Il mio sguardo al mercato

Primo pezzo dedicato alla Stove League. Anzitutto mi levo il cappello davanti a Mauro che nella bacheca ha scritto tutto e di più su prospettive, prezzi e tant’altro. Aggiungo modestamente qualcosa io.

Anzitutto bisogna essere sinceri, per poter parlare con cognizione di causa del tema occorrerebbe avere le idee chiare su un paio di incognite che né io, né Mauro ma soprattutto nemmeno i giornalisti USA possono avere. La prima è la già citata incertezza sul contratto collettivo MLB che andrà a scadere a dicembre, purtroppo aumenta il numero di coloro che credono che si possa andare allo scontro, coi proprietari che, qualora non ottenessero ciò che vogliono, andranno alla serrata, vietata dalla legislazione italiana, ma lecita per la legge americana. Il “lockout” è un autentico stop a tutto, trattative, firme, spring training e così via. La sensazione che stavolta si vada al muro contro muro è reale, e queste cose sai come cominciano ma non sai come finiscono, come gli autori del famigerato “disastro del 1994” possono testimoniare.

L’altra incognita è invece tutta bostoniana. La domanda è semplice : “John Henry & Co. intendono abbassare ancora il payroll ?”  I segnali potrebbero andare in quella direzione, sembra quasi una politica globale del Fenway Sports Group, basta guardare il Liverpool che da un biennio fa con quello che ha (che non è poco comunque) snobbando il mercato. Perchè un ulteriore calo del monte stipendi mi preoccupa ? Uno potrebbe dire che i Rays spendendo molto meno rispetto a quanto spenderebbero i Sox riescono comunque ad eccellere. Ok … è vero … ma meno spendi e più devi andare a rovistare nel sottobosco del baseball. I Rays hanno dei cani da tartufo fantastici, ma non li hanno tutti e non so se li abbiamo noi. Nel retrobottega del mercato MLB puoi trovare dei gioielli nascosti, ma anche delle patacche; si possono trovare i Renfroe e gli Arroyo, ma anche i Cordero e gli Andriese. Ed abbassando il payroll la percentuale dei Cordero potrebbe aumentare. Non bisogna farsi traviare da Tampa che sarà anche il paradiso del budget basso, ma è un paradiso decisamente poco affollato, ci sono molti più “low budget teams” che annaspano da decenni (Colorado, Pittsburgh, Miami, etc.).

Detto ciò alcuni sentimenti spiccioli, per esempio vorrei un team che difendesse meglio, le cifre sono facilmente reperibili, solo i Marlins hanno fatto più errori dei Sox ed anche ai playoff non è che si sia visto di meglio, ad esempio il famoso doppio di Correa che ha acceso il maledetto 9° inning di gara-4 se c’erano Betts o JBJ si trasformava in un flyout. Vorrei anche un team più veloce, solo i Reds hanno rubato di meno, alla fine per smuovere dei pachidermi occorrono valide dopo valide e non sempre è possibile. Mi pongo poi un’altra domanda : ci sono giocatori che hanno performato più di quanto fosse lecito aspettarsi, ma è vera gloria ? Alcuni esempi : Renfroe 31 HR e 114 di WRC+, Dalbec 25 HR, lo stesso Arroyo. E’ lecito attendersi una conferma o sarebbe meglio venderli ora quando il loro valore è forse più alto di quello che dovrebbe essere ?

Chiudo con qualche pensiero rapido. 1) Non vorrei JD Martinez assieme a Schwarber, sono due DH fatti e finiti, uno è di troppo. Se JD decidesse di uscire dal contratto (non credo) mi butterei su Schwarber, altrimenti no. 2) Da far valere subito l’opzione su Vazquez, non è un fenomeno ma non esiste un momento nella storia del baseball con un livello medio dei catcher così basso, rischieremmo di pescare di peggio. 3) Perez e Richards per me vanno caldamente salutati 4) Ottavino ha preso 9 milioni di $, se spera di riprendere quella cifra può essere accompagnato alla porta, senza troppe cerimonie, si accontentasse di molto meno .. si può discutere 5) Tutto il resto del bullpen può restare o può andare via … e credo che mi interessi molto poco, anzi se devo essere sincero vorrei un bullpen nuovo di zecca. 6) Che si fa con E-Rod ? Questo è il dubbio enorme che ho; lo vorrei tenere alla cifra giusta, anche perchè ho paura che che poi me ne pentirei

Questo è tutto, alla prossima per le mie amate pagelline, fantastico sfogo per la cattiveria che ho intrinsecamente nel mio animo.

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10 thoughts on “Il mio sguardo al mercato

  1. Anche io vorrei tenermi E-Rod e Vasquez sinceramente. Per il discorso payroll/roster, c’è qualcuno nel bullpen che paghiamo troppo (non saremo i primi nè gli ultimi, ok) e molti giocatori non insostituibili… Io appoggerei a occhi chiusi anche una grossa rivoluzione in rosa, se però fosse benvoluta o quantomeno parzialmente guidata da Cora.
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  2. Lunedì scorso il Chief Baseball Officer Chaim Bloom ha incontrato i media nel corso di una conferenza stampa per discutere lo stato delle cose e le prospettive per il futuro. Uno dei principali argomenti che gli sono stati sollecitati è stata la questione della profondità di lancio. Questo non può averlo colto di sorpresa. Abbiamo visto come la scarsa profondità abbia influito sul risultato delle ALCS quando Martin Perez (tra gli altri) è stato chiamato sul monte in situazioni importanti e, per usare un eufemismo, non è andata molto bene.

    Se dovessimo costruire ora la rotazione dei Red Sox 2022 con i giocatori sotto contratto avremmo Chris Sale e Nate Eovaldi nelle prime due posizioni. Probabilmente anche Nick Pivetta continuerà a essere disponibile e poi avremmo una combinazione di Tanner Houck, Connor Seabold e Garrett Whitlock, per le altre due posizioni. Per creare profondità di lancio questi quattro però potrebbero essere utilizzati nel bullpen o, in alcuni casi, in Triple-A, per essere inseriti nella rotazione in caso di infortunio o prestazione insufficiente. Per creare profondità di lancio quindi i Red Sox dovrebbero proprio aggiungere alla formazione almeno un partente o meglio ancora due, se vogliamo essere competitivi e Mr.Henry fosse propenso coprire le spese.

    Il che ci porta a dover parlare di nuovo a Eduardo Rodriguez. Arrivato Boston a luglio 2014 dagli Orioles in cambio del rilievo Andrew Miller, compirà 29 anni nella prossima stagione. Nel 2019, Rodriguez ha lanciato 203,1 inning, il massimo della carriera, vantando un’ERA del 10 percento sopra la media della lega e 19 partite vinte (sempre che questa statistica abbia un valore). Buoni numeri, non abbastanza per un Cy Young, ma per essere un buon numero due o un ottimo numero tre della rotazione. Poi è arrivato il 2020.

    Rodriguez non ha lanciato nel 2020 perché impegnato a combattere un brutto caso di COVID, che si è sviluppato in un caso ancora più brutto di miocardite. C’è stato un momento in cui non era in grado di camminare, quando sarebbe stato un testimonial ideale a favore di una capillare campagna di vaccinazione.

    Per il solo fatto di essere stato in grado di tornare in campo nella major league la stagione 2021 di Rodriguez è stata un successo clamoroso da un punto di vista personale. Dal punto di vista oggettivo la cosa è controversa. Come ve la ricordate voi la stagione di Rodriguez? Per il mio ricordo superficiale, fino ai playoff, i risultati mi sono sembrati deludenti. Sorprendentemente invece le metriche parlano di un lanciatore piuttosto efficace. Se guardi il ranking percentile su Baseball Savant (https://baseballsavant.mlb.com/savant-player/eduardo-rodriguez-593958?stats=statcast-r-pitching-mlb) vedi un lanciatore che, pur non avendo una grande velocità di lancio, ha di numeri molto buoni, alcuni eccellenti, nessuno mediocre. Risulta molto buono per BB e K, difficilmente concede palle facili e evita battute pesanti extrabase. Al contrario i lanci di Robriguez provocano molti deboli contatti. Ecco il punto da tenere a mente.

    Sembra che abbia fatto tutto ciò che un lanciatore dovrebbe fare per evitare di incassare punti, vero? E allora come si spiega che abbia ottenuto una ERA di 4.74? Molto probabilmente la sua difesa l’ha tradito. Se Rodriguez avesse lanciato per gli Astros o i Rays la sua ERA potrebbe iniziare con un due.

    Questo allora è un argomento per rifirmarlo, giusto? Beh, sì, ma c’è un problema. La strategia prevalente alla fine di questa stagione era quella di mettere in campo la squadra che batte meglio e arrangiarsi alla meno peggio in difesa. Questa potrebbe anche essere la migliore strategia nel 2022. Ma se questo è il caso, potrebbe essere interpretato come un argomento contro il rinnovo di Rodriguez. Oppure un argomento che dà ragione a Paolo: teniamolo perchè ovunque vada ce ne pentiremo. Quindi che fare? Qual’è la cifra giusta da pagare? Non sarebbe meglio impiegare gli stessi soldi per prendere i due partenti ci cui avremmo bisogno? Bloom non doveva portare in dote da Tampa la capacità di trovare lanciatori?

    Ho solo domande e nessuna risposta. L’unica certezza è che l’operazione E-ROD andrà in porto nel 2022 balleremo di nuovo perchè avremo qualche difficoltà a rafforzare adeguatamente la difesa. All’esterno non stanno tornando Mookie Betts o JBJ in grado di prendere la famosa palla di Correa. Nell’infield non sta arrivando qualcuno del calibro di Dustin Pedroia, ma sicuramente resteranno X-Man e Ciccio Pasticcio a presidiare l’hot corner. Proprio quelli che dovrebbero maggiormente tutelare Rodriguez.

    Devers e Bogaerts sono entrambi fantastici battitori. Bogaerts è stato il quinto miglior interbase in battuta nel 2021 dal wRC+ di FanGraphs, dietro Fernando Tatis, Jr, Trea Turner, Brandon Crawford e Carlos Correa. Nelle ultime quattro stagioni (per scegliere un campione più ampio), Bogaerts è stato il secondo miglior interbase in battuta dietro solo a Tatis.

    Ciccio Devers è allo stesso livello, in termini di efficacia in battuta, essendo stato il terzo miglior terza base per wRC+ la scorsa stagione, un punto percentuale dietro Austin Riley di Atlanta e tre dietro Jose Ramirez di Cleveland. Nelle ultime tre stagioni Devers è il quinto miglior battitore in terza base.

    La combinazione dei due è in lizza per il miglior lato sinistro dell’infield, paragonabile al set dei Dodgers formato da Corey Seager e Justin Turner, il duo Astros Carlos Correa e Alex Bregman oppure Tatis Jr e Manny Machado dei Padres.

    Ma arriviamo alle dolenti note. Per Outs Above Average (OAA) di StatCast, Bogaerts è stato il penultimo tra gli shortstop con -10 OAA nel 2021. Risultato peggiore della prestazione di Gleybar Torres, che ha portato gli Yankees a spostarlo in seconda base. Devers non è migliore di Bogaerts di OAA. Anzi, è peggio. Dei 43 terza base che si qualificano (cioè hanno giocato abbastanza inning nella posizione), Devers è ultimo a -13 OAA.

    I due sono affetti da problemi diversi che complicano la ricerca di una soluzione: Bogaerts ha un range troppo corto ma mani sicure, mentre Devers ha un buon range (per un terza base) ma è molto soggetto a errori. Il risultato finale però più o meno è lo stesso. I problemi difensivi dei Red Sox non dipendono esclusivamente dalla coppia Bogaerts e Devers, ma ne costituiscono la parte più ingente e complicata da risolvere. Hanno battuto così bene che i Red Sox non ne possono fare a meno, ma restituiscono troppo di quel valore quando sono in difesa. Come evolveranno in futuro? Fra i due è Devers che potrebbe avere maggiori margini di miglioramento. Non è progredito come speravamo, ma sembra improbabile che lo possa fare Bogaerts, che sta entrando nella trentina.

    Se questo è il problema come lo risolviamo? La prima cosa che da considerare è niente: i Red Sox sono reduci da una ALCS con Bogaerts e Devers sull’hot corner. Chiaramente la squadra può vincere nonostante la difesa mediocre quando l’attacco, specialmente se il front office lo pianifica e sostiene la squadra altrove. Non è necessariamente sbagliato, anzi penso che potrebbe essere questa la strategia di squadra 2022 perché non ci sono davvero opzioni alternative.

    Per esempio sarebbe molto difficoltoso tentare qualche Position Switch. Spostare i giocatori in posizioni più adatte allo loro caratteristiche, è generalmente una buona idea, ma in questo caso è problematico.

    Per Devers c’è davvero una sola possibilità ed è spostarlo in prima base, se proprio deve giocare in difesa. Quel cuscino comincierebbe a essere veramente sovraffolato: se Schwarber si accasa altrove, è comunque disponibile Bobby Dalbec e anche il miglior prospetto dei Red Sox, Tristan Casas, probabilmente avrà questo ruolo nel suo debutto in major league.

    Quando c’è sovraffollamento si creano opportunità di mercato, ma Casas ha un salario troppo a buon mercato perchè a Bloom venga voglia di tradarlo e Dalbec non è ancora abbastanza valorizzato e se proprio hai intenzione di vendere Devers, probabilmente devi farlo prima di declassarlo spostandolo in prima base.

    La gestione di Bogaerts è ancora più complicata. In primo luogo occorre valutare l’opportunità: X-man è un interbase stellare che può rescindere il suo contratto dopo il 2023, se i Red Sox sperano di trattenerlo, farlo incazzare spostandolo dalla posizione più importante in campo interno potrebbe non essere una grande idea.

    Ci sono anche valutazioni tecniche da fare. Uno spostamento in seconda ha funzionato a meraviglia con Marcus Semien a Toronto e con Trea Turner dopo che è arrivato ai Dodgers. Ma il problema di Bogaerts è il suo raggio d’azione, non il suo braccio. E’ probabile che in seconda avrebbe gli stessi problemi. In realtà un giocatore con le sue caratteristiche per migliorare devi spostarlo in terza base, dove il range è meno importante, ma allora Devers va in prima e come al gioco dell’oca ricominciamo da capo.

    Inotre se sposti Bogaerts chi giocherebbe interbase? Fra i free agent c’è un certo Carlos Correa che ora come ora detesto, ma sono sicuro che cambiando casacca anche i miei sentimenti sarebbero modificati. Con lui si creerebbe un infield da sogno ma anche non una situazione per la quale né il front office né la proprietà non hanno mostrato alcuna inclinazione. Inutile nutrire speranze. L’infield probabilmente rimmarrà quello che è.

    D’altra parte Chaim Bloom, che si è dimostrato un operatore scaltro e poco incline al sentimentalismo, nella conferenza stampa post-season ha comunque dichiarato di voler mantenere il maggior numero possibile di membri del team 2021, i quali, dopotutto, hanno pur sempre raggiunto le ALCS. Tutto sembra congiurare perchè i Red Sox 2022 abbiano problemi simili al 2021 e che avremo bisogno di un altro miracolo per avere risultati altrettanto soddisfacenti. L’unica speranza è la rinomata dote di Bloom di riuscire a organizzare nozze coi fichi secchi, purchè non ci porti altri Perez o Cordero.

  3. Due notizie, una brutta e una irritante, da commentare nel giorno di ognissanti

    La prima riguarda la morte di Jerry Remy all’età di 68 anni. Remy ha lavorato per 43 anni nell’organizzazione dei Red Sox, giocando anche per sette stagioni come seconda base, ma anche prima di indossare quella uniforme è sempre stato legato alla squadra. Nato a Somerset, nel Massachusetts, è cresciuto come fan dei Red Sox, alle cui pertite era solito andare con il nonno. Era il suo sogno giocare per i Red Sox, lo ha coronato e è stato inserito nella Boston Red Sox Hall of Fame nel 2006.

    Ma la sua vera fama tuttavia se la è guadagnata per essere stato annunciatore della NESN dal 1988, un epoca preistorica, risalente a prima che i Red Sox diventassero la maggior squadra vincitrice di World Series dell’American League. Per la notorietà e la lunga carriera potrebbe essere chiamato “la voce dei Red Sox” assieme a pochi altri.

    Il baseball è un sport nel quale l’attesa assume un ruolo fondamentale. Tutti aspettiamo che succeda qualcosa di esaltante, ma questi eventi sono rari e per questo così apprezzati. Per la maggior parte del tempo apparentemente non succede nulla: c’è un cambio campo, un lanciatore di rilievo si scalda sul monte, la batteria decide il prossimo lancio, il pitcher effettua il caricamento o va in posizione fissa. Anche quando succede qualcosa, spesso sono giocate di routine e quindi è abbastanza importante che con te ci sia qualcuno che sappia riempire questi vuoti: un amico divertente con il quale andare allo stadio, una voce alla radio. In America la maggior parte segue il baseball in TV e Remy sembra che fosse un intrattenitore formidabile e estremamente divertente, in grado di formare un legame “personale” con molti fan. Per questo la sua dipartita ha creato una così forte emozione.

    Personalmente ho “conosciuto” Remy dopo il 2008, anno nel quale gli fu diagnosticato un cancro e per questo, negli anni successivi, la sua presenza nella cabina di trasmissione ha conosciuto molte e prolungate pause. Questo tuttavia non ha fiaccato il suo spirito e rimangono memorabili (e disponibili sul web) le gag con Don Orsillo, la sua spalla preferita.

    Per alleggerire ecco la irritante, riguardante gara 5 delle World Series 2021.
    Sono partite che mi costringo a seguire, solo perchè sono l’ultimo scampolo di baseball vero fino a primavera, anche se non ho ancora perdonato l’universo per l’amara esclusione dei Red Sox.

    La partenza di Framber Valdez, che ha subito un grand slam subito al primo inning, sembrava aver indirizzato la partita verso Atlanta, ma poi Houston è tornato e al quinto ha segnato i 3 punti del definitivo sorpasso. Beh irrita anche voi che questo lanciatore, immeritatamente, eviti un’altra L sulla sua statistica dopo il 15 ottobre? E non vi irrita ancora di più che poi i 3 punti del sorpasso li abbia portati a casa Marwin Gonzalez.

    Gonzalez, 32 anni, ha trascorso le prime sette stagioni della sua carriera a Houston. Cora, che lo ha conosciuto in questa occasione, lo ha portato a Boston apprezzando la sua versatilità di impiego veramente a tutto campo, per faren un perno dello spogliatoio. Firmato con un contratto di un anno durante l’inverno, la presenza di González a Boston è stato una cocente delusione. Ha segnato il peggior record delle sua carriera (.202/.281/.285) con due fuoricampo in 271 presenze al piatto.

    Il 16 agosto è stato rilasciato dai Red Sox, con circa $ 738K dei 3 M del suo contratto ancora da pagare. Un obbligo rilevato da Housto che lo ha ingaggiato con un contratto di minor il 27 agosto. La data è importante. González, avendo firmato prima del 31 agosto, è risultato idoneo per il roster postseason della sua nuova squadra e quindi alla fine lui è andato alle WS e noi no!

  4. Only the Braves … attendiamo i primi sviluppi per le 22 di domenica. Rosenthal punta su JD out

  5. Complimenti ad Atlanta! E pensare che nella prima parte dell’anno, quando abbiamo giocato le gare contro di loro abbiamo chiuso 3-1. Sarà per un altro anno.
    Go SOX!!!! Let’s go Red SOX!!!!

    • Cosa impariamo dalla vittoria dei Braves? Niente. O meglio, abbiamo la conferma di quanto sia importante la trade deadline di fine luglio nel baseball.
      A inizio agosto i Braves erano una squadra sull’orlo della disperazione, con uno score W/L sotto lo 0.5. Poi ad agosto sono arrivati giocatori come Eddie Rosario o Jorge Soler. All’inizio non sembravano fenomeni e nessun titolone appariva sui media americani, ma alla fine si sono rivelati acquisti fondamentali: Rosario è stato MVP delle NLC Series mentre addirittura Soler è appena stato nominato MVP delle World Series.
      Quando si dice sfruttare al meglio le occasioni che ti porge il mercato di luglio!!! SE ci fossimo riusciti anche noi…

      • Hai ragione Davide. Sicuramente Rosario e Soler hanno dato un contributo decisivo, ma Atlanta si è dimostrata avere una rotazione migliore e un miglior bullpen, altri due fattori per nulla trascurabili

  6. Terminate le WS parte il conto alla rovescia per l’esercizio delle opzioni degli atleti con contratto in scadenza. Fra tutte la decisione di JD segnerà uno spartiacque nella stove league dei Red Sox, tema di cui abbiamo già discusso.

    Ken Rosenthal dell’Athletic ha dichiarato di recente di aspettarsi che Martinez si ritiri. Non so da dove prenda queste informazioni. Cosa potrebbe spingere JD a lasciare Boston: una moglie gelosa? il clima o la dieta del New England? i vicini di casa chiassosi?

    Dal punto di vista finanziario, al contrario, la decisione sembra semplice. Martinez non è più di primo pelo e anche se ha fatto una buona stagione al piatto, non può certo essere sicuro di ottenere di più dei 20 M ca che i Red Sox gli scucirebbero nel 2022. Non sembra esistano motivi per mettersi ora in gioco quest’anno, appesantito da una scelta draft a carico dell’acquirente, su un mercato ristretto a solo 14 squadre AL. (Questa situazione potrebbe cambiare con un nuovo CBA ma questo non è noto ora e non lo sarà durante i cinque giorni nei quali Martinez dovrà prendere la sua decisione). Soprattutto non sembra che esistano motivi che lo penalizzino il prossimo anno, quando dovrà comunque intraprendere questa trattativa. E infatti Peter Abraham del Boston Globe ha detto che pensa che Martinez aderirà all’opt-out.

    Dal punto di vista del front office di Boston le cose vanno diversamente. Sono abbastanza sicuro che se Martinez si ritira Bloom darà una festa. Sarebbe fin troppo felice di provare a sostituire la produzione offensiva di Martinez utilizzando una frazione del suo attuale stipendio. Secondo me non confermerebbe neppure Schwarber, ma utilizzerebbe Devers come DH, spostando Boagerts in terza e Iglesias SS. In questa maniera avrebbe un bel gruzzoletto per aggiustare rotazione e bullpenn, tanto Atlanta ci insegna che è a luglio il mercato per vincere le WS. Tanto non lo sapremo mai perchè ha ragione Peter Abraham.

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