Pensieri sparsi dopo gara-3

Avendo anche oggi i minuti contati non posso mettere giù pensieri molto articolati quindi vado con pensieri sparsi, d’altra parta se lo fa sempre “Over The Monster” perchè non continuare a farlo anch’io ? In regular season si può fare un pezzo ogni tanto, nei playoffs assolutamente no.

  • Ho sempre pensato che girare il bastone sul conto di 3 balls – 0 strikes non fosse una scelta geniale. Da stanotte lo penso un po’ meno, credo che anche Urquidy abbia ora bene impresso questo convincimento. Penso a tutti gli “anziani” del Gianni Falchi a Bologna che mi diedero questo imprimatur. Cosa direbbero dopo aver visto Schwarber avventarsi su quella pallina come io mi avvento sulla frittura di pesce quando vado a pranzo al mare …
  • Come scrissi ? Che Altuve non avrebbe fatto un altro errore come quello di gara1 in quest’era geologica ? Scrissi davvero così ? O perbacco … direi proprio che gli ho tirato una sfiga atomica.
  • Piazzata epica di Cora a E-Rod perchè sfotteva il gesto di Correa dell’orologio. Resto un po’ così, queste cose si gestiscono meglio nell’intimità della propria clubhouse e così avrebbe dovuto fare Cora anzichè mostrarlo “urbi et orbi”. Tra parentesi faccio un plauso a Correa che nel post-partita ha stemperato gli animi. In generale … accendere gli animi non credo sia l’ideona del secolo e certe prese in giro mettono negli avversari ansia di rivincita. Ricordiamoci sempre del genio di Judge quando a fine gara-2 al Fenway nel 2018 fece partire “New York, New York”. Diciamo che la cosa non gli portò bene e fece andare a ruba in tutto il New England una maglietta che diceva : “Start spreading the news …
  • Casomai ve lo foste scordato io ero decisamente contrariato dell’arrivo di Schwarber. Fare un po’ di penitenza, anche se non è venerdì, aiuta sempre.
  • Gara-4 a Pivetta e riproviamo Sale per gara-5 ? A me verrebbero anche idee di Eovaldi in gara-5 con “three days rest” con un Sale un po’ più libero mentalmente per gara-6. Ho troppa paura ? Ormai considero Nathan Eovaldi come fosse la mia coperta di Linus ? Forse si
  • Tra le perversioni che mi affliggono c’è anche quella di guardare su youtube i programmi di Michael Kay, la voce degli Yankees. Diciamo che mi piace spiare dall’altro lato della barricata. A casa pinstripes discutono come pazzi perchè gira la voce di Correa da loro e dato che ha il marchio dei playoffs 2017 con relativo scandalo, molti puritani non vorrebbero. Per me son pazzi … i puritani …. intendo

Per ora è tutto … game-4 next !

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18 thoughts on “Pensieri sparsi dopo gara-3

  1. Grandiiiiiii Sox.
    Certo che se Schwarby, Devers, Herny, XB, e ovviamente Kike menano in questo modo, gli altri (che non sono tanti) gli vanno dietro e pure i lanciatori godono (guarda il Japanese).
    Daje Sox, daje.

  2. In gara 5 punterei su Sale, con Tanner pronto a subentrare in caso di necessità. Lasciamoci Nate come arma per le ultime partite della serie…
    Per Gara 4 invece siamo nelle mani di Pivetta. Quest’anno ha giocato solo una volta contro gli Astros: ha fatto 6 innings concedendo 2 runs e 3 valide e 2 BB. Secondo voi basterebbe ripetere una prestazione del genere per vincere gara 4?

  3. A questo punto io ho smesso di pensare “metterei questo o quello”, “meglio lui in gara 4, l’altro in gara 5 e l’altro ancora in gara 6″… io ho solo una fiducia sconfinata in quel visionario di Cora, che ha messo su una stagione che assomiglia tanto a uno di quei regali di Natale impossibili che, da piccolo, senti di poter ricevere ma non osi sperarlo!

    • Grazie al cielo! Difficile rimpiazzare perdente così coriaceo con un altro altrettanto bravo.

  4. Un’altra uscita affidabile di Rodriguez, un altro grand slam (questa volta di Schwarber), per istruire subito la pratica e anche gara tre va in archivio senza troppi patemi.
    Dove può attivare questa squadra? La risposta è semplice: se continua a battere come sta battendo non ce n’è per nessuno. Che sia la stessa squadra che tre settimane fa stentava a Baltimora sembra incredibile, ma è proprio per questo che stiamo svelgi la notte per seguire questo sport meraviglioso,

    Ho letto un po’ tutti i commenti in giro sul web, ma alla fine tutti dicono più o meno le stesse banalità che ho scritto stamattina subito dopo il 27° out: grande Rodriguez, il grand slam, ancora!, ma quanto durerà e a Baltimora alla fine di settembre erano gli stessi giocatori?
    In effetti è dura aggiungere qualche cosa di brillante oltre a questo e non aiuta il fatto che a quest’ora del pomeriggio comincio un po’ a risentire del jet leg, provocato dal fruire in diretta dei programmi prime time della east coast USA.

    Come siamo messi per gara 4? Per loro parte Grienke. Grande lanciatore, ma sembra che non sia al massimo della forma e abbia lanciato 3.1 inning, nell’ultimo mese. Tiro a indovinare, ma mi aspetto che difficilmente riuscirà a fare meglio stanotte. Se andasse veramente così, un bulpenn che ha già dovuto gestire 21,2 inning delle prime 3 gare di questa serie, dovrà di ottenere di nuovo la maggior parte degli out contro un attacco che fino ad ora è stato semplicemente stellare.

    Houston sono una buona squadra, piena zeppa di top player e giocatori promettenti. Hanno colto l’unico lancio farlocco di E-ROD per mettere 3 run sul tabellone con un homer di Tucker. Normalmente cose così ti fanno male. Ma contro l’attuale attacco Red Sox sono quisquilie, pinzellacchere.

    I Red Sox sono la prima squadra nella storia della MLB ad ottenere più di 10 valide in sei partite consecutive della stessa postseason.

    I Red Sox sono la prima squadra nella storia della MLB a battere 3 Grand Slam in una serie di postseason. È anche la prima squadra dei Red Sox che ne ha fatti 3 in una decina di inning. Per ottenere i precedenti 3 Grand Slam I Red Sox hanno avuto bisogno dell’intera stagione regolare 2021 (1400+ inning).

    Di tutto questo hanno un po’ risentito le statistiche cumulative dei primi 3 partenti Astros: 5.1IP 13H 14R 12ER 8BB 5K per un ERA totale pari a 20,25. Non proprio un grande successo. Il manager degli Astros, Dusty Baker, ha definito la loro esibizione “un incubo ricorrente”. Sarebbe proprio il momento di affondare il colpo. Nella gara di oggi Houston è con le spalle al muro, perchè se vinciamo oggi abbiamo bisogno solo un’altra W in una delle ultime tre partite, una delle quali sarà in casa e una sarà iniziata da Nate Eovaldi. Se non fossi scaramantico direi che siamo messi benino, ma evito perchè non dimentico affatto la propensione dei nostri beniamini di mandare tutto in vacca non appena si presenta loro una occasione.

    Forse sono queste considerazioni di questo tenore che hanno ispirato la querelle dell’orologio. Carlos Correa aveva appena battuto una rimbalzante e ottenuto l’out che terminava la parte alta del sesto, quando Rodriguez uscendo dal campo, si è toccato il polso destro, ripetendo lo stesso gesto che Correa aveva fatto al piatto dopo il fuoricampo in gara 1. Alex Cora ha avuto una reazione un po’ sopra le righe e ha subito richiamato Rodriguez. Dal labiale si capiva che urlava: ” Ehi! . . . No! No! “. Dopo la gara Cora non ha cambiato idea: “We don’t act that way. . . . I let him know. We don’t have to do that.”, mentre Rodriguez ha cercato di giustificarsi “was just part of the game” e anche lo stesso Correa pensava che non ci fosse nulla di male. “Why would it bother me? . . . We should all go out there and have fun. I love it. It was great.”

    Probabilmente tutti diranno che Cora ha esagerato, ma sono sicuro che a Puerto Rico, la scaramanzia è importante come in Italia: non si scherza con la buonasorte, può andarsene in un attimo e senza ragione, così come è venuta; non si irridono gli avversari, almeno non prima di averli battuti. Secondo me è per un ragionamento del genere che a Cora è saltata la mosca al naso. Se fosse così ha fatto bene a reagire subito e con evidenza. Per la serie non è vero ma ci credo, spero proprio che sia stato sufficiente per far rimanere con noi la buona sorte! 🙂

  5. Ecco fatta la frittata. Perdiamo la prima partita che iniziamo da favoriti, Direi che c’era da aspettarselo, è il baseball. Magari se Rodriguez non si toccava il polso……..

  6. Difficile rimanere coi piedi per terra dopo i successi larghi di gara 2 e 3 … oggi facciamo un buon bagno di umiltà …
    GO SOX !!!!!!!

  7. Brutta botta. Vendetta per un orologio. Possiamo rimediare,, ma sarà molto dura. Go SOX!!!!

      • E’ difficile commentare questa partita, non invidio Paolo che probabilmente lo farà più tardi!
        Alla fine del secondo inning sembrava davvero una partita in discesa: eravamo avanti nello score e avevamo già fatto fuori Greinke con Houston costretta a fare una partita di bullpen con scelte ridotte all’osso. E invece da lì ha iniziato ad andare tutto male:
        – Rilievi non eccezionali come Raley o Maton si sono trasformati in fenomeni
        – Il nostro attacco ha smesso di funzionare sprecando le poche opportunità avute (0 su 9 con runners in scoring position)
        – L’homeplate umpire che al nono inning chiama ball un lancio di Nate che forse era passato nell’outer portion dell’area di strike
        – L’attacco di Hosuton che si risveglia proprio dopo la decisione dell’umpire e infila 7 runs tutti al nono inning
        Che dire? Che adesso abbiamo bisogno del Sale che tutti conosciamo, che ci garantisca profondità e che non esca ancora dopo 2 innings costringendoci a cavare sangue dal bullpen. Io ci credo, GO SOX!!

  8. Che nervoso! Avevamo l’occasione per assestare un colpo decisivo, tutto sembrava congiurare a nostro favore, eravamo nettamente favoriti, eravamo in vantaggio, abbiamo visto il traguardo davanti a noi, ma alla fine abbiamo perso, perso male e perso in casa. La serie comunque tornerà a Houston e i francesi, rinomati per la loro eleganza, a questo punto direbbero: so cazzi acidi!

    Il problema è stato che sia i migliori lanciatori sia i migliori battitori di Boston, che hanno avuto le loro occasioni, hanno fallito. Inoltre, nel momento decisivo, due decisioni rovinose, una dell’arbitro a casa, una del manager Cora, improvvisamente hanno creato un baratro in cui siamo precipitati senza alcuna possibilità di uscirne.

    Cominciamo con l’attacco. Non è sempre domenica, nel senso che non possiamo pretendere sempre Grand Slam multipli, ma sappiamo anche di essere soggetti alla regola del quattro, cioè se segni meno di quattro punti di solito perdi. Forse contro Houston, la squadra con la migliore media battuta della MLB, è praticamente sicuro che perdi. Eppure l’attacco è riuscito a sprecare occasioni su occasioni in ognuno dei primi cinque inning della partita, senza riuscire ad allargare il ns vantaggio. In particolare abbiamo lasciato in base:
    corridori in prima e seconda con 2 out nel 1°
    corridori in prima e seconda con 1 out nel 2°
    corridore in seconda con 2 out nel 3°
    corridore in terza (dopo un triplo one-out) nel 4°
    corridore in seconda (dopo un double one-out) nel 5°
    In breve: abbiamo lasciato 11 uomini in base battendo 0 su 9 con RATS.

    Dopo questa abbuffata di occasioni, l’attacco sazio e soddisfatto, ha smesso di produrre valide e è arrivato in base solo per un paio di BB.

    Se la raccontiamo così a uno che non c’era, questi già si sarebbe predisposto a una sonora batosta. Purtroppo il tifoso dei Red Sox che invece ha guardato la partita fin dall’inizio e ancora non si è abituato a quanto possa essere crudele la sua squadra del cuore, si è illuso per ore.

    D’altra parte il primo inning, più che l’inizio di una nuova gara, sembrava il seguito della partita precedente. X-man aveva trovato l’ennesimo homer, questa volta contro Grienke, e ci aveva portato in vantaggio. Sembrava solo una questione di tempo prima che un grandinata seppellisse i nostri avversari.

    Anche il pitching andava benone. A parte l’homer concesso a Bregman, Nick Pivetta è stato estremamente efficace, se non addirittura eccezionale. All’inizio andava costantemente sotto nel conto, ma poi recuperava e trovava sempre lanci risolutivi per uscire dalle situazioni critiche. Successivamente, nel 4° e 5°, il suo controllo è migliorato ed è diventato dominante. All’inizio del sesto, con il conteggio dei lanci e 65 Cora lo ha avvicendato. Certamente avrebbe potuto continuare. Col senno di poi avrebbe dovuto, ma con il bullpen riposato e solo un punto di vantaggio, la scelta di Cora di evitare di esporlo per la terza volta al vertice del lineup Astros sembrava corretta. Quindi arriva Josh Taylor e poi Ottavino per chiudere il sesto. Il piano per chiudere la gara era evidente: due inning a Withlock e salvezza a Robles.

    Ho pensato che senza altri punti bisognasse sperare in un’immensa botta di culo.

    All’ottavo, quando per Houston va a battere il leadoff della formazione, il piano fallisce: Whitlock scherza col fuoco, con Altuve (0 su 3 in quel momento, in uno stato che sembrava catatonico) sceglie di provare un sinker in mezzo alla zona. Forse voleva procurarsi un pop out, ma Altuve lo prende bene e sbatte la palla oltre il muro.

    E così siamo in parità dopo aver condotto a lungo. Il bullpenn Astros, che doveva essere affaticato, domina la parte bassa dell’ottavo. Al nono Cora chiama sul monte Nate Eovaldi. Ci sta. Cora ha l’abitudine di chiamare l’asso della rotazione quando la posta è alta. Lo ha fatto anche alle WS, credo che sia stata la scelta giusta, solo che questa volta non ha funzionato. Carlos Correa ha esordito con un doppio, battendo sul campo destro una palla che passa appena sopra il guanto di Renfroe. Con l’uomo in posizione punto Nasty Nate ottiene due K, inframezzati da una BBI, e si porta sul conteggio di 2-2 con Jason Castro. Questi guarda il quarto lancio che entra nettamente nella zona, sul filo piatto esterno. Sarebbe stato il lancio che ci avrebbe portato a battere in situazione di walk off ancora favoriti sull’esito finale.

    Purtroppo l’arbitro prende una topica clamorosa e rovina una partita emozionante con una chiamata assurda. Ovviamente siamo noi i responsabili di quello che è accaduto dopo, ma niente sarebbe successo a gioco corretto.

    Comunque sia Castro si salva e trova un singolo con una rimbalzante sulla seconda. Gli Astros passano in vantaggio. Eovaldi è visibilmente scosso e passa in base Altuve. E’ il momento che Cora si alzi e operi un cambio. E qui la cosa si fa scabrosa. A quel santuomo, per qualche caspita di motivo, viene in mente che il pitcher giusto per risolvere la situazione poteva essere Perez. Perez è uscito dalla rotazione all’inizio di agosto (4,77 ERA in 22 partenze) e in 14 presenze di rilievo, ha lanciato 14 inning e concedendo 17 valide e 12 punti. Era davvero la migliore opzione per risolvere una situazione con basi cariche, tenendo Houston a +1?

    Ovviamente la domanda è retorica. A quel punto tutto è precipitato con una velocità impressionante. Ci sono voluti solo due lanci – due lanci!! – di Perez e gli Astro passavano a +5 e avevano ancora corridori in prima e seconda. Intendiamoci le nostre possibilità di vittoria erano già piuttosto compromesse, ma Perez diciamo che le ha completamente annichilite.

    Come siamo messi? Nelle conferenze stampa post-partita l’atteggiamento dei Red Sox su questa sconfitta è stato positivo. Ovviamente non erano felici, ma sembravano pronti a lasciarsi questo risultato alle spalle e ottimisti sul resto della serie. Vi ricordate la domanda: Why not us? Abbiamo già battuto gli Astros tanto a poco due volte di fila, anche senza il vantaggio del campo. Se ci credono loro potremmo fare un piccolo sforzo per crederci anche noi.

  9. Ciao Mauro, chi avresti messo al posto di Perez in quel momento? Houck era gia’ riservato per stasera, almeno credo.

    • Ho letto di critiche a Cora riguardo le chiamate dal bullpen nel finale di partita, non solo per le ultime in gara 4. E’ accusato di scelte troppo stravaganti e risultati pessimi. In parte credo sia vero, ma occorre anche dire che la coperta è corta e è frustrante avere solo 5 giocatori a cui puoi attingere se c’è in palio qualcosa. Poichè fra questi non c’è Perez hai la forte tentazione di impiegarlo lo stesso, c’era un mancino a battere posso capire che ti possa sembrare plausibile, ma devi resistere. Perez non è utilizzabile, non ce la fa, non ce la può fare. C’erano già molte prove al riguardo. Ieri sera Cora avrebbe dovuto attingere dal gruppo dei buoni: Robles o Brasier è uguale, anche se sono entrambi destri. Al limite, meglio di Perez, sarebbe stato anche confermare Eovaldi. Magari se ti fossi portato Davis nel roster…, ma questa è un’altra storia

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