Comincia il cammino

Mancano 48 ore all’inizio del campionato, di quella lunga maratona che dopo una spaventosa serie di 162 partite darà i suoi verdetti tra sei mesi esatti; se fosse possibile pensare a tutte le cose che possono capitare in questo intervallo di tempo lunghissimo impazziremmo, le variabili sono così numerose da far si che il baseball resti un mistero insondabile perfino per un docente del MIT.

Nel lungo letargo s’è discusso come matti, le scelte sono state fatte, alcune convincono, altre decisamente molto meno. D’altronde si sapeva che non poteva essere un inverno facile essendo il primo dell’era A.O. (After Ortiz) e quando viene a mancare un giocatore del genere è ovvio che ci possano essere delle ricadute; senza un giocatore così carismatico occorre ricostruire delle gerarchie che ormai erano più solide di una montagna di basalto e questo deve essere il primo compito in chi, in teoria, dovrebbe guidare il dug-out ovvero il manager, se non fosse poi che il suddetto manager mi ispira una fiducia molto relativa.

La formazione è fatta, ed anche l’Opening Day roster è settato, chiaramente è una cosa più procedurale che altro, ma è comunque un momento importante nell’inizio dell’anno. Partendo dai catchers i titolari del ruolo sono, come logico, la coppia Leon e Vazquez, col secondo che in pre-season è tornato a far vedere che il bazooka nel braccio non ha sofferto dopo l’infortunio dell’anno scorso, nell’infield tutto come previsto, con una pattuglia che alterna esperienza a giovinezza, col Panda che speriamo rinasca e con un gruppo che può contare su una eccellente profondità dato che come cambi Holt e Hernandez non sono per nulla male.

Il quartetto degli esterni era ovvio e sarei poco sincero se non vi dicessi che mi aspetto davvero molto da loro, anche qui con una teorica riserva come Young direi che siamo messi davvero bene come profondità; poi ovvio che molti occhi siano su Andrew Benintendi che dovrà dimostrare di essere quel gioiello che tutti (anche fuori da Boston) dicono essere, dovrà imparare a maneggiare gli up & downs che in una stagione da 600 turni nel box ovviamente capitano, di Betts non parliamo quasi più e JBJ speriamo continui a fare magie col guanto e torni ad essere in attacco quello dei primi 4 mesi del 2016.

Al momento di starting pitchers ne abbiamo 4, con Pomeranz e Price ancora in bacino di carenaggio; il primo potrebbe tornare a brevissimo, in teoria il primo impegno sarebbe il 9 aprile, vedremo se ci sarà; di Price invece filtrano pochissime notizie, siamo ancora mancanti di una schedulazione che ci dica quando è previsto che torni, il segnale non mi pare buonissimo, speranze di vederlo in aprile poche o nulle; questo è il tallone d’Achille che mi fa più paura, perchè sotto i 6 teorici titolari c’è davvero il vuoto cosmico, qualche mestierante raccattato come Kendrick ed ex-promesse come Owens, promesse alle quali ormai non credono più nemmeno i genitori dello stesso Owens.

Il bullpen poi è imprevedibile per definizione, non solo a Boston ma in tutte le 30 franchigie, un giocatore che ha dominato l’anno prima può sparire l’anno dopo, anche qui abbiamo dei buchi rispetto al previsto come Carson Smith che arriverà a giugno se tutto va bene e con Thornburg che fino ad ora ha assommato 3 orrende uscite in Florida ed una moltitudine di infortuni diversi, per essere uno che abbiamo comprato in cambi di 4-giocatori-4 (sebbene non dei fenomeni) c’è davvero da stare poco allegri, nel bullpen c’è anche tale Ben Taylor che se lo conoscevate siete degli intenditori mica da ridere … e fatemi dare un “imbocca al lupo” a Koji Uehara, di gran lunga il migliore come rendimento ed anche come persona tra la colonia giapponese che ha popolato il Fenway in questi anni.

Le altre figure non giocano, ma contano come i giocatori se non più; a baseball si vince più facilmente con degli executives che decidono bene e con degli allenatori che fanno rendere al meglio il materiale umano che hanno, chi ha avuto la pazienza di leggermi in passato sa come la pensi su queste figure del nostro organigramma, parliamone un’altra volta che è meglio …

48 ore ancora quindi poi si inizierà sebbene in modo inusuale, perchè è raro che i Sox inizino in casa, nei primi giorni di aprile il clima in Massachussetts può essere inclemente, inusuale ancor di più il fatto che i primi avversari siano i Pittsburgh Pirates, un’interlega per iniziare mi sembra una roba bizzarra, ma tant’è. Ci siamo, buon campionato a tutti, finalmente si torna a giocare sul serio, non ne vedevo l’ora.

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16 thoughts on “Comincia il cammino

  1. Opening day!! L’approdo della lunga marcia!
    Nel contempo ho visto Koji fare il suo con i Cubs e levo un ringraziamento per quel suo dito alzato al cielo nel 2013 e per il mitico pickoff di gara 4 …!!!
    Mi chiedo, d’altra parte, se la copertura degli inning che erano suoi e di Tazawa sia stata adeguatamente considerata … a me sembra di no, ma spero sia la mia ignoranza.
    GoSox !!!

  2. dopo essere stato a boston a novembre(due partite dei celtics) e aver visitato fenway park, il mio attaccamento verso i red sox è ancora maggiore, indi un saluto a tutti e let’s go red sox.

  3. Il momento più bello è la rimbalzante (si dice così) del Panda che da i primi punti…
    Se va il Panda già molto è risolto…
    Sul leader maximo: sono per una gestione di una squadra tendente ai “soldatini” che a giocatori leader troppo carismatici. De gustibus…(tenete conto che segue da due-tre anni e quindi non ho la “febbre” Ortiz, pur adorandolo lo stesso!)

  4. Bradley e Benintendi questa stagione indossano casacche con i numeri 19 e 16 rispettivamente. Si sono fatti degli ometti ormai! Si vede anche da come maneggiano il bastone 🙂

  5. Il debutto di Sale non è stato poi così disastroso :)) …Nessun pirata oltre la prima base in 7ip 3h e 1 bb …E poi Leon che se continua così voglio il peluche a grandezza naturale per coccolarmelo tutte le sere….

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