Ho aspettato qualche giorno in più per commentare a valle della splendida sweep conseguita sotto il ridicolo tendone di St. Petersburg, contro i molesti raggetti, per avere le idee un po’ più chiare sulla nostra stagione. Dal punto di vista della classifica il nostro record (28 27 .509) ci consente ancora di avere aspirazioni per giocare ad ottobre, dovendo recuperare 2,5 GB da squadre come Kansas City e Minnie, potenzialmente abbordabili.
Vediamo meglio come si è determinata questa situazione. Un primo punto da evidenziare è che la serie dominata in Florida la scorsa settimana, oltre ad essere un unicum negli ultimi 5 lunghi anni, è stata anche la prima serie di tre partite, in questa stagione, in cui i Red Sox non hanno commesso neppure un errore. Non è stato un caso, ma il risultato di misure pianificate ed attuate con successo.
Dopo un inizio di stagione terribile, i Red Sox sono significativamente migliorati in difesa nel mese di maggio. A marzo/aprile, il club ha commesso 25 errori, corrispondenti a 28 punti non guadagnati incassati nel corso di 30 partite. Nelle 25 partite a maggio, lo stesso bilancio è stato di 14 errori, per 10 punti non guadagnati. Purtroppo, come quando si tira una coperta troppo corta, lo staff di lanciatori, che ha avuto un inizio di stagione buono come non mai, non è stato altrettanto dominante a maggio, mentre l’attacco ha attraversato uno slump terrificante. Quindi dopo la splendida vittoria per 8-3, ottenuta ieri a spese degli Orioles, il combinato disposto di tutte queste tendenze, ha portato ad un record di 11-14 a maggio, in regresso rispetto al 17-13 di marzo/aprile.
Ciò nonostante aver aggiustato la difesa è importante, perchè la squadra ha un record di 25-10 negli incontri in cui non concede punti non guadagnati. Questo potrebbe essere un buon viatico per il futuro, nonostante che, a causa del pessimo inizio, è ancora in testa in MLB nei punti non guadagnati (38) e al terzo posto negli errori (39).
Una parte delle carenze difensive potrebbe essere attribuita alla perdita per infortunio dell’interbase Trevor Story il 6 aprile. I Red Sox tentarono di sostituirlo con Hamilton, ma il ragazzo incappò in una serie di errori che rese critica questa soluzione. Pablo Reyes ed Enmanuel Valdez che si alternavano in seconda base con risultati modesti, mentre Vaughn Grissom era ancora nella lista degli infortunati. Anche l’interno di rincalzo, Romy Gonzalez è andato in IL poco dopo, seguito dal prima base Triston Casas .
In questo frangente la mossa più evidente per ottenere un miglioramento è stato lo spostamento di Rafaela nel ruolo di interbase a partire dal 19 aprile, anche se, in realtà, c’è stata una complessa combinazione di fattori. Rafaela ha iniziato da interbase per 14 partite consecutive, ma poi ha iniziato a condividere nuovamente il ruolo con il redivivo David Hamilton, iniziando da SS solo in 11 delle 19 partite successive.
Oltre a questo ci sono state anche altre mosse di roster: Reyes, Valdez e Dalbec sono stati tutti scambiati o opzionati per il Triple A, mentre Gonzalez e Grissom sono tornati dall’IL. I veterani Dom Smith e Garrett Cooper sono stati aggiunti per gestire la prima base. Devers, nel frattempo, ha commesso solo tre errori in terza base durante la stagione.
Ma non era ancora sufficiente. In uno sport dove si gioca tutti i giorni occorre trovare il tempo per sessioni di allenamento specifiche per migliorare le prestazioni difensive. I Red Sox, che tengono brevi sessioni difensive praticamente tutti i giorni, hanno puntato a ricavare sessioni più lunghe in trasferta.
Il punto di svolta è ancora una volta rappresentato dalla serie di Tampa Bay. I Red Sox erano reduci da una dura serie casalinga contro Cleveland, in cui hanno commesso quattro errori e concesso 7 punti non guadagnati. A questo punto Cora e l’infield instructor Andy Fox hanno deciso di prendere di petto la cosa e cercare di ottenere cambiamenti immediati.
In trasferta, i giocatori in genere arrivano allo stadio intorno alle 15:30 per iniziare a giocare alle 19:00, mentre la squadra ospite fa pratica di battuta e lavora sul campo tra le 17:00 e le 18:00. Il lavoro difensivo viene quindi svolto prima dell’allenamento in battuta, e dura solo 15-20 minuti. Non c’è molto tempo per approfondire o sistemare le cose.
Quel giorno a Tampa, Cora disse agli interni di essere al PNC Park all’una di pomeriggio. Chiese anche agli allenatori dei giocatori di venire presto, in modo che lui, Fox e l’allenatore di panchina Ramon Vazquez, in modo da poter stare in piedi in mezzo al campo, accanto ai giocatori, aggiungendo istruzioni e approfondimenti invece di essere loro a battere le palle a terra come al solito. La sessione consisteva in molte ripetizioni, giochi con la palla battuta, pratica di determinati posizionamenti sul campo, ripetizioni di gioco doppio e utilizzo di macchine in grado di replicare le velocità massime e il backspin.
Anche il coordinatore delle abilità mentali Rey Fuentes ha parlato con gli interni quel giorno, poiché alcuni dei problemi difensivi avevano chiaramente una componente mentale.
Ciò era particolarmente valido per Hamilton, che ha fatto passi da gigante rispetto al suo primo periodo di impiego, in seguito all’infortunio di Story. Il 26enne, noto per la solida difesa, ha commesso tre errori nelle sue prime 10 partite mentre con la mazza non era al livello di major league. Cora ha mostrato molta pazienza con Hamilton, come del resto ha fatto con i tutti i rookie in difficoltà nel corso degli anni come Casas o Jarren Duran. Cora ha ridotto il tempo di gioco di Hamilton, in coincidenza con i ritorni di Grissom e Gonzalez, ma il club ha scelto di non spedire Hamilton a Worcester, ma lo ha tenuto in prima squadra, con rare opportunità di battere o correre, ma per lo più ha guardato le partite dalla panchina per alcune settimane. Poi, completato il recupero psicologico, Hamilton ha iniziato 10 delle ultime 13 partite in seconda base, quando nelle precedenti 22 partite della squadra, aveva avuto solo tre apparizioni, diventando titolare di un posto fisso nell’angolo accanto a Rafaela.
Ora la difesa è tutt’altro che perfetta e ha ancora avuto ancora momenti difficili, ma i giorni critici stanno diventando sempre meno e la loro frequenza si è diradata. Il punto non guadagnato concesso lunedì a Baltimora è stata il primo dal 18 maggio: il progresso è evidente. Degli interni in campo a Pittsburgh quel giorno di metà aprile, solo Devers, Hamilton e Rafaela rimangono nel roster attivo. Ci sono stati passi avanti, c’è ancora molto lavoro da fare, ma almeno ora possiamo vedere una timida luce in fondo al tunnel.
Purtroppo i progressi in difesa non ci consentono continuità.
E neppure il trend di Crawford ci tranquilizza. Kutter è stato semplicemente perfetto nelle prime 5 uscite della stagione dove ha concesso solamente 3 runs e 16 valide.
Poi, a partire dalla gara con i Cubs a fine aprile qualcosa è successo: 4 runs concessi con Chicago e Rays, 2 runs contro SF e Atlanta. E fin qui niente di estremamente preoccupante, se non fosse che nelle ultime 2 uscite contro Brewers e Orioles Crawford ha concesso 11 runs, decisamente troppi.
Ora la domanda è: siamo di fronte a un trend in declino già a fine maggio? Oppure Kutter si rialzerà subito e tornerà il lanciatore “perfetto” visto in Aprile?
Gara 3 con Detroit vinta con 5 rookies in campo per i Sox. È bello vedere questi giovani lottare. Questa stagione andrà come andrà ma si vedono sprazzi di futuro