Prospettive per la free agency

Fra qualche giorno, alla fine della prossima settimana, inizierà la free agency e finalmente si farà sul serio. Ho pensato che fosse il momento giusto per una rassegna delle possibili mosse dei Boston Red Sox, almeno di quelle di cui parla la stampa.  

Una delle priorità che Breslow ha sottolineato in più di un’occasione è la necessità di potenziare l’attacco. Naturalmente qualsiasi squadra ha sempre in mente di potenziare l’attacco, ma per le squadre che si sono private volontariamente del loro miglior battitore diventa un issue particolarmente pressante. Senza fare il diavolo a quattro, ma anche il timido manager Alex Cora ha avuto modo di esprimere questa necessità:  “The teams that hit homers, they prevail. It’s hard to get three hits in a row”. Breslow lo avrà fissato incredulo, abbagliato da tanta saggezza e profondità di pensiero!

Quindi ora il problema è sostituire uno slugger in grado di far dimenticare Rafael Devers, e non guasterebbe affatto che si tratti di un destrimano, data la prevalenza di mancini nel line up. Diamo un’occhiata al mercato freeagent per vedere se la lacuna può essere colmata.

Quando si parla di potenza viene in mente il prima base dei Mets Alonso, che è stato uno dei migliori fuoricampampisti della lega, totalizzando non meno di 34 fuoricampo in ciascuna delle ultime cinque stagioni. Tuttavia, sebbene per l’attacco sarebbe un’enorme incremento, purtroppo stiamo parlando di un prima base molto mediocre dal punto di vista difensivo.  Alonso ha ottenuto un out above average di -9 nel 2024 e nel 2025. Per contestualizzare, la scorsa stagione, Abraham Toro ha registrato un OAA di -3 in prima base e Nathaniel Lowe un OAA di -5 e potrebbe essere un ostacolo ulteriore al miglioramento di una delle peggiori difese del campionato. Con tali premesse probabilmente verrebbe spostato a battitore designato, ma questo lascerebbe ancora vacante il cuscino di prima, se il ritorno di Casas tardasse o le prestazioni lo costringessero a un periodo in tripla A. 

Sono aspetti che i Red Sox dovranno valutare assieme agli aspetti economici. Alonso compirà 31 anni a dicembre e probabilmente è alla ricerca di un contratto lungo e costoso: si parla di sette anni, con un ingaggio superiore ai 175 milioni di dollari. Ma con tali premesse non potevamo tenerci Devers?

Schwarber è un altro nome che circola e, nonostante  sia mancino, sembrerebbe più adatto per  più che altro perchè si accontenterebbe di un contratto previsto più breve. Si tratta di un giocatore che ha apprezzato i due mesi a Boston, dopo essere stato ceduto dai Nationals alla scadenza del 2021, durante i quali ha avuto un impatto notevole sulla formazione e sul club, che tuttavia non gli hanno fruttato un’offerta adeguata, andando a fare sfracelli in quel di Philadelphia Phillies, con un contratto quadriennale da 79 milioni di dollari.

Boston ha un’altra possibilità ora. Schwarber ha trascorso la maggior parte degli ultimi due anni come battitore designato, ma per una buona ragione. Ha guidato la National League con 56 fuoricampo nel 2025 e non ne ha battuti meno di 38 in ciascuno degli ultimi quattro anni. In questo periodo, come giocatore di posizione, ha giocato 11 partite in prima base (10 prorio con Boston) e, sebbene abbia più di 800 partite come esterno sinistro, ne ha totalizzate solo 13 come esterno nelle ultime due stagioni. Potrebbe tornare a giocare in esterno ogni tanto? Forse, ma i Red Sox non hanno bisogno di un altro esterno.

Se i Red Sox dovessero ingaggiarlo, dovrebbero capire cosa fare con Masataka Yoshida, l’attuale battitore designato, inadatto a giocare in campo, e a cui sono dovuti 37 milioni di dollari per i restanti due anni di contratto. A 32 anni e a causa della sua scarsa flessibilità di ruolo, si prevede che Schwarber firmerà un contratto più economico di quello di Alonso, intorno ai quattro o cinque anni e 130-150 milioni di dollari. I Red Sox potrebbero assorbire lo stipendio di Yoshida (se riuscissero a trovare un partner commerciale) e comunque ingaggiare Schwarber per circa lo stesso prezzo di Alonso, ma si riproporrebbe invariata la domanda precedente, sull’opportunità di tenersi Devers.

Qui finisce l’elenco dei possibili sostituti di Devers, almeno fra i free agent americani. Lo so, non è una lista sterminata, ma sicuramente Breslow sapeva il fatto suo quando lo ha cacciato. Potrebbe rivolgersi al mercato dell’estremo oriente. Dalla Nippon Professional Baseball in questa offseason potrebbe arrivare Kazuma Okamoto o, in subordine Munetaka Murakami. In linea generale mi rende scettico il fatto che, a parte l’unicorno Shohei Ohtani, negli ultimi anni non è arrivato nessuno dal Giappone che non abbia avuto difficoltà ad adattarsi alle Major. Yoshida ne è un ottimo esempio e sarei cauto a ripetere l’esperienza..

Okamoto, 29 anni, destrimano, ha collezionato sei stagioni con 30 o più fuoricampo, ma non ha la stessa potenza del più giovane Murakami, che compirà 26 anni a febbraio. Murakami è stato due volte MVP e quattro volte All-Star. Batte con la mano sinistra e ha realizzato un record NPB di 56 fuoricampo nel 2022. Ma ha la tendenza ad abboccare agli “swing-and-miss”, un problema che potrebbe essere esacerbato nelle major con il lancio complessivamente migliore.

Entrambi hanno giocato la maggior parte delle loro partite in terza base in Giappone, con meno minuti di gioco in prima base, ma i valutatori ritengono che siano più adatti per la prima base nelle Major League. Entrambi hanno anche saltato alcuni incontri per infortuni la scorsa stagione. Data la sua età, si prevede che Murakami possa ottenere un contratto più lungo e redditizio, circa cinque anni, 150 milioni di dollari, mentre le proiezioni per un contratto con Okamoto sono di circa quattro anni, 100 milioni di dollari. Questi stipendi si aggiungerebbero alle commissioni di pubblicazione per ciascun giocatore, che sono determinate dall’entità del contratto.

Insomma nessuna delle opzioni prospettate, almeno secondo il mio modesto parere, sembrano in grado di ricucire l’enorme buco provocato da Breslow lo scorso 15 giugno, quando Devers fu fatto scendere dall’aereo diretto a Minneapolis. Senza considerare che la ricerca di uno slugger adeguato è solo uno dei compiti affidati a Breslow, che, per esempio, dovrà spendere un bel po’ per tentare di tenere Alex Bregman. Esternamente, i Red Sox hanno espresso interesse per una reunion di Bregman, ma le previsioni dicono che Bregman potrebbe firmare un contratto di sei anni da 182 milioni di dollari, con un valore medio annuo di poco più di 30 milioni di dollari per un accordo che inizierebbe dai suoi 32 anni. Questo non sembra proprio adattarsi agli standard dei Red Sox, soprattutto in termini di durata.

D’altra parte sembra difficile trovare un sostituto adeguato in terza base per un elemento che per il primo terzo di stagione è stato il battitore più produttivo di Boston, guidando l’attacco con una media battuta di .299 e un OPS di .938 in 51 partite. Bregman ha avuto un impatto enorme sul club, facendo da mentore ai suoi compagni di squadra esordienti, dando suggerimenti ai lanciatori e dimostrandosi la voce audace che è mancata al club negli ultimi anni. Dove lo trovano un altro come lui.

Per concludere la strada per tornare a rendere competitivi i nostri Red Sox sembra irta di ostacoli e il nostro ciberneta (che per Platone, era il timoniere della barca) non sembra in grado di condurci in porto. Animo, però. Potrebbe andare peggio. Magari nel 2026 si decide a cacciare Crochet, perchè non gli piace come il suo cognome si divide in sillabe. Chi può escluderlo?!

Share

La performance del CBO

Lo scorso anno ho sentito la necessità di suddividere in articoli l’analisi della stagione 2024. Dedicavo la quinta parte di quella corposa monografia all’operato di Alex Cora e concludevo che sarebbe stato illogico e poco proficuo porsi il problema dell’opportunità di un suo avvicendamento, visto che il sostituto avrebbe dovuto sceglierlo Craig Breslow. Nell’articolo dello scorso 8 ottobre ho indicato brevemente alcuni aspetti insoddisfacenti nel gioco della squadra di cui il manager – ed il suo numeroso staff – avrebbero dovuto rispondere (numero di errori, battute situazionali, corsa sulle basi), ma non per questo ho cambiato idea.

Secondo me il problema principale dei Red Sox risiede nell’accountability.  E’ una parola che non ha un esatto corrispettivo nella lingua italiana. Si traduce brevemente con responsabilità, ma in realtà si allude alla capacità di rispondere delle proprie azioni e dei risultati ottenuti di fronte ad altri soggetti capaci di valutarli e prendere le adeguate misure nel caso di prestazioni insufficienti. La mancanza di accountability in una organizzazione rende praticamente impossibile (o del tutto casuale) la risoluzione dei problemi e meno che mai l’instaurazione di cicli di miglioramento continuo.

Il soggetto apicale che dovrebbe intervenire quando la squadra mostra dei problemi, specialmente quando questi problemi sono ricorrenti e il manager – ed il suo numeroso staff – non li sanno risolvere o non li risolvono abbastanza velocemente è il Chief Baseball Officer. Il CBO è in ultima analisi il responsabile ultimo dell’andamento della squadra. Per trovare la figura che abbia ricoperto questo ruolo, di nome e di fatto, nei Boston Red Sox, bisogna risalire a Dave Dombrowski. Dopo di lui, i pallidi epigoni che si sono avvicendati, hanno operato in un ambito ben più ristretto. Vediamo cosa è successo in particolare sotto la gestione Breslow. Spoiler: non ne parlerò bene!

Non c’è dubbio che la storia dei Red Sox del 2025 sia una storia di miglioramenti. Il “numero di vittorie”, ovvero 89, è stato il totale più alto dal 2021 e la prima volta da quella stagione che la squadra ha realizzato un record superiore a .500. Quindi potremmo semplicemente pensare che siamo sulla strada giusta e che basti solo continuare così per migliorare indefinitamente, 

Purtroppo non è così e per capirlo occorre riepilogare brevemente quello che è successo nei vari reparti:

  • Offense:
    • I Red Sox sono leggermente migliorati in termini di attacco negli ultimi due anni, anche se sono sempre stati tra i primi 10 nelle statistiche principali. 
    • Il loro miglior battitore nel 2023 e nel 2024 è stato Rafael Devers. La sua assenza, nel 2025, è stata compensata dal miglioramento collettivo dei comprimari. Fra i singoli il contributo di Bregman, Story e Anthony è stato solido, mentre Duran, Rafaela, Abreu e Yoshida sono stati molto discontinui. Bisogna anche considerare il contributo di Gonzalez e Refsnyder contro i lanciatori mancini senza il quale non avrebbero mai potuto qualificarsi per i playoff.
    • Dal punto di vista situazionale, i Red Sox erano una squadra di media categoria nel 2023, ma hanno regredito drasticamente nel biennio successivo nel ranking per media battuta con RISP e per strikeout con RISP.
  • Pitching:
    • È chiaro che il lancio in generale è migliorato dal 2023. Già l’anno scorso avevamo una rotazione migliorativa, guidata dalle prestazioni di Houck, Pivetta e Criswell. Rinverdendo una tradizione per i lanciatori che lasciano Boston, Pivetta ha vissuto una stagione strepitosa sotto il solo di San Diego, mentre gli altri sono stati falcidiati dagli infortuni. Ciò nonostante nel 2025 si sono ripetuti a buini livelli perché hanno guadagnato un asso, Bello si è confermato come ottimo componente intermedio di rotazione e un Giolito sui livelli attesi, almeno fino a quando si è rotto poco prima dei playoff.
    • Il trend tuttavia non risulta confermato qualora si confronti il rank di WHIP, K/9 e BB/9. Il team di lanciatori non ha ottenuto abbastanza swing-and-miss e ha concesso troppi corridori in base. 
    • Per migliorare drasticamente la rotazione nel 2026 Breslow dovrebbe attingere al mercato free agent per prendere un solido lanciatore numero 2 o numero 3. Se invece si affiderà al ritorno di giocatori infortunati e rookie le ambizioni verranno fortemente ridimensionate. Per realizzare questi obiettivi avrà il sostegno della proprietà?
    • Con Chapman e Whitlock in testa, i Red Sox avevano il secondo miglior bullpen del baseball nel 2025, nonostante il ruolo di middle relief sia stato a tratti incerto, il back end si è comportato in modo ammirevole. Con quei due e il ritorno di Slaten, Breslow dovrebbe essere in grado avere un punto di forza in vista del 2026.
  • Defense
    • La difesa era pessima nel 2023 e nessuno ha fatto abbastanza per migliorarla. Sostituire Devers con Bregman in terza base e disporre di Ceddanne Rafaela uno dei migliori esterni centro del baseball avrebbe dovuto aiutare, ma non è servito a nulla. Eravamo 29° come numero di errori, ma siamo riusciti a peggiorare nel 2025. 
    • In generale l’efficacia difensiva è stata meno che mediocre. La ricezione è stato un problema costante negli anni precedenti e, sebbene non sia stato risolto, è stato abilmente spazzato sotto il tappeto dalle prestazioni di Narvaez

Questo breve resoconto ci dice che ci sono aspetti che il front office riesce a maneggiare ed altri che non considera prioritari con il risultato che nessuno se ne cura e nessuno sembra essere ritenuto responsabile delle cattive prestazioni che ne derivano. Si tratta di un colossale fallimento organizzativo che coinvolge tutto il management (e ritengo non sia estraneo alla fuga di personale esecutivo intermedio). Non ho visto alcuna prova che Craig Breslow abbia una filosofia organizzativa per questa squadra. Se non si dispone di un piano, non c’è modo di apportare correzioni lungo il percorso anche quando riguardino fondamentali come la difesa, l’hitting situazionale o la corsa sulle basi.

Ma oltre che sciatto organizzatore Craig Breslow si è anche dimostrato un pessimo dirigente anche in materie direttamente riconducibili alla sua persona come quello dei contratti a scadenza. Danny Jansen, James Paxton, Dustin May e Steven Matz sono tra le acquisizioni a scadenza che ha effettuato negli ultimi due anni. Nessuna di queste ha avuto un impatto significativo sul club, mentre altre squadre in lizza ne hanno tratto maggior giovamento.  A luglio i Seattle Mariners sembravano una squadra alla nostra portata e con carenze equiparabili alle nostre. Dopo aver risolto i loro problemi in prima e terza base, hanno vinto la division e si giocano gara 7 delle finali di lega.

Nel corso degli anni, le acquisizioni a scadenza hanno dimostrato di essere un fattore determinante per il successo nei playoff.  In questo ambito Breslow è stato letteralmente surclassato. E’ stato riferito che il suo atteggiamento durante le trattative, oltre ad essere stressante per lo staff, non riesce a creare un clima collaborativo con i dirigenti delle altre franchigie. Insomma Breslow sembra del tutto carente delle doti umane e dell’intelligenza emotiva che consentono di capire il contesto in cui ti muovi e aumentare le possibilità di concludere accordi vantaggiosi.

Queste scarse attitudini si sono rivelate anche all’interno. La situazione di Rafael Devers è stata la peggior gestione rispetto a qualsiasi altra vicenda che abbia coinvolto un giocatore di punta nella storia della MLB. Non starò a ripetere i dettagli, ma è stato veramente triste vedere i vari corifei diffondere a posteriori rumors diffamatori a carico del povero Ciccio, cervello di gallina ma cuore d’oro. Un copione che si ripete regolarmente dai tempi del pollo fritto di Francona.  

Dal punto di vista tecnico Breslow ha azzoppato irrimediabilmente una squadra in corsa per il titolo, privandosi della produttività di Devers senza ricevere praticamente nulla in cambio e senza nemmeno aver approntato un piano di riserva per la prima base e il battitore designato. Una volta usciti di scena Casas e Devers hanno faticato per tutto l’anno a trovare sostituti per entrambi i ruoli. 

Tutti questi aspetti pesano e non sono sufficienti a compensare le buone mosse dell’ultima offseason. Prendere Garrett Crochet è stato un accordo che ha cambiato la franchigia. Onestamente non credo che Breslow si aspettasse che Aroldis Chapman fosse così bravo, ma ha comunque il merito di averlo preso e prolungato il suo contratto per un anno più un’opzione. L’ingaggio di Alex Bregman è stato positivo, anche effettuato con una struttura contrattuale balorda (essenzialmente tre contratti annuali con opzioni di uscita) che consentirà a Bregman la possibilità di cercare altrove nel 2026. Alla fine firmare un contratto a lungo termine con Roman Anthony potrebbe essere stata la cosa più intelligente che abbia fatto da quando è diventato CBO.

I Red Sox hanno slancio dopo una stagione positiva, ma ci sono buchi da colmare e mosse da fare. Craig Breslow non sembra proprio la persona giusta da mantenere al timone per vincere un campionato. Non possiamo neppure sperare che arrivi qualcun altro che lo faccia.

Share

Il segreto di Pulcinella

Nel lunedì americano (che da noi comincia oggi pomeriggio) Devers ha un appuntamento con i media durante il quale sicuramente dirà molte cose scontate, previste dal contratto, come il fatto di essere molto emozionato di avere un campione come Bregman in squadra e di non vedere l’ora di poter giocare con lui. Prevedo inoltre che dirà che l’acquisto di un veterano così forte rende più forte la squadra e lui non vuole altro che il bene della squadra, come del resto tutti gli altri entusiasti dipendenti dei Red Sox.

La cosa però che tutti aspettano è la dichiarazione che sarebbe meglio per i suoi amati Red Sox. se il ragazzo appena arrivato giocasse in terza base. Devers potrebbe aggiungere che in questo modo potrebbe giocare per lo più come battitore designato, il che gli permetterebbe di dedicare più tempo alla sua vera passione, cioè sbatacchiare per bene quella cazzo di pallina.

Sembra anche che i Red Sox dovrebbero chiamare il membro della Hall of Fame David Ortiz per consigliare Devers sugli adattamenti mentali che uno deve fare per essere un eccellente  battitore designato. Se questo fosse vero si confermerebbe una fortissima pressione sul nostro Ciccio preferito per ingoiare il rospo, ma anche se non fosse vero credo proprio che la decisione sia oramai stata presa.

Allarghiamo un attimo la prospettiva. Dimentichiamoci per un momento che effettivamente nessuno sta ancora dicendo dove giocherà Bregman questa stagione, ma invece consideriamo che i Sox non stanno più dicendo che Devers è il terza base di Boston. Durante tutta la offseason sia il manager Cora sia il capo del baseball Breslow hanno sempre parlato di Devers come del loro terza base. Ancora martedì scorso, Cora ha detto di Devers: “Al momento, è il nostro terza base. È il terza base dei Boston Red Sox”. E adesso? Adesso Cora parla di come ci siano ancora delle mosse da fare e di “costruzione del roster”.

L’esito di tutte questo mi sembra abbastanza scontato e mi sembra anche scontato che Devers annuncerà di accettare queste decisioni con un sorrisone a 32 denti. Ma sarà veramente felice?

Dal punto di vista razionale, questa decisione dell’organizzazione non può essere respinta. Devers ha 28 anni, non è mai stato un granché come terza base e non migliorerà magicamente invecchiando. È vero che ci sono precedenti di giocatori che dicono il contrario. Uno lo troviamo nella storia dei Red Sox ed è quello di Wade Boggs che ha vinto il suo primo Guanto d’Oro a 36 anni. Ma Boggs ha lavorato duro per diventare un terza base stellare, ed era già un eccellente giocatore nelle stagioni precedenti. Nulla invece lascia prevedere che Devers possa fare quello stesso salto di qualità ed ha avuto mille occasioni di poterlo dimostrare. Occasioni che non avrebbe mai avuto se avesse giocato in altre squadre con grandi ambizioni. Il treno è passato e Devers lo ha perso per sempre.

Sarebbe interessante però se gli chiedessero se rinunciare a giocare in terza lo ferisca dal punto di vista emotivo, ma non credo che avverrà. D’altra parte è significativo notare che la tifoseria dei Red Sox è divisa sulla firma di Alex Bregman, lo abbiamo visto anche sulla nostra bacheca, e non capita spesso che un’importante acquisizione da free agent di un All-Star ancora nel fiore degli anni sia contestata con tanto vigore dai fan. 

Come al solito per credo che tutto dipenderà da come andranno le cose. Se le cose andranno bene Bregman rimarrà un grandissimo stronzo, ma … ehi, è il NOSTRO grandissimo stronzo!

Share

ARRIVA BREGMAN

Devo dire che il Bregman’s affair mi ha sorpreso. Il giocatore (e il suo arcigno procuratore) sembravano essere irremovibili nella ricerca di un contratto di lunga durata, che sembrava perfettamente indicato per le esigenze di un uomo oltre la trentina, inevitabilmente in una fase calante della sua carriera. 

D’altra parte questo statement sembrava essere del tutto incompatibile con la politica dei Red Sox, recalcitrante alle unioni durature, il che mi rendeva scettico sulla fattibilità della cosa, Sembrava che Breslow fosse impegnato nell’ennesima trattativa tortuosa, interminabile e infruttuosa, ma, a malincuore, mi sono dovuto ricredere. Dico a malincuore perché provo Bregman una cordiale antipatia risalente allo scorso decennio, ma credo che mi basterà vederlo giocare un paio di partite con la nuova casacca, per farmi passare tutto.

Quindi colui, che non sono ancora pronto a chiamare Alex, raggiungerà la squadra a Fort Myers (Florida), per lo Spring Training, con in tasca un contratto 2+1 del valore di 120 milioni. Che dire, buon per noi!? Immagino che questa soluzione dia enormi motivazioni a mantenersi in buona salute e produrre statistiche in linea con quelle passate, visto che già nel 2027 potrebbe essere coinvolto in nuove trattative. (Consiglierei, per mantenere questi obiettivi, di evitare di schierarlo quando gioca contro Machado!)

Ora si tratta di valutare l’impatto che tutto questo avrà sulla stagione.

In primo luogo occorre sottolineare che finalmente abbiamo un forte battitore destro da schierare quinto in battuta, in modo da scoraggiare il pitcher avversario dal concedere la base a Devers. E questo è buono. (Anche Pecota ha dovuto prenderne atto: siamo ancora ultimi, ma ora ci attribuiscono la vittoria in 80 partite invece che 78 😀). Studiando a fondo le statistiche di Bregman ci si è accorti che si tratta di uno del migliori pull-side destri della lega (si colloca 77° di percentile). Questo gli dovrebbe consentire di utilizzare il Green Monster per essere un ottimo sostituto Tyler O’Neill, autore di ben 31 fuoricampo in sole 113 partite. D’altra parte Bregman risulta essere già oggi al primo posto in OPS (1,240) tra i giocatori con almeno 75 presenze in battuta nella storia del Fenway Park. 

Per quanto riguarda l’inserimento in difesa di uno, che ha vinto il guanto d’oro come terza base nel 2024, non possa che giovare a una squadra che si è classificata penultima nelle major per numero di errori (115) la scorsa stagione, consentendo il maggior numero di punti non guadagnati (95) nel baseball, anche se non è ancora chiaro come Cora potrà schierarlo, perchè ci sono numerose esigenze da contemperare. Si intravedono sostanzialmente due scenari.

In uno scenario, i Red Sox lasciano Devers in terza, con Trevor Story che torna come interbase dopo aver saltato gran parte della scorsa stagione. In questa configurazione, Bregman prenderebbe posto in seconda, con Triston Casas che rimane in prima base. Campbell fungerebbe da giocatore di utilità e otterrebbe più tempo di gioco in campo esterno o inizierebbe la stagione in Tripla A, finché i Red Sox non avranno bisogno di un giocatore in più. In questa configurazione lo status di Vaughn Grissom è in discussione, sebbene abbia ancora opzioni di minor league. Più semplice la gestione di David Hamilton, altro candidato per la seconda base, ma già destinato a sedersi in panchina in attesa di un momento adatto per sfruttare la sua velocità.

L’altro scenario vede Bregman in terza base, Story sempre come interbase, Campbell e/o Grissom che possono alternarsi in seconda, Casas in prima e Devers come battitore designato. A parte il fatto che questa mossa è malvista da Devers, che si vedrebbe svalutato, il problema principale è che nel ruolo di DH ci sarebbe ancora Masataka Yoshida (magari non subito perché potrebbe saltare l’inizio della stagione regolare per i postumi dall’operazione alla spalla subita a novembre). Cora ha lasciato intendere di recente, forse con un occhio di riguardo al completamento di questo accordo, che potrebbe aver bisogno di Yoshida anche in campo esterno questa stagione. Yoshida, ma spero sia una boutade perchè di esterni ne abbiamo a scatafascio e per far posto a un giapponese scarso in difesa qualcuno altro (Ceddanne Rafaela? Roman Anthony?) dovrebbe mettersi a sedere. .

Tuttavia, qualsiasi sia la configurazione scelta (magari Cora le proverà entrambe per un po’) non possiamo che dirci soddisfatti per il fatto che, dopo tanto tempo, i Red Sox abbiano preso un buon giocatore pagando il giusto compenso. Era tanto che Cora non era chiamato a risolvere problemi di soprannumero. Yoshida, che amo per la sua propensione di purgare i pigiamini, credo sia ormai fuori dal progetto dei Red Sox, indipendentemente dall’arrivo di Bregman. E’ ancora con noi solo perché ha un contratto troppo costoso, in relazione con le sue prestazioni, per riuscire a scambiarlo e rischia di diventare il pinch hitter più costoso della storia, ma non si vedono soluzioni semplici al riguardo. E’ triste, ma capita alle squadre che hanno grandi obiettivi di avere problemi di questo tipo, cioè che ti rimangono sul groppone giocatori nonostante non hanno corrisposto alle attese. Bisogna farsene una ragione.

Share

Se tutto va bene siamo rovinati!

Da oltre un ventennio, prima dell’inizio di ogni stagione di baseball, vari sistemi di proiezione mettono a disposizione del pubblico i risultati delle loro simulazioni sullo svolgimento della stagione MLB. In particolare sono uscite le proiezioni PECOTA su Baseball Prospectus, che sono considerate tra le più affidabili e forniscono le classifiche finali e le percentuali di accesso ai playoff per la stagione 2025. (https://www.baseballprospectus.com/standings/)

Per prevedere tali risultati PECOTA simula la stagione più e più volte basandosi sulla composizione dei roster, sulle prestazioni ottenute in carriera dai vari giocatori, e di ogni altra informazione disponibile, per trovare il risultato statisticamente più probabile per ogni squadra.

Alcune previsioni non sono molto sorprendenti, come quelle che riguardano i Dodgers che dovrebbero vincere 103-104 partite nel 2025 e accedere ai playoff con probabilità al 99,8%. Come ha già rilevato Max nel commento al post precedente, la montagna di denaro che i Puffi spendono per il loro roster fa di loro assolutamente la squadra da battere. 

Nessuna altra squadra si avvicina a quota 100, ma nella NL le cose vanno un po’ meglio. Sia i Braves che i Mets, che si contenderanno il titolo a est, viaggiano intorno ai 91-92 e anche i Cubs, che dovrebbero finalmente interrompere il dominio dei birrai al centro dando loro circa 10 GA, non sono da meno.

Le squadre di AL non raggiungono tali livelli. A Ovest è previsto un rimbalzo di Texas che toglie finalmente il primato a Houston, al centro sarà il solito casino, ma Pecota pronostica Minnessota e a est ancora si contenderanno il titolo i pigiamini e gli uccellini arancioni.

E noi? Per quanto riguarda i Red Sox del 2025 PECOTA prevede, esattamente come fece nel 2024, che vinceranno solo 78 partite e finiranno all’ultimo posto nell’AL East, con nemmeno il 14% di possibilità di accedere ai playoff, o solo lo 0,4% di vincere il titolo (comunque la percentuale più alta di tutti gli ultimi 🙂).

Sembra proprio che le affermazioni che Kennedy fece agli owners meetings ( “our priority is 90 to 95 wins, and winning the American League East, and winning the division for multiple years), non siano esattamente sul punto di concretizzarsi, vero? 

Cosa mai sarà andato storto? Kennedy ovviamente non ne ha la minima idea, visto che pochi giorni fa diceva: “The approach Bres (Craig Breslow) took was one of extreme aggression, extreme urgency. That doesn’t mean you’re going to end up signing every single free agent you engage with or complete trades that you embark on. It has been great to see the aggressive approach and the sense of urgency within baseball operations to improve.”

Quindi dai! Dai! Dai Craig! c’’è ancora tempo per l’opening day e ci sono ancora alcuni free agent disponibili, continua così, dacci dentro tigre! Aggressivo come quando hai scambiato per Garrett Crochet (vi ho già detto che i Red Sox hanno preso Garrett Crochet dai White Sox?)

Share

Bonaccia e mare piatto

Vi chiedo scusa per avervi propinato un insulso articolo commissionato a Chat GPT, che mi sembrava rappresentasse ben l’insulsa off season di Boston. Purtroppo non mi riesce proprio di trovare un argomento di discussione che emerga fra gli altri e raccolga un minimo di interesse. 

Di cosa potremmo mai parlare in attesa dell’opening day?

Il fatto che tutti i rumors di mercato finiscono immancabilmente con un nulla di fatto, non invoglia certo la discussione. Anzi, quando si segnala che i Red Sox sono interessati ad un giocatore è un preciso indicatore che alla fine quel giocatore finirà per giocare con i Dodgers. Fra fra un po’ i Puffi avranno bisogno di un roster di 400 uomini per sistemarli tutti! 

Fra i freeagent di spicco ancora in circolazione rimane Bregman, o in subordine Arenado. Ma il loro acquisto comporterebbe non solo la sistemazione del problema inerente il cuscino di terza, ma anche lo spostamento di Ciccio Devers in prima base (e lui punta i piedi) e l’esubero di Tiston Casas (e qui sono io che punto i piedi 😣). Fortunatamente, ancora una volta, è probabile che siano tutte chiacchiere e distintivo e non se ne farà di nulla.

Forse potremmo parlare della classifica di Keith Law? Law è il giornalista di Athletic che, ad ogni inizio stagione da ben 18 anni, stila la lista dei 100 migliori prospetti nel baseball ed è interessante perché ci sono due dei nostri fra i primi dieci.

Al numero 1 assoluto troviamo Roman Anthony, un ragazzone di 21 anni, destrimano,  però batte nel box di sinistra, che ha raggiunto la Tripla A nella sua seconda stagione da professionista, dopo essere stato scelto al secondo giro del 2022, grazie a uno degli swing migliori di tutte le minors e a un approccio estremamente maturo per un battitore così giovane.  Low sostiene che abbia la possibilità di essere un ragazzo da 30 homer, con una AVG e OBP alti e una difesa positiva se schierato sull’esterno destro. Questo sarebbe un profilo da “miglior giocatore della lega”, che insidierebbe il posto di Abreu.

Al numero 9 c’è Kristian Campbell, la sorpresa 2024 nelle minors. Nel suo primo anno da professionista è passato da High A a Triple A, con una linea di .330/.439/.558 e un’ottima velocità per la corsa sulle basi. La cosa più interessante è che in questo periodo ha giocato sia esterno centro, che in molteplici posizioni in campo interno: seconda, interbase e terza. Se non è una meteora potrebbe essere destinato ad un ruolo che ci ha dato tanti tormenti nel dopo Pedroia.

Marcelo Mayer, sembrava destinato a diventare il numero 1 nel 2024, ma si è fermato di nuovo per infortunio e ora nella classifica è scivolato al 28 posto.  È un atleta forte e ha il braccio e le mani per essere un grande interbase, purtroppo però deve ancora giocare 100 partite in una singola stagione (max 91 nel 2022), a causa di uno stiramento lombare (2024), infiammazione alla spalla (2023), distorsione al polso (2022) e “problemi alla schiena” (2022). Ora ha 22 anni e avrebbe ancora potenziale da superstar, se solo riuscisse a dimostrare di poter giocare 140 partite in un anno e di rimediare a certe idiosincrasie al piatto, come quella di non riuscire battere le palle lente.

Sulla base del lavoro fatto sui prospetti Keith Law ha stilato anche il ranking dei migliori farm system della MLB. Li veniva facile. I Red Sox sono scivolati al secondo posto dopo che a causa dello scambio di Garrett Crochet (vi ho già detto che i Red Sox hanno preso Garrett Crochet dai White Sox?) hanno perso due prospetti top 100: Kyle Teel e Braden Montgomery. Di per sé questo non darebbe motivo per allarmarsi. Il sistema è ancora pieno di buoni giocatori e la squadra attinge anche a un flusso di potenziali stelle che provengono dal programma internazionale. Invece è decisamente allarmante il fatto che i nuovi responsabili delle operazioni di baseball abbiano deciso di fare un massacro di mezzanotte sul loro gruppo di scouting, in particolare il lato professionistico. Allarmante ma non sconcertante. Uno degli slogan di Mr. Henry negli ultimi anni è stato: squadra che vince… si mantella!

Questi sono alcuni temi di discussione, ma ce ne sono altri, a cominciare dal fatto che il roster dei Red Sox trabocca di partenti, ma ancora non ha coperto buchi in ruoli critici nel bullpen e non ci sarà nessuno (quasi) che si accuccia dietro al piatto per ricevere i loro lanci. Ma magari su questo punto ci torniamo.

Nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate un “mi piace” e attivate la campanellina per non perdervi i nuovi contenuti.

Share

Il Mercato dei Boston Red Sox: Un’Analisi Approfondita

Le prime gare degli Spring Training sono programmate fra meno di un mese ed è giunto il momento di fare il punto della situazione, analizzare cosa è stato fatto e cosa resta da fare.

I Boston Red Sox, una delle franchigie più storiche e iconiche del baseball americano, non sono solo noti per il loro successo sul campo, ma anche per la loro strategia di mercato e il loro impatto economico. Fondata nel 1901, la squadra ha costruito una base di tifosi appassionati e un marchio riconosciuto a livello globale. In questo articolo, esploreremo le dinamiche del mercato dei Red Sox, analizzando le loro strategie di marketing, le entrate e le sfide che affrontano.

  1. Il Marchio Red Sox

Il marchio dei Boston Red Sox è uno dei più forti nel mondo dello sport. Il logo, il famoso “B” rosso, è immediatamente riconoscibile e rappresenta non solo la squadra, ma anche la città di Boston e la sua cultura. La franchigia ha saputo capitalizzare su questo marchio attraverso una vasta gamma di merchandising, che include abbigliamento, accessori e memorabilia. Le vendite di merchandising sono una fonte significativa di entrate, contribuendo a mantenere la squadra competitiva.

  1. Le Entrate e il Modello di Business

I Red Sox generano entrate attraverso diverse fonti, tra cui i diritti televisivi, il merchandising, le vendite di biglietti e le sponsorizzazioni. Il contratto di diritti televisivi con NESN (New England Sports Network) è uno dei più lucrosi nel baseball, garantendo una fonte costante di entrate. Inoltre, il Fenway Park, uno degli stadi più storici e affascinanti della Major League Baseball, attira milioni di visitatori ogni anno, contribuendo ulteriormente alle entrate della squadra.

  1. Strategie di Marketing

I Red Sox hanno implementato strategie di marketing innovative per coinvolgere i tifosi e attrarre nuovi sostenitori. L’utilizzo dei social media è diventato cruciale per la franchigia, permettendo di interagire direttamente con i fan e di promuovere eventi e iniziative. Inoltre, la squadra organizza eventi speciali, come le “Fenway Franks” e le serate a tema, per migliorare l’esperienza dei tifosi durante le partite.

  1. Le Sfide del Mercato

Nonostante il successo, i Red Sox affrontano diverse sfide nel mercato. La concorrenza con altre franchigie della MLB e con sport alternativi per l’attenzione dei tifosi è sempre presente. Inoltre, la gestione delle aspettative dei tifosi è fondamentale, soprattutto dopo periodi di insuccesso. La pressione per mantenere una squadra competitiva e per attrarre talenti può influenzare le decisioni di mercato e le strategie a lungo termine.

  1. Il Futuro del Mercato dei Red Sox

Guardando al futuro, i Boston Red Sox dovranno continuare a innovare e adattarsi alle mutevoli dinamiche del mercato. L’integrazione della tecnologia, come l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale, potrebbe giocare un ruolo chiave nella costruzione della squadra e nella strategia di marketing. Inoltre, l’espansione della loro presenza internazionale potrebbe aprire nuove opportunità di mercato, attirando fan da tutto il mondo.

Conclusione

Il mercato dei Boston Red Sox è un esempio di come una franchigia sportiva possa costruire un marchio forte e sostenibile. Con una combinazione di tradizione, innovazione e impegno verso i tifosi, i Red Sox continueranno a essere un pilastro del baseball americano e un esempio di successo nel mondo dello sport. La loro capacità di affrontare le sfide e di adattarsi alle nuove realtà del mercato sarà fondamentale per il loro futuro.

PS: Inoltre i Red Sox hanno preso Garrett Crochet dai White Sox.

Share

Finalmente una notizia

Sembrava fosse arrivato arrivato l’ultimo giorno dei Winter Meetings, senza che Craig Breslow potesse mostrare di aver finalizzato un colpo di mercato in linea con la promessa di una stove league aggressiva, quando è arrivato l’annuncio dello scambio per acquisire Garrett Crochet dai White Sox.

Nonostante lo stesso giocatore sia stato al centro di colloqui a luglio, quando i Winter Meetings hanno aperto i battenti all’inizio di questa settimana, i Red Sox sembravano distratti da altre questioni e molto lontani da Crochet, che era ampiamente considerato il miglior giocatore disponibile sul mercato degli scambi. Le cose si sono però si sono evolute rapidamente una volta che Boston è uscita sconfitta nella corsa sui migliori free agent Juan Soto e Max Fried. L’incapienza finanziaria dimostrata per poter primeggiare in quel tipo di mercato, non ha però ostacolato i colloqui di scambio che vertono soltanto sui giocatori da dare in contropartita e possono cambiare repentinamente con l’aggiunta anche di un solo nome. 

In questo caso la contropartita pretesa dai White Sox è stata particolarmente onerosa:  l’esterno Braden Montgomery, l’interno Chase Meidroth, il lanciatore destro Wikelman Gonzalez.  Rispettivamente i prospetti n.6 8 e 15 secondo la classifica di Baseball America.

Questi ragazzi probabilmente ci mancheranno anche se il piatto forte della partita era senza dubbio il ricevitore Kyle Teel. Questo giovanotto, che compirà 23 anni a febbraio, era classificato come il n. 4 dei prospetti nel sistema di Boston e il n. 25 dei prospetti nello sport. Nativo del New Jersey è stato originariamente selezionato dai Red Sox con la 14a scelta assoluta nel draft dell’anno scorso, ricevendo un bonus alla firma di 4 milioni di $.

Dopo un primo anno di successo che lo ha visto raggiungere il livello Double-A, Teel è tornato a Portland per l’inizio della stagione 2024 e ha rappresentato i Red Sox all’All-Star Futures Game di luglio prima di ricevere una promozione a Triple-A Worcester ad agosto. Nel complesso, come battitore Teel ha battuto .288/.386/.433 (134 wRC+) con 23 doppi, 13 fuoricampo, un leader organizzativo di 78 RBI , 88 punti segnati, 12 basi rubate, 68 basi su ball e 116 strikeout in 112 partite totali (505 apparizioni in battuta). Per questo è stato nominato Eastern League Post-Season All-Star e Baseball America Double-A All-Star.

Come difensore Teel è stato votato come miglior ricevitore difensivo della Eastern League nel  sondaggio Best Tools 2024 di Baseball America . Dotato di una considerevole forza del braccio ha registrato 655 1/3 inning totali dietro il piatto tra Portland e Worcester, eliminando il corridore in 23 tentativi di rubata. Sembrava dovesse essere il ricevitore del futuro per le calzette rosse, ma non sarà così. La sua perdita apre un buco gigantesco nel ruolo ricevitore, senza una valida alternativa da affiancare a Connor Wong. Questo è un punto estremamente critico, senza il quale però, credo di aver capito, non ci sarebbe stato nessuno scambio.

Come giudicare questa operazione? Ci sono motivi sia per gioire sia per preoccuparsi, sempre tenendo presente che qualsiasi scambio è valutabile solo a distanza di tempo, perchè, specialmente quando sono implicati lanciatori, l’imponderabile è sempre in agguato. D’altra parte, prima del 2024, Crochet veniva da una lunga storia di infortuni ed è già stato sottoposto a un intervento chirurgico Tommy John. Ma c’è un risvolto di questa storia che Mr. Henry avrà senza dubbio apprezzato. Crochet ha accumulato oltre quattro anni di servizio nella major league, ma poiché gran parte di questo tempo è stato speso nella lista degli infortunati o nel bullpen, non è stato in grado di aumentare in maniera significativa il suo stipendio, che si stima stima sia di soli $ 2,9 milioni l’anno prossimo. 

Comunque, ex ante, ci sono alcuni aspetti positivi da considerare. Certamente i Red Sox hanno di nuovo l’asso della rotazione, un mancino che si inserisce naturalmente in una rotazione composta da destrimani, e che ci può dare la spinta necessaria per riassaporare il sapore dei playoff. Crochet è giovane (25 anni), sarà sotto contratto per solo due altre stagioni. Se le cose vanno bene bisognerà pensare ad un’estensione, ma più le cose vanno bene e più costano.     

Alcune statistiche sono ottime. Crochet ha lanciato 146 inning in 32 partenze per i White Sox quest’anno, registrato un’ERA di 3,58 (115 ERA+), con un fenomenale FIP di 2,69 e una percentuale di strikeout (35,1%) leader nel baseball. Purtroppo ha mostrato anche un’inclinazione a concedere un po’ troppi HR, che non gli gioverà lanciando al Fenway park. La stagione 2024 rappresenta tuttavia un unicum nella sua carriera, essendo la prima volta che lancia più di 65 inning in una stagione. Sembra che i White Sox lo abbiano messo in vetrina, muovendolo dal bull pen per farlo lanciare nell’opening day, ma non lo hanno certo spremuto, visto che è arrivato a 90 lanci solo in sette delle sue 32 partenze. Con i Red Sox i suoi carichi di lavoro sono destinati ad incrementarsi notevolmente e conviene fare tutti i gesti apotropaici del caso, affinché si mantenga sano e in forma nel frattempo.

Share

Ready to deliver

Questi ultimi giorni ho dedicato una discreta fetta del mio tempo libero a guardare molto materiale godibile, disponibile su youtube. Oltre agli splendidi video nostalgia segnalati da Paolo, ci sono tonnellate di video reaction girati durante le recenti WS. Ci sono così tante immagini dei fan MFY che, furenti e dolenti, si mangiano il fegato e sprizzano fiele, che rendono accettabili anche le immagini dei Puffi felici.

Il grand slam di gara 1 è l’episodio più gettonato seguito dal tracollo al quinto inning di gara 5. A tale proposito non mi stanco di guardare e riguardare la battuta di Betts che è classificato come singolo, ma, se si fosse giocato un baseball a livello MLB, Betts sarebbe tornato a sedersi, l’inning si sarebbe concluso e saremmo tutti in un universo parallelo probabilmente peggiore di questo.

Invece Betts è arrivato salvo in prima, battendo il primo punto a casa dell’inning, spinto dal combinato disposto della colossale supponenza di Cole, il quale invece di coprire la prima base si è limitato ad indicarla. e dal colossale peso del granitico culo di Rizzo, che lo fa muovere alla velocità di un languido bradipo anestetizzato. Qui trovate una gustosa analisi di tutta la faccenda: https://youtu.be/LebrzDtQn_s?si=0gRO5WORTaUer64v. Buon divertimento

Se invece i video di Paolo vi hanno reso romantici, qui trovate una retrospettiva composta da tutte le azioni che hanno determinato l’eliminazione dei MFY durante XXI secolo. https://youtu.be/2cgzDSFPPao?si=O1CfZtEcpmlMKGXg. Spesso le immagini sono impreziosite dall’espressione bovina di A-Rod, che non si capacita di quello che succede. Ah, i bei tempi!

Ora però basta guardare al passato, occorre programmare la nuova stagione e sembra proprio che questa volta ci siamo. Breslow ha annunciato che la traversata del deserto è finita e finalmente i Sox sono “ready to deliver”. Questo rischia di diventare il nuovo slogan della stove league, soppiantando il “full throttle”, che ha impazzato nella stagione appena conclusa.

Recentemente una delegazione costituita dai top managers dal QI più elevato, più Sam Kennedy (per chissà quale motivo), sono andati a trovare Juan Soto e il suo procuratore Scott Boras nel sud della California, per un incontro durato più di tre ore. 

Non so se avete già sentito parlare di Juan Soto. In sette stagioni MLB con i Nationals , i Padres e i fottuti Yankees, Soto ha registrato statistiche solo poco più che mediocri. Una AVG di .285 e un OPS di .953 con un OPS+ di 160. Per riferimento, Ortiz, nella sua carriera ventennale, ha battuto .286 con un OPS di .931 e un OPS+ di 141. Così per dire.

Probabilmente durante l’incontro Soto dovrebbe aver accennato al fatto che è attualmente disoccupato e potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di firmare un contratto con una franchigia MLB, per giocare ancora qualche anno.

Soto, 26 anni, è originario della Repubblica Dominicana e vive proprio vicino a Ortiz quando entrambi tornano a casa. Soto ha espresso il desiderio di poter giocare proprio per la squadra di Boston, essendo sempre stato un tifoso dei Red Sox.

Breslow si è detto lusingato della preferenza accordata, sottolineando che i Red Sox non hanno nessuna preclusione verso i domenicani avendo giò avuto nelle loro fila, oltre a David Ortiz, giocatori come Pedro Martinez e Manny Ramirez. Tuttavia il GM ha preso tempo evitando di dare subito una risposta definitiva, che probabilmente sarebbe stata negativa allo stato delle cose.   

Potrebbe essere un infatti un problema insormontabile il fatto che Soto sia mancino e i Red Sox abbiano già un lineup composto prevalentemente da mancini. Inoltre Soto è un esterno e dovrebbe inserirsi in un reparto così sovraffoltato da ottimi giocatori, già beniamini dai tifosi, che rischierebbe di dover trascorrere in panchina una considerevole parte della stagione

L’incontro si è quindi concluso in modo interlocutorio, anche se Soto, in successive conversazioni con la stampa,  si è detto confidente che, qualora i Red Sox avessero superato le remore tecniche espresse sul suo conto, non prevedeva difficoltà nel trovare rapidamente un accordo sulla parte economica.

Tuttavia questa vicenda avviene nel totale disinteresse degli appassionati, tutti concentrati sulla vicenda Pivetta, ansiosi di conoscere se l’asso della rotazione tornerà a vestire la casacca dei Red Sox, accettando l’offerta qualificante di Boston da 21,05 milioni di dollari, o invece se entrerà nel mercato dei free agent in cerca di un accordo più redditizio.

NB: anche se non ho inserito nessuna emoticon, siete autorizzati a considerare la parte finale dell’articolo scritta in modo surreale e ironico. L’intento è quello di evidenziare il mio pregiudiziale rifiuto a commentare i rumors di mercato dei Red Sox. Commenteremo i fatti, se e quando ci saranno. 

Share

Analisi della stagione 2024. Parte quinta: il manager

Eccoci arrivati all’ultimo capitolo di questo lungo sproloquio, che, a giudicare dai commenti (quasi del tutto assenti), credo abbia procurato più che altro noia e sonnolenza. Ora però che faremo un focus sul manager Alex Cora, entreremo su un terreno più controverso, che dovrebbe suscitare un maggiore interesse. Almeno lo spero.

Cominciamo dalle basi. Il lavoro del manager consiste essenzialmente nel vincere le partite. Innanzi tutto è lui che gestisce il roster dei giocatori, decide la formazione della squadra che scende in campo ogni giorno e programma quella dei giorni successivi. Inoltre, durante la partita, è colui che prende qualsiasi decisione, molte delle quali possono influenzare direttamente il risultato. Il manager gestisce anche la comunicazione con le conferenze stampa dopo ogni incontro e con le comparsate in trasmissioni radiofoniche e televisive, durante le quali deve essenzialmente parlare del suo lavoro, che è, appunto, quello di vincere le partite.

Ebbene in questa stagione Cora di partite ne ha vinte 81, esattamente lo stesso numero di sconfitte, e quindi il commento potrebbe finire qui: risultato mediocre, 5 in pagella. 

Inoltre l’esclusione dalla postseason per il terzo anno consecutivo (quinto negli ultimi sei) dovrebbe essere considerata inaccettabile per una franchigia con le risorse e la tradizione dei Red Sox e pesare come uno stigma sul curriculum del manager, che, in condizioni normali, dovrebbe essere chiamato dalla proprietà a rendere conto del disastro. 

Perché questo non è accaduto? Perché invece di essere licenziato il suo contratto è stato rinnovato a luglio, ben prima di conoscere il piazzamento finale? Come è possibile che questo benedetto uomo esca sempre dalle macerie con la camicia bianca bella e pulita? Perchè non è sto mai chiamato a rispondere dei fallimenti in questi lunghi anni?

Dopo la stagione 2023 Cora, 48 anni, è stato oggetto di speculazioni per un po’ di tempo, dato che era imminente la scadenza del suo contratto. Il club, classificatosi ultimo nell’American League East sia nel 2022 che nel 2023, aveva appena licenziato il responsabile del baseball Chaim Bloom. Craig Breslow, ereditata una ricostruzione priva di scadenza temporali e obiettivi precisamente definiti, aveva accettato il mandato in presenza di un Cora già confermato dalla società, ma non era chiaro se sarebbe rimasto negli anni a venire o se il nuovo CBO avrebbe preferito altre soluzioni.

Alcuni avevano ipotizzato che Cora avrebbe potuto cercare di passare ad un ruolo di front office, qualcosa per cui aveva apertamente espresso interesse. Altri invece pronosticavano che avrebbe potuto lasciare Boston e, seguendo il percorso di Craig Counsell, che era riuscito a strappare ai Cubs un contratto da 40 milioni di dollari in cinque anni, aprire un’asta su se stesso durante la stove league.

Tutte queste ipotesi comunque facevano parte di previsioni da collocare temporalmente dopo la fine della stagione e invece, del tutto inaspettatamente, nel pieno delle trattative di mercato di fine luglio, dopo che in precedenza le parti avevano categoricamente smentito la possibilità di colloqui durante la stagione, usciva la notizia dell’estensione contrattuale, dalla durata di tre anni e dal valore medio annuo di poco inferiori agli 8 milioni di dollari. Questo accordo renderà Cora il secondo manager più longevo nella storia dei Red Sox, superato solo dai 13 anni di Joe Cronin. Viene da chiedersi se tutto questo Breslow, che ha rilasciato interviste entusiaste, lo ha negoziato o lo ha subito.

Dall’euforia delle World Series del 2018, il club ha vissuto un periodo di montagne russe, con alti e bassi colossali. Ci sono stati tre cambiamenti nella leadership del front office nelle ultime sette stagioni e tentare di seguire la direzione dei Red Sox è stato spesso come rimanere bloccati in un labirinto senza uscita.  La proprietà ha detto una cosa e ne ha fatta un’altra più volte di quante se ne possano contare. Su un solo punto sono stati inamovibili in modo granitico: la loro lealtà verso Cora.

L’immediata riassunzione di Cora dopo la sospensione del 2020, imposta a un Bloom evidentemente contrariato, è un precedente significativo. Il fatto che Cora stia lavorando per il suo terzo responsabile delle operazioni di baseball dice molto dell’ascendente che riesce ad avere sull’organizzazione. E’ infatti prassi che ai ​​nuovi CBO, in genere, sia concesso il lusso di assumere un proprio manager di fiducia, ma questo privilegio è stato negato sia a Bloom che a Breslow: entrambi invece hanno dovuto accettare Cora insieme all’incarico. Era un pacchetto unico, non negoziabile.

Secondo me ci sono pochi dubbi che, anche questo fresco rinnovo contrattuale, sia passato abbondantemente sopra la testa del CBO, a cui non è rimasto altro che fare buon viso a cattivo gioco. Alla lunga tutto questo non è sano e già ora ci sono dei problemi, come in tutti i casi in cui il controllore coincide con il controllato.

Questo spiega l’arcano, però d’altra parte, bisogna ammettere, che questa posizione Cora non se l’è conquistata a chiacchiere o con i riti woodoo di Santo Domingo. E non possiamo pensare che la proprietà sia composta da tizi sprovveduti a cui piace buttare i soldi dalla finestra, perchè di soldi, a Cora gliene hanno dati un bel po’. Assumendo Quatraro, tanto per fare un esempio, ne avrebbero spesi sette volte meno.  Forse ne  sarebbero rimasti per comprare dei rilievi decenti alla scadenza. 

La ragione, secondo me, risiede nel fatto che Cora è un talento indiscutibile. Succede spesso che le sue squadre superino le aspettative di inizio stagione. Ciò che ha fatto quest’anno con un roster pieno di infortuni, che ha perso i titolari Giolito e Whitlock, così come lo shortstop Trevor Story all’inizio dell’anno, potrebbe averlo messo in lizza per il premio di manager dell’anno della American League. Non capita spesso di trovare pecche nella composizione della formazione, lavoro per il quale si intravede un approccio metodico e basato sui dati oggettivi ricavati dai matchups con lo starter avversario. Durante la gara poi sembra sempre sul pezzo, pronto a schiacciare i pulsanti giusti e ad approfittare di tutte le occasioni per trarne il massimo vantaggio possibile. 

A volte, dall’Italia, mi sembra di scorgere degli evidenti errori, specialmente nella gestione dei lanciatori di rilievo, però credo si possa dire che difficilmente è recidivo: sbaglia, come tutti, ma in modo vario senza incaponirsi come faceva il suo predecessore Farrell. In generale preferisco un manager che ha un piano in testa e lo segue anche facendo mosse impopolari, piuttosto di uno che applichi acriticamente e in ogni circostanza i dettami del “manuale del baseball”. Naturalmente occorre che alla fine questi errori (o situazioni controverse) siano relativamente rare. Bisogna anche tenere presente che conducendo squadre mediocri, il peso specifico di ogni errore è più evidente e doloroso di quelli che commetteva nel 2018.

Quindi, concludendo, il mio giudizio, per quello che vale, é: que viva Cora, hasta la victoria! Nel contesto in cui siamo non riesco veramente a vedere nessuna ragione per cambiare il manager. 

Le stagioni vanno come vanno per il rifiuto della società di investire e per un front office costituito da dilettanti allo sbaraglio, privo di professionisti di comprovata esperienza, in grado di risolvere i problemi. 

L’attuale President of Baseball Operations è un contenitore vuoto, più di qualsiasi altro da quando John Henry ha acquistato la squadra nel 2003. Ognuno ha avuto dei principi operativi e, a differenza di Breslow, erano tutti piuttosto chiari quando quelle persone sono state assunte. Theo Epstein avrebbe usato idee alla Moneyball a Boston. Cherington era fondamentalmente una sua continuazione (anche se con un po’ più di conservatorismo, come abbiamo scoperto). Dombrowski era un tipo vecchia scuola, tipo spendi tanto per vincere subito, ma è stato cacciato quando le sue idee sono diventate incompatibili con il budget. Bloom avrebbe dovuto incorporare le idee analitiche della nuova scuola dei Rays in una franchigia di più alto livello, ma si è rivelato un bluff.

Finchè John Henry continuerà a tenere stretti i cordoni della borsa e Breslow continuerà a spendere male le poche risorse disponibili, mi spiegate perchè dovremmo cambiare manager? A cosa servirebbe?

Share