Cronaca di un atteso ritorno

A più di 16 mesi dalla firma di un contratto biennale da 38,5 milioni di dollari e 577 giorni dall’ultima apparizione in una partita della Major League, stanotte Lucas Giolito è salito sul monte di lancio per affrontare Toronto, nella sua prima partita di stagione regolare con la divisa dei Red Sox.

Giolito ha trascorso l’intera stagione 2024 nella lista infortunati, dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico al gomito, per un infortunio subito durante il training primaverile 2024. Anche quest’anno si è fatto male a primavera. Uno stiramento al bicipite femorale sinistro, subito durante la sua prima partita di allenamento, lo ha costretto a cominciare la stagione con un mesetto di ritardo. 

Finalmente l’attesa era finita ed ero molto curioso di vedere all’opera il giocatore le cui prestazioni, secondo me, potrebbero essere decisive per le sorti dell’intera stagione dei Red Sox.  Il responsabile del baseball Craig Breslow, in una delle sue prime mosse importanti dopo la sua assunzione, aveva ingaggiato Giolito puntando sulla solidità del suo curriculum sia riguardo le prestazioni che la salute, avendo lanciato 160+ inning nelle cinque precedenti stagioni consecutive. Diciamo che fin qui le aspettative erano state drasticamente deluse.

Tuttavia Breslow con il rafforzamento del pitching e Giolito ritorna in una squadra che coltiva ambizioni di post season, colmando l’ultimo buco fra i titolari di una rotazione che sembra all’altezza del compito. 

Vediamo com’è andata la sua partita, prescindendo, ove possibile, dalla rovente delusione per la conclusione della partita. Anticipiamo subito che i risultati sono stati migliori del previsto. Dopo cinque inning, Giolito, che era in total control del match, non sembrava affatto un lanciatore che non lanciava in una partita della Major League dal 1° ottobre 2023.

Entra in campo inning primo con la squadra in vantaggio per 2-0. Toronto sta giocando una partita di bullpen schierando sul monte il lanciatore destro Yariel Rodríguez, alla sua prima partita da starter. Per l’attacco di Boston ci sono le premesse per continuare a martellare come la notte precedente e dare un valido run support alla difesa. Purtroppo il primo punto per Boston va sprecato in circostanze insolite. Con 0 out, Duran in prima per BB, Devers trasforma il quarto lancio di Rodríguez in un lungo drive line drive sulla recinzione del campo destro. Si ha l’impressione che sia un batti e corri perchè, quando la mazza tocca, Duran è già a metà corsia. Probabilmente, non avendo potuto stimare la profondità della battuta, si attarda sul cuscino di seconda invece di proseguire nell’azione, così che quando la palla ritorna verso casa base, è in grande ritardo e viene facilmente eliminato. Un verò peccato che Duran abbia corso un rischio inutile, perchè il lanciatore avversario prosegue con WP e un balk, che portano a casa Devers, e concede una solo homer di Bregman. Il punto sarebbe comunque entrato ed ero  decisamente infastidito da questo misero punticino in meno, come se avessi saputo poi si sarebbe rivelato decisivo.

Giolito ha concesso un singolo in apertura prima di indurre Guerrero a alzare un pop up e di eliminare Santander per strikeout, trovando il limite della zona con una una bella palla veloce. Dopo aver concesso una base su ball a Springer, il più pericoloso battitore avversario, con una media oltre 400 proprio contro di noi, elimina un altro brutto cliente come Daulton Varsho per strikeout. Il conto dopo il primo inning è di 23 lanci: non pochi, me neppure troppi.

Nella parte alta del secondo inning Raffaela e Duran fanno quello che vogliono sulle basi, con la difesa di Toronto incapace di fermare le loro rubate. Il secondo doppio della serata di Devers fissa il punteggio sul 4-0. Comincio a pensare che Giolito ce la possa fare e che comunque, in caso di crisi, sarebbe entrato Whitlock rimettere le cose a posto.

Giolito ha dominato un secondo inning da 11 lanci, continuando a lavorare sui bordi della zona di strike con la palla veloce a 90 mph, resa ancora più efficace da un cambio di velocità eccezionale. Gran parte del merito va dato anche al ricevitore Narváez per averlo aiutato a destreggiarsi quando si è reso conto che il suo slider non atterrava dove voleva. Il nostro catcher era così abile nel pitch-framing che l’allenatore dei Blue Jays si è così tanto arrabbiato con le chiamate dell’arbitro capo da farsi espellere.

Dopo aver concesso due singoli all’inizio del terzo, Giolito si è immediatamente ripreso mettendo strikeout Guerrero con una palla a 96 mph, il lancio più potente della sua serata. Dopo un flyout, si è lavorato d’astuzia Springer, mettendolo K tre cambi di velocità consecutivi, contando sul fatto che Springer non si sarebbe aspettato che utilizzasse per tre volte lo stesso lancio che aveva toccato due volte in foul all’inizio del turno di battuta. Nei successivi due inning Giolito praticamente non fa vedere mai la palla agli avversari che vengono eliminati in ordine (con solamente 7 lanci nel quarto). 

Giolito è entrato nel sesto inning con il conto di 66 lanci, 47 strike, e un vantaggio di 6-0, perchè il suo compare Narváez aveva sbattuto una pallina nel secondo anello portando il punteggio sul 6-0. Sebbene il cambio di velocità rimanesse efficace, improvvisamente Giolito ha cominciato ad avere problemi di controllo. Dopo due eliminazioni rapide e essersi portato sullo 0-2 su Springer, Giolito improvvisamente si è spento e ha cominciato a non trovare più la zona. Springer ottiene la base per quattro ball, tra cui una al limite della zona di strike, chiamata “ball four”. Finire improvvisamente la benzina è una cosa che non avrebbe dovuto stupire, quando un lanciatore è la prima volta, dopo quasi due stagioni, che riesce ad andare così in profondità in una partita di Major League. 

Giolito se ne rende conto, si vede che è innervosito e spreca un po’ di tempo chiamando per consultazioni il ricevitore sulla collina. Cora tuttavia non è proprio pronto a reagire (mi aspetto a proposito un commento sarcastico di Davide), anche se dopo la partita ha ammesso che con la base concessa a Springer la partita ha svoltato, sembra proprio (almeno io non l’ho visto) che non ci fosse nessuno nel bullpen a scaldarsi, casomai fosse servito un pompiere. Varsho non si lascia sfuggire l’occasione e, ancora una volta sul conto di 0-2, manda il change up di Giolito negli spalti  sul destra-centro. Due lanci dopo  un altro cambio di velocità frutta a Kirk un altro homer. Giolito alla fine riesce a concludere l’inning, ma le mazze dei Blue Jays erano state rivitalizzate mentre le nostre erano già sotto la doccia. 

Finisce così la partita del trentenne lanciatore destro dei Boston Red Sox. Il ruolino riporta 3 punti concessi e guadagnati sul lanciatore, 5 valide e 2 basi su ball, con 7 strikeout. Ha lanciato strike ben 61 dei suoi 90 lanci (il 67,8%). Con questi numeri si può dire che Giolito ha messo la sua squadra in condizione di vincere con una partenza di qualità e avrebbe potuto essere un trionfo se lo avessero sostituito prima un po’ prima che subisse i due fuoricampo back to back che hanno posto le basi per il disastro prossimo venturo.

C’erano ancora motivi per essere ottimisti, ma Whitlock, che era in serie positiva sei partite consecutive senza subire punti e aveva registrato una ERA di 1.72 in 10 apparizioni come rilievo, non è riuscito a mantenere il vantaggio di tre punti, concedendo tre valide, incluso un fuoricampo da tre punti di Santander che ha pareggiato la partita. Alla fine abbiamo perso al decimo senza più avere l’opportunità di segnare e rammaricandoci ancora per quel misero e decisivo punticino sprecato all’inizio.

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5 thoughts on “Cronaca di un atteso ritorno

  1. Io credo che la stanchezza abbia giocato un ruolo importante, però credo anche che a un certo punto Giolito si sia sentito un po troppo confidente nel changeup, insistendo molto su questo lancio fino a quando i battitori di Toronto lo hanno capito…
    È possibile che sia così?
    Peccato, però rimane la grande prestazione di Giolito che fa ben sperare.
    Peccato anche che dopo una rimonta così l’inerzia della serie si sia spostata verso Toronto.
    Vediamo stanotte

  2. È ufficiale: in difesa siamo un colabrodo.
    Subiamo 4.6 punti a partita e il nostro bullpen è solo undicesimo come ERA nell’AL.
    Nessun rilievo sembra più affidabile.
    Ma la soluzione c’è: Cloniamo Aroldis Chapman in modo che giochi tutte le partite.
    È l’unico modo per andare al post season…o sbaglio?

    • A differenza di quella di fine agosto l’ERA stagionale di fine aprile può essere velocemente migliorabile. Per esempio Tanner Houck ha abbassato la sua media PGL di 1,20 punti dopo la sua uscita stellare di ieri sera.

      A Toronto Whitlock e Slaten hanno avuto delle giornataccie, senza dimenticare l’errata lettura di una volata di routine da parte del guanto d’oro Abreu all’ottavo inning. Sono tutti giocatori sicuramente meglio di così, lo hanno dimostrato, quindi si riprenderanno. Probabilmente anche Chapman, prima o poi, concederà un blown game.

      La cosa di cui bisogna preoccuparsi è l’annuncio prima della partita che Buehler era tornato a Boston per sottoporsi a degli accertamenti alla spalla. Siccome si è sottoposto a un intervento Tommy John nel 2022, saltando tutto il 2023 e l’inizio del 2024 per la riabilitazione è normale stare in pensiero.

      La conseguenza di tutto ciò è che Bello uscirà stanotte, Crochet partirà domenica e il titolare di sabato è ancora da definire.

      Se Buehler dovesse finire nella lista infortunati, Dobbins verrà probabilmente richiamato dalla Tripla A essendo Fitts, ancora indisponibile.

      Se Buehler invece non avesse bisogno di riabilitazione potrebbe semplicemente saltare un turno nella rotazione e i Red Sox potrebbero giocare una partita di bullpen sabato, schierando Newcomb.

      In ogni caso non avremo la rotazione al completo neppure per un turno, maledizione!

  3. Buehler è stato messo in Injury list per 15 giorni. Dovrebbe essere infiammazione alla spalla, potrebbe tornare già nella serie contro Atlanta

  4. Intanto si è fatto male Casas, incrociamo le dita ma pare un brutto infortunio al ginocchio

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