L’ultimo gradino … il più difficile

I Pawtucket Red Sox hanno vinto per la seconda volta in tre anni l’International League, ok … hanno perso contro Omaha quella specie di World Series del Triplo A ma ricordatevi sempre che il baseball in partita singola è un non-sense. Inoltre se alle due vittorie nel 2012 e 2014 sommate anche la vittoria nella division nel 2011 e 2013 ne viene fuori un quadro che fa della squadra del Rhode Island l’autentica “powerhouse” del Triplo A.

Detto questo mi sorge spontanea una domanda : com’è che a questi successi al piano di sotto non corrisponde (o corrisponde in maniera parziale) una produzione adeguata di giocatori per il livello di sopra ? Sembra che lo sviluppo dei nostri giocatori proceda benissimo fino al penultimo gradino ma quell’ultimo gradino resti un rebus irrisolvibile per tantissimi dei nostri. E’ un’impressione sbagliata ?

Chiaro che queste valutazioni debbano essere fatte coi piedi di piombo, specialmente la valutazione dei pitcher richiede un supplemento d’indagine, spesso è un ruolo che richiede una maturazione lenta, tanto per farvi un esempio il Gausman importantissimo per questi Orioles vincenti nei primi tempi beccava cannonate in fondo al recinto; fatto salva questa logica cautela mi chiedo se le scelte che vengono fatte non portino però a creare delle Minors con buoni giocatori ma senza stelle ovvero delle buone squadre, vere squadre, compatte, decise ma mancanti un po’ di talento, politica questa buona per vincere i campionati di Triplo ma che non riesce a produrre i talenti per le Majors.

Per vedere di confutare questa tesi sono andato a ripescare il roster di Pawtucket che vinse nel 2012, i partenti più impiegati erano Justin Germano, Duckworth, Billy Buckner (oh mamma), Nelson Figueroa. Nel lineup c’erano Andersen (ex promessa fallita), Mauro Gomez (visto dal sottoscritto giocare in Giappone), Lavarnway e Hassan (che sono ancora lì) e poco altro. Ne viene fuori una bella compilation fatta da veterani del Triplo A e da giovani che dovevano esplodere come bombe e che invece non sono stati nemmeno dei petardi. Insomma verrebbe da dire che si cerchi di vincere il campionato, quando invece servirebbe più produrre due campioni coadiuvati da broccacci e chi se ne frega se l’International League non finisce a Pawtucket.

Viste le difficoltà dei vari Ranaudo, Workman & Co. e i flop dei vari Lavarnway e Bradley, viene da chiedersi se anche la generazione del 2013/14 sia un’altra compilation di giocatori buoni per il Triplo e nulla più; mi ritorna anche in mente la valutazione fatta da Farrell qualche tempo fa circa il gap sempre crescente tra le Minors e le Majors. Forse lo schema che prevede di draftare giocatori di 19 anni per svilupparli in 5-6 anni fino alle Majors comincia ad essere non più attuale. Faccio fatica ad immaginare come ciò possa attuarsi ma mi piacerebbe che tra draft ed effettivo impiego passasse poco tempo, nella NBA chiami Kyrie Irving e quello produce subito, idem dicasi nella NFL. Scommettere su dei bambini imberbi mi pare un gioco pericoloso per un mondo iper-competitivo come le Majors, chiaro che passare ad un sistema “NBA-style” non garantisce dalle bufale, per esempio credereste che Darko Milicic sia stato chiamato come n.2 prima di Dwayne Wade, Bosh e Carmelo Anthony ?

Detto ciò, speriamo di ricevere un “boost” per la nostra prima squadra dai giovanotti … e che invidia vedere gli Orioles festeggiare !!!

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27 thoughts on “L’ultimo gradino … il più difficile

  1. se devo scegliere il male minore in un’annata come questa ..preferisco veder festeggiare Baltimore rispetto ai raggietti o i pigiamini 🙂

  2. Io invece mi auguro e spero che vada via pure buchholtz..due partite ben fatte dieci pessime…che cercasse fortuna altrove per la prossima stagione.

  3. “E’ un’impressione sbagliata ?”
    Sì Paolo, sbagliatissima.
    I Draft-pick e il Players Development dei Red sox sono riconosciuti fra i migliori.
    St Louis, Pittsburgh, Washington, Oakland… lì con loro in quell’elite.
    L’esempio di Gausman è terribilmente fuorviante, 4 (quarta…) scelta assoluta (quella che forse avremmo noi se ne perdiamo ancora un po’…), terza assoluta Mike Zunino, seconda assoluta Byron Buxton #1 Top Prospect… insomma, non era durissima pronosticargli una carriera Mlb…
    E’ assolutamente verissimo che VINCERE le Minors non è che conti POCO, conta NIENTE…
    Gli SVILUPPI dei giocatori sono del tutto INDIPENDENTI dalle W o L delle squadre; ciò che conta è il “materiale umano” del Draft (e conta ancora…) e il PD nelle varie fasce.
    Occorre ricordare come l’anello 2013 abbia visto Protagonisti dei Lester, Buchholz, Doubront, Pedroia, Ellsbury, Nava, Middle/Bogaerts che vengono da lì… Per non scrivere un “Iliade” tornando al 2007 con Youkils e Papelbon in aggiunta…
    NON ESISTE un Team Mlb di soli giocatori scelti e protetti (come l’Atletico Bilbao), quando ne hai 4,5,6 legittimi puoi dichiararti soddisfatto; quando passano gli Harper, i Trout, i Mc Cutchen, i Verlander, i (Justin) Upton, i Price, devi avere il culo di essere posizionato alto al Draft, ma non per questo si puo’ dire che tutte queste Franchigie abbiano un Sistema funzionante.
    Il nostro funziona; per ogni Lavarnway e Anderson ci sono tanti altri che POTREBBERO colpire, il condizionale è d’obbligo ma, vi assicuro, è più facile colpiscano i nostri che la Farm dei pigiami per dire… i quali hanno offerto di tutto per Tulowitzki e Mc Cutchen, e la risposta è stata “no grazie…” Ora stanno pensando a degli immobili, poiché in campo nemmeno TUTTO il AA e AAA è una contropartita adeguata.

  4. Certo che il lavoro di scout nel basebll deve essere veramente duro. Ci vorrebbe veramente la palla di vetro. Io non credo che esistano altri sport dove la lievi difetti nelle tecnica e lievi scostamenti nel profilo psicologico abbiano effetti così esiziali sulla carriera in major. Anche fra gli atleti che riescono a emergere pochi sono quelli che riescono anche a durare.
    Naturalmente queste difficoltà non valgono solo per noi, anzi la vulgata racconta che i RedSox sono fra i più virtuosi in tale campo. Bisognerebbe introdurre un indice per misurare il livello di successo ottenuto da un atleta rispetto alle attese in modo da quantificare quale sia l’organizzazione migliore da questo punto di vista

  5. Io ragazzi su questa discussione non mi esprimo, ne capisco veramente poco…
    Piuttosto sono basito dal vedere Middlesbrough iniziare persino a eliminare i nostri in posizione punto.
    Spero venga tradato anche se in cambio dovessimo prendere il nostro Blogger in terza (mi perdoni la battuta ☺), ma francamente di questo qui non se ne può più…

    • Dai Salvo … che colpa può avere il povero Middlebrooks ? Quell’azione è solo un colpo di sfiga che non credo d’aver mai visto da nessuna parte.

      PS – Se io fossi stato un giocatore di baseball sarei stato un catcher, non un terza base

  6. Volevo chiedere ai più esperti un parere sul simpatico Girardi.
    E’ questo gran coach secondo voi?

    • Guarda Skuffia, nei primi tempi non mi sembrava per nulla male, se ricordi debuttò con un anno buono in una edizione molto disastrata dei Marlins e se ne andò (gli fa onore) dopo aver litigato con Mr. Loria. Agli Yankees mi convince poco, quest’anno lo ritengo ingiudicabile causa squadra distrutta dagli infortuni … anche se c’è da chiedersi chi sceglie di riempire il roster di ultra-trentenni, lui, il GM o la proprietà ? In quanto alla stima, per ciò che mi riguarda dopo quel numero che fece tre anni fa all’ultima partita, quando fece lanciare anche sua zia, per perdere dai Rays, onestamente ti posso dire che stimo Girardi quanto stimo lo zerbino di casa mia dove mi pulisco le scarpe.

  7. Errore di Bogaerts…non che sia colpa sua il 7 inning, però mette subito a segno una valida.
    Non ho le competenze per entrare in merito al discorso, però sicuramente 6 anni per passare in massima serie sono un po’ tanti.

    ps: In NBA succede di peggio e sempre succederà, Paolo…

  8. Certamente non ha colpa, ma davvero non ne imbocca una!
    Torna a ruggire invece big Papi, finalmente, e sfonda quota 100 per l’ennesima volta!
    Quoto in pieno su Girardi, dopo quella partita stima meno di 0.
    Invece volevo offrire uno spunto di riflessione su Bogaertz, che in questa stagione ha commesso ben 20 errori. Reyes, che viene considerato un grande giocatore, ne ha commessi 19, e sicuramente quello che può dare ormai lo conosciamo tutti, mentre Bogaertz credo che possa solo migliorare.
    Quindi possiamo considerarlo un top Player, per dirlo alla nostra maniera? Voi cosa ne pensate?

    • Oddio, gli errori non sono esattamente la miglior statistica per valutare le capacità difensive di un giocatore, Reyes comunque è un pessimo difensore anche con le metriche avanzate.
      Di sicuro Bogaerts deve mangiare tanti “panini” per diventare un grande giocatore (top player di calcistica memoria non si può sentire :D), però il talento non si discute è va assolutamente aspettato e fatto crescere, in fondo parliamo di un giocatore di 22 anni.

  9. Sinceramente non saprei dire se il sistema del draft sia da cambiare, ma credo che effettivamente noi abbiamo una serie di giocatori giovani, a partire dai pitchers ed escluso Owens, che probabilmente non sono aces, nonostante i buoni drafts e il nostro Players Development. Sempre a proposito di lanciatori, ho letto da qualche parte (mi pare OTM) che i giovani partenti utilizzati quest’anno potrebbero andare a rafforzare il bullpen il prossimo. Credo sia un’idea un po’ balzana: se Workman forse potrebbe realmente tornare ad esser un rilievo lungo, per gli altri, da un lato, mi par difficile che si abbandoni il progetto così presto, tanto più che le dichiarazioni di Farrell sul crescente gap tra triplo e Majors lascerebbero intendere che occorre più tempo per sviluppare i giocatori, dall’altro, non credo proprio che Webster, per esempio, migliori il controllo se lo spostiamo semplicemente dalla rotation al bullpen.

  10. Grazie ragazzi, io Girardi non lo posso vedere e ho avuto la conferma che volevo s speravo! 😉

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