Tocca a noi? Davvero?!

Alla fine la tanto sospirata qualificazione ai playoff è arrivata e quindi bisogna fare le congratulazioni a Cora e a tutti i giocatori Red Sox 2025. È stata una stagione lunga e logorante, costellata di infortuni, polemiche, errori, battute scadenti, ancora altri infortuni e giocatori cacciati senza troppe cerimonie. Questa squadra aveva delle lacune iniziali, ignorate programmaticamente, che ne hanno frenato la corsa. Ne abbiamo parlato tanto e ci sarà tutto il tempo per approfondire durante la offseason, ma ora è il momento di celebrare e rendere merito a cosa invece è andato bene nel 2025.

In primo luogo dobbiamo dire che non ci siamo annoiati. Non dico che ci siamo sempre divertiti, perché per la gran parte i Red Sox sono stati una squadra mediocre, incapace di muoversi da quota .500 (una vinta e una persa letteralmente). Però i momenti entusiasmanti in corrispondenza delle serie di 12 vittorie su 13 gare, subito prima della pausa, 10 su 12 a inizio agosto e 7 su 8 a fine agosto hanno ripagato i rodimenti epatici e portato a casa abbastanza vittorie da conquistare la postseason con un bottino finale di 88W, che per me, che sono anziano, dovrebbe essere il limite della decenza (nel famoso 2011 non ne bastarono 90, per dire).

Abbiamo sicuramente beneficiato di una American League particolarmente debole che ha perso per strada alcuni indicati come protagonisti alla vigilia, che non si sono proprio alzati dai blocchi di partenza, come Baltimora. A questo si aggiunga il crollo verticale subito nel finale dalla squadra considerata la migliore dell’AL, i Detroit Tigers. Anche gli Houston Astros, veterani dei playoff e a lungo leader della propria division, hanno inciampato nel finale a causa di alcuni infortuni di giocatori chiave.

A questo punto è interessante cominciare a indicare le ragioni del nostro successo. Innanzitutto occorre evidenziare che i Red Sox hanno trovato un vero asso della rotazione, senza il quale non avrebbero potuto competere, come è successo per le stagioni precedenti: Garrett Crochet, che è destinato a diventare una stella per gli anni a venire. Ha avuto qualche passaggio a vuoto a fine stagione, probabilmente per la stanchezza indotta dall’aver infranto, con ampio margine, il suo record personale di inning lanciati, ma per la maggior parte del tempo è stato un partente dominante di livello Cy Young, che ha dato fiducia a tutta la clubhouse.

Al secondo posto di questa lista estemporanea c’è stata la prepotente emersione di un esordiente, andata oltre le più rosee aspettative. Non credo sia esagerato pronosticare che Roman Anthony diventerà una stella del baseball, giocando auspicabilmente a Boston con i Red Sox. In effetti c’è un contratto a lungo termine che dovrebbe garantirci da questo punto di vista, ma sappiamo che, con questa proprietà e questo front office, non si può mai stare tranquilli.

Aroldis Chapman è stata una clamorosa sorpresa, dato che all’inizio non era neppure il closer titolare. Alla prova dei fatti è stato così clamorosamente efficace da regalarci una delle migliori stagioni nella storia dei rilievi dei Red Sox. Il contratto in essere dovrebbe mantenerlo a Boston per un altro anno, con un’opzione reciproca per la stagione successiva.

I Red Sox hanno finalmente utilizzato Garrett Whitlock come set up, il ruolo per lui più confacente, e ha finalmente dato una prestazione eccelsa, migliore del 2021, costituendo il preparatore ideale in un’accoppiata vincente con Chapman.

Trevor Story ha finalmente avuto un anno senza infortuni con la maglia dei Red Sox, chiudendo una stagione solida sia in battuta che in campo (a parte una preoccupante sequenza di errori nel finale).

Alex Bregman ha avuto un inizio di stagione brillante, ma dopo l’infortunio ha avuto un ritorno problematico, fino a sparire quasi del tutto nel finale. Resta comunque inestimabile il suo contributo come coach in campo e leader della franchigia, che ha esercitato con autorevolezza e generosità. Speriamo che possa tornare in forma l’anno prossimo, a patto che non rescinda il contratto e vada altrove.

I rookie Marcelo Mayer e Carlos Narvaez hanno mostrato lampi di genio in questa stagione, e ci aspettiamo che la prossima crescano ancora e possano dare molto di più.

Infine, una menzione d’onore ai killer dei mancini, al secolo Romy Gonzalez e Rob Refsnyder. Quest’anno Cora ha schierato i Red Sox facendo un abbondante (e per me anche irritante) utilizzo del platooning. In pratica hanno avuto due lineup: uno per i lanciatori mancini e uno, molto diverso, per i destrimani. A conti fatti tuttavia occorre riconoscere che senza questo accorgimento i Red Sox non avrebbero sicuramente raggiunto i playoff. L’OPS di Romy contro i lanciatori mancini è di .978 e quello di Refsnyder di .958. Sono numeri semplicemente pazzeschi. Dovremmo agire affinché, per il prossimo anno, non sia più così necessario.

Questa squadra è ancora in fase di ricostruzione, ma, dopo anni di inattività, è nettamente più vicina all’apertura di una finestra competitiva per la vittoria del campionato. Per ora, godiamoci quello che ci aspetta nei playoff e speriamo che almeno costituisca un’esperienza preziosa.

Il roster attuale conta solo 9 giocatori che hanno in precedenza giocato nei playoff. Di questi, in realtà, sono solo 3 giocatori, tutti e tre vincitori delle WS, quelli che hanno un minutaggio significativo:

  • Sono pochi coloro che hanno giocato più partite di playoff del due volte campione del mondo Alex Bregman nella storia della MLB.

  • Aroldis Chapman, anche lui con 2 titoli, che ha lanciato quasi 50 inning nei playoff.

  • Nathaniel Lowe, che ha partecipato alla vittoriosa campagna dei Texas Rangers del 2023.

Contiamo che l’esperienza nei playoff di questi tre veterani sia importante per gli altri giocatori del roster, indipendentemente dal numero di partite che riusciranno a giocare. Il baseball dei playoff è un’altra cosa, quasi un altro sport, ed è un vero peccato che giocatori come Mayer e Campbell non possano beneficiare di questa preziosa esperienza.

Sebbene abbiamo dovuto attendere la conclusione di Gara 162, alla fine è capitato l’esito più gettonato: la Wild Card Series al meglio delle tre partite a New York, a partire da martedì prossimo. Avrei preferito affrontare i pigiami usufruendo del vantaggio del campo, costringendo gli esterni rivali a vedersela con triangolo e Pesky Pole, ma purtroppo non è andata così e ora la ragione ci dà un pronostico sfavorevole. Vediamo perché analizzando punti di forza e di debolezza delle due formazioni.

Il punto di forza degli Yankees è il loro attacco. I MFY hanno il maggior numero di fuoricampo e guidano la MLB in OPS, e hanno il predestinato MVP della AL. Il loro più grande punto debole è il bullpen. Nessuna squadra ai playoff ha una media PGL del bullpen peggiore degli Yankees. Non ci sono molti rilievi affidabili ad alto potenziale su cui Aaron Boone possa contare, a parte David Bednar e Devin Williams, che comunque sta disputando la peggior stagione della sua carriera. Però per usufruire di questa debolezza bisogna arrivare agli inning finali.

I Red Sox sono esattamente speculari. Abbiamo un bullpen formidabile, che può schierare in sequenza Slaten, Whitlock e Chapman (0.70 WHIP), e i buoni bullpen fanno spesso la differenza ai playoff (non cito Kōji Uehara perché sono scaramantico). Tuttavia il nostro punto debole più grande è l’attacco incostante. Un problema che ci ha afflitto per tutta la stagione, specialmente per l’incapacità di battere valido con RISP. Nelle partite dei playoff, laddove i punteggi sono solitamente serrati, questo potrebbe essere un fattore determinante.

Se uno guarda quello che è successo a settembre siamo perfettamente giustificati a essere scettici che i nostri partenti riescano a portarci in vantaggio al sesto inning, specialmente in uno stadio progettato per esaltare la potenza dei loro slugger. Parafrasando Sergio Leone possiamo concludere che quando una squadra con Aaron Judge incontra una squadra senza Rafael Devers (o chi per lui), la squadra senza Rafael Devers (o chi per lui) è già morta stecchita.

Questo ci dice la ragione, ma il cuore non se ne cura. Magari Cora ha tenuto delle carte coperte, magari Boone sarà chiamato a prendere qualche decisione critica, magari Judge scivola sui gradini del dugout: non esistono le partite perse in partenza e specialmente le partite con quelli là.

Go Sox!

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32 thoughts on “Tocca a noi? Davvero?!

  1. Judge dobbiamo fermarlo sul campo! Che non scivoli su alcun gradino, lo voglio in piedi, al limite in ginocchio sull’ultimo strike, come successe (2018) all’ignobile machado contrapposto a Chris Sale ….!!
    E questo perchè penso che un’ottima difesa (la Nostra) possa avere la meglio su una squadra sbilanciata in attacco, costretta a mettere un pesante slugger di m.2,01 nell’ outfield.
    Sono errori che si fanno di tanto in tanto, ricorderete come è finito il Ns. O’Neil, ma per gli “y” è un vizio e speriamo lo paghino (di nuovo!) ….
    Go Sox !!

  2. Bisogna intendersi su cosa significhi essere sbilanciati in attacco. Sicuramente gli Yankees hanno ad oggi il miglior attacco AL, ma questo non significa che abbiano trascurato la rotazione, perchè Rodon, Fried e Gil non sono esattamente degli scappati di casa, per non parlate di un certo Cole che è fuori per tutta la stagione.

    • Oltre il lanciatore ci sono 7 uomini in campo: se vuoi far giocare molti slugger, qualcuno te lo ritrovi in uno slot improprio … diciamo che Judge anche se non paragonato a Rafaela o Bradley Jr,, nel CF, dove pure ha giocato, è veramente fuori posto … noi abbiamo avuto Ciccio Devers che avrebbe ricoperto meglio un altro sacchetto che non la 3^ … una “difesa” equilibrata è più produttiva di un attacco ipertrofico (io credo).

  3. Abbiamo il pronostico contro, siamo senza un lanciatore importante della rotazione, qualche acciacco di troppo e dobbiamo giocare contro i nemici di sempre.

    Credo che siamo nella situazione migliore possibile: non abbiamo nulla da perdere 🙂

    • “Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutti e due gli occhiali da sole”…
      Ma siamo in missione contro le forze del Male !!!
      Questa post-season ce la siamo guadagnata, godiamocela 🙂
      GO SOX!!

  4. C’è una discreta ansia per la partita di stanotte, che probabilmente sarà decisiva. E’ impossibile per noi immaginare un percorso vincente che non preveda la vittoria di Chrochet. Non sarà semplice perchè il lanciatore da solo non può vincere una partita, ma se non ce la facesse il nostro asso, saremmo spacciati.

    Penso che, mentre Gara 1 sono spesso il momento cruciale di una serie breve, questa lo è in modo particolare. Una vittoria con Crochet metterebbe un’enorme pressione su una squadra come gli Yankees che è già sotto pressione per aver perso le WS l’anno scorso, per aver perso il titolo divisionale quest’anno e per non essere riusciti a battere i Red Sox ai playoff da oltre 20 anni. Vi sembrano una squadra che risponde bene alla pressione? Arrivano da una lunga serie di vittorie contro squadre deboli, e se la loro prima partita da allora contro una squadra competitiva come i Sox (che li hanno battuti nel confronto diretto in questa stagione) fosse una sconfitta, inizierebbero a dubitare di sé loro stessi e la serie potrebbe durare solo due partite.
    Almeno questo è il percorso che mi immagino possa funzionare, anche se non credo sia probabile

  5. Sono stati annunciati gli ordini di battuta

    RED SOX LINEUP:

    1-DH Rob Refsnyder
    2-SS Trevor Story
    3-3B Alex Bregman
    4-1B Romy Gonzalez
    5-C Carlos Narvaez
    6-RF Nate Eaton
    7-LF Jarren Duran
    8-CF Ceddanne Rafaela
    9-2B Nick Sogard

    YANKEES LINEUP:
    1-1B Paul Goldschmidt
    2-RF Aaron Judge
    3-LF Cody Bellinger
    4-DH Giancarlo Stanton
    5-2B Amed Rosario
    6-CF Trent Grisham
    7-SS Anthony Volpe
    8-C Austin Wells
    9-3B José Caballero

    Cora continua con la filosofia applicata durante tutto l’anno e cioè di specializzare il lienup in funzione del braccio del lanciatore. Duran è l’unica eccezione allo standard e batte per settimo. Yoshida che è stato il battitore più in forma ultimamente, con un record di 18 su 47 (.383) nelle ultime 12 partite, parte dalla panchina, così come Abreu e Lowe. D’altra parte a qualcuno doveva toccare per fare spazio ai killer dei mancini. Di solito Cora ci azzecca con i giocatori di posizione e speriamo non debba prendere decisione difficili con i lanciatori.

  6. Fine del sesto sotto 1-0 per un homer del pigiama peggiore. Secendono gli SP siamo al punto di svolta

  7. Cora manda Crochet a lanciare anche al nono (ma perche?). Raggiunge quota 117 lanci quando si decide a farlo scendere con 2 out e Volpi in prima.

  8. Alex Bregman porta s casa Story, salvo in seconda per SB, con un magnifico doppio sulla sinistra

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