Dopo le sorprendenti positive prestazioni a Seattle, le partite nel disastrato e disabitato Oakland Coliseum hanno confermato il trend, anche se più per i risultati piuttosto che per la qualità del gioco.
Parliamoci chiaro, il subdolo e infame piano del proprietario John Fisher volto a trasferire la squadra nel deserto del Nevada, sta producendo i frutti sperati. Anche questa stagione avremo quindi una MLB a 29 squadre. Situazione che peraltro falsa l’equilibrio del campionato.
In queste condizioni giocare contro gli A’s può essere una pacchia, ma contemporaneamente nascondere l’insidia di essere costretti a lasciare loro una della trentina di W, che comunque otterranno entro la fine della stagione. Una W che mancherà al tuo record e non riuscirai a compensare.
Abbiamo effettivamente corso questo rischio. Dopo il rotondo successo in gara 1, propiziato però da 5 errori difensivi degli avversari, le due gare successive sono state molto serrate. Bello ha confermato le perplessità sollevate durante l’opening day incassando un paio 2-run homer, che avrebbero potuto compromettere l’incontro, poi vinto agli extras non senza patemi. L’attacco, se pur maggiormente asfittico è riuscito comunque a produrre i 5 punti necessari. La sera successiva tuttavia è stato quasi completamente silenziato, così noi fan europei, abbiamo potuto seguire in diretta un matinée, nel quale ce la siamo cavata per il rotto della cuffia.
Eppure se uno giudicase la prestazione del nostro starter dal ruolino finale, non avrebbe un’idea esatta su come sono andate veramente le cose. Effettivamente Pivetta ha lanciato un soddisfacente shutout da 5 inning, concedendo 5 valide e 1 BB con 3K. Questo però non ci dice quello che è successo nel quinto, quando Pivetta, ritrovatosi in una situazione di 2 on e 1 out, sembrava sul punto di crollare, con Joely “Disastro” Rodriguez che stava a scaldarsi nel bullpen, sembrava pronto a completare l’opera. Fortunatamente nel box Zack Gelof che chiude l’inning battendo una palletta in DP. Tentiamo di perdere la partita anche l’inning, quando il solito Rodriguez, schierato contro i mancini, fa la sua solita porca figura (perchè non c’è Bernardino nel roster? Come potrebbe peggiorare le cose?). Anche in questo caso ne usciamo indenni perchè Cora lo tira via per l’ottimo Justin Slaten che ha eliminato tutti e quattro i battitori affrontati successivamente (tre groundout, uno fly-out). Sono 11 eliminazioni conscutive in due partite. Interessante questo Slaten che ha fatto vedere una fastball da 97 mph. Non riuscendo a incrementare in nessun modo l’esiguo vantaggio, siamo costretti a chiamare sulla pedana il nostro traballante closer che riesce tuttavia a chiuderla, con il punto del pareggio in seconda.
Cora dice che le buone squadre sanno trovare il modo di vincere questo tipo di partite. Sicuramente è vero, ma i Red Sox farebbero bene a trovare una maggiore continuità in attacco, perchè non potranno contare sempre su uno Zack Gelof che risolve loro i problemi.
In effetti mi preoccupa un pochino il fatto che quando in gara 3 di Auckland ci siamo trovati di fronte un pitcher appena decente come Stripling siamo andati in grandissima difficoltà con le mazze. In questo blog ne parliamo poco, ma temo che uno come JT ci manchera’ tanto.
Nonostante l’ottimo record di 5-2 in classifica sono solo tre i battitori che hanno iniziato davvero alla grande: O’Neill (che ha realizzato anche il suo quinto homer in altrettanti opening day) , Duran e, stranamente, McGuire. Purtroppo è probabile che questa sia solo una fluttuazione statistica di inizio stagione e che le cose rientreranno nella norma, quando il campione dei dati diventerà maggiormente significativo.
C’è una concreta possibilità che invece, per quanto riguarda O’Neill, l’exploit possa essere invece un predittore su una chiusura di stagione al di sopra delle più rosee speranze. D’altra parte nel suo anno migliore, prima di una lunga serie di infortuni, ha battuto 34 HR con un OPS di .912 su 138 partite giocate. Speriamo quindi che si mantenga in salute e che ci siano validi motivi che spingano Cora a preferirlo fra gli outfielder Abreu, Rafaela, Yoshida e Refsnyder.
Ci farebbe infatti comodo una potente mazza destra, bravo anche con il guanto, che riequilibri un lineup basato sui mancini Casas e Devers. Magari ci aiuterà anche a dimenticare un leader carismatico come Justin Turner, che ha lasciato un buon ricordo, anche solo dopo la permanenza di un solo anno.
Bella W contro gli Angels, però come è la situazione in infermeria?
È una vittoria per cui c’è poco da gioire. Story farà la risonanza oggi e vederemo quanto starà fermo. Inoltre abbiamo dovuto spremere il bullpen a causa della scarsa prestazione di Crawford. E abbiamo dovuto di nuovo spremere il nostro già tremolante closer.
Ma questa squadra sembrava avere cuore.
2 partite giocate, 12 innings, 2 wins, zero earned runs, solo 7 valide concesse e solo 2 basi balls concesse. Il suo nome è Tanner, Tanner Houck