E’ un periodo tempestoso negli Stati Uniti : da un lato c’è Irene, che non è una donna ma bensì una tempesta tropicale che rischia di arrivare dalle parti del Fenway domenica e che ha consigliato ai Red Sox di anticipare gara-3 con Oakland a sabato pomeriggio/sera, l’altra tempesta che non trovate sul Weather Channel ma semmai su ESPN è lo spettacolino messo su dai Red Sox nelle ultime tre partite ad Arlington, una tempesta pesante per chi l’ha beccata sulla testa, ma molto molto molto gradevole per chi era sopra le nuvole con una “B” nel cappellino.
Quando quella santa donna della mia professoressa di letteratura provava di insegnare qualcosa a dei somari tipo il sottoscritto ci veniva raccontato che era Zeus che scagliava lampi e saette dall’Olimpo durante le tempeste … sbagliato !!! In queste giornate il vero Zeus incavolatissimo risponde al nome di Adrian Gonzalez, cosa possa essere successo ad Adrian non lo so, fatto sta che aveva battuto solo un homerun in 157 turni del box. Si leggeva che era stanco, che era colpa di malanni al collo, che i pitcher di American League gli avevano preso le misure, oppure si dava la colpa all’Home Run Derby che notoriamente porta sf… sfortuna. Poi … click !! Nelle ultime tre partite in Texas ci sono cinque HR in 12 turni, con gli ultimi tre homerun arrivati su tre lanci ricevuti in tutto !!!
Poi ovviamente un trittico che si risolve con un punteggio complessivo di 30 a 7 non può essere deciso da un uomo solo, l’Olimpo in Massachussetts era parecchio affollato ultimamente : Saltalamacchia per esempio ha fatto di tutto per farsi rimpiangere dai suoi ex datori di lavoro, la coppia dei velocisti Crawford / Ellsbury ha martellato con continuità, ho solo un dubbio : se A-Gon è Giove, come facciamo visto che abbiamo due Mercuri, chi se non quei due possono dire di avere le ali ai piedi ?
Un posticipo poi nell’Olimpo poi lo dobbiamo trovare anche per Andrew Miller, semmai con un ruolo modesto, non può certo ambire ad avere un tempio sul Palatino o sul Campidoglio, ma la partita di stanotte ha visto un Miller che sembrava davvero che fosse stato toccato da una divinità : tre misere valide concesse ed una sensazione continua di buon controllo sulla pallina, discreta sorpresa questa considerando che stiamo parlando di un giocatore che normalmente faceva una fatica tremenda a tirare degli strikes.
Quindi termina un roadtrip che era iniziato con molti punti di domanda e che invece è finito tra squilli di tromba, concentriamoci ora sulla prossima serie da tre partite al Fenway contro Oakland che ci ha fatto il piacere di vincere due volte a casa dei pigiamini ed anzi ieri ci aveva dato l’illusione, essendo avanti 7-1, di riuscire a fare sweep, poi l’Impero del male s’è scatenato ma comunque resta il piccolo exploit per gli Athletics. Serie che a causa della nostra “amica” Irene sarà compressa in poco più di 24 ore. Tra le 7 pm di stanotte e le 5 pm di domani andranno in scena 24 ore intense di baseball, aspettiamoci a questo punto della stagione una rotazione un po’ più ampia del normale, con tutti i giocatori coinvolti per non averne alcuni un po’ cotti. Ma con i nostri dei dell’Olimpo non c’è mica da avere tanta paura …..
Condivido l’entusiasmo, ma non ti sembra “tutto un po’ troppo facile?” Vero che ai texani mancava Beltre, ma come immaginarsi una “scampagnata” di 4 giorni ad Arlington con Michael Young che finisce complessivamente con 4 valide, 1 Run e 1 RBI; o Josh Hamilton, appena 2 su 12 al piatto nella serie; 2 valide in tutto anche per Nelson Cruz; leggermente meglio forse Mike Napoli, 3 hits in 4 incontri (anche se con due fuoricampo…). Del resto, come immaginarsi tutti quei posti vuoti al Ballpark? E pensare che gli Angels, in striscia positiva da 6 gare, sono saliti a -2 nella Al West, e possono puntare addirittura ad un sorprendente sorpasso nell’imminente scontro diretto…
Per quanto ci riguarda, occhio ad Oakland, che nel mese di agosto ne ha strappate due “sanguinose” on the road sia a TB che a NY. Squadra ormai fuori dai giochi e quindi “nothing to lose”. Modestissima opinione: rilievi “rivedibili”, diciamo così.
Let’s go Red Sox!
entusiasmarsi per una bella serie è sempre una bella cosa, resta il fatto che qualcuno (prima o poi) dovrebbe spiegarmi come facciano (a questo punto della stagione) i Red Sox ad avere lo stesso numero di sconfitte (50) di una squadra che ha come lanciatori partenti (a parte Sabathia) Hughes, Burnett, Nova, Colon e Garcia, ovvero una versione aggiornata agli anni 2000 dell’armata brancaleone.