trecento cose che in parte abbiamo richiamato prima. La probabilità che una di queste cose accada potrebbe anche essere una legittima aspettativa, ma la probabilità che si verifichino tutte (o anche la maggioranza di esse) è dannatamente bassa.

Bloom quindi è andato all in con nulla in mano.  Non serve stabilire se sia un pazzo o un genio o entrambe le cose. Sicuramente ha una visione per i Red Sox del futuro e il supporto dalla proprietà. Per ora. Ma abbiamo visto quanto velocemente cambiano le cose. L’abbiamo visto con Dave Dombrowski e con Ben Cherington. Spero che la proprietà applichi gli stessi criteri di giudizio utilizzati per i precedenti manager e sia insoddisfatta, come lo sono io, di tre ultimi posti nelle ultime quattro stagioni.

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Strategia a lungo termine

Cari amici, come avete potuto constatare, non sono riuscito ad essere molto prolifico dopo la mia recente promozione dalla bacheca commenti. Ciò non è inusuale per i miei standard. Di fatto tutte le mie energie sono concentrate sui giocatori dei Red Sox e poco o nulla mi interessa su quello che succede nelle altre squadre. Con la sola eccezione dei Giants di SF, che ogni tanto attirano la mia attenzione (e ovviamente alle disgrazie che capitano a quelli in pigiama), per quanto mi riguarda sul resto della MLB si potrebbe stendere un gigantesco chissenefrega. Così quando arriva il momento di commentare il mercato sono strutturalmente a corto di opinioni basate sui fatti.  

Oltretutto le cose durante questa offseason 2022 non potevano migliorare, mancando anche la materia prima cioè i fatti da commentare. In questi giorni spesso mi sono messo davanti a una tastiera per scrivere qualcosa su questa squadra e ogni volta ho fallito. Avevo molto riflettuto su come riuscire impostare un commento intelligente e ero arrivato alla conclusione che non era possibile. 

Prima della notizia bomba che riguarda Devers, potevo solo commentare portato avanti una mediocre e irritante post season. Queste le considerazioni.

Il Front Office.

C’è, infatti, un responsabile assoluto di questo colossale strazio e risponde al nome di Chaim Bloom, per il quale bisognerebbe inventare nuovi aggettivi per descrivere adeguatamente la disastrosa gestione. Quello che balza principalmente agli occhi è il modo deficitario con cui ha trattato i due principali dossier sulla sua scrivania.  Bloom ha passato il 2022 ripetutamente affermando che Xander Bogaerts era la sua massima priorità, e si presume dovesse trovare una soluzione. In realtà è stato capace solo di inscenare un osceno tira e molla, condite da dichiarazioni trasudanti ottimismo, fino allo showdown finale dei winter meetings, allorchè abbiamo dovuto prendere atto che ci sono state almeno tre team che hanno superato l’offerta dei Sox di 40 mln o più. Ma la proprietà è soddisfatta di questo stato di cose? Questa è la domanda più importante alla quale temo di non saper rispondere. I termini del contratto di Chaim Bloom come chief baseball officer di Boston non sono stati resi noti pubblicamente, ancora oggi a quattro anni dal suo ingaggio. Allo stato attuale sembra lanciato a battere i record di durata dei suoi immediati predecessori, con risultati peraltro incomparabilmente peggiori. Sia Cherington, che non è durato quattro stagioni complete, sia Dombrowski, arrivato nell’agosto del 2015 e cacciato nel settembre del ‘19, hanno guidato i Sox alla conquista delle World Series durante i loro incarichi, mentre con Bloom, siamo sempre arrivati ultimi, a parte l’exploit dell’ALCS 2021. Se la proprietà avesse ancora la stessa voglia di vincere della scorsa decade, Bloom avrebbe bisogno di un grande passo avanti nel 2023 per mantenere il suo lavoro. Se invece i proprietari, magari distratti da vicende più interessanti, oppure per una pervicace contrarietà ai contratti ultradecennali, sono contenti di sperperare denari senza raccogliere nulla, Bloom sembra proprio l’uomo giusto al posto giusto. Tuttavia, se l’obiettivo è arrivare ultimi, mi potrei candidare anche io a ricoprire quel ruolo, e sarei anche graziosamente disponibile ad accettare una piccola riduzione dello stipendio.

La rotazione.

Lo scorso anno Cora ha dovuto arrangiarsi con due partenti piuttosto datati, che sarebbero stati l’ideale come supporto alla profondità del roster, ma non per essere schierati in prima fila per tutta la stagione. Come sapete bene, sono sempre stato un grande estimatore di Rich Hill e sono contento che sia tornato ai Red Sox l’anno scorso. Ora però sono altrettanto contento che i risultati della stagione 2023 non debbano fondamentalmente dipendere dalle prestazioni sue e di Wacha. Non sono altrettanto contento di aver perso Eovaldi un altro campione del mondo 2018, a cui i Rangers hanno deciso di dare 34 mln in due anni. Eovaldi continua ad essere un buon giocatore, con l’unica colpa di poter pretendere un salario non abbastanza economico per le casse dei Red Sox. 

Può essere razionale non inseguire un free agent così costoso, in relazione alla prestazioni attese, ma, se a fronte di tutte queste partenze, ci si chiede quale sia stata la contropartita, il bilancio è comunque deficitario. L’arrivo del trentenne Corey Kluber, che corona un inseguimento durato anni (dopo Cleveland ce lo hanno soffiato prima i Rangers, poi gli Yankees e infine i Rays), non riesce assolutamente a compensare le perdite e rischia di apparire la solita operazione targata Chaim Bloom: troppo poco e troppo tardi.

Il Bullpen.

Si tratta di un reparto normalmente  più volatile durante una stagione MLB e che può essere facilmente incrementato a luglio, nel caso si intraveda l’opportunità di una stagione vincente. Il ruolo di closer fa eccezione, perchè questo tipo di pitcher non crescono sotto i cavoli. Nel nostro bullpen il ruolo è rimasto praticamente vacante fin dall’uscita di scena di Kimbrell. Finalmente, con Jensen, abbiamo un giocatore di ruolo sul quale, tuttavia, valgono le stesse considerazioni fatte su Kluber: non è esattamente nel fiore degli anni. Tuttavia, dopo anni di siccità, ti vuoi lamentare se arriva una pioggerellina?

Il DH.

Sapevano dalla scorsa off season che questa sarebbe stata l’ultima stagione di JD Martinez a Boston. Anche se non ha mai ripetuto i 1.031 OPS della sua prima stagione, è sempre rimasto un grande campione e un punto di forza per la squadra. Curiosamente, come altri suoi compagni di squadra del dream team 2018, ha finito per accasarsi sulla west cost, con i Dodgers. Curiosamente il traffico scorre anche nel senso inverso della carreggiata e, oltre a Jansen, è in arrivo anche un altro titolare dei Dodgers 2018: Justin Turner (anche se ci avrebbe fatto più comodo lo SS omonimo). Turner potrebbe essere un buon sostituto per JD. Forse non sarà un battitore della stessa qualità, ma Turner ha un valore difensivo superiore a quello che Martinez poteva offrire. Infatti, oltre a schierarlo regolarmente nel ruolo di DH, Cora potrebbe impiegare Turner in prima base, quando Casas ha bisogno di un giorno libero o quando il partente avversario è un forte mancino, oppure in terza base al posto di Devers. Turner potrebbe auspicabilmente contribuire a incrementare il deficitario OBP di squadra. Anche se non è lecito aspettarsi che all’età di 38 anni emuli le prestazioni delle stagioni prepandemiche, le sue abilità non sono del tutto svanite. Per la cronaca, il .350 OBP di Turner nel 2022 sarebbe stato terzo se avesse giocato con noi, dietro a X Man e Ciccio Devers. 

Conclusioni provvisorie.

La offseason non è ancora conclusa, ma l’indirizzo generale mi sembra sostanzialmente delineato. La squadra ha enormi scompensi nel roster determinati dalle partenze che hanno lasciato scoperti alcuni ruoli essenziali. Non sono in cantiere  attività che possano rendere competitiva la squadra per il 2023 e quindi è molto probabile che vedremo ancora una volta la post season sul divano di casa. Non è riconoscibile alcun percorso organico che possa incrementare le prestazioni nel tempo: a fronte di qualche forza fresca (Yoshida è la notevole eccezione) i Red Sox sembrano diventati una casa di riposo per vecchie glorie. La fine positiva annunciata per la telenovela Devers riporta un po’ di sereno, ma ancora non è presto per stabilire se potremo ambire a qualcosa di più di un aurea mediocritas, lasciando ad altri i posti in prima fila.

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Winter Meetings last report

I winter meeting 2022, ospitati quest’anno proprio a San Diego, si sono conclusi mestamente con Xander Bogaerts, la bandiera, il nostro giocatore più rappresentativo, che ha accettato di trasferirsi e giocare vicino alla base navale della California meridionale abbandonando il New England e i Red Sox, organizzazione nella quale ha militato dal lontano 2009, mietendo numerosi successi. 

Quindi per i prossimi 11 anni saremo costretti a vedere Xman indossare una casacca color diarrea. Sarà dura da sopportare sia per noi che per Xander, che tuttavia, se proprio dovesse sentirsi depresso, potrà tirarsi su il morale leggendo il mastodontico contratto che ha firmato che prevede 280 milioni di dollari come compenso per prendere a bastonate una palla.

L’accordo infrange la previsione pre-offseason di MLBTR di $ 189 milioni in sette stagioni. È il secondo più grande accordo di free agent nella storia del Padres, con solo i casi di Judge e Turner che lo superano finora tra i free agent in questa stagione di mercato.

Nonostante i rapporti all’inizio della giornata affermassero che le due parti stessero chiudendo un accordo, i Red Sox non hanno fatto nulla per evitarlo. Il Boston Globe ha riferito che l’offerta di chiusura dei Red Sox era di sei anni, $ 160 milioni. Sono valori di cui si parla da un po’ e non che. non hanno nessun connotato di un tentativo in extremis

Per chi avesse problemi con i conti, si tratta 120 milioni di meno sul totale, anche se i Sox hanno offerto un valor medio annuo più elevato. I Red Sox erano quindi distanti anni luce dal traguardo che il giocatore poteva cogliere, cioè la pazzesca offerta dei Padres assolutamente imprevedibile  dal punto di vista commerciale

Ma giunti a quel punto non c’era nulla da fare. La corporation di Scott Boras è riuscita a rifilare Bogaerts a una squadra che non aveva bisogno di un interbase, per di più a un prezzo pazzesco. Boras ha più volte affermato che Bogaerts vuole giocare solo interbase. Vedremo come risolverà la questione il manager dei Padres, ma questi ormai sono problemi che non ci riguardano.

Quello che ci riguarda invece è la condotta dissennata del nostro front office. La cosa che fa più rabbia è che se Bloom avesse formulato la stessa offerta finale, diciamo, in primavera, molto probabilmente avrebbe avuto successo. Resta da decidere se sia stato troppo scemo o troppo furbo. In ogni caso si tratta di un pattern riconoscibile, anche quando il front office era tenuto da altri: i Red Sox hanno più volte preso giovani fuoriclasse, li hanno fatti crescere e, a un certo punto della loro carriera, li hanno mandati a fare i bagagli. Le circostanze sono state diverse nei vari casi, ma il risultato finale, in realtà, è sempre stato lo stesso. Il precedente che presenta maggiori analogie con quello in parola è quello di Jon Lester, migrato a Chicago per ricongiungersi con Epstein, ma ce ne sono molti altri.

Non solo è successo, ma potrebbe ricapitare. Ora c’è la pratica Rafael Devers da affrontare. Come si comporteranno in questo caso? Aspetteranno, con il braccino corto, ancora una volta, senza decidersi a presentare un’offerta ragionevole ed equa? Perderemo la nostra  ultima giovane stella che ci è rimasta? 

Se dobbiamo fare previsioni basandoci sul passato la risposta è si lo faranno. Lo faranno ancora, come lo hanno fatto nel passato. E io che ancora ho nostalgia per Beltre  (figuratevi per Mookie), scopro che mi sono scelto una squadra assolutamente spietata da questo punto di vista. Non so proprio quanti di questi colpi riuscirò ancora a sopportare.

Come se non piovesse abbastanza sul bagnato ora, per la prima volta dal 2013, abbiamo un problema all’interbase. Sarà schierato davvero Trevor Story con Christian Arroyo in seconda? Non credo sia una soluzione all’altezza delle nostre aspettative, ma non riesco a immaginare come possa andare bene in un altro modo. Nutro poche speranze che la soluzione possa arrivare dal mercato, laddove il costo di gente come Carlos Correa o Dansby Swanson si è appena incrementato. Bogaerts ottiene uno dei più grandi contratti nella storia della MLB, ponendo le basi per un’affascinante guerra di offerte per i due interbase stellari che rimangono senza contratto.

Per i Red Sox, incapaci di tenere ben saldi i propri punti di forza, su cui aggregare e ricostruire una squadra di livello, sembra aprirsi un lungo periodo di irrilevanza. Con tali presupposti sembra vano discutere delle nuove acquisizioni, come è inutile discutere di un menù composto solo da contorni, in cui manca un piatto forte.

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Un nuovo inizio

Sembra ci sia stato un contrordine per il quale il cuore della Red Sox Nation non cesserà di battere in Italia. Questo accade perché non riuscivo a sopportare che il decennale lavoro di Paolo Berti andasse immediatamente disperso. Inoltre mi sarebbe mancato il confronto quasi quotidiano con una community straordinaria (specialmente in confronto a quello che mediamente troviamo su internet), per qualità e competenza nel dibattito. Infine ha pesato anche il fatto che nessuno (questa me la legherò al dito!) si è fatto avanti per evitarmi questa faticaccia. Non avrei mai pensato di avere la possibilità di poter prendere un altro impegno in questo frangente della mia vita, ma evidentemente il tempo è comprimibile all’infinito e quindi se si possono fare cinque attività contemporanee se ne possono fare altre sei. Ovviamente tutte male.

Il punto principale, che mi ha fatto tanto esitare, è che, inevitabilmente, la qualità di questo blog è destinata, perdendo la guida di Paolo, a subire un drastico decremento. Tuttavia, come spesso si dice, piuttosto che niente è meglio piuttosto. Io sarei il piuttosto e vi dovrete accontentare, almeno fin tanto che qualcuno più giovane e motivato non prenderà il mio posto. (Fortunatamente Paolo mi ha assicurato che continuerà a contribuire sulla bacheca e quindi ogni tanto avrete la possibilità di leggere qualcosa di intelligente 🙂)

Alla fine però ho pensato che aggiornare sulle attività dei Red Sox in questo periodo non sembra proprio un’attività impegnativa: non sta succedendo nulla di nulla, a parte la demolizione della squadra che nel 2021 è arrivata a due game dalle WS. In particolare il Chief Baseball Officer Chaim Bloom brilla per mancanza di iniziativa su qualsiasi fronte. Questo è particolarmente evidente se esaminiamo i principali dossier che dovrebbe avere sulla sua scrivania.

Il primo punto all’ordine del giorno nel 2022 era quello di estendere il contratto di Xander Bogaerts. Se ne è parlato per tutta la stagione, ma la missione è completamente fallita e ora  Bogaerts è ufficialmente un free agent. Probabilmente il front office dei Red Sox ha parlato con lingua biforcuta perché mai pensato che Bogaerts valesse il denaro che lui chiede per rimanere.

Bloom deve aver speculato che il tempo gioca dalla sua parte perchè Xman nella stove league entrerà in competizione con altri altri ottimi shortstop free agent che sono sul mercato e potrebbe fallire nel trovare altrove quello che cerca. È quindi ancora possibile che il mercato spinga Bogaerts a più miti consigli e alla fine Red Sox possano concludere un accordo a lungo termine con il capitano de facto della squadra, più vicino ai termini finanziari che si sono prefissati.

Si tratta di un atteggiamento cinico che personalmente mi irrita, ma sarà Bloom, non io, che deve spendere soldi che non sono neppure suoi. Dopo che abbiamo visto di cosa è stato capace di fare con Vasquez, sappiamo per certo che i sentimenti non avranno nessun peso sul determinare le sue azioni.

Ma quanto vale veramente Bogaerts? Durante la stagione sono arrivati segnali preoccupanti dal campo. Mentre la sua difesa è migliorata, in controtendenza rispetto al passato, e ha mantenuto una buona media nelle battute a terra, il numero di HR (15) è diminuito drasticamente rispetto alla sua media vita (25). Per mantenere il suo valore deve sperare che le ottime prestazioni difensive del 2022 non regrediscano a quelle medie del passato. Inoltre in battuta deve ritrovare la potenza perduta e mantenere la media di contatto. Sembra un programma sfidante per qualsiasi interbase che abbia compiuto 30 anni. 

Credo però che, se questa è la strategia di Bloom, resterà deluso. Per me l’esito più probabile di questa vicenda sarà che Bogaerts riuscirà a trovare una squadra disposta a scommettere su di lui e che Boston perderà un campione che avrebbe voluto rimanere e dovremo gestire un buco nella posizione.

Il secondo punto all’ordine del giorno per i Red Sox è quello di prolungare il contratto di Rafael Devers. Anche in questo caso i Red Sox hanno prodotto tante chiacchiere e zero risultati. Rispetto alla vicenda precedente però la cosa è ancora più grave perché questa volta la tempistica non aiuta. Anzi probabilmente il momento più favorevole per rinnovare Devers forse è irrimediabilmente passato. Abbiamo già visto con Mookie Betts come vanno a finire le trattative con un giocatore che gioca l’ultima stagione del suo contratto. E’ dura dirlo, ma per i Red Sox, in questo momento, sarebbe più conveniente scambiare Devers piuttosto che traccheggiare in trattative inconcludenti fino allo Spring Training, quando non saprebbero più come tappare il buco in terza.

Purtroppo la gestione del hotcorner non rappresenta che la punta di un iceber delle questioni che deve affrontare il front office:

  • occorre valutare se Casas possa veramente essere il titolare in prima
  • sostituire Martinez come DH
  • trovare qualcuno di affidabile, almeno quanto lo era Vasquez, da far accucciare dietro al piatto
  • e infine, last but not least, rinnovare l’intero pitching staff, punto dolente della stagione appena trascorsa.

Il compito appare ciclopico e difficilmente troverà una soluzione soddisfacente per la stagione 2023. Leggo alcuni analisti che prevedono una transizione ancora più lunga.  Purtroppo, per un bel po’, dovremo accontentaci di gufare contro i pigiamini, che peraltro ci danno sempre delle grandi soddisfazioni.

Ok, per oggi mi sembra di avre scritto anche troppo e ci fermiamo qui. Sono ansioso di leggere i vostri commenti e le vostre reazioni.

Tanti cari saluti dal vostro affezionato nuovo blogger Mauro.

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Il momento del commiato

Il giorno che chiude l’annata 2022 delle Majors mi sembra il momento adatto per mettermi al pc per scrivere l’ottocentoottantatreesimo ed ultimo post di questo blog. Mi sono divertito e spero che vi siate divertiti anche voi; contando che ci sono più di 17000 messaggi nella bacheca direi che è stato gradito discutere dei Red Sox. Abbiamo passato 12 campionati ed abbiamo visto tutto ed il contrario di tutto.

Siamo partiti col 2011 quando quello che doveva essere uno squadrone invincibile si squagliò come neve al sole, per continuare col circo di Bobby Valentine, col trionfo dei “barbudos” del 2013, poi un po’ di annate grigie, l’addio di Big Papi, il trionfo del 2018 dei migliori Sox che abbia mai visto, la pandemia del ’20, l’incredibile 2021 ed il fanalino di coda del ’22. In pratica abbiamo vissuto 12 anni sulle montagne russe, vivendo tutto ciò che può vivere un tifoso, nel male e nel bene.

Non vi nascondo però che ho un rimpianto : non aver trovato nessuno a cui poter passare il blog. A differenza di ciò che hanno scritto in parecchi, per tenere un blog serve davvero poco : ci vuole un po’ di voglia, un minimo di competenza dell’argomento di cui si discute e, se possibile, un po’ di rispetto per le regole della sintassi della lingua italiana. Sono assolutamente convinto che il 90% di chi legge avrebbe tutte le caratteristiche per subentrare al sottoscritto. Facciamo così : io vi pubblico l’indirizzo email di Max ovvero il webmaster di www.playitusa.com : giordan@playitusa.com , indirizzo che trovate anche nella main page del sito. Chissà che tra qualche tempo non ci si qualcuno che ci ripensa e scrive per poter aprire il blog Red Sox Italia 2.0

Siamo ai saluti : il blog rimarrà aperto per qualche tempo, così vi potrete anche salutare, poi immagino che non verrà più reso visibile, anche per un discorso di sicurezza informatica. E’ stato bello per me scrivere in questi anni, ma quando non si ha più molto da dire è meglio chiudere che vivacchiare. L’unica cosa che mi sento di dire ora è un grande :

GRAZIE A TUTTI !!!
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Pagelline 2022

Ecco le pagelle, non so se sarò buono o cattivo, di sicuro l’eliminazione del mio guru Terry Francona, per di più contro “quelli lì” non mi induce all’amore fraterno. Come sempre .. solo giocatori che abbiano finito l’anno da noi e che abbiamo giocato un numero accettabile di partite

Verdugo : 7 – Alla fine che giocatore è ? Non è un all-star e non credo che lo sarà mai, ma è consistente, ha durabilità, è un Trot Nixon dei tempi moderni ? Direi di sì

Bogaerts : 8½ – E sono dell’idea che se si spostasse in seconda sarebbe anche da 9. Il suo possibile, non so quanto probabile, canto del cigno nei Sox chiama 307 di avg. Se il liquidatore fallimentare (detto Chain Bloom) vuole farsi detestare sa cosa fare.

Devers : 8½ – In una squadra normale sarebbe una base imprescindibile del futuro, in questi Sox non so. 295 di avg. 27HR nonostante qualche acciacco. Devers ha due grossi difetti per i nostri maggiorenti : è un prodotto di gestioni precedenti e non viene da Tampa.

Martinez : 6½ – L’impressione che l’anagrafe cominci a presentare il conto è palese. Il calo come bomber lo è ancor di più. Se sarà addio, come credo e come penso sia giusto, dovrà ricevere un applauso oceanico. E’ riuscito a sostituire Big Papi nel ruolo senza farci disperare. Vi sembra poco ?

Dalbec : 4½ – Quando un giocatore di 27 anni anzichè progredire lo vedi regredire direi che non ci siamo. 215 di avg. è pochissimo, quella sensazione di pulcino spaurito nel box è orrenda. E’ ora di congedarlo ?

Story : 5 – Speriamo di non essere gli ultimi ad essere stati fregati dai giocatori di provenienza Rockies, forse va spiegato al ns. front office che ai 1600 mt. di Denver la pallina viaggia, però Boston è sul mare. Se gli acquisti top di Bloom rendono come Story allora è meglio che continui a comprare delle mezze calzette

Hernandez : 5 – Annata deragliata causa infortuni. Oddio … anche quando ha giocato non è che abbia entusiasmato. Diventato free agent, si discute se offrirgli un contratto o no. Per me la risposta è NO !!!

Arroyo : 6½ – Meriterebbe un mezzo voto in più per non essersi opposto all’impiego nell’outfield. Un buon prezzemolino impiegato in 6 ruoli diversi, alcuni con profitto, altri decisamente meno.

Cordero : 3½ – Mi sembra di sparare su uno a sedere sulla tazza del WC (scusate il fine francesismo). Ha .219 di avg, pensate che almeno abbia finito in crescendo ? Nossignore, nelle ultime 30 partite ha un ragguardevole .156 … ed in difesa mia madre 83-enne è meglio. Va mo là

Duran : 4½ – La scorsa settimana mi capitò di rivedere un match di Roberto “Manos de Piedra” Duran. Lo spettacolo era leggermente superiore che vedere Jarren Duran giocare al Fenway. Il gemello di Dalbec ?

Refsnyder : 7½ – La sorpresa dell’anno. Da quarto esterno mi starebbe anche bene, se si pensa ad impieghi maggiori allora siamo da TSO

Pham : 5½ – Un altro ipotetico quarto esterno che ha giocato titolare nei due mesi finali. Ci sono un numero spropositato di quarti e quinti esterni nei Sox, Peccato manchino i primi tre.

Pivetta : 6 – Preso a pallate nella AL East, bene contro le altre squadre. Aspetta un attimo … in quale division giocano i Sox ?

Wacha : 7½ – Ha finito un po’ sulle tele; Giocatore da un anno e via ? Possibile, d’altra parte ha giocato in 4 squadre diverse negli ultimi 4 anni. Quando cominci a denunciare problemi alla spalla … mmmhhh

Hill : 6½ – Ha senso rammaricarsi se un 42-enne salta due mesi per infortunio ? Ma soprattutto ha senso riempire la squadra di giocatori con problemi di “durability” ? Comunque il vecchio mestierante il suo l’ha fatto

Eovaldi : 7 – Anche lui ha avuto problemi alla spalla ed essendo free agent mi chiedo se si sia ai titoli di coda. Se non sarà più coi nostri merita però una birra pagata per ogni volta che si dovesse presentare in New England. Con gli Eovaldi si può anche sperare, con le mezze seghe che c’hanno propinato NO

Whitlock : 6½ – Le cifre (3,45 di ERA, 1,02 di WHIP) sono meglio dell’impressione generale che ho ricavato dalla sua annata, m’è sembrato a volte un po’ travolto dagli eventi, ma sfido a non farsi travolgere coi compagni di bullpen che s’è ritrovato

Crawford : 4 – L’unica cosa buona è il nome di battesimo che ricorda una tipologia di lancio. OK … c’è una K al posto di una C

Winckowski : 4 – A differenza di Crawford non ha nemmeno il nome “curioso”. 70 inning nelle Majors per un giocatore così dimostrano che c’è davvero speranza per tutti nella vita

Schreiber : 7½ – Vicino ai suoi compagni di bullpen sembrava come una cheerleader dei Dallas Cowboys vicino a Frau Blucher (iiihhhh ….. nitrito di cavalli). Se non avete capito la citazione mi spiace per voi.

Brasier : 4 – L’ombra del giocatore che diede un valido contributo negli anni scorsi. Quasi 6 di ERA, 5 opportunità di salvezze, 4 buttate nel cesso.

Houck : 6½ – Vale il discorso fatto per Whitlock, meglio le cifre (3,15 di ERA) che l’impressione generale. Visto però il contesto il buon Tanner è da tenere con cura, anzi andrebbe quasi coccolato

Bello : 5 – 57 inning di esperienza per un giocatore apparso troppo acerbo. Occhio che a buttare allo sbaraglio i ragazzini rischi di bruciarli

Strahm : 6 – 44 inning decenti e nulla più, se prendi Strahm o uno dei mille similari che trovi in giro non cambia assolutamente nulla

Barnes : 5 – Il buon Matt è la prova che investire in contratti pluriennali per il bullpen può essere un’arma a doppio taglio. Considerando lo stipendio è un’annata con molte ombre, se non lo consideriamo pure

 

 

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La fine d’un epoca, ma ne inizia un’altra ?

Si chiude finalmente un’annata così insipida che mi fa ricordare certe minestre scotte che capitano viaggiando in paesi dove non hanno grande competenza culinaria; talmente insipida che mi ha fatto mettere da parte i Sox negli ultimi tempi. Da un mesetto non vedo una partita, mi limito agli highlights ed alcune volte mi sono accontentato di leggere il punteggio e mi facevano ridere le offerte che leggevo in giro in quest’ultimo mese, coi biglietti in vendita col 3×2 e semmai con la coca-cola in omaggio. E pensare che non molto tempo fa per entrare al Fenway “quando contava” serviva un mutuo.

Però c’è anche profonda tristezza pensando che stasera saluteremo dei pezzi importanti dei Sox che portarono a casa degli anelli. Se non capiteranno cose strane siamo all’ultima maglia Sox per Bogaerts, Martinez ed Eovaldi. Se uno legge la storia dello sport vede che hanno cambiato maglia Maradona e Micheal Jordan; Ayrton Senna cambiò il colore della tuta tre volte, Joe Montana non ha finito la carriera coi San Francisco 49ers e pure Tom Brady ora sverna con profitto al sole di Tampa. Se hanno cambiato maglia i campioni sommi che ho detto prima, possono farlo anche i nostri; se però questi cambi non sono propedeutici ad un futuro migliore ma sono dettati da altre considerazioni a me non sta bene.

La mia paura, condivisa da molti, è che si sia alle porte dell’ennesima invasione di mezze figure, di giocatori pescati dal sottoscala del baseball, spacciando ovviamente il tutto come mosse strategiche per “far competere i Sox ogni anno”. Se per competere si intende arrivare ultimi, come successoci in due delle tre annate governate da Bloom, allora lo capisco; peccato che per noi competere significhi altro. Non so il perchè ma quando leggo un’intervista ai nostri maggiorenti che ci propinano il loro verbo ho come l’impressione che ci spaccino per cioccolata quello che è sempre marrone ma che fa un odore molto più sgradevole.

Detto ciò va agli archivi un 2022 che ricorderemo per Cordero in prima e per l’assenza cronica di un closer, per Almonte (chi ?) e per dei lineup con Refsnyder quinto dell’ordine di battuta, ma soprattutto ci rimarrà negli occhi quello che dovrebbe ricevere il premio di MVP ovvero James Alston Paxton, 10 milioni di presidenti defunti in cambio di zero inning giocati, se poi pensiamo che ne prese 8,5 da Seattle nel 2021 giocando una ripresa direi che il ragazzo è veramente un grande oppure direi che possiede foto compromettenti di parecchi executive compreso il nostro.

Un saluto a tutti e a risentirci per le pagelline

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Un grigio tramonto

Non avete idea di quanto mi dispiace che il crepuscolo di questo blog, ormai arrivato al suo termine, corrisponda con una stagione grigissima dei nostri Sox; sarebbe stato molto più divertente scannarci discutendo come pazzi, invece che fare da spettatori alle prodezze degli altri. Aggiungiamo anche che oramai s’è diffuso in giro una sfiducia diffusa verso questo gruppo; basta che leggiate la bacheca messaggi di Over-The-Monster per capire come le tematiche “societarie” che agitano i nostri sonni siano comuni anche ai membri della Nation che vivono oltre Atlantico. Non è raro incontrare messaggi di nostri confratelli che prenderebbero Bloom, Kennedy & Soci e li munirebbero di un biglietto sola andata per l’angolo più sperduto dell’Alaska, biglietto al quale gradirei contribuire anch’io al pagamento. Detto ciò e non volendo continuare con la solita tiritera vi butto giù alcune tematiche per cercare di immaginare la costruzione della squadra che verrà.

Campione rotto o mestierante sano ? Cosa sarebbe stato il nostro 2022 se Wacha avesse giocato le sue canoniche 32 partite anzichè molte meno ? Insomma … quanto puntare su giocatori con frequentazione ripetuta della Injured List ? Non lo so … chi mi legge da un po’ sa che io guardo molto la “durability”; sono anche disposto a rischiare su uno che spero possa migliorare di salute; di sicuro mi preoccuperei di avere anche un sostituto all’altezza, ovviamente non un campione ma uno che possa reggere il campo. Il problema di quest’anno era anche e forse soprattutto questo : che le alternative ai titolari fossero delle pippe galattiche (per usare un termine tecnico). Di sicuro io un Paxson non l’avrei preso nemmeno sotto tortura, come credo il 99% dei bipedi abitanti questo pianeta.

Spazio ai giovani o forse no ? Abbiamo visto il debutto di Triston Casas (ma i suoi genitori non potevano battezzarlo diversamente ?). Dicevamo … è vero che i turni nel box sono pochi, però non possiamo non constatare che il ragazzo al momento ha una media battuta inferiore al suo peso. Perchè dico questo ? Non certo per tarpare le ali al ragazzo che è bene che accumuli esperienza nel box in queste settimane, sperando di venire ripagati più avanti, ma per sottolineare anche qui che mandare un Casas allo sbaraglio senza rete di sicurezza sotto potrebbe fargli fare la fine di Dalbec. Per rete di sicurezza intendo un veterano che possa rilevarlo quando le cose vanno male, aiutandolo ad uscire dalla buca. Se ripetiamo l’errore commesso con Dalbec, che è stato affiancato da dei prima base da campionato cipriota, siamo veramente dei pirla. Un Moreland non costa una follia. Ma Santo Cielo … c’è qualcuno che si ricorda i primi due mesi di Pedroia ? Sembrava un impiegato del catasto, però vista la sua difficoltà venne impiegato ad un certo punto in alternanza ad un consumato veterano (tale Alex Cora) perchè imparasse e perchè non sprofondasse tecnicamente e psicologicamente. Invece il povero Dalbec ha avuto come rimpiazzo gente da dopolavoro ferroviario, costringendolo a giocare spessissimo, cosa che per lui non credo sia stata un affarone.

Chiudo con una chiosa : Judge a fine anno è free agent, chissà se a New York si fanno le seghe mentali che ci facciamo noi sui rinnovi. Io, come molti di voi abitanti della bacheca, attendo ancora notizie su X-Man e Raffy. Credo che attenderò come Giovanni Drogo … e che la buon’anima di Dino Buzzati mi perdoni.

PS – Se vedete che il pezzo è incolonnato da schifo è vero. Oggi è sparito nell’editor il pulsante che incolonnava bene, misteri dell’informatica !!!

PS2 – Io son sempre dispostissimo a passare il blog a qualcun’altro anzichè chiuderlo a fine stagione

 

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Due pillole

Ciao a tutti ! Siamo entrati nella “stupid season” ovvero in quella parte della stagione che, per le squadre mediocri come i Sox ’22, è un susseguirsi di partite completamente inutili, partite che si giocano solo perchè c’è l’usanza di giocarne 162. In questo contesto, dove parlare di tecnica baseballistica serve quanto un pettine per un calvo, ho semplicemente un paio di “pillole flash” da esternare. Una di interesse generale ed una una po’ meno generale..

Il CEO colpisce ancora : Intervista di Sam Kennedy a Ken Rosenthal immagino seguito dai suoi papillon “naif”. Kennedy ha detto che Cora e Bloom torneranno nel 2023, chiudendo la porta a parecchie speculazioni che si leggevano in giro, speculazioni ovvie quando le squadre deludono alla stragrande. Se per Cora mi sembra ovvio dato che trasformare i sassi in pepite d’oro non è che può riuscire sempre, come ci capitò l’anno scorso, beh … per Bloom questo amore mi risulta incomprensibile. OK … è stato messo lì per fare la politica un po’ più sparagnina che la proprietà vuole; ma anche considerando il recinto di tale politica come sono andate le cose ? Qualche nome ? Paxson, JBJ, la trade Cordero/Benny, un contratto da 120 milioni a Story, le squadre costruite senza un prima base ed un closer. Boh ….

Conflitto d’interessi : Immaginatevi un ipotetico blogger italiano di baseball, un blogger tifosissimo dei Red Sox. Questo blogger, come il 99% dei figli dello Stivale, è anche tifoso di calcio, semmai ha il cuore rossonero. Come dovrebbe comportarsi questo molto molto molto molto ipotetico blogger essendo venuto che a sapere che i simpatici pigiamini e l’altrettanto simpatica famiglia Steinbrenner sono diventati azionisti del Milan ? Converrebbe darsi al cricket ?

 

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Una bacheca di inguaribili ottimisti

Due settimane sono passate dal mio ultimo intervento ed in realtà sembrano passati cinque minuti, verrebbe da dire che il Dottor Einstein aveva ragione circa la dilatazione del tempo; dico questo perchè i Sox son sempre quelli, cosa hanno fatto nelle due settimane ? Un po’ le hanno vinte, un po’ le hanno perse, restano il tipico team che galleggia in una mediocrità più o meno aurea, da stare nei paraggi della media .500, meglio delle squadre da fondo classifica, ma senza quelle qualità per essere un vero contender per la zona playoffs, tranne per la nostra adorabile bacheca dove son bastate un paio di partite con Pittsburgh per fare rinascere delle speranze nei cuori di alcuni di voi, cuori certamente più predisposti all’ottimismo del mio.

Negli ultimi tempi avremmo forse avuto qualche speranza in più se i Big Three non avessero avuto un calo abbastanza generalizzato di forma, nell’ultimo mese abbiamo Bogey a .245, Devers a .157 e Martinez a .167; non credo assolutamente che sia un calo psicologico, addirittura c’è chi dice che si siano “smontati” vedendo che i Sox non sono più “la squadra che tremare il mondo fa”. Chi scrive o pensa queste cose verrebbe da dire che non ha mai visto dal “di dentro” come vive una squadra, anzi penso che non abbia mai nemmeno giocato al campetto della parrocchia; in una stagione di 162 ci sono degli “up-and-downs” di forma, il problema è che questa squadra è così povera di talento da non poter prescindere dal nostro “core”.

Voglio dire due parole su Michael Wacha. Siete consapevoli del fatto che se le cifre di Wacha fossero estrapolate su una stagione intera sarebbero cifre da Cy Young Award ? Già … peccato che Wacha abbia giocato praticamente la metà delle partite che occorrono per concorrere ai premi a causa degli infortuni. E se andate a vedere la storia agonistica del giocatore vedrete che gli infortuni sono abbastanza frequenti, tanto è vero che ha cambiato quattro squadre in quattro anni. Quello che mi chiedo è il senso di puntare su questi giocatori clinicamente problematici, ma d’altra parte daremo 10 milioni a Paxton … serve dire altro ?

L’unica cosa che mi ha davvero disturbato in questi ultimi tempi è la dichiarazione del CEO Kennedy riportate anche da voi nella bacheca. Mi verrebbe da dire che lo scopo era di fare lo spiritoso, dire che i Sox hanno il desiderio di continuare a flirtare coi massimi traguardi fa solo ridere confrontandolo coi giocatorucoli presi a dozzine col nuovo regime. John Henry e soci hanno il sacrosanto diritto di disinvestire se ritengono di doverlo fare; spacciare questa politica come vincente sportivamente parlando, come fatto da Kennedy, a casa mia è una presa per i fondelli, pura e semplice.

 

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