Quattro orette di sonno sono abbastanza per riordinare un po’ le idee e per fare il punto della situazione dopo il ritorno dei Sox all’agone.
Come dicevo nel titolo sembriamo impegnati in un gioco di prestigio : facciamo sparire giocatori e li trasformiamo in vittorie, il mago Silvan convertiva fazzoletti in conigli, i nostri Sox sono impegnati in magie decisamente più difficili. In molti sapranno già della tegola che ha colpito il bullpen con Andrew Bailey che al 99% dovrà subire un intervento che gli chiuderà la stagione in anticipo. Faccio notare a chi non l’avesse percepito la scientificità della “maledizione di Papelbon” nel colpire i suoi eredi : ovviamente Bailey si ferma proprio quando aveva dato bei segnali di ripresa, quando aveva per la prima volta mostrato di poter essere un pezzo importante del bullpen. In tanti stanotte analizzano i nomi in nostro possesso : in questo weekend il bullpen consta di Uehara, Breslow, Tazawa, Thornton più in un po’ di uomini inesperti tipo De LaTorre o simili che vanno avanti ed indietro da Pawtucket.
Ovviamente non può durare così : già Cherington si stava muovendo per portare a casa qualcun’altro oltre a Thornton, la necessità da ieri è aumentata, la strada rimane quella di portare dei setup, credo irrealistico pensare di portare a casa dei partenti di vaglia e se devono venire delle mezze figure faremo con quello che abbiamo e dite incrociate sperando che Buchholz dia qualche segno di vita. Prendere un closer da qualche squadra che smobilita come Cishek da Miami o K-Rod da Milwaukee mi lascia dubbioso; pensate questo : Cishek viene da una squadra che gioca davanti a parenti, moglie e fidanzate, come reagirebbe a Boston dove per una blown save finisci davanti ai giudici del Processo di Norimberga ? Non lo so …. per me cercare setup rimane l’unica via.
Detto che Victorino doveva essere sano (contratto triennale) ed invece è rotto ed invece quello che doveva essere rotto non ne perde una, contratto annuale a Napoli (do you remember ? ), merita però assolutamente parlare delle cose belle emerse dalla partita di stanotte, in primis un’altra partita molto buona di Doubront che ha raggiunto negli ultimi due mesi un alto standard di rendimento : nelle ultime 12 partite viaggia ad un 2,50 di ERA, recuperata la forma dopo aver passato un inverno a frequentare i “peggiori bar di Caracas”, Doubront s’è guadagnato rispetto, ancora di più se lo guadagnerà se il prossimo inverno si dimostrerà un po’ più professionale. Ieri il pitching coach Nieves l’ha definito un “giovane” Pettitte e Pettitte molto carinamente ha detto che la definizione gli piace, per raggiungere il vecchio Andy mancano solo 232 vittorie, la strada è lunga ma sai mai che …
Per gli uomini in campo dato che incensare Pedey e Big Papi ormai è inutile, anche ieri due doppi per il lider maximo, volevo parlare un po’ del boscaiolo Johnny Gomes che a ben guardare in soli 178 turni del box sta comunque dando un bel apporto, con ieri sera fanno 7 HR e 24 RBI, aggiunto in difesa appare comunque a suo agio a giocare con flipper del Green Monster. Considerando la salute cagionevole di Victorino, Gomes avrà tante presenze nel box alternandosi semmai a Carp. I malanni di Shane pesano, perchè ripeto che lui è il nostro metronomo, ma se non altro abbiamo delle possibilità di rimpiazzo che non abbiamo invece al momento per ciò che concerne la carenza di uomini del bullpen.
La chiosa finale la dedico all’uomo della foto qui sotto
Derek Lowe si ritira ufficialmente, sono passati ormai 9 anni dalla sua ultima partita giocata coi Sox ed è proprio in quella partita che è stata ripresa questa foto; ha vinto gara-7 nel Bronx nel 2004, anche escludendo le sue 70 vittorie e 85 salvezze con noi, basta quella partita per meritare un monumento equestre. Un bel personaggio, bella presenza nel dug-out, mai ombroso, un altro degli Immortali che appende gli spikes al chiodo, quando ripenso a quell’autunno mi scende la lacrimuccia : ho già capito cosa capiterà ora, riguarderò “Four Days in October”

