I dieci giorni che sconvolsero il mondo

Non me ne vorrà la buon’anima di John Reed, ma anche noi vivremo dieci giorni che non so se sconvolgeranno il mondo come capitò a quei giorni a cui assistette lui un secolo fa, ma di sicuro posso sconvolgere il nostro campionato, possono farci tornare a dire che “sono tornati i Red Sox” oppure possono farci pensare che quest’anno “è già oro colato un posticino al wild card game”. Dieci partite a Houston, in casa con la Tribù e nel castello di Dracula nel Bronx; forse non saranno dieci giorni decisivi, ma qualche segnale più preciso dovrebbe arrivarci.

Attendo queste partite con davvero grande impazienza, fino ad ora l’impressione diffusa è che i nostri siano uno step sotto rispetto a chi tira il gruppo. Di sicuro al momento Houston e Yanks parlano una lingua diversa rispetto alla nostra, ma non so se mi sto illudendo ma mi pare di vedere qualche segnale che mi fa sperare che siamo al momento in cui si possa dare un colpo all’acceleratore. Quali sono questi segnali ? Uno è che Cora s’è rimesso a schierare ogni tanto delle formazione “creative” e queste formazioni rendono (vedi gara-4 in Canada), l’altra è che il trio che vedeva Mendoza come un miraggio (JBJ, Nunez, Pearce) sta cominciando ad essere un po’ meno sciagurato nel box ed ogni tanti ci toccano qualche pallina.

E’ possibile che voi diciate che questi segnali, che forse vediamo in pochi, siano maledettamente insufficienti per portare a casa una serie in Texas. Forse è vero, ma vi prego di considerare una cosa : questa squadra con un inizio di stagione sconsiderato, con i problemini che abbiamo visto sarebbe comunque qualificata per la Wild Card anche oggi. Questo mi fa dire che un piccolo “click” in più ci farebbe tornare a quell’eccellenza che abbiamo visto nel 2018, non mi sembra di stare guardando un miraggio come Shangri-La, mi sembra di parlare di qualcosa che è possibile raggiungere.

Due parole su quello che è l’uomo del momento ovvero Chavis, direi che il ragazzo ormai è un titolare fatto e finito, non so cosa accadrà quando torneranno gli infortunati, saranno problemi di Cora, ma questo non può non essere l’uomo che ti gioca 5 partite su 6. Poi spero che, prima del prossimo asteroide che ci faccia fare la fine dei dinosauri, qualcuno azzardi una spiegazione del fatto che tiriamo fuori giocatori da lineup con una frequenza impressionante e che invece non sviluppiamo dei lanciatori neanche a piangere in aramaico.

Siamo alle soglie delle sfide a Houston, uno scontro che torna ad una settimana di distanza … e direi che chi ha compilato il calendario poteva anche avere idee migliori. C’è una cosa che mi piace di questa “quasi-rivalità”, è il fatto che ho come l’impressione che gli Astros la sentano molto ed i Sox molto meno. Ed anche l’impressione che i texani avessero l’idea di farci a fette lo scorso ottobre e che ci siano rimasti male ad osservare i nostri tre trionfi a casa loro, cercano rivincite … vedremo. Sono tanti quelli che ci aspettano al varco e la cosa, sotto un certo aspetto, mi intriga assai.

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15 thoughts on “I dieci giorni che sconvolsero il mondo

  1. Anch’io aspetto con una certa trepidazione questi 10 giorni, perché le sfide sono impegnative e dopo due mesi è lecito fare un primo bilancio. Una nota Chavis: è entrato nelle Majors come top prospect n° 75, per me è assolutamente straordinario

  2. beh l’inizio non è dei migliori, un errore difensivo dietro l’altro, mai vista una roba del genere.museo degli orrori.

    • Può darsi che i nostri non sentano la rivalità come loro, ma la cosa è destinata a cambiare se incassiamo sconfitte così urticanti. A parte gli errori, macroscopici e inusuali, abbiamo confermato il pessimo timing in battuta. Col senno di poi possiamo rilevare che non è sembrato furbo lasciare seduto in panca Devers, per la prima volta quest’anno

  3. Un’altra partita molto frustrante in Texas, un’altra sconfitta di misura determinata più da colpe nostre che dai meriti dell’avversario. Non faccio il lungo elenco delle occasioni sprecate, alcune surreali, perchè è disponibile ovunque. Avremmo dovuto colpire per primi e invece abbiamo a lungo inseguito. Riusciamo a riequilibrare la gara in extremis, ma non riusciamo ad affondare il colpo trovando il big inning decisivo, come fatto in passato proprio a Houston. A tale proposito una piccola notazione. Dopo il 2 run single di Vasquez occorre fa entrare un PH per sostituire il pitcher in battuta. Steve prende il K che rappresenta il primo dei 3 out in fila con runners in scoring position, che ultimamente è un po’ la nostra specialità. Giochiamo il nono come una squadra in assetto NL per la scelta di Cora di schierare inizialmente Vasquez come DH e ora si accuccia dietro il piatto. E’ razionale e giustificata la scelta di tenere una mazza caliente nel lineup (ieri all’opposto aveva dato un rest day a Devers che non mi aveva convinto), ma alla fine hai questi inconvenienti. Intendiamoci non abbiamo perso per questo, ma nel confronto con la corrazzata Astros, non si può concederle il minimo vantaggio. Diciamo che per Cora e i Red Sox è un periodo sfigato, ma se piove ci si copre, si curano i fondamentali, per calmierare il tasso di errori, si cerca di fare bene le cose semplici, aspettando che giri la sorte.
    Ora siamo a 7.5 GB dai MFY che vanno con il vento in poppa. Per riprenderli bisogna sperare in un loro tracollo, magari per la gestione dello spogliatoio con il rientro di Stanton e Judge. Però è meglio non sperarci troppo.

    • Devers ca-po-la- vo-ro (con la voce di Pannofino)! Prima l’out a mano nuda poi HR su erlander !!!

    • Manco male lo stampone di Devers… Abbiate fiducia che la stagione è lunga. L’importante è stare nell’arco del possibile a Luglio, dominare due stagioni di fila nel baseball attuale mi pare impossibile.

  4. Bloccati gli Astros e Verlander finalmente! OK Rodriguez + Devers. Ora auguriamoci la ripresa! Go SOX!!!!

  5. Archiviata la serie in Texas, dove abbiamo raccolto meno del dovuto ma almeno evitato la sweep, torniamo a Boston per affrontare un gruppo di indiani piuttosto sgarruppato, che ultimamente è riuscito a vincere solo con Baltimora. Insomma un ottimo candidato per raccogliere delusioni e incazzature, visto che abbiamo un must win grosso come una casa. D’altra parte se non fosse così non sarebbe una serie dei 10 giorni che sconvolsero il mondo. 🙂
    Stasera comincia Porcello a orari urbani per l’Italia. Go Sox!

    • La carriera di Dustin Pedroia avrebbe meritato un finale meno amaro. La notizia non ci coglie di sorpresa, ma è comunque un brutto colpo.

    • I Red Sox senza Dustin Pedroia … incredibile ! Un grandissimo, avrà festeggiamenti e onori, ma sportivamente, dopo la speranza di un rientro, è un’uscita malinconica ….

  6. Fortunatamente Cleveland è in uno slump profondo e quindi l’errore di Xman che procura 2 early run agli ospiti è presto dimenticato. L’attacco girava bene ieri: tutti i nove del lineup hanno toccato la prima almeno una volta, otto hanno battuto valido, otto hanno segnato almeno un punto e sette hanno preso almeno un RBI. Ma a parte le statistiche, nella parte bassa del quinto, l’attacco Red Sox improvvisamente decide che battere in sequenza è molto più divertente. Il big inning da punti, chiuso da un HR di Sany Leon (!), pone fine alla prova dello starter avversario e virtualmente all’incontro.
    Holt è tornato in squadra dando un buon contributo. Sono più tranquillo sapendo che sarà a disposizione di Cora nel Bronx. Purtroppo i MFY tengono un ritmo scatenato. Da metà aprile, iniziando dalla sweep in una miniserie con i campioni del mondo (che evidentemente li ha galvanizzati), hanno vinto tutte le serie (a parte 2 partite giocate in Arizona). Bisogna fermarli subito prima che sia troppo tardi!

  7. A inizio partita gli errori in difesa mi hanno fatto pensare che i nostri erano influenzati dal ricordo del 1986 di Bill Buckner. meno male che poi sono tornati nel presente e hanno funzionato difesa e attacco. Leon è un ottimo investimento, peccato non averlo avuto a inizio stagione. JD sembra cominciare a divertirsi davvero. Porcello poteva essere tolto appena un po’ prima, anche se come al solito non abbiamo grande fiducia nei rilievi da usare.
    La tribù non è quella dell’anno scorso. E’ stato terribile vedere Tito sbadigliare mentre la sua squadra si stava giocando le sue chances. Il tempo passa, come per Dustin anche per lui. Sarà difficile pensare a Boston senza Pedroia, una delle nostre bandiere più amate. Vinciamo anche per lui. Go SOX!!!!

  8. Scompare un grande giocatore, “He had more hits than Ted Williams, Career 2,715” , riposa in pace Bill Buckner

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