Ed ora è proprio inverno

Adesso è proprio inverno, s’è chiusa una World Series esaltante e tra breve passeremo a vedere le prime scadenze che ci aspettano, prima però non si può non parlare un po’ dello spettacolo andato in onda tra Illinois ed Ohio. Una serie fantastica, una serie dove ha vinto la squadra più forte e da cui si possono trarre spunti interessanti anche per ciò che ci riguarda più da vicino.

Di sicuro possiamo dire che in questa serie abbiamo visto dei manager giocare con coraggio, andando anche fuori dagli schemi ed assumendosi i rischi connaturati a queste scelte in controtendenza. Per esempio siamo tornati a vedere i rilievi lanciare anche due o tre inning, come avveniva anni fa, il messaggio è :”voglio che i miei migliori lancino di più”, meno specializzazione quindi, ma un baseball un po’ più “vero”, più anni ’80. Non so se questa sarà una tendenza che continuerà, io non lo credo perchè i playoffs sono una musica totalmente diversa rispetto alla regular season, anche perchè l’impiego eccessivo di un pitcher rischi poi di pagarlo la sera dopo semmai, il riferimento è all’uso esagerato e sconsideratamente inutile di Chapman in gara-6 che poi è stato pagato in gara-7.

L’altra scelta coraggiosissima e decisiva è stata impiegare Kyle Schwarber reduce da un anno in infermeria … e da due partite di allenamento in Arizona Fall League, gran bel campionatino ma giocato da ragazzini che devono imparare il mestiere. Io non so in quanti avrebbero fatto questa scelta, non ho la controprova ma mi immagino che il nostro manager questo coraggio non lo avrebbe avuto, sarebbe andato col manualetto che notoriamente non contempla idee così alternative. Già … il coraggio di saper andare fuori dagli schemi quando serve, per me è una gran dote, per esempio se hai un satanasso come Miller non lo impieghi solo nel suo inning canonico, lo impieghi quando serve, lo usi per tarpare le ali all’inning “buono” degli avversari e poco importa se questo inning sia il quinto, il sesto o l’ottavo. Faccio un parallelo con Mr.Farrell, ve lo ricordate il 2013 quando si attentava alle nostre coronarie facendo lanciare ai playoffs un Morales ? Serviva per far arrivare al suo inning canonico il setup per poi chiudere con Uehara closer. Ma semmai però nel frattempo rischiavi di farti scavalcare. In una must-win situation non devi concederti queste cose, io mi farei spiegare da Francona come si maneggia uno staff lanciatori, uno staff oltretutto depauperato da infortuni, il nostro vecchio Terry ha mostrato come cavare anche il sangue dalle rape, praticamente s’è fatto una serie rigirando Kluber, Miller ed Allen … e poco altro. Avesse avuto anche solo un uomo in più la serie poteva avere un risultato diverso.

Archiviamo il 2016 … ed è già 2017. Prime notizie dal Fenway. Anzitutto nei giorni scorsi è andata in onda la grande fuga. Avrete letto della partenza di tante figure professionali importanti, tanti nomi alcuni semmai non conosciutissimi dai più ma nomi importanti, Mike Hazen è il più famoso … ma non c’è solo lui. Non so quale chiave di lettura dare alla cosa, non so se associarla a normali cambi di lavoro e/o sedi o se sia Dombrowski che si fa terra bruciata attorno. Di sicuro Dombrowski non sembra quello che si tiene la gente attorno, tanto per dirne una anche a Cherington era stato chiesto di restare in quel fatidico agosto ’15 ma rispose picche. Davvero non lo so … la cosa mi piace poco, anche perchè DD non ha certo incantato in questo primo anno ed ho una paura fottuta che prima o poi parta con una di quelle trade che l’hanno reso famoso, per esempio un bel JBJ, Moncada, Kopech e semmai qualcun’altro in cambio di Chris Sale. Una presenza accanto che non sia uno yes-man potrebbe mitigare questi aspetti inquietanti.

C’è poi già stato il giro delle opzioni. Ovviamente declinata dai Sox quella di Hanigan, che onestamente sembra pronto per appendere le scarpette al chiodo, ed invece fatte valere quelle di Buchholz … e di Ortiz. State calmi !!! Quella di Ortiz è solo una mossa procedurale, casomai si pentisse del ritiro, quella invece di Buchholz è una mossa attesa ma che mi lascia perplesso. Siamo sempre alle solite, per riempire un roster e dato che dalle Minors non tiriamo fuori un pitcher dai tempi di … Clay Buchholz, dobbiamo firmare il suddetto. Però 13,5 milioni di presidenti defunti mi sembrano davvero tanti per un pitcher del valore attuale del texano e poi c’è questa sensazione di “già visto” che poco mi piace. Se ricomincia la solita litania di infortuni, di mesi passati fuori-forma e così via cosa andiamo a dire ? Che non ce l’aspettavamo ? Mah … continuo ad essere perplesso, andare a cercare sul mercato un onesto uomo da fondo della rotation era così impensabile ?

E’ tutto, ancora complimenti ai Cubs ed anche agli Indians che hanno fatto il massimo dello stra-massimo, ora mi rendo conto di non essere mai stato al Wrigley ed è un’esperienza che mi manca. Vidi i Cubs in trasferta a S.Francisco, eravamo negli anni del “derby degli steroidi” Barry Bonds vs Sammy Sosa, rimasi incantato da quanti tifosi dei Cubs ci fossero, erano davvero in un numero esagerato e dato che la distanza tra Chicago e Frisco è maggiore di quella che c’è tra Bologna e Casalecchio erano probabilmente tutti o quasi californiani. L’anno prima c’era stato Steve Bartman e nonostante tutto erano ancora lì a tifare, semplicemente tutte quelle persone meritano la gioia che hanno vissuto ieri notte.

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7 thoughts on “Ed ora è proprio inverno

  1. Alla luce delle World Series 2016:
    1) “Rivalutiamo” la sconfitta con Cleveland (magari potevamo vincere un pò di più ma erano veramente “on fire”;
    2) Concordo: vedendo le finali, Farrell fa veramente il compitino…ci meritiamo di meglio!!! (anche semplicemtne per il divertimento di avere emozioni durante un match)
    3) Occorre azzeccare gli “ace” sul monte, ma anche gli outsider è FONDAMENTALE “inventarli durante l’anno…e qui mi ripeto del punto sopra (Farrell-compitino)!
    p.s.: ci sarà il nuovo DH??????? non vedo l’ora di saperlo…

  2. Bravo, hai descritto proprio bene perchè amo Francona, e detesto pippafarrell.

    Nada, ragazzi.
    Con Buck siamo a cavallo 😉

  3. Bench coach: Gary DISArcina, che torna dopo l’esperienza come Manager ai PawSox nel 2013 e le successive 3 stagioni come coach di 3B e 1B agli Angels…

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