Tito ritorna a casa

La mia “carriera” di tifoso dei Sox s’è svolta in due epoche differenti, verrebbe quasi da dire in due ere geologiche diverse, il momento che separa queste due ere è il 2004, non per la vittoria storica delle World Series come potrebbero pensare in tanti ma per il fatto che nella stagione che poi ci portò alla goduria massima feci il primo dei miei abbonamenti a MLB.TV, il cambio fu epocale, dall’essere il tifoso che doveva ridursi a rubare una notiziola all’amico che aveva trovato una copia di USA Today passai all’essere un tifoso che la sera s’accendeva il notebook sul letto e si guardava la partita più o meno come qualsiasi altro tifoso in Massachussetts o altrove.

Come tifoso versione 2.0 mi trovai subito Terry Francona nel dugout e mi ci sono abituato immediatamente a lui, lo vedevo tutte le sere e mi sembrava ormai una cosa ovvia che fosse il manager dei Sox, un po’ come gli inglesi che vedono da 60 anni la Regina Elisabetta e diventa quasi impossibile immaginarsi una sovrana diversa; nella mia testa Francona era questo, l’uomo che avrebbe retto i Sox per un tempo immemorabile come Tony Larussa a St.Louis … o Ferguson al Manchester United. Sappiamo tutti che non è andata così, il fuoco covava sotto la cenere e quella che sembrava un’unione imprescindibile in realtà non lo era, grande rapporto tra Tito ed Epstein, tante incomprensioni con la proprietà ed alla fine arrivò un divorzio acido e rancoroso.

Le cose potevano andare diversamente ? Possiamo dire sia no che si. Non potevano andare diversamente perchè Francona aveva perso totalmente il polso dello spogliatoio, come lui stesso ammise nell’ultima conferenza stampa a Boston; le scelte sul personale, più subite che guidate, avevano portato ad un dug-out con parecchi personaggi con un ego esagerato e con un’etica lavorativa rivedibile, situazione questa mille miglia lontana dal “Francona-pensiero” dove semmai si rinuncia ad un’oncia di talento per avere un gruppo più omogeneo. Non poteva durare in quest termini.

Dico invece che poteva esserci una fine diversa con un altro approccio da parte della dirigenza, supportare di più il proprio manager avrebbe potuto portare a qualcosa di diverso, anche con scelte dolorose ma nette, tanto per dare un esempio di cosa intendo dire mi immagino una situazione come quella del “pollo fritto” in una franchigia come i Cardinals, sarebbe finita col manager saldo in sella e con un paio di giocatori sbolognati, per essere più chiaro fui molto, ma molto inc … quando vidi che Francona non tornava e che invece Beckett e Lackey restavano in formazione.

Ora Francona è il condottiero della Tribù, franchigia che m’è sempre stata simpatica non solo grazie a Pedro Cerrano, Wild Thing e Willie Mays Hayes, e sta facendo un lavoro eccellente, gli è stata presa gente adatta, come Swisher che è un giocatore “franconiano” fatto e finito e lo si aspetta al Fenway anche con del timore perchè il suo team è in una forma splendida e avanza una candidatura legittima per giocare in ottobre.

Ma nonostante il timore, se Boston è ancora Boston, mi aspetto che appena si presenta in campo venga accolto con un applauso così intenso da minare le fondamenta del Green Monster. Già vi parlai d’un mio sogno : una proprietà diversa che richiama Francona a Boston non come manager ma come GM, il ruolo gli starebbe bene, intanto però resta alla guida degli Indians che, sarà un caso, stanno facendo un campionato come non facevano da anni. No … non credo proprio sia un caso.

Comunque, al di là di tutto … BENTORNATO A CASA TITO

Terry Francona world series winner 2004 & 2007. Per chi l'avesse scordato

Terry Francona world series winner 2004 & 2007. Per chi l’avesse scordato

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17 thoughts on “Tito ritorna a casa

  1. io sono al secondo abbonamento MLB.tv. E grazie a questo blog (curato in maniera perfetta e con molti appassionati di baseball) mi affeziono sempre piu’ ai Sox. Ho sempre tifato le squadre di Boston in ogni sport, ma condividere con voi la passione per il baseball aumenta il mio spirito di appartenenza e l’attaccamento alla maglia. Grazie a Francona per i titoli dei quali non potevo vedere nulla a livello di filmati, grazie ai Red Sox, grazie al Baseball, grazie a pberti per i suoi bei articoli e grazie a tutta la Red Sox Nation italiana e mondiale 🙂

  2. Mi associo senz’altro al bentornato a casa Tito. Due titoli non si scordano più. Grandi, grandissimi successi. Anche se io soffro ancora maledettamente per i postumi del titolo perso l’anno prima dell’arrivo di Terry quando c’era ancora Grady Little che lasciò troppo a lungo sul monte Pedro in garasette contro i pigiamini, con Embree e Timlin pronti e riscaldati per la sostituzione. Credo che l’eliminazione a zero con gli Angels abbia segnato l’inizio del declino della figura di Francona a Boston. Ma ora Terry torna con la Tribe, la sua nuova squadra. E si trova lì anche un Justin Masterson che aveva fatto debuttare proprio da noi e che ora sembra andare piuttosto bene e affronterà Lackey nella seconda partita. Bentornato Tito, ma questa volta vogliamo vederti perdere.

  3. Buchholz è riuscito a vincerla, ma la cosa più bella è la voglia di vincere di Ortiz che arriva a rubare una base, non è servito per andare a punto, ma fatto da lui dimostra che Papi è tornato Big. Su Bailey è meglio che non parlo.

  4. Complimenti per l’articolo.
    Gli Indians sono una bella squadra ma non credo possano competere con gli squadroni dell’American League, parere da profano ma mi sembra abbiano pochi lanciatori di spessore, ieri sono stati in partita fino alla fine con i Detroit Tigers fino a quando non si sono fatti un autofuoricampo, se non l’avete visto guardatelo è esilarante.
    Vanno comunque presi molto seriamente: i Mariners pensavano di mangiarseli, baldanzosi per aver vinto 2 partite contro i pigiamini in pantofole ma gli sono andati di traverso. Questa serie sarà una sofferenza per i Red Sox gli Indians sono la classica mina vagante.
    Saluti.

  5. Dempster imbarazzante… Non so ancora come abbia fatto nove out… sempre costantemente inidetro nel conto che iniziava con due pallacce ball-issime… va bene temere la Tribù che, giocassimo i playoff oggi, avrebbe una scioltezza di braccia spaventosa, ma se lanci con la paura… per me era un miracolo essere 4-3 a fine terzo; infatti grande Farrell (assolutamente in controtendenza tirare giù il partente al quarto in un one-run game) che prova a giocarla con Morty, ma Indians devastanti… Auguri a Lackey stanotte…
    PIUTTOSTO: crack alla schiena alla Middle… ci risiamo ci risiamo, probabile Shane faccia un giro in DL, ora Middlebrooks… siam nei cerotti; avremmo bisogno di linfa vitale dal bench e invece Ciriaco e Gomes….

  6. Lackey al di là delle attese. Anche 8 K. E poteva essere anche meglio senza errori e qualche sbadiglio nel fielding. Ora vediamo come va avanti la serie stasera mi guardo Lester.

  7. And the Red Sox win! Bellissima la frase conclusiva della telecronaca. Ammetto di aver avuto paura di un’altra sconfitta stavolta. Grande la rimonta nell’ottavo inning, finalizziamo meglio (abbiamo lo stesso numero di valide di Cleveland). Un grazie a Bailey, un solo rammarico la mancata vittoria di Lester. Sarà ma per il catcher ho ancora una gran nostalgia di Tek.

  8. 4 briscole a un set-up eccellente come Pestano!! Grande WIN questa, nonostante non abbia gradito del tutto Farrell che lascia Lester sopra 120 lanci…
    Sul catcher in effetti è un bel dilemma… Salty difensivamente non è granchè ma col bastone ogni tanto inchioda legni, Ross al piatto è una comica però dietro il piatto è buono (stasera non ha giocato benissimo nemmeno lì…) ed è un framer eccellente.
    Tek purtroppo è un amato ricordo 2534, e mi dispiace che forse manco ritireremo il suo numero dato che non so se andrà a Cooperstown…

  9. vittoria d’oro stasera…carp non è affatto male ed Iglesias continua a dare il suo contributo …anche un po’ di fortuna ci aiuta ma (il doppio di Nava)…più che un closer sinceramente continuo a pensare che magari servirebbe un partente per dare un po’ di profondità al bullpen…ma sono un neofita e magari sbalgio…

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