Quando il gioco si fa duro…

Sono completamente esausto. Un’altra partita equilibrata carica di tensione, euforia, ansia, sollievo, rabbia che mi ha succhiato energie e sonno e che la delusione finale non ha lenito. I Red Sox 2025 sono una squadra di giovani talentuosi, che non hanno avuto il sangue freddo per dare il colpo di grazia a una squadra di veterani sull’orlo di una crisi di nervi. Peccato! Spesso questi sono treni che passano una volta sola. Metto giù la mia opinione per punti su aspetti sui quali si potrebbe dissentire, sperando di animare la discussione:

  • I MFY scendono in campo con la tremarella, scoprendo la giugulare. La prestazione di Rodón e molto , L’errore al terzo che ci ha permesso di pareggiare avrebbe dovuto segnare il suo epilogo, ma non siamo riusciti a farlo scendere. Solo un giocatore si salva nei pigiami ed è Ben Rice. Quel ragazzo con l’espressione bovina da serial killer mi fa paura e ringrazio Boone di averlo tenuto fuori  da gara 1
  • Al settimo, quando siamo riusciti di nuovo a fargli mettere la testa sul ceppo, non abbiamo saputo affondare il colpo e, complice una buona giocata difensiva con in campo il rilievo, abbiamo perso la nostra occasione. C’è un commento in diretta che testimonia il mio sconforto.
  • Proprio come ha fatto venerdì contro Detroit Cora ha gestito il bullpen in modo aggressivo, sostituendo Bello dopo solo 28 lanci, contando su un bullpen riposato grazie ai 7.2 inning in Gara 1 di Garrett Crochet (anche questa una mossa azzardata). Questo ha reso la coperta troppo corta all’estremità opposta della partita, come vedremo. Naturalmente era una tattica pensata a tavolino nel prepartita che presuppone una scarsa fiducia nelle attuali capacità di Bello il quale, da parte sua, ha sicuramente pagato un scotto emotivo per l’esordio ai playoff.
  • Era una mossa ragionevole? Io propendo per il si: se sei l’underdog devi sparigliare e non seguire ordinatamente il sentiero su cui l’avversario ti aspetta. Cora ha audacemente puntato alla gola degli Yankees. Pur essendo in vantaggio di un game a zero, ha tentato il colpo decisivo, prima che fosse strettamente necessario. Secondo me, tenendo conto della perdita di Giolito, ne valeva la pena. In questo modo ci ha dato le migliori chance di vincere la serie.
  • Era tempestiva? Col senno del poi è facile dire che se Bello avesse ottenuto un numero maggiore di eliminati, non avremmo avuto necessità di stressare Whitlock più avanti, sebbene su questo aspetto hanno giocato anche altri fattori, come il grave errore di Duran che ha limitato a soli 2 eliminati l’impegno di Slaten. Evidentemente ha giocato l’urgenza di evitare che i pigiami aprissero una voragine nel punteggio e ci privasse di questa opportunità. In quel frangente Bello era sicuramente instabile, avendo concesso un fuoricampo da due punti a Ben Rice nel primo inning e un duro contatto all’inizio del terzo.
  • Ha funzionato? Il risultato impietosamente dice di no. Tuttavia al settimo inning i Red Sox hanno effettivamente avuto la possibilità di fare danni. Purtroppo l’errata esecuzione di alcuni fondamentali è stata così disastrosa che non possiamo rimproverare altro che noi stessi. D’altra parte è probabile che giocatori inesperti (o inadeguati), possano  commettere errori quando il gioco si fa duro (anche se fa male, molto male!)
  • Oltre a Duran (già citato), mi riferisco all’orribile tentativo di bunt di Raffaela e alla dilettantistica corsa sulle basi di Eaton. L’episodio più grave è il primo: Raffaela è il ns esterno centro del futuro, legato da un contratto pluriennale, non dovrebbe essere possibile che possa fare un pasticcio del genere; viceversa Eaton è un onesto mestierante, catapultato in un palcoscenico che, se non fossero occorse circostanze straordinarie, non avrebbe mai dovuto calcare. Questo episodio però è quello più irritante, perché certifica la fine delle nostre speranze di vincere la partita e perchè c’è un concorso di colpa di Hudson (il suggeritore di terza).  Quando Chisholm riesce a bloccare in tuffo la radente di Yoshida, Eaton corre in prossimità del cuscino di terza e guarda correttamente il suggeritore, perché l’azione è alle sue spalle. Hudson gli indica chiaramente di fermarsi (se interpreto correttamente quello che si vede nella foto), ma con due out fermarsi non ha alcun senso. La difesa non ha alternativa ad assistere sulla base forzata e Eaton, un giocatore velocissimo, avrebbe segnato senza sforzo, facendo scoppiare il cervello a Bloome e a tutti i pigiami. Abbiamo corso il serio pericolo di vincere la partita, giustificando l’all in messo sul tavolo da Cora.

Naturalmente tutti gli azzardi falliti comportano dei contraccolpi. Whitlock viene chiamato all’inizio del settimo inning, che chiude shout sebbene conceda un doppio con 1 out. Ora il bullpen è vuoto e Chapman aveva già ottenuto una salvezza con quattro out martedì e così a Cora non resta che affidarsi ancora a Whitlock, per un secondo inning di lavoro. Dopo due eliminati concede una base su ball a Chisholm. Ora Whitlock è a quota 32. Non lanciava così tanto in una sola partita da giugno. Fosse disponibile Bernardino, forse Cora lo farebbe entrare, ma c’è solo Tolle e valuta di avere ancora tempo.  Invece Wells tocca un singolo sulla linea destra e Chisholm, che non viene fermato in terza, porta a casa il punto della vittoria, mentre l’assistenza di Eaton arriva al piatto un secondo troppo tardi.

I 47 lanci di Whitlock rappresentano il massimo per questa stagione, cioè da quando è tornato dall’intervento intervento chirurgico subito lo scorso anno. Stanotte potrebbe non essere disponibile e questo renderebbe ancora più difficile il compito di eliminare i pigiamini. Oltretutto troveremo avversari euforici per il mortale pericolo scampato non si sa come. Si mette male per noi buoni, ma venderemo cara la pelle! 

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Tocca a noi? Davvero?!

Alla fine la tanto sospirata qualificazione ai playoff è arrivata e quindi bisogna fare le congratulazioni a Cora e a tutti i giocatori Red Sox 2025. È stata una stagione lunga e logorante, costellata di infortuni, polemiche, errori, battute scadenti, ancora altri infortuni e giocatori cacciati senza troppe cerimonie. Questa squadra aveva delle lacune iniziali, ignorate programmaticamente, che ne hanno frenato la corsa. Ne abbiamo parlato tanto e ci sarà tutto il tempo per approfondire durante la offseason, ma ora è il momento di celebrare e rendere merito a cosa invece è andato bene nel 2025.

In primo luogo dobbiamo dire che non ci siamo annoiati. Non dico che ci siamo sempre divertiti, perché per la gran parte i Red Sox sono stati una squadra mediocre, incapace di muoversi da quota .500 (una vinta e una persa letteralmente). Però i momenti entusiasmanti in corrispondenza delle serie di 12 vittorie su 13 gare, subito prima della pausa, 10 su 12 a inizio agosto e 7 su 8 a fine agosto hanno ripagato i rodimenti epatici e portato a casa abbastanza vittorie da conquistare la postseason con un bottino finale di 88W, che per me, che sono anziano, dovrebbe essere il limite della decenza (nel famoso 2011 non ne bastarono 90, per dire).

Abbiamo sicuramente beneficiato di una American League particolarmente debole che ha perso per strada alcuni indicati come protagonisti alla vigilia, che non si sono proprio alzati dai blocchi di partenza, come Baltimora. A questo si aggiunga il crollo verticale subito nel finale dalla squadra considerata la migliore dell’AL, i Detroit Tigers. Anche gli Houston Astros, veterani dei playoff e a lungo leader della propria division, hanno inciampato nel finale a causa di alcuni infortuni di giocatori chiave.

A questo punto è interessante cominciare a indicare le ragioni del nostro successo. Innanzitutto occorre evidenziare che i Red Sox hanno trovato un vero asso della rotazione, senza il quale non avrebbero potuto competere, come è successo per le stagioni precedenti: Garrett Crochet, che è destinato a diventare una stella per gli anni a venire. Ha avuto qualche passaggio a vuoto a fine stagione, probabilmente per la stanchezza indotta dall’aver infranto, con ampio margine, il suo record personale di inning lanciati, ma per la maggior parte del tempo è stato un partente dominante di livello Cy Young, che ha dato fiducia a tutta la clubhouse.

Al secondo posto di questa lista estemporanea c’è stata la prepotente emersione di un esordiente, andata oltre le più rosee aspettative. Non credo sia esagerato pronosticare che Roman Anthony diventerà una stella del baseball, giocando auspicabilmente a Boston con i Red Sox. In effetti c’è un contratto a lungo termine che dovrebbe garantirci da questo punto di vista, ma sappiamo che, con questa proprietà e questo front office, non si può mai stare tranquilli.

Aroldis Chapman è stata una clamorosa sorpresa, dato che all’inizio non era neppure il closer titolare. Alla prova dei fatti è stato così clamorosamente efficace da regalarci una delle migliori stagioni nella storia dei rilievi dei Red Sox. Il contratto in essere dovrebbe mantenerlo a Boston per un altro anno, con un’opzione reciproca per la stagione successiva.

I Red Sox hanno finalmente utilizzato Garrett Whitlock come set up, il ruolo per lui più confacente, e ha finalmente dato una prestazione eccelsa, migliore del 2021, costituendo il preparatore ideale in un’accoppiata vincente con Chapman.

Trevor Story ha finalmente avuto un anno senza infortuni con la maglia dei Red Sox, chiudendo una stagione solida sia in battuta che in campo (a parte una preoccupante sequenza di errori nel finale).

Alex Bregman ha avuto un inizio di stagione brillante, ma dopo l’infortunio ha avuto un ritorno problematico, fino a sparire quasi del tutto nel finale. Resta comunque inestimabile il suo contributo come coach in campo e leader della franchigia, che ha esercitato con autorevolezza e generosità. Speriamo che possa tornare in forma l’anno prossimo, a patto che non rescinda il contratto e vada altrove.

I rookie Marcelo Mayer e Carlos Narvaez hanno mostrato lampi di genio in questa stagione, e ci aspettiamo che la prossima crescano ancora e possano dare molto di più.

Infine, una menzione d’onore ai killer dei mancini, al secolo Romy Gonzalez e Rob Refsnyder. Quest’anno Cora ha schierato i Red Sox facendo un abbondante (e per me anche irritante) utilizzo del platooning. In pratica hanno avuto due lineup: uno per i lanciatori mancini e uno, molto diverso, per i destrimani. A conti fatti tuttavia occorre riconoscere che senza questo accorgimento i Red Sox non avrebbero sicuramente raggiunto i playoff. L’OPS di Romy contro i lanciatori mancini è di .978 e quello di Refsnyder di .958. Sono numeri semplicemente pazzeschi. Dovremmo agire affinché, per il prossimo anno, non sia più così necessario.

Questa squadra è ancora in fase di ricostruzione, ma, dopo anni di inattività, è nettamente più vicina all’apertura di una finestra competitiva per la vittoria del campionato. Per ora, godiamoci quello che ci aspetta nei playoff e speriamo che almeno costituisca un’esperienza preziosa.

Il roster attuale conta solo 9 giocatori che hanno in precedenza giocato nei playoff. Di questi, in realtà, sono solo 3 giocatori, tutti e tre vincitori delle WS, quelli che hanno un minutaggio significativo:

  • Sono pochi coloro che hanno giocato più partite di playoff del due volte campione del mondo Alex Bregman nella storia della MLB.

  • Aroldis Chapman, anche lui con 2 titoli, che ha lanciato quasi 50 inning nei playoff.

  • Nathaniel Lowe, che ha partecipato alla vittoriosa campagna dei Texas Rangers del 2023.

Contiamo che l’esperienza nei playoff di questi tre veterani sia importante per gli altri giocatori del roster, indipendentemente dal numero di partite che riusciranno a giocare. Il baseball dei playoff è un’altra cosa, quasi un altro sport, ed è un vero peccato che giocatori come Mayer e Campbell non possano beneficiare di questa preziosa esperienza.

Sebbene abbiamo dovuto attendere la conclusione di Gara 162, alla fine è capitato l’esito più gettonato: la Wild Card Series al meglio delle tre partite a New York, a partire da martedì prossimo. Avrei preferito affrontare i pigiami usufruendo del vantaggio del campo, costringendo gli esterni rivali a vedersela con triangolo e Pesky Pole, ma purtroppo non è andata così e ora la ragione ci dà un pronostico sfavorevole. Vediamo perché analizzando punti di forza e di debolezza delle due formazioni.

Il punto di forza degli Yankees è il loro attacco. I MFY hanno il maggior numero di fuoricampo e guidano la MLB in OPS, e hanno il predestinato MVP della AL. Il loro più grande punto debole è il bullpen. Nessuna squadra ai playoff ha una media PGL del bullpen peggiore degli Yankees. Non ci sono molti rilievi affidabili ad alto potenziale su cui Aaron Boone possa contare, a parte David Bednar e Devin Williams, che comunque sta disputando la peggior stagione della sua carriera. Però per usufruire di questa debolezza bisogna arrivare agli inning finali.

I Red Sox sono esattamente speculari. Abbiamo un bullpen formidabile, che può schierare in sequenza Slaten, Whitlock e Chapman (0.70 WHIP), e i buoni bullpen fanno spesso la differenza ai playoff (non cito Kōji Uehara perché sono scaramantico). Tuttavia il nostro punto debole più grande è l’attacco incostante. Un problema che ci ha afflitto per tutta la stagione, specialmente per l’incapacità di battere valido con RISP. Nelle partite dei playoff, laddove i punteggi sono solitamente serrati, questo potrebbe essere un fattore determinante.

Se uno guarda quello che è successo a settembre siamo perfettamente giustificati a essere scettici che i nostri partenti riescano a portarci in vantaggio al sesto inning, specialmente in uno stadio progettato per esaltare la potenza dei loro slugger. Parafrasando Sergio Leone possiamo concludere che quando una squadra con Aaron Judge incontra una squadra senza Rafael Devers (o chi per lui), la squadra senza Rafael Devers (o chi per lui) è già morta stecchita.

Questo ci dice la ragione, ma il cuore non se ne cura. Magari Cora ha tenuto delle carte coperte, magari Boone sarà chiamato a prendere qualche decisione critica, magari Judge scivola sui gradini del dugout: non esistono le partite perse in partenza e specialmente le partite con quelli là.

Go Sox!

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Che non sia la fine ma solo un nuovo inizio

E’ andata … ce la siamo giocata e fino al nono inning di gara-4 tutti quelli, compreso il sottoscritto, che ora dicono che gli Astros erano superiori non erano poi tanto convinti di questa superiorità. Alla fine tutto torna a quel ventesimo posto che è diventato un terzo o quarto … e siano benedette le Majors che non hanno mai partorito quella roba insulsa della finale terzo e quarto posto.

Avevo detto che una eventuale rimonta dei Sox aveva una condizione imprescindibile, ovvero il ritorno dell’attacco ai livelli dimostrati in precedenza, la risposta di 2 hits in tutta la partita certifica la fine della nostra stagione. Non provo nemmeno di capire perchè una attacco che fino a cinque giorni fa scriveva record che resteranno negli anni sia sparito di botto, per me resterà uno di quei misteri insondabili che costellano la storia del Vecchio Gioco.

Per me è stata una stagione se non miracolosa ma quasi, due periodi ben distinti : i primi quattro mesi dove, come direbbero dalle mie parti, facevano latte anche le galline e gli ultimi due mesi dove i Sox hanno schivato tre proiettili, ognuno dei quali avrebbe potuto mandare la stagione a putt… Proiettile n.1) il crollo subito dopo il mercato e la relativa crisi di fiducia. Proiettile n.2) l’epidemia Covid quando i Sox, per rimpolpare il roster, chiamavano qualsiasi giocatore finito nei waivers (Taylor Motter resterà nei nostri imperituri ricordi). Proiettile n.3) gli ultimi 10 giorni di regular season quando persino gli Orioles erano ostacoli quasi insuperabili. Aver assorbito queste botte e aver concluso come si è concluso resterà sempre un merito di chi è andato in campo e di chi ha condotto i ragazzi dal dugout.

Ora cosa ci aspetterà ? Dio solo lo sa, anzitutto c’è da sperare che la stagione prossima abbia uno svolgimento normale, tenete a mente che il Contratto Collettivo delle MLB scade il prossimo 1 dicembre, che senza un rinnovo non partirà nemmeno la stagione e che la distanza tra i proprietari ed il sindacato giocatori sarebbe chilometrica; pensate solo che si dice che i proprietari vorrebbero che la soglia della luxury tax venga abbassata a 180 milioni, si parla abbastanza diffusamente di serrata da parte degli owners, se così fosse nella Stove League parleremo di giardinaggio ma non di baseball.

Sulle prospettive di mercato, mosse da fare e da evitare farò qualcosa nei prossimi giorni, anche perchè ricordate che il termine per l’esercizio delle opzioni è 5 giorni dopo la fine delle World Series; quindi un paio di settimane o poco più è tutto ciò che separa i Sox dalle prime scelte da fare e ce ne sono alcune che non sono facili per nulla. Poi vi dico già che tornerà anche il rito finale delle pagelline, dopo che anche loro s’erano prese un anno sabbatico causa insulsa microstagione 2020.

Non resta che chiudere qui, l’auspicio per i nostri Sox è quello del titolo, non vi nascondo che io ho qualche dubbio sul fatto che questa stagione possa essere il prologo di una crescita progressiva nel 2022 e oltre. Ma ne parleremo in settimana … per ora mandiamo in archivio il 2021, un anno splendido che poteva essere ancora migliore, ma che poteva essere anche immensamente peggiore. Aver chiuso la stagione il 22 ottobre e non alla fine delle 162 partite è tanta, tanta, tanta roba.

UN SALUTO A TUTTI E SEMPRE FORZA RED SOX !!!

 

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Il sogno non è ancora in frantumi

Non so se questo sarà l’ultimo pezzo riguardante la stagione 2021, lo sappiamo tutti che è possibile, io però aspetterei a intonare il “de profundis”; sarà che questa squadra ha sbriciolato ormai un numero impressionante di pronostici che non credo ci sarebbe da stupirsi se ne sbriciolasse un altro paio, sarà che effettivamente gli Astros hanno qualche problemino sui lanciatori (sebbene siano un team di primissima classe), sarà perchè comunque questa post-season sembra pazzerella anzichè no, sarà per tutti questi motivi che fanno in modo che non sia ancora ora di abbassare la guardia. Domani forse sì, ma oggi sicuramente no.

Cosa deve capitare perchè i nostri possano ribaltare la serie ? Banale dirlo ma prima di tutto occorre che riappaia l’attacco, è misteriosamente partito per una destinazione a noi ignota dopo un paio di partite nelle quali battevano anche le palline da ping-pong. Come è scomparso è possibile che improvvisamente torni agli onori della cronaca. Poi ovvio che speriamo nei fantasmi che possano tormentare Luis Garcia, chissà che il ricordo di quell’inning tragico di gara-2 per lui non rovini il suo sonno; il fantasma di Cesare rese impossibile il riposo di Bruto la notte precedente la battaglia di Filippi, auguriamoci lo stesso per il pitcher venezuelano.

Quindi giusto riconoscere d’aver davanti una salita difficile, ma fiducia e voglia di battersi fino all’ultimo, fiducia anche in chi si trova in difficoltà, penso ad esempio ad un Renfroe apparso fuori fase, ma non possiamo non sostenere chi per tutto l’anno ha fatto in modo che il famoso pronostico del ventesimo posto diventasse una barzelletta da raccontare quando s’è bevuta una birra di troppo.

Fiducia anche in Cora che s’è sorbito più di qualche critica per la gestione del bullpen; lette queste critiche mi son fatto una risata, dategli un bullpen con Kelly e Kimbrel anzichè uno con Sawamura e Brasier e poi vedrete la differenza. Diciamo che c’è un certo abisso di talento tra i due staff; vi dirò di più, l’altro giorno m’è comparso, non so neanch’io come, il roster del team del 2012 che naufragò con Bobby Valentine alla guida. Se vi dicessi che sembra una squadra complessivamente migliore di quella attuale voi cosa mi direste ? Cora può aver sbagliato qualche cambio ? Mica è infallibile, io so solo che ha fatto 92W con una squadra che ne doveva fare 75 ed ha mandato a giocare a golf in anticipo i giocatori di Yanks e Rays. Quando ne farà 75 con una squadra pronosticata per 92 allora parleremo con enfasi dei cambi sbagliati, farlo oggi ribadisco che fa ridere.

L’invito finale è questo : godiamoci il momento che non pensavamo di vivere e se stanotte vinceranno gli Astros bravi loro, ma immenso onore ai nostri … E buona nottata a tutti

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C’eravamo quasi

Scrivo di gara-4 a meno di tre ore dall’inizio di gara-5. Ma non si potrebbe prendere un’aspettativa dal lavoro in ottobre se i Sox sono impegnati nei playoffs ? Purtroppo non si può ed allora si ruba qualche ora ad altre attività per concentrarci sul baseball.

Ovviamente il rammarico è grande, mancava poco ad un 3-1 che avrebbe messo una seria ipoteca nella serie. Vorrei parlare poco dell’arbitro Diaz così sparo subito la mia cartuccia : un errore ovvio la non chiamata dello strikeout di Eovaldi, purtroppo uno tra parecchi, non è la prima volta che vedo questo veterano e non è la prima volta che mi convince pochissimo, dico la mia : con la tecnologie esistenti ora sarebbe il caso di pensare ad un ausilio elettronico anche a casa base. E chi non fosse d’accordo mi ricorderebbe chi non voleva le lampadine e preferiva i candelabri.

Passo a Pivetta : qui forse sono io ad essere non al passo dei tempi, un po’ come i sostenitori dei candelabri di cui sopra; sono stato educato ad un baseball nel quale Pivetta con 5 inning e 65 lanci sarebbe rimasto in campo, oggi far vedere ad un pitcher il terzo giro del lineup avversario è considerato un rischio da non correre. Non lo so … Col bullpen del 2018 (Kelly, Kimbrel & Co.) sarei stato più aggressivo coi cambi dello starter, con questo ho dei dubbi. Però è vero che siamo andati bene fino ad ora con questa politica aggressiva, cambiarla ora avrebbe poco senso.

Pallina a Sale stasera : sfida difficile e anche più. Il nostro mancino come avrà assorbito i mezzi disastri da cui è reduce ? M’è sempre sembrato uno tosto mentalmente e sono sempre più convinto che la materia cerebrale sia l’aspetto preponderante di un atleta. Servono però anche le braccia per lanciare e come sta l’arto del nostro costosissimo lanciatore ? Però se non lui chi avremmo dovuto mettere ? Un bimbo ancora coi denti da latte come Houck ? Un bullpen game ? Francamente mi sembra un po’ troppo.

Ci si risente dopo gara-5 con qualche considerazione in più ….

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Pensieri sparsi dopo gara-3

Avendo anche oggi i minuti contati non posso mettere giù pensieri molto articolati quindi vado con pensieri sparsi, d’altra parta se lo fa sempre “Over The Monster” perchè non continuare a farlo anch’io ? In regular season si può fare un pezzo ogni tanto, nei playoffs assolutamente no.

  • Ho sempre pensato che girare il bastone sul conto di 3 balls – 0 strikes non fosse una scelta geniale. Da stanotte lo penso un po’ meno, credo che anche Urquidy abbia ora bene impresso questo convincimento. Penso a tutti gli “anziani” del Gianni Falchi a Bologna che mi diedero questo imprimatur. Cosa direbbero dopo aver visto Schwarber avventarsi su quella pallina come io mi avvento sulla frittura di pesce quando vado a pranzo al mare …
  • Come scrissi ? Che Altuve non avrebbe fatto un altro errore come quello di gara1 in quest’era geologica ? Scrissi davvero così ? O perbacco … direi proprio che gli ho tirato una sfiga atomica.
  • Piazzata epica di Cora a E-Rod perchè sfotteva il gesto di Correa dell’orologio. Resto un po’ così, queste cose si gestiscono meglio nell’intimità della propria clubhouse e così avrebbe dovuto fare Cora anzichè mostrarlo “urbi et orbi”. Tra parentesi faccio un plauso a Correa che nel post-partita ha stemperato gli animi. In generale … accendere gli animi non credo sia l’ideona del secolo e certe prese in giro mettono negli avversari ansia di rivincita. Ricordiamoci sempre del genio di Judge quando a fine gara-2 al Fenway nel 2018 fece partire “New York, New York”. Diciamo che la cosa non gli portò bene e fece andare a ruba in tutto il New England una maglietta che diceva : “Start spreading the news …
  • Casomai ve lo foste scordato io ero decisamente contrariato dell’arrivo di Schwarber. Fare un po’ di penitenza, anche se non è venerdì, aiuta sempre.
  • Gara-4 a Pivetta e riproviamo Sale per gara-5 ? A me verrebbero anche idee di Eovaldi in gara-5 con “three days rest” con un Sale un po’ più libero mentalmente per gara-6. Ho troppa paura ? Ormai considero Nathan Eovaldi come fosse la mia coperta di Linus ? Forse si
  • Tra le perversioni che mi affliggono c’è anche quella di guardare su youtube i programmi di Michael Kay, la voce degli Yankees. Diciamo che mi piace spiare dall’altro lato della barricata. A casa pinstripes discutono come pazzi perchè gira la voce di Correa da loro e dato che ha il marchio dei playoffs 2017 con relativo scandalo, molti puritani non vorrebbero. Per me son pazzi … i puritani …. intendo

Per ora è tutto … game-4 next !

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We slam the door !

Piccolo gioco di parole … abbiamo rudemente chiuso la porta agli Astros con la nostra artiglieria pesante e francamente abbiamo dimostrato che questa squadra non è ancora in ballo per accontentarsi, è presente, siamo tutti consapevoli che ci sono dei buchi in formazione, però sappiamo che non si mollerà d’un centimetro.

Piccole considerazioni sparse : ovviamente il bullpen lascia perplessi e c’era quasi la sensazione che se il match fosse durato ancora un po’ avremmo rischiato i sudori caldi ed anche quelli freddi. Lo status dei nostri lanciatori è stato evidenziato anche dalla mossa di Cora che, nonostante un vantaggio in quel momento ampio, ha lasciato Whitlock (il nostro rilievo più affidabile ora) a lanciare per due inning, visto il tiro a segno partito poi su Darwinzon Hernandez abbiamo capito anche più chiaramente la mossa del nostro manager.

Eovaldi c’ha dato quei cinque inning che erano il minimo per non andare in sofferenza, ed a fronte dei discorsi fatti sopra mi domando se non sia il caso di essere più elastici sulla teoria che “il partente si cambia al primo momento di difficoltà”. Che il buon Nathan abbia ancora molta benzina nel serbatoio non ci crede nessuno, s’è fatto un’annata completa da 32 partenze ed anche ora è l’ancora della nostra rotazione, ma deve resistere ancora per poco, i vari Sawamura, Ottavino & Co. sono troppo imprevedibili per affidargli gli inning pesanti. Mi chiedo anche se in questo baseball fatto di bullpen games, di partenti che escono appena subiscono due valide, abbia ancora molto senso investire tanto nei cinque della rotazione. Diciamo che stornare una parte del budget di spesa dai partenti per metterlo nei rilievi potrebbe essere un must nei prossimi anni.

Ora quindi si torna al Fenway, gara 3 e gara 4 me le aspetto affidate a Pivetta e Rodriguez, siete autorizzati ad essere preoccupati, ma mi sembra anche chiaro che se Atene piange, di sicuro Sparta non ride. Anche a Houston non pare uno scherzo mettere insieme dei lanciatori per accumulare 27 out. McCullers è out, il babau Garcia ha resistito un inning prima di essere smontato, insomma … a questo punto dell’anno sono tutti stravolti dalla fatica ed è più uno sforzo di resistenza che una gara di scattisti, siamo al quarantesimo chilometro di una maratona, mancano davvero gli ultimi due chilometri ed è maledettamente difficile capire chi abbia più birra in corpo per arrivare al filo di lana. Tra breve sapremo chi è il miglior fondista… Saluti a tutti !

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Palle basse …. please

Certo che la sovraimpressione della Fox per far vedere le zone nelle quali Altuve batte come un fabbro la ricorderemo per un pezzo. Peccato che sul lancio successivo la biglia sia proprio passata da quelle parti ed il risultato è stato un bel boom di là dal recinto, se non altro negli studi della Fox dimostrano di capire il gioco. A noi resta un’impressione complessivamente buona della squadra anche se mi è quasi sembrato che comunque tra noi e loro ci sia una differenza discreta.

Perchè dico questo ? Perchè non ricapiterà in questa era geologica che Altuve faccia un erroraccio da principiante, come occorso nel nostro inning “buono” e comunque s’è perso. Chiaro che per noi un uso così estensivo del bullpen è molto pericoloso anche se a mio parere Cora non poteva fare altro, anzi mi sarei quasi aspettato che Sale nemmeno iniziasse il terzo inning. Però se i nostri rilievi devono mettere insieme una ventina di out, contro avversari di vaglia come gli Astros, aspettarsi che i due punticini di vantaggio siano sufficienti è fare professione di ottimismo, ricordiamoci sempre che abbiamo preso degli onesti mestieranti che fino ad ora c’hanno dato un rendimento sopra le attese, ma Sawamura e Robles a questi livelli mi pare ovvio che accusino degli imbarazzi.

Due parole su Sale, ha vissuto poco e quel poco l’ha vissuto pericolosamente, salvato da un Kikè Hernandez che attacca come Betts e difende come JBJ. Se Sale è sano (intendo fisicamente … col braccio) bene fa Cora a farlo partire ed anzi io ci riproverei anche la prossima volta che fosse di turno. Il motivo è quello di cui sopra, col nostro bullpen dobbiamo dare una chances ai partenti perchè possano arrivare un po’ avanti con la partita, viceversa rischiamo di andare a sbattere. Capire poi cosa abbia Sale, che ha avuto le ultime tre partite simili a tre sciagure, è un compito davvero troppo arduo per il sottoscritto; se sia un semplice momento down o sia un segno di una guarigione che non è ancora compiuta in toto lo vedremo in ogni modo l’anno prossimo, un Sale che non tornasse ad essere il vero Sale sarebbe un macigno pesantissimo, dato anche lo stipendio da 30 milioni di $.

Due parole per chiudere su Kikè e sui pinch-hitter. Hernandez è il capolavoro di Bloom, poi però penso che è uno che comunque ha già una carriera che l’ha visto spesso giocare playoffs e world series, segno che le doti ci sono, se ti cercano sempre squadre di vertice un motivo ci sarà. Sui pinch-hitter detto di Shaw che è andato davvero vicino a regalarci un orgasmo, non ho per nulla capito Santana … anzi … non ho capito proprio perchè sia nel roster, al massimo da lui mi sarei aspettato un impiego come pinch-runner, anche se comunque pinch-runner per pinch-runner mi sarei tenuto Duran in squadra. Non sarebbe cambiato nulla, ma Santana mi è davvero incomprensibile.

Stasera affidiamoci ad Eovaldi, oramai sempre più candidato al titolo di “santino-al-quale-votarci”. La storia degli ultimi anni ci dice che rimontare una serie si può partendo da 0-1 … ecco .. partendo da 0-2 sarebbe come fare la salita del Fedaia usando la bicicletta olandese di mia madre … non proprio uno scherzo.

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La rivincita dei ventesimi

Credo che aver eliminato prima i pigiamini e poi i raggetti è la cosa più vicina al piacere supremo per un tifoso dei Red Sox. E tutti noi oggi siamo in quell’empireo di profonda beatitudine dovuta al fatto di essere arrivati a quelle vette che nessun pronostico ci accreditava. E se dobbiamo essere sinceri nemmeno noi avremmo mai pensato che la ventesima squadra data dei pronostici arrivasse tra le prime quattro. Ma ricordiamoci sempre che i pronostici sono sulla carta, ma il baseball si gioca sull’erba e sulla terra rossa.

Dappertutto stamattina si leggono articoli a tema “Perchè i Sox hanno vinto?”. Anch’io non posso esimermi. Primo argomento : i nostri erano sciolti, liberi di testa. Fate solo un confronto tra questi Sox dei playoff e quelli tremolanti, schiacciati dalla pressione e dal dubbio degli ultimi 10 giorni di regular season. Sembrano due squadre differenti, appartenenti ad universi distinti, eppure queste due squadre distano un paio dii settimane, non di più. I vari Hernandez, Verdugo, Vazquez & Co sembrano marziani rispetto agli stessi che erano sotto 5-1 al settimo inning della famosa partita n.162 a Washington. Prima ci rendiamo conto della preponderanza dell’aspetto mentale su ogni altro aspetto del gioco e prima capiremo cosa succede.

Per rimanere sugli aspetti più mentali che tecnici aggiungerei anche che a Tampa dopo gara-1 hanno, come diremmo in Romagna, fatto “un po’ troppo i pataca”. Per chi non avesse la fortuna di essere nato tra Imola e Cattolica traduco dicendo che erano un po’ troppo sicuri di se stessi. Se leggete l’intervista del fine partita di Bogaerts, capirete che Randy Arozarena non è al centro della considerazione nel nostro dugout, questo per usare una perifrasi. Saper vincere è una dote, come saper perdere. I raggetti impareranno anche questo aspetto e saranno comunque un fattore anche per gli anni a venire, finchè tirano fuori dei Wander Franco dal loro vivaio non potremo escluderli.

Ma torniamo a noi : di sicuro Cora non si smentisce e fa scelte che non sono sempre comprensibilissime. Per esempio, come qualcuno dice nella bacheca, la gestione dell’ottavo inning non è stata proprio semplicissima, Robles e Brasier non erano proprio le mie scelte. Faccio poi notare che Ottavino è sparito dai radar dopo gara-1, se sia una bocciatura o un malanno fisico non mi è dato sapere. La gestione della squadra in attacco invece mi fa dire che meglio di così era difficile fare. In generale però s’è confermato l’effetto del “corismo” in tutta la sua forza, se avete ascoltato il commento finale di John Smoltz capirete ormai il livello di considerazione di cui gode il nostro manager. Voglio, anzi pretendo che Cora diventi per noi quello che sono stati Joe Torre per gli Yanks o Tom La Sorda per i Dodgers.

Chicago o Houston è l’altra domanda che gira nella bacheca. A naso preferirei Chicago, organizzazione meno abituata a simili contesti, se verrà Houston comunque evviva, ribadisco che i Sox con la testa libera possono far male a chiunque. Fatemi chiudere con una banalità : ma che spettacolo meraviglioso è il Fenway in ottobre !!! Con quel ruggito da brividi !!! Ho avuto l’impressione, che ovviamente non posso comprovare, che il fattore campo abbia contato qualcosa. Forse è l’unico stadio MLB che può dare una spinta, di sicuro non lo è lo stadio Ikea a Tampa. Mi sbaglierò …. ma un pezzettino di vittoria è dovuta anche ai 36000 e spiccioli che riempivano il nostro amato stadio ultracentenario e son convinto che anche i folletti irlandesi che lo abitano siano stracontenti di aver stoppato gli antipatici raggetti.

Alla prossima amici … la stove league è come il volo per Tampa … Rinviato ad altra data

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Mitologia

Davvero faccio fatica a buttar giù qualcosa. Abbiamo assistito ad un evento che entra di diritto nella mitologia sportiva di Boston, col dio del baseball che ha interagito pesantemente coi giocatori in campo e come tutti gli eventi nei quali le divinità dell’Olimpo intervenivano, noi umani possiamo fare poco se non provare a capirli, ad interpretarli in qualche modo, anche se è difficile.

Avendo pochissimo tempo prima di andare in ufficio butto giù anche oggi un po’ di pensieri sparsi : Pivetta quasi eroico; entrare in un contesto simile, sapendo oltretutto di non avere alternative, è una cosa che farebbe tremare i polsi a chiunque. D’accordo che il ground rule double gli ha dato una grossa mano, ma comunque ha retto. Doveva essere il partente di gara-4 e con ciò che è successo ieri ovviamente non lo sarà. A questo punto il partente per questa partita, che qualcosina conta, è un bel rebus. Diamo un’altra pallina a Sale o a E-Rod ?

Se non fosse finito tutto bene forse diremmo qualcosa sulla difesa. Abbiamo visto cosa significa inventarsi un prima base. Certo che Schwarber è un uomo dotato di umorismo, la sua esultanza dopo aver completato un out in prima ha fatto sogghignare tutti, però semmai l’anno prossimo evitiamo di inventarci gente nei ruoli strani, anche se vedere Dalbec girare la mazza come fosse terrorizzato negli extra fa capire perchè Cora abbia così rischiato in difesa.

Dicevamo dai gara-4. Secondo MLB la pallina toccherà a Rodriguez. Vedremo, non credo che a Tampa siano messi meglio visto che al momento hanno un bel TBD. Se proprio vogliamo guardare al domani diciamoci pure che la squadra che uscirà da questa battaglia feroce dovrà ricaricare le pile perchè sarà abbastanza a corto di energia. Chi dice che le sfide AL East sono le più stancanti ha probabilmente ragione, ma però fatemelo dire … sono anche le più belle.

E pronti per un’altra nottata ….

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