Natale in casa Dombrowski

Con la cessione di Buchholz si è completato il quadro della squadra che andrà ad iniziare gli allenamenti il prossimo febbraio in quel di Fort Myers, ora ci saranno solo da assegnare solo alcuni ruoli in bilico come ad esempio il quinto partente oppure cosa fare con Blake Swihart, ma sono questioni che verranno decise al caldo della Florida e soprattutto che potranno cambiare in corso d’opera a seconda dei responsi che il campo darà.

Non si però però chiudere la carriera bostoniana di Buchholz con le sole due parole del paragrafo precedente. Che cosa resterà dei dieci anni passati dal texano al Fenway ? A mio parere una grande sensazione di rimpianto, una sensazione dominata da quel “poteva essere ma non è stato”  che tante volte ha caratterizzato la sua carriera, capace di far veder dei flash di bravura non comuni ma capace anche di perdersi tra i suoi malanni fisici che iniziavano ma non sapevi mai quando finivano, capace di tirare una no-hitter il giorno della sua seconda partita nelle Majors … e ricordo ancora gli urli di Orsillo quella sera, ma ritornato l’anno dopo nelle Minors per palese inconsistenza. Un rendimento da rollercoaster che è stato il suo marchio di fabbrica, un 2013 da Cy Young prima del solito infortunio ed un 2014 da dimenticare, una rinascita nel 2015 prima dei soliti malanni fisici ed un 2016 dove per quattro mesi avrebbe subito della cannonate anche da mia madre per poi avere un ritorno di fiamma a fine stagione.

Forse hanno inventato il siero dell’imprevedibilità, probabilmente Buchholz ci è finito dentro il pentolone dove lo stavano preparando, un po’ come Obelix che finisce nel pentolone del druido da piccino. Ma comunque, nonostante questo, dispiace che sia finita in maniera così anonima, con una cessione che è un semplice “salary dump” per abbassare il monte stipendi e dove in cambio riceviamo il nulla, perchè un 24-enne che a quell’età abbia giocato solo in singolo A è davvero poco più del nulla. Alla fine rimango dell’idea che comunque questa era l’unica possibilità per il giocatore di rivalutarsi prima del passaggio alla free agency, provare di cambiare aria per vedere di rinascere anche se i Phillies non sono proprio una squadra dove sia facile eccellere.  Anche da parte nostra c’era poco da fare, anzi forse non andava fatta valere nemmeno la option, comunque come finale grigio di una carriera decennale direi proprio che ci siamo, un altro dei veterani che se ne va ed una squadra che in poco è stata davvero rivoltata come un calzino, pensate solo che come appartenenza bostoniana oggi, dopo l’inarrivabile Pedroia, al secondo posto c’è JBJ che sembra ieri sia arrivato in prima squadra.

In pratica con questa mossa si completa il Dombrowski Team, la squadra fatta davvero a sua immagine e somiglianza e continuo a credere che le cose non siano state fatte bene, all’ipotetico pranzo di Natale dalle parti di Yawkey Way ora partecipano solo quelli che davvero il Capo voleva partecipassero, sia come team e verrebbe da dire anche come staff viste le numerose partenze di tanti membri che avevano lavorato in passato. Direi che il regime ora si sia instaurato in tutto il suo potere. La squadra è costruita secondo i suoi dettami, coi suoi azzardi che adora buttando a mare il farm-team e provando di vincere subito, salvo poi dipendere da Sandoval e Moreland come corner infielders … e non mi sembra il massimo. Anche il rafforzamento del bullpen che avevamo invocato mi chiedo se sia davvero avvenuto, davvero non abbiamo nemmeno pensato a rinnovare Uehara e Ziegler ? Avevano la rogna ?

Insomma … alla fine facciamo il famoso all-in, buttiamo tutte le nostre fiches sul tavolo, azzeriamo il farm system ed io non sono per nulla convinto che la squadra 2017 sia più forte di quella 2016. Era così difficile essere un po’ più sistematici ? Avevamo due priorità a mio modesto avviso : il bullpen e rimpiazzare Ortiz. Anzichè buttare all’aria tutto e offrire a chiunque delle trades 4-contro-1 non era il caso semplicemente di provare a prendere un bel free-agent per il bullpen e di andare alla caccia del grosso bastone ? Non so se avete letto del contratto firmato da Encarnacion con la Tribù : ma noi a quelle cifre ci saremmo dovuti buttare a pesce su Encarnacion !!! Anzichè buttar via il lavoro di anni e l’investimento fatto per Moncada e Kopech. Bah … ormai è andata così, più che analizzo la cosa e meno che son convinto.

Il Natale a casa Dombrowski è arrivato, ci sono tante luci ma anche tanti angoli bui, spero invece che a casa di tutti voi che leggerete queste note ci siano solo luci in abbondanza per passare il miglior Natale che possiate immaginare.

Buon Natale a tutti i fratelli della Nation !!!

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13 thoughts on “Natale in casa Dombrowski

  1. Per il momento sembra di aver assemblato una bella macchina, ma con 3 ruote ,,,, e anche fossimo una DS non ci facciamo grandi viaggi …
    Nel frattempo AUGURI Paolo e Nation tutta !!!

  2. Condivido tutta l’analisi e da tifoso, ma soprattutto sportivo, ritengo più bello vincere un titolo costruendo un progetto che parta dalle fondamenta (dicasi Farm) piuttosto che vincere un anello assemblando una squadra sul mercato strapagando dei campioni; mi lancio in un paragone calcistico, come si fa a tifare squadre come PSG, Manchester City che comprano solo figurine 😟😟😟.
    Certo che Dombro é stato preso preso proprio per vincere e non per costruire un progetto a lunga scadenza, almeno a me l’idea che ne deriva é questa quindi lui fa il suo mestiere, poi sarà il campo a dire se lo ha fatto bene oppure no.
    Le mie perplessità maggiori rimangono sulla guida tecnica che mi sembra, a parte nel 2013, completamente fuori asse. Comunque BUONE VACANZE a tutti.

    • Dombro è stato preso per vincere? A tutti i costi? Allora cosa ci fa Farrell ancora al suo posto? C’è qualcosina che non quadra!

  3. Auguri Fratelli! Volevo dirvi che stasera ho incontrato i Magi in viaggio verso la loro meta: avevano le calzette rosse, fate voi….

  4. Se posso dire la mia, la vedo molto meno romanticamente…nel senso che a campionato in corso o alla fine possiamo criticare le scelte fatte ma, da tifosi, non possiamo sapere le dinamiche di società, squadra e di mercato. È giusto dare un giudizio, per carità, ma ricordo le critiche premature a Porcello, Bradley Jr. o l’indifferenza per Wright o Shaw…Da quello che ho capito, a novembre sono gli Ace partenti che fanno la differenza…o sbaglio? La linea del Dombro è chiara: partenti di livello altissimo…poi, tutti d’accordo, il coach non convince a nessuno!

  5. Qualcuno sa dire quanto è serio l’infortunio di Eduardo Rodriguez al solito ginocchio? Già guai adesso! Non ci voleva proprio!

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