I Red Sox sono arrivati alla partita di ieri sera dopo aver perso cinque delle sei partite precedenti, oltretutto con prestazioni imbarazzanti date da un partente imbarazzante, un bullpen abulico, un attacco silente e una difesa impanicata. C’era la necessità di raccogliere le forze e riuscire a disputare una partita che potesse segnare un’inversione di tendenza rispetto alla mediocrità nelle prime cinque settimane della stagione. Insomma, come per un convalescente, c’era bisogno di un brodino ricostituente (come dicono dalle mie parti).
Credo che per ottenere questo risultato Cora si sia affidato ad Alex Bregman, un giocatore esperto che ha iniziato la partita con una media battuta di .315 e un OPS di .973, il miglior inizio della sua carriera decennale. Fortunatamente i Rangers hanno scelto di sfidarlo nel momento decisivo della partita.
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Immediatamente nonostante un Houck più che decente, riusciamo ad andare in svantaggio, subendo il primo punto in circostanze piuttosto strane e del tutto irripetibili. Nella parte alta del terzo, con 1 out, terza e seconda occupata, Langford batte una palla a terra che si ferma sulla destra del monte. Houck la raccoglie in tempo per una comoda eliminazione in prima, ma accelera, commettendo un errore di tiro e costringendo Gonzalez a staccarsi dalla base per tentare di raccogliere la palla sulla linea di foul. Langford quasi inciampa per schivare Gonzalez e continua la sua corsa mancando di toccare la prima. Gonzalez raccoglie la palla e tocca la base, ma Langford è stato chiamato salvo nello sconcerto generale, e lo hanno confermato nonostante l’immediato challange di Cora. In termini di regolamento poiché il corridore aveva superato la base, non la si poteva più considerare una base forzata e per l’eliminazione si sarebbe dovuto toccare il corridore. Gonzalez ne avrebbe l’opportunità, ma essendone inconsapevole, non essendo un prima base di ruolo, si preoccupa di fermare l’uomo in terza.
Questo errore ci costa un punto al terzo, e ne subiamo altrettanti al quarto e al quinto. Quindi, nonostante due solo homer di Bregman e Abreu, che avevano momentaneamente pareggiato nella parte bassa del quarto, siamo sotto per 3-2 al sesto inning.
Bregman batte, con un po’ di fortuna, un lead off double, il suo 15° doppio stagionale, e Kristian Campbell lo porta in terza con un singolo. Abreu entra nel box di battuta con un mancino sul monte. Si tratta di un’innovazione per Cora, che l’anno scorso lo avrebbe senza dubbio sostituito con Refsnyder. Abreu premia la fiducia ricevuta, battendo una palla al volo profonda, che va a sbattere sulla recinzione al centro, per un doppio che porta a casa Bregman, mentre Kampbell viene chiamato out a casa in circostanze dubbie. A causa del cattivo esito del challenge in precedenza, non si poteva contestare la decisione, ma sembrava proprio che Campbell fosse riuscito a toccare il piatto con la mano sinistra prima della toccata del ricevitore.
Due battitori dopo, con 2 out e Abreu avanzato fino in terza base, Gonzalez batte una rimbalzante lenta sul terza base e sembrava arrivare salvo in prima. Qui va a scontrarsi con Smith, cadendo rovinosamente con una dinamica simile a quella dell’incidente di Casas. Sembrava che i Red Sox dovessero sterminare un paio di prima base a stagione, ma dopo diversi minuti si rialzò e iniziò a camminare. Nel frattempo la chiamata era stata ribaltata, accogliendo il challenge dei Rangers, l’inning terminava, cancellando il punto del nostro vantaggio. Gonzalez ha provato a giocare nella parte alta del settimo, ma presto è stato sostituito da Abraham Toro. Speriamo non debba andare nella IL.
Siamo così arrivati agli inning finali in cui, in molte partite di questa stagione, l’attacco dei Red Sox si è spento e non è riuscito segnare altri punti. Wong però ha aperto il settimo inning con singolo ottenuto con un bunt sulla terza, e Rafaela lo ha imitato con un altro singolo sulla sinistra. Sembra ancora un’occasione sprecata perché Duran e Devers sono eliminati, ma a questo punto i Rangers decidedono inspiegabilmente di affrontare Bregman, con due uomini in posizion punto, con il rookie Campbell sul monte. Bregman non si è lasciato sfuggire l’occasione, battendo un singolo sul Left Fielder, che porta due punti a casa e decide l’incontro.
Cora ha schierato Weissert per l’ottavo inning, invece Slaten, che ultimamente ha faticato, il quale ha risposto con un 1-2-3 inning. Nella parte bassa Abreu ha aggiunto sicurezza con un altro fuoricampo, nella prima partita della sua carriera con tre valide extra-base.
Nonostante Chapman abbia concesso un fuoricampo al primo uomo affrontato al nono inning, non è mai apparso in difficoltà, concludendo velocemente la partita e realizzando il suo quinto salvataggio della stagione. Fra le sue palle veloci una ha raggiunto la velocità di 103,8 miglia orarie, cioè il lancio più veloce mai lanciato nelle Major League in questa stagione. Hai capito che ti combina il vegliardo!?
Con questa partita dichiaro ufficialmente concluso il mio broncio perché hanno permesso a Bregman di giocare con la casacca dei Red Sox. Ora sono ufficialmente contento. Sembra un tipo a posto, molto diverso dallo stronzo altezzoso che giocava a Houston. Non credo che il mio giudizio dipenda dalle valide e dagli RBI che produce a ritmo costante per i Red Sox. Credo piuttosto lui che si sia emendato spiritualmente e ora sembra aver capito il suo ruolo nel mondo. Lo si capisce da dichiarazioni di questo tenore: “When I decided to sign here, I signed here to win baseball games,” Bregman said. “I feel like we have a team that can do that and win a lot of baseball games. We haven’t started the way we want. We’ve lost some games that we should have won this year. And, we need to do a better job of executing, and preparing and just getting better as a team. And, I know, we hold ourselves to a high standard, and when you play in this market, everyone holds you to a high standard. We need to play like we played today and continue to compete and execute at a high level.”
Se la squadra gli va dietro siamo a cavallo!
La notizia di oggi è che Devers ha rifiutato la proposta di giocare in prima base fattagli dal club (da Breslow pare).
Da una parte siamo di fronte all’ennesimo capriccio di un ragazzo viziato che, per ripicca, rifiuta di andare prima dopo essere stato privato della terza base.
Dall’altra parte siamo di fronte a un club sempre più confuso che prima decide di investire 28 milioni all’anno su un giocatore che di ruolo fa il 3B, e poi lo relega a DH dopo un anno e infine gli chiede di rimettere il guantone dopo 2 mesi…
Vorrei pubblicare annuncio su Boston Globe AAA cercasi società seria per gestire un club importante del New England.
La notizia di oggi è che Devers ha rifiutato la proposta di giocare in prima base fattagli da Breslow, con il quale polemizza da mesi perchè avrebbe assunto un altro terza base senza il suo consenso preventivo. Ma si può fare? Vi ricordate un precedente in MLB minimamente paragonabile? Io no, ma magari dipende dal mio scarso interesse per questo genere di questioni.
Il club sarà anche confuso e c’è il fondato sospetto che posti di elevata responsabilità siano coperti da emeriti idioti, ma riguardo a Devers mi sembra proprio che abbiamo fatto il loro dovere, firmando un veterano che fino a questo momento è stato il miglior giocatore dei Red Sox.
Invece di frignare e fare i capricci, Devers dovrebbe comportarsi da professionista e cioè dimostrare di saper autovalutarsi. Se lo facesse si renderebbe conto che è un terza base terrificante e che tutti se la facevamo sotto ogni volta doveva giocare la palla. Se sapesse autovalutarsi si renderebbe conto che non è stato relegato nel ruolo di DH (ci sono centinaia di migliaia di persone che darebbero la palla destra per stare al posto suo), ma è stato spostato nel ruolo in cui poteva meglio contribuire al bene della squadra.
Ora si è stranito perchè gli hanno chiesto di giocare in prima. E allora? Qual è il problema? Mi sembra una richiesta del tutto lecita, visto che è stato assunto come giocatore di baseball e non come cardiochirurgo. A me sembra che non si riesca a far rientrare una vicenda paradossale, come se non ci fossero abbastanza problemi seri di cui occuparsi.