Stasera quindi il campionato che i Sox non hanno giocato, o che per meglio dire hanno trasformato in una estensione dello Spring Training, terminerà e si tireranno le somme per cercare di capire quali prospettive future avremo, quali giocatori salutare e quali invece accompagnare alla porta pur con un grosso punto di domanda su quale possa essere il 2021 per il baseball, in un contesto sanitario che spinge doverosamente molto in avanti l’apertura degli stadi.
Già … la malefica pandemia … ha quasi azzerato il campionato 2020 ed io faccio ancora fatica a capire quale valenza tecnica abbia un campionato così corto e rischia di avere una grossa incidenza anche sulle squadre per il 2021; coi proventi legati agli stadi (biglietti, merchandising, ristorazione, etc. etc) in fortissimo dubbio anche per l’anno a venire non credo che ci siano molti team disposti ad ipotecare cifre da capogiro sui giocatori, per farla breve … per un giocatore è l’anno sbagliato per diventare free agent (per esempio penso a JBJ) oppure è meglio per chi ha diritti di opzione (ogni riferimento a JD Martinez è voluto) non farli valere a meno che non si sia assolutamente sicuri di avere un contratto altrove. Come si evolverà la cosa lo vedremo tra un mesetto, ma non credo sia difficile immaginare che JD non faccia valere l’opzione e resti a Boston (visto anche il campionato insufficiente che ha fatto) e che JBJ possa anche essere disposto ad un contratto “corto” in modo da tornare free agent per il 2022 … ed in quel caso i Sox potrebbero anche essere interessati.
Dicevamo delle audizioni che sono andate in onda in queste 60 partite dei Sox. Ovviamente un nome ora sulla bocca di tutti è Tanner Houck. Quando è stata l’ultima volta che un lanciatore prodotto dalle nostre Minors abbia così impressionato al debutto ? Mi viene in mente Buchholz che fece una no-hit alla seconda partita, ma stiamo parlando di 13 anni fa !!! Poi c’è stato qualche sprazzo di Doubront, ora miseramente finito tra campionato messicano e venezuelano, poi il nulla cosmico … il vuoto assoluto. Io vi giuro una cosa, con Houck ho quasi paura di sperare e solo il dio del baseball sa il bisogno che avremmo di sviluppare un lanciatore valido in casa, senza bisogno di impegnare montagne di dollari in free-agent che se poi falliscono o si infortunano ti lasciano a piedi come noi quest’anno. Per un po’ di valutazioni estese vi rimando poi a thread futuri dove proverò di analizzare la stagione in maniera più articolata.
Se sul monte le azioni di Houck stanno crescendo, in campo ci siamo lustrati gli occhi con l’inizio di Dalbec; la situazione per il futuro del nostro infield è assai fluida, il suo futuro potrebbe essere in prima, ma considerando che la difesa del sacchetto di terza da parte di Devers è sempre meno convincente non bisogna escludere uno switch tra i due, tenendo anche presente che c’è anche Chavis che, seppur reduce da un’annata orrenda, non mi sento di buttare ancora tra i rifiuti. L’altro che ha saputo sfruttare bene “l’audizione 2020” è Alex Verdugo, la partenza di Betts è uno shock dal quale non mi sono ancora ripreso, almeno però in cambio qualcosa abbiamo ottenuto, a Verdugo il compito improbo di farci passare la Mookie-nostalgia e la responsabilità di essere oggi la nostra certezza nell’outfield con JBJ (forse) ai saluti e con Benintendi diventato un oggetto misterioso.
Sulla guida tecnica dirò qualcosa più avanti, anche se chi ha avuto la pazienza di leggermi in passato sa bene chi vorrei avere come manager nel 2021; invece vorrei dire qualcosa sulla proprietà. Ho letto con un certo fastidio la settimana scorsa un’intervista a Tom Werner che ha definito “disappointing” la stagione 2020. L’intervista mi è sembrata risibile perchè l’annata deludente è stata tale in primis a causa della scelta della proprietà di ridurre il monte stipendi; la scelta era assolutamente legittima, ma il risultato di tale scelta era abbastanza ovvio, quando ti affidi a Mazza, Osich e compagnia cantante è dura poi aspettarsi granchè. Il 2021 sarà un anno importante anche per capire se la spinta propulsiva, che l’attuale proprietà ha portato ad una franchigia che prima di loro appariva decotta e stracotta, è ancora presente. Non nascondo il dubbio che John Henry & Soci, essendo anche proprietari di un marchio di importanza planetaria e vincente come il Liverpool, possano aver pensato di ridurre l’impegno a Boston. Lo sapremo a breve, se tra un mesetto o due sentiremo un discorso tipo : “vogliamo restare sotto la soglia di … X dollari “, allora possiamo anche pensare ad un futuro da Cincinnati Reds o Seattle Mariners, franchigie rispettabilissime … ma che fanno i playoffs una volta ogni decennio. Un futuro che mi pare decisamente poco eccitante.
Archiviato il campionato ultraridotto, il quesito è: Cora o non Cora. Decidano presto perché influirà anche sulle decisioni di chi può optare per la free agency. Comunque che Cora sia! Go SOX!!!!
forza e CORAggio!