Cominciano le manovre

Tante cose sono successe in poco tempo, i Sox cominciano a muoversi, in alcune direzioni attese ma anche in direzioni che forse non erano all’ordine del giorno. E poi ci sono all’orizzonte un paio di infortuni, potenzialmente molto dannosi di cui andrà verificata l’entità.

Atteso l’arrivo di Ziegler, il classico giocatore che ci aspettavamo di prendere : un esborso economico modesto, sempre secondo gli standard MLB, un uomo di una certa durabilità, visto che dall’inizio della sua carriera assicura tra 60 e 70 uscite dal bullpen, buono anche il fatto che non sia un uomo facile agli homerun subiti, infatti tra 2015 e 2016 siamo a 4 stamponi beccati in più di 100 inning; normalmente dovrebbe essere un setup (diciamo il Carson Smith che non abbiamo praticamente visto), c’è un però : ovvero il problema al ginocchio che ha accusato Kimbrel e che l’ha reso indisponibile in gara-1 contro i Rays e se volete anche Tazawa che ha denunciato il classico “shoulder discomfort” , ovviamente sembra peggio il problema di Kimbrel che ha già effettuato una risonanza magnetica, i risultati della quale saranno resi noti oggi, qualora dovesse essere assente per un po’ io candido Ziegler come closer, dato che Koji-san attenta al nostro cuore un po’ troppo spesso, anche stanotte un chilometrico homer subito ed un’altra biglia nel warning track.

L’altro ingresso, forse un po’ meno atteso, è Aaron Hill, nostro storico avversario di un po’ di anni fa con la maglia di Toronto. In pratica il progetto è che Hill batta contro i mancini e Shaw contro i destri, almeno quando Shaw tornerà a pieno regime visto che ora anche lui ha qualche problemino fisico. A prima vista la mossa mi piace, anche qui l’impegno finanziario è modesto visto che l’ingente stipendio di Hill verrà pagato in massima parte da Arizona e Milwaukee ed acquisiamo un bel platoon-player, anzi forse un po’ troppo per un platoon nel senso che stiamo parlando di un giocatore abituato a giocare parecchio, infatti nel mentre gli è stata comunicato il trasferimento non ha mancato di mostrare qualche dubbio circa quello che potrà essere il suo “playing time”. Bel pull hitter, quindi dovrebbe trovarsi bene a giocare prendendo a pallate il Green Monster. Piuttosto lascia un po’ perplessi ciò che abbiamo dato in cambio specialmente Aaron Wilkerson che stava giocando molto bene a Pawtucket e che molti avrebbero visto in rotazione al posto di O’Sullivan, Dombrowski è stato laconico definendolo un giocatore che non avrebbe potuto dare un gran contributo al piano di sopra. Inoltre abbiamo avuto un terzo arrivo nella persona di Michael Martinez, onesto mestierante che era stato recentemente tagliato da Cleveland, che servirà per dare una mano nell’infield se dovesse nascere un’emergenza, dato che è abile a districarsi in varie posizioni difensive.

In mezzo a tutto questo marasma c’è anche il campo, un buon 2 su 3 contro i Rangers, che avrebbe potuto essere anche una sweep ed una vittoria, parecchio contrastata, in gara-1 contro i Rays e visto che lanciava O’Sullivan qualsiasi vittoria, anche la più striminzita, è assai gradita. Questa è la fredda cronaca, due partite al break, che direi proprio arrivare al momento buono; abbiamo qualche acciaccato da rimettere in piedi ed abbiamo gente nuova da inserire, si avvicina il momento della volata, è il momento di farsi trovare pronti.

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16 thoughts on “Cominciano le manovre

  1. Prima serie vinta contro Tampa. Porcello ha vinto tutte e tre le partite che ha giocato contro i Rays. Con Koji ho temuto un po’, ma è andata. Bene così.

  2. Buona partita, soprattutto del Porcello !!! Per divinare il nostro futuro la prestazione di Price domani potrebbe essere importante importante …. ‘notte Nation

  3. Buone le mosse sul mercato, ma soprattutto Ziegler: c’è taaaaaaaaaaaaaaaaaanto bisogno.
    Nonostante la serie vinta con i Tampa, io i problemi li vedo ancora tutti lì… sul monte.
    E vediamoci l’ormai ex ace Price, stanotte….

  4. DD: The names we don’t want to trade always seem to start the conversation … l’ardua strada per arrivare ad un partente decente…

  5. Intanto nel Bronx tornerà a lanciare Rodriguez. Magari fosse lui uno dei pitcher che ci manca!

  6. Giungiamo alla noiosissima midsummer classic avendo vinto 49 degli 87 incontri disputati (.538). Siamo -2 da Baltimora, ma essendo stati a -5 alla fine del mese maledetto, possiamo ritenerci soddisfatti. Possiamo dirci soddisfatti anche di aver tenuto, in questi primi 10 giorni di luglio, il passo degli scatenati uccelli blu di Toronto, che ora ci affiancano. Tuttavia, avendo loro disputato 4 gare in più, sono ancora virtualmente dietro. Inutile speculare sulla wild card, classifica nella quale siamo appaiati a Kansas City, perchè, oltre a Toronto, abbiamo anche Houston, Detroit e White Sox a ridosso. Anche i pigiamini, a solo -3, sono potenzialmente pericolosi. Il prossimo weekend li affronteremo nel Bronx, schierando Rodriguez, Wright e Price contro, rispettivamente, Pineda, Sabathia e Tanaka. La decisione di non impiegare Porcello spero abbia un solido fondamento, ma posso solo sperarlo non avendo capacità cognitive sufficienti a seguire il genio di Farrell. Forse per tentare di splittare la serie da 2 con i Giants, che segue subito dopo, durante la quale avremo il piacere di assistere all’eterno ritorno di Clay Buchholz. Dopo la trasferta vicino casa torniamo per un altro homestand di 9 gare interne fino al 27 Luglio, vigilia della classica trasferta sulla west coast, dalla quale tendenzialmente non abbiamo l’abitudine di tornare ricoperti di allori. Secondo me la proprietà aspetterà proprio il 27 per prendere decisioni su ulteriori investimenti. Non ho nessun elemento, ma ho l’impressione che quello che volevano fare, per ora, l’hanno fatto.

  7. Standing ovation per Big Papi che lascia il campo alla fine della sua ultima esibizione nella ASG. Brividi e commozione per l’addio sobrio di un grande campione che lascerà un vuoto enorme nella Nation. Ortiz lascia integro nel fisico e sfoggiando prestazioni, tecniche e psicologiche, superiori alla media, nonostante i suoi 40 anni, metà dei quali passati a giocare nella Lega Americana. Non sarà facile rimpiazzarlo, soprattutto peserà nello spogliatoio l’assenza della sua personalità. Gli anni di Ortiz sono stati per i Red Sox anni vincenti. Chissà cosa ci riserverà il futuro!

    • Da quando seguo i RedSox, 11 anni, Ortiz è presente. Sempre. Sarà dura vedere i Sox senza di lui.
      Consoliamoci così, i RedSox sono esistiti ed esisteranno anche senza di lui.
      Solo non capisco perché lasciare quando stai facendo la migliore stagione in carriera.

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