La magica notte di Emmanuel Valdez

Quando leggo il lineup iniziale della partita non riesco a credere ai miei occhi: Valdez, che era stato richiamato da Worcester per sostituire O’Neill entrato in IL, figurava al quinto posto come DH! Santi Numi, avrebbe detto Snoopy, possibile che in tutto il roster non si trovi nulla di meglio? Refsnyder e Wong con la mazza sono a anni luce di distanza, e anche Romy Gonzalez si era fatto apprezzare più di lui. Anche se le opzioni alternative finiscono qui (perchè gli infortunati sono tanti e il roster resta sempre di 40 uomini), schierarlo con cleanup hitter, subito dopo Devers, continuava a sembrarmi un’assurdità.

Un aspetto positivo tuttavia mi sembrava di intravederlo. Richiamare in prima squadra il seconda base titolare di inizio stagione poteva mettere un po’ di pepe nelle mucose anali del nostro attuale titolare, che viaggia decisamente sotto le più nere aspettative. In effetti Grissom si è più che meritato una sveglia, per le sue prestazioni fino a qui decisamente deprimenti: dopo aver saltato le prime 32 partite della stagione, batte  .148/.207/.160, con una valida extra-base. UNA VALIDA EXTRABASE! Decisamente imbarazzante per un giocatore che veste la nostra casacca per consentire al nostro asso della rotazione di giocare il suo ultimo anno contrattuale ad Atlanta, in buona salute, dopo aver trascorso 4 anni in IL, e con prestazioni da CY Young, peraltro percependo da Boston una piccola integrazione al suo salario di 17M$.

Questo pensavo all’inizio della partita, ma ero scettico sulla buona riuscita del piano di Cora, visti i negativi pregressi di Valdez al piatto. Sono rimasto tenacemente arroccato sulla mia opinione anche quando, nella parte bassa del secondo inning, sul conto di  3 – 2  e 0 eliminati, Enmanuel Valdez ha battuto una palla a 106,4 mph, che ha percorso 399 piedi per atterrare nel nostro bullpen sul centro destra. Era il suo terzo homer stagionale  che riportava la gara in parità 1-1. Ma poi le mie certezze si sono rapidamente frantumate. Nel turno successivo Grissom si infortunava di nuovo al ginocchio sinistro, correndo invano verso la prima e quel diavolo di un domenicano ha continuato a battere come un tarantolato. Nel quarto batteva un leadoff double e arrivava in seguito a calpestare il piatto su Sac Fly. Nel sesto scagliava un’altra palla verso il Pesky’s Pole, per un altro 2 run homer. A quel punto le nostre probabilità di vittoria erano al 95,2%

Dovevo ammettere che c’era stata parecchia presunzione da parte mia!? Dimentico sempre che Alex sa, scruta l’iperuraneo con il suo terzo occhio interiore e ci guida saldamente nelle tempeste procellose, riuscendo sempre a tracciare la rotta verso un porto sicuro! 🙂

Valdez ha avuto quindi la sua notte magica (anche se in realtà a Boston si è giocato nel pomeriggio): un evento con molta probabilità risulterà irripetibile nella sua carriera, anche perchè molte circostanze a lui favorevoli, si sono allineate e hanno magnificamente cooperato al suo suo successo. Il secondo fuoricampo per esempio, caduto a una distanza stimata di 318 piedi aveva una expected batting average di 0,050. e non sarebbe uscito in nessuno degli altri 29 campi della MLB. 

Ma non non vogliamo certamente porre limiti alla provvidenza, che avrà modo, se del caso, di prodigarsi ancora per Valdez, destinato a scendere in campo per coprire il cuscino di seconda, per un po’ di tempo in futuro. Nel frattempo speriamo per lui (e anche per noi!) che sappia cogliere al meglio questa grande opportunità che gli è capitata.

Share

17 thoughts on “La magica notte di Emmanuel Valdez

  1. Tranquilli che al posto di Grissom abbiamo già riattivato Dalbec…quanto fa zero per zero?

  2. Io intanto, per portarmi avanti col lavoro, comincio a stendere un nuovo articolo: “La magica notte di Bobby Dalbec”. Soon on Netflix

  3. Non avremo mai la controprova, ma potrebbe essere possibile che l’andamento altalenante delle calzette rosse sia dovuto alla presenza delle telecamere di Netflix che riprendono tutto?

    Per esempio domenica, nel nono attacco, con due eliminati e due corridori in base, in una partita bloccata sul 4-4, Cora ha mandato al piatto un rookie; Jamie Westbrook.

    Questa non è una mossa inusuale. In queste situazioni critiche il manager può pensare che il rookie senta su di se minori responsabilità e riesca a piazzare la valida a sorpresa che risolve la gara. E così lo ha mandato a battere al posto di Wilyer Abreu contro il mancino dei Tigers Andrew Chafin.

    Questa volta tuttavia, c’era qualcosa di diverso. Il rookie in questione non era un giovinetto, ma un 28enne, alla sua 5.076esima apparizione al piatto come professionista, solo che era la prima nelle grandi leghe.

    Prima di questo turno alla battuta Westbrook, è stato una scelta del quinto round del draft dei Diamondbacks nel 2013, ha trascorso 11 anni nelle minor. Ha giocato per cinque diverse organizzazioni. Ha giocato anche nell’Indy Ball nel 2020 e in Messico.

    Per giocare domenica pomeriggio, ha dovuto prendere un aereo per Boston, sabato sera, con la moglie e il figlio di sette mesi, da Charlotte (dove si trovava in trasferta con il Worcester ). Per assistere al suo debutto si sono mobilitati anche i suoi genitori, che hanno preso un volo notturno dall’Arizona, e sugli spalti c’erano anche altri parenti che ancora vivono nel Massachusetts, dove lui è nato.

    E poi, forse, oltre ai vari network che trasmettono ogni evento MLB, per soprammercato, c’erano anche le telecamere di Netflix, che tramanderanno ai posteri l’indimenticabile stagione 2024. La tensione era insopportabile. Nessuno stupore se il poveretto se ne è uscito senza infamia e senza lodo, con una base per ball che ha caricato le basi. Nel turno successivo Wong ha alzato una volata sugli esterni, presa al volo ai limiti della recinzione, chiudendo un inning di una partita che poi abbiamo finito per perdere.

    Mi dispiace anche perché avevo già scritto l’articolo “La magica notte di Jamie Westbrook” che ora non vedrà mai più la luce.

    • Purtroppo niente magica notte per nessuno. Difficile buttare via una partita come abbiamo fatto noi in gara 4 contro Detroit.
      In tanti ci hanno messo del loro: Bello che dopo 4 innings perfetti comincia a faticare e concede valide a ripetizione fino al settimo inning. Wong che incredibilmente al nono inning con le basi piene e sul conto di 2-0 decide inspiegabilmente di girare la mazza contro un lanciatore avversario in evidente stato confusionale. Booser che ne combina di tutti i colori nell’extra. E infine Cora che lascia Bello troppo a lungo e poi decide in maniera per me inspiegabile di usare Booser al decimo (perchè non Martin o Kelly?).
      Voi per chi votate?

  4. Tutto giusto, ma su Booser potrebbero esserci delle ragioni. Si dice che Jansen possa andarsene a Luglio, se Boston è fuori dalla corsa playoff, e allora occorre trovare un’alternativa. Provare come si comporta Booser al decimo in una situazione critica ti dà delle indicazioni. D’altra parte si tratta di un mancino con una palla veloce da 97 Mph che ha incassato solo 4 ER in 12 presenze. C’è una logica nel vedere come si comporta quando deve nuotare in acque profonde. Non è neppure detto che il test sia stato del tutto negativo

    • Giusto. Ma tu come vedresti invece Bernardino closer e Booser rilievo del partente al quinto o sesto inning nel caso Jensen andasse via? E poi qualcuno sa qualcosa di Hendricks? Questa totale assenza di notizia significa che non lo vedremo sicuramente quest’anno?

  5. Naturalmente perdendo Jansen rimane scoperto un posto con una coperta cortissima. Anche Bernardino potrebbe essere utilizzato come closer, ma avendo caratteristiche tali che gli consentono di affrontare anche 6-7 uomini, se fosse proprio necessario, potrebbe avere troppo valore per relegarlo a ruolo di closer. Poi bisogna vedere se è attrezzato dal punto di vista caratteriale. Il closer tipico è un tizio che siede in panchina, chiamato sempre a risolvere situazioni scabrose. Devi essere sempre pronto quando arriva il momento. Inoltre deve avere in repertorio un ottimo controllo e una veloce imprendibile, che ti consenta di risolvere l’inning in una ventina di lanci, se il conto sale troppo, se metti corridori in base, non si sa mai come va a finire.

    Liam Hendriks ha subito un intervento Tommy John. I lanciatori che ritornano da questa esperienza sono come il budino: è difficile fare previsioni, bisogna “assagiarli”

  6. Siamo tutti invitati da Davide a festeggiare la valida di Bobby D … anche se il risultato finale è purtroppo negativo..

  7. Insomma se dovesse capitare che, tutti i giorni, a partita vinta, Westbrook si alza dalla panca e batte una valida, io sono favorevole!

  8. Ottima mossa di Cora tenere su Bello tutto il quinto inning in gara 3 contro i white sox. Stava facendo fatica sin dall’inizio del quinto inning. Ha concesso 2 basi balls e non trovava l’area di strike. Ha riempito le basi ma Cora lo ha lasciato e ci siamo beccati un grand slam in faccia. Poi Cora, non ancora contento, lo ha lasciato in campo per subire altre valide e riempire ancora le basi.
    Confesso che capire come Cora (che nel frattempo era stato espulso) gestisca i pitchers è un mistero. Ma sarà colpa mia che non capisco di baseball

  9. Cosa dire dei nostri Sox che faticano terribilmente per pareggiare la serie contro i derelitti White Sox, ma poi vincono la serie con i super-Phillies seppellendo Aaron Nola di doppie? Siamo una squadra pazza, capace di tutto. E adesso la prima serie con gli Yanks. Per favore evitiamo di subire lo sweep, non lo sopporterei.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *