Mettiamola così : l’ultima volta che fu rimosso un manager dai Sox dopo un solo campionato di regno ci è capitato di vincere l’anello (do you remember la cacciata di Bobby V ?), se sarà così anche nel 2021 avremo aperto un trend, non credo sia facilissimo che accada ciò … ma non è mai detto. Ciò che sappiamo ora è che Ron Roenicke non guiderà i Sox dal dug-out l’anno prossimo e che la ricerca del manager è già iniziata, non è però per nulla chiaro a cosa ci porterà questa ricerca.
Se dipendesse dal sottoscritto e credo anche se dipendesse dalla maggioranza della Nation la ricerca del nuovo manager sarebbe durata una mezz’ora al massimo ed avremmo già annunciato la guida tecnica : tale Alexander Josè Cora da Caguas, Puerto Rico. Non essendo stato così dobbiamo immaginare che ci siano idee diverse. Ovviamente guidare una franchigia dell’importanza dei Sox è un po’ più complesso che sparare sentenze da un blog e la figura di Cora è certamente ingombrante e ci sono alcune cose che giocano contro un suo ritorno al Fenway. Anzitutto Cora non sarebbe una scelta degli attuali vertici ed abbiamo visto in passato quanto sia gradito avere un uomo “fidato” nel ruolo, un altro aspetto è che è un uomo reduce da un incidente non proprio limpidissimo, io sotto questo aspetto sarei molto più free, io penso che quando uno ha pagato la pena che gli è stata comminata ha tutti i diritti come un altro, ma posso anche pensare che ci sia al mondo qualcuno che pensa in maniera più puritana.
A parer mio però questi aspetti non oscurano minimamente gli aspetti positivi della guida di Cora : s’è dimostrato un grande nel gestire uno spogliatoio dove pure non mancavano le personalità esuberanti, sotto di lui c’è stata una moltitudine di giocatori migliorati ed ha dimostrato come supportare quelli in difficoltà e visto che ne abbiamo alcuni che per vari motivi sono da ricondurre nella carreggiata giusta (E-Rod, Chavis, Benny, etc. etc.) a parer mio dovremmo andare direttamente verso la scelta di riportare Cora tra noi. Il fatto che la cosa non sia stata automatica con la dismissione di Roenicke non significa che non possa accadere; ho riso come un pazzo l’altro giorno quando, leggendo i commenti del post-conferenza di Bloom, Jason Mastrodonato del Boston Herald avrebbe intuito che Cora ritornerà, peccato che John Tomase della NBC dalla medesima conferenza stampa ha intuito che Cora non tornerà. Per farla breve, anche i mass media stanno tirando ad indovinare con pochissimi dati certi, se hanno le idee confuse loro, figurarsi il sottoscritto da Imola, Italy.
Se non sarà Cora, allora chi sarà ? Un’altra ipotesi molto romantica chiama Jason Varitek ed è un’altra scelta che mi intrigherebbe molto. Poco mi interesserebbe se è senza esperienza, d’altra parte era il “manager ombra” dell’epoca eroica di Francona & Co., c’è poi la possibilità che Bloom voglia portarsi dietro qualcuno dai Rays, per fare un paio di nomi Matt Quatraro che è attualmente il bench coach o Sam Fuld che, sebbene non sia più nell’organizzazione con Tampa, Bloom conosce molto bene avendolo avuto per anni come giocatore. Un altro nome che sta ricevendo attenzione è Mark Kotsay, nostro ex giocatore di una dozzina di anni fa e ritenuto una mente brillante. In Europa va di moda nominare guide tecniche con nulle esperienze pregresse, vedi Zidane al Real Madrid, Pirlo alla Juve o Arteta all’Arsenal … quindi fatemelo dire … perchè no Jason Varitek ? Si è capito che preferirei avere un manager “dei nostri” ?
Due parole per chiudere su Ron Roenicke : non mi è parso un genio ed anche il fatto di avere già 64 anni non ha certamente giocato a suo favore per le prospettive future. C’ha messo un po’ a capire ma onestamente nel corso della stagione m’è sembrato che tutta l’organizzazione avesse cominciato a girare meglio. Era certamente un ripiego … ed ha fatto quello che era lecito aspettarsi oltretutto con un materiale umano che non era certo il meglio che ci fosse in giro; io non ho mai visto un vignaiolo capace di produrre del vino eccellente con dell’uva di scarsa qualità. Di sicuro Roenicke non è stato quel vignaiolo, ma non credo che con Cora, Varitek, Kotsay o chichessia avremmo visto uno spettacolo tanto diverso. In questo momento della nostra storia il manager, chiunque esso sia, non è l’uomo più importante. L’uomo che conterà sarà soprattutto Chaim Bloom che in questo inverno dovrà cominciare a far vedere le doti che in molti gli assegnano.
Confesso di non aver visto nessuna partita di questo campionato, ho guardato solo due spezzoni di due condensed contro i pigiamini, tra l’altro non ho apprezzato per niente la nuova formula dei condensed sempre più highlights e sempre meno condensed: io rimpiango la formula che durava intorno ai 10 minuti e che mostrava tutti i punti e tutti gli out.
Molti sono i punti interrogativi sul prossimo campionato: che formula avrà, la competitività del nostro roster che avrebbe bisogno di diversi innesti e, appunto, come ricordava Paolo, lo skipper. Alle considerazioni del blogger aggiungo solo due note: il fatto che la ricerca sia cominciata subito dopo la fine della regular season indica che si vogliono valutare seriamente anche altre opzioni oltre a Cora. Anche le dichiarazioni di Bloom vanno nella stessa direzione: “But I still don’t want to get into really any detail on my thoughts on Alex. I don’t want to say anything about Alex that I haven’t said to Alex. And obviously I haven’t spoken to Alex. So there will be a time where I think I can get into more detail on Alex and his situation, my thoughts on it. That time isn’t now.” A me il tutto suona così: se qualcuno si dimostra adatto ad essere il manager dei Sox, non sarà Alex Cora. Ultima cosa su Tek, torna sempre in ballo, ma non appare mai seriamente in lizza per il posto ed esce presto dalla rosa dei nomi. Potrebbe essere un indizio significativo se questa volta rimanesse nei rumors anche dopo i primi colloqui…
Un grazie al blogger per le riflessioni proposte e per il tempo e l’attenzione che dedica ai nostri Sox e a noi.
La scelta del manager è fondamentale, ma anche che tipo di roster avrà a disposizione ha il suo peso.
Cora è squalificato per la stagione 2020. La stagione è ancora in corso, anche se non per i Red Sox. Se non ho capito male, non è possibile per i dirigenti di Boston (o di qualsiasi altro team) contattare con obiettivo contratto futuro, uno che è tuttora squalificato. Perciò si può capire che Bloom deve essere molto cauto nelle dichiarazioni.
Intanto però può guardarsi intorno per decidere chi saranno i componenti della rotazione, abbastanza problematica per il momento e chi indosserà l’uniforme di Boston l’anno prossimo nei vari ruoli. Sono pochissimi quelli che sembrano sicuri e il lavoro da fare per completare il gruppo è davvero tanto. Bloom avrà un piano di lavoro in mente, quindi vediamo quello che farà.
Prima che venisse preso Cora, il mio preferito era Varitek. Ma visto come ha lavorato Alex, ora la prima scelta è lui. Attendiamo con fiducia e speriamo di tornare presto al vertice. Go SOX!!!!
Bloom è stato cauto, ma il GM dei Tigers ha dichiarato che Cora ed Hinch sono tra i loro candidati come nuovo manager.
Ok la cautela, ma non vorrei poi rimanere con il cerino in mano.
Ciao,vedendo i risultati che stanno conseguendo gli Astros ,colpiti anche loro dallo scandalo dei segnali , defezioni sul monte (Verlander etc.) squalifiche etc. , non hanno mollato.. anzi .. il che ci porta a fare qualche riflessione sulla volontà del management di voler conseguire dei risultati e sull ‘effettivo valore di qualche giocatore.. Credo inoltre che Cora non possa essere menzionato in alcuna trattative fino alla conclusione delle World Series, ed essendo noi sotto la lente di ingrandimento le attenzione da usare con Alex siano giustificate e corrette.
Una abbraccio a tutta la Nation
Franz caro, “colpiti anche loro” mi sembra inesatto, piuttosto (avversativo) “colpiti anche Noi” dal rimbalzo su Cora della stagione dei segnali Astros 2017 … chiedo scusa per la precisazione, ma purtroppo questo è un nervo scoperto … e ho sentito un telecronista di sky allungare l’ombra del dubbio (“non potrà essere mai chiarito”) sulla nostra immensa stagione 2018, ignorando completamente i risultati dell’inchiesta e l’intelligenza. Diamo, insomma, il giusto peso alle Nostre “colpe”.
D’accordo invece sul silenzio doveroso fino a post World Series per annuncio del nuovo manager.
Precisazione la tua che mi trova concorde … era solo per enfatizzare che loro sono andati avanti … e noi molto indietro!!!
Scusate l’off topic, ma è per un occasione importante. Ieri notte, 9 ottobre 2020, si è celebrato l’undicesimo Yenkees Elimiation Day consecutivo. I ricchi scemi ogni anno comprano i migliori giocatori della stagione precedente (preferibilmente coloro che gli hanno fatto più male) e ogni anno la loro stagione termina primi della fall classic. La circostanza che, per il secondo anno consecutivo, il simpaticissimo closer più pagato dell’orbe terraqueo abbia subito l’homer decisivo, non è passata inosservata. E’ un vero piacere odiare i MFY perché la schadenfreude per le loro disgrazie in parte lenisce i malumori per la stagione dei Sox e porta in secondo piano che le ALCS saranno disputate da una squadra che disprezzo (raggetti) e una che detesto (astros). Pazienza. Per essere felici occorre imparare a accontentarsi 🙂
mi accodo a Mauro, Happy Yankees eliminatione day a tutti, e Aroldis può infilarsi il buzzer dove non batte il sole.
E speriamo di poter tornare a festeggiare non solo per le disgrazie altrui ma anche per gioie dei nostri, See Ya 😀
E come dice il nostro unico leader maximo ..”aaaahhh Yankees LOST Yankees LOST”….
Il pigiama ce l’hanno già addosso, ora possono tornare a dormire… ?
Mi sono collegato, ho letto il numero dei commenti rispetto a ieri, ed ho subito pensato fosse successo qualcosa.
Non ho pensato immediatamente all’eliminazione dei maledetti perché come sempre, finita la corsa dei RedSox, il resto della stagione assume per me l’ interesse del grande fratello. Nella fattispecie però, piacevole consuetudine ormai, faccio volentieri uno strappo e vado subito a vedermi gli ights!
Giusto il tempo di mettermi in faccia quel sorriso da ebete che mi accompagnerà per tutta la giornata, e via. Su il morale pigiamini, avete deluso tanti tifosi, ma ne avete resi felici molti di più!
Ciao blogger ma bloom che viene da tampa quante chance ha di portare joe maddon a boston?
Comunque vada, quello che hanno fatto i raggetti,, con poco più di un quarto del payroll dei pigiamini, primi nella classifica dei paperoni, è qualcosa di assolutamente straordinario
Chaim Bloom è scappato da Tampa dimenticandosi di portare con se la macchina per fabbricare campioni. Quest’anno hanno tirato fuori un tipetto come Arozarena, primo rogookie MVP LCS, ma hanno sempre una parco lanciatori coi controfiocchi.
Non è possibile che sia un caso che ogni stagione questi peschino sempre jolly dal mazzo. Evidentemente hanno un metodo, una strategia. Speriamo che anche Bloom ne conosca i principi. La sua prima stagione è stata viziata da troppi condizionamenti, ma ne 2021 dovremmo vedere qualche risultato
Ian Browne oggi ha affermato che la nostra strategia è allargare quanto più possibile il farm dei lanciatori, di più al momento non è dato sapere, se qualcuno ha notizie…
C’è un po’ troppo poco baseball …
a parte le mazze?
OK, fan degli Yankees, ecco la buona notizia: gli Astros non torneranno alle World Series.
La cattiva notizia?
Quelli che vi hanno umiliato, i Rays, invece sono diretti lì – e gli Yankees rimangono l’unica squadra ad aver sprecato un vantaggio di tre partite nei playoff. . . .
Houston è stata solo la seconda squadra ad aver forzato una gara 7 dopo aver perso le prime tre partite di una serie di sette, dopo i Red Sox nel 2004. A differenza di Boston, però, gli Astros hanno scoperto sabato sera che tornare dallo 0-3 non è così facile. Gli Astros (che hanno concluso la stagione regolare 29-31) non erano una squadra eccezionale come i nostri del 2004 e i Rays non erano neanche lontanamente soggiogati come i MFY del 2004. Quindi finale amaro per Bregman, l’uomo dall’inquietante sguardo da serial killer
Immaginavo che il link che qui sopra propone MerleNal fosse il video delle 150 più cocenti sconfitte dei nyy …
Non ho guardato nessuna partita in diretta questa stagione. In parte perché lavoro molto e devo pur dormire la notte, ma sopratutto perché sono risentito con i Boston Red Sox e il mio risentimento di amante tradito si è riflesso sull’intero gioco del baseball. Il gioco più bello del mondo messo a serio rischio dalle scelte cinobalaniche di Rob Manfred (il corridore in seconda agli extrainning, i tre AB per ogni rilievo, la no-pitch intentional walk, ecc Tutto per velocizzare le partite che (sui 9 inning) sono durate in media 2 minuti in più rispetto al 2019. Ottimo lavoro Rob!
In fondo però, la vera ragione del mio profondo risentimento è vedere il giocatore migliore del mondo giocare coi puffi di Los Angeles dopo che Mr. Henry ha pensato bene di sbarazzarsene. Ecco un articolo che illustra meglio di come potrei fare io questo punto.
Jay Jaffe, FanGraphs, October 22, 2020:
Mookie Betts’ Postseason Tour de Force
Watching Mookie Betts on a daily basis makes it difficult to understand how his teams ever lose . . . The 28-year-old right fielder is one of the game’s top hitters, but his contributions are hardly confined to the batter’s box, and during this postseason — as it’s been throughout his seven-year major league career — he has amply illustrated just how well-rounded his game is.
In Tuesday’s World Series-opening 8-3 victory, Betts put on a show with his baserunning, that after working a five-pitch leadoff walk against a flagging Tyler Glasnow to start the fifth inning. The Rays had just trimmed the Dodgers’ lead to 2-1, so when Betts stole second and then third base — the latter at the front end of a double steal with Corey Seager, who also walked — and then scored on a fielder’s choice thanks to a great secondary lead and a well-executed slide, it was a big deal.
Betts’ journey around the bases not only produced a run without the benefit of a base hit, it effectively tossed an anvil to Glasnow as he was trying to keep his head above water. . . . Glasnow continued to unravel before being chased after 4.1 innings. The Dodgers went on to score three more runs in that inning, easing the pressure on starter Clayton Kershaw and the rest of the lineup. . . .
[T]he case for [Betts] as the game’s most complete player . . . is already well-established thanks to Wins Above Replacement, which in any flavor captures the multitude of his contributions. Dating back to his first full season (2015) he’s second in the majors in terms of FanGraphs WAR at 38.4. Not only is he the only player within 10 wins of Mike Trout (46.8) in that span, but he’s nearly 10 wins ahead of third-ranked Francisco Lindor (28.9), though admittedly, the latter didn’t play his first full season until 2016. Narrow the window to 2018-20 and Betts trails Trout, whose defense has merely been average in that span, by just one win (21.0 to 20.0). . . .
Imagine being John Henry, which is to say having a net worth of a couple billion dollars, and looking at this remarkable, likable athlete with this elite collection of skills and intangibles and deciding, “Nah, the price tag is too high. Find me an executive to blow up this roster and demoralize this fan base while I put more money into European soccer — finally, I can hire Billy Beane! — and ballpark-adjacent real estate, because that’s more fun than winning with the game’s most complete player!” Henry may get the last laugh on the accountant’s ledger, but it’s the Dodgers, and everybody else captivated by Betts’ play now that he doesn’t have to worry about where that will be, who are the richer for it.
SIGH….