C’è vita sul pianeta rosso

Aver trovato (e mi sembra d’aver usato il verbo giusto) una sweep mi sembra un’impresa come potrebbe esserla trovare delle forme di vita su Marte, pianeta che possiamo tranquillamente associare ai Red Sox essendo per definizione rosso. Essere arrivati al 7 giugno prima di poter assommare quelle tre vittorie su tre partite dimostra quanto sia difficile per noi pensare ad una rimonta, sarà difficile quasi come un volo extra-planetario, se poi Farrell sarà capace di guidare il nostro viaggio spaziale verso un approdo tranquillo è una cosa tutta da vedere, con certi chiari di luna che ci siamo gustati negli ultimi due mesi il rischio di schiantarci contro un asteroide mi pare un rischio concreto.

Non so se la rocambolesca vittoria di ieri sera sarà il classico click che farà scattare la stagione; nel 2004 la famosa partita di luglio contro gli Yankees, quella della rissa tra A Rod e Varitek, fu la svolta della stagione e nel 2013 ricorderete una vittoria similare a quella di ieri sera contro i Mariners, una vittoria che ci fece definitivamente convincere di essere invincibili. Non so se il mezzo miracolo che abbiamo visto avrà lo stesso potere salvifico, le condizione tecniche mi paiono parecchio differenti, non ci dobbiamo nascondere che stavamo assistendo al solito scempio offensivo con una squadra che non riusciva a far male, anzi … che non riusciva a far nulla contro Graveman (tralascio la traduzione in italiano del cognome del pitcher degli A’s).

Il giocatore che ha deciso ieri la partita con la sua battuta è colui che sta crescendo sempre più nella valutazione globale ovvero Xander Bogaerts, ad oggi è primo in moltissime statistiche offensive tra tutti gli shortstop dell’American League ed anche gli affanni difensivi che mise insieme l’anno scorso sembrano scomparsi, forse i competitori non sono il massimo, non è un grandissima generazione per gli shortstop, però non si può non vedere la grossa crescita del nostro antillano, poco tempo fa si lesse che nel caso (probabile) i Rockies avessero messo Tulowitzki sul mercato i Sox avrebbero fatto un’offerta molto seria ed in quest’offerta ci sarebbe stato Bogaerts. Non so se queste chiacchere erano scritte sulla sabbia, credo proprio di sì e lo spero, perchè se troviamo in Xander l’interbase del prossimo decennio non lo cambio con una superstar oltretutto fragile come il cristallo.

Finisce quindi un mese di sfide contro le squadre delle altre division ed in questa settimana si torna sui sentieri più battuti della AL East, in pratica avremo una settimana di incontri contro le altre delusioni della nostro division ovvero Baltimore e Toronto, è un po’ come  una serie di spareggi per vedere chi può tenere la scia degli Yankees che si sono messi di buzzo buono e sono in una bella (per loro) striscia di vittorie. Un piccolo extra : stanotte c’è il draft e c’è molta eccitazione nell’aria perchè sceglieremo molto presto, come settimi. E’ la seconda volta che ci capita in tre draft, sono andato a rivedere come scegliemmo due anni fa visto che avemmo la settima scelta anche allora, ci dirottammo verso il pitcher mancino Trey Ball, ora gioca a Salem in A+, un primo anno difficile, meglio quest’anno, attualmente al posto n.13 nella classifica dei nostri prospetti. Difficile l’arte del draft, trovo divertente andare a vedere i vecchi draft per vedere chi ha avuto il biglietto vincente della lotteria e l’ha strappato, per esempio che ne pensate di tale Bobby Borchering che ora gioca in A+ e fu scelto prima di Mike Trout, oppure di Casey Weathers (chi ???) chiamato prima di Mad Bum. Difficile condurre una franchigia … eh ???

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18 thoughts on “C’è vita sul pianeta rosso

  1. Caro Paolo, credo che la partita a cui tu ti riferisci sia contro Kansas City 6-7, inizio Agosto 2013, 7 run al 9°. La serire con Kc si giocava dopo quella da 4 con TB che sembrava in rimonta (2 vittorie di Price). La vittoria ci consentì di rimanere primi per 1/2, ma non perdemmo più la testa della classifica. Vado a memoria, mi sbaglio in qualche particolare?

  2. Ciao Paolo!
    colgo al volo il tuo discorso su Bogey proprio per sottolineare come i giovani mi stiano piacendo molto .. .Betts ha dato una grossa calmata alla mazza purtroppo, ma lui e Castillo difensivamente mi stanno piacendo parecchio, e “LaPantera” ha avuto un ruolo centrale nella rimonta per lo sweep contro gli A’s.

    Per il draft abbiamo draftato quello col nome forse meno accattivante di tutto il draft ma è un CF della madonna, spero non significhi aver intavolato una trade per qualche nostro esterno giovane

  3. incredibile ragazzi…di nuovo senza attacco purtroppo ma ancora 6 IP scoreless per Rodrigues…0.44 di ERA in 3 gare…looks like a steal

  4. Rodriguez became the first pitcher in major league history to pitch at least six innings in each of his first three starts and allow allowing one or fewer runs and three or fewer hits. He is also one of five pitchers since 1914 to strike out seven or more batters in each of his first three starts.

    Se Big Papi torna al 40% possiamo ancora recuperare!

  5. Credo che l’asteroide si chiami O’s…. Anche questa seconda l’abbiamo chiusa con una L in quel di Maryland. E chi lo avrebbe pensato che l’impatto contro l’ O’s….teroide sarebbe sato cosi’ duro dopo lo sweep e il forte accenno di ripresa contro gli A’s. Non mi resta che augurarvi una buona notte….sono quasi le quattro del mattino….forse sara’ meglio augurarvi buon giorno Red Sox nation

  6. Più che la nostra ennesima sconfitta, la cosa che mi turba è che il nsotro pitcher da 20 ML l’anno sia il peggiore della rotazione

      • Cherington ha portato Eddie Rodríguez per 20 inning settembrini di Miller.
        Ha rifiutato Blockbuster per Bogaerts e Betts.
        Non occorre aspettare.
        Occorre “vedere”… questo sì, ma per farlo ci vogliono “occhi giusti”, e non pregiudiziali.
        Chi pensa che questo andamento sia imputabile, solo o in larga parte, al Front Office, nella migliore delle ipotesi è preconcetto, nella peggiore è incompetente.

        • Oppure entrambi 🙂

          Spiace Davide, ma tranne il 2013 fuori dagli schemi, tifare sox è proprio dura.

          • Beh…
            Dura…
            Vorrei farti conoscere un tal Bernard Brown, un signore di mezz’età il quale all’indomani dell’anello 2004, iscrisse suo zio alla, gloriosa e imperitura, List of Fenway Nation, con la seguente placca:
            “Edmund R. St John Jr. 1920-2004.
            This past March, I lost my uncle to terminal illness. When the Sox won the World Series, he occupied many of my thoughts. Even in their lean years, my uncle was a die hard Sox Fan. To think that he missed seeing them win the World Series by only six months. Today, I went out and purchased a World Champs Pennant to place around the VFW marker (The Greatest Generation) on his grave. I think others should do the same for those missed and loved ones who didn’t get to see the Sox win the big one in their respective lifetime!! ” – Bernard M. Brown

  7. Cari amici di sventura occorre dire che la squadra, in questo momento, è spaccata in due: i giovani che sostengono la baracca e i veterani che non ingranano e mostrano prestazioni al di sotto di ogni pessimistica aspettativa, specialmente in attacco. In fondo la partita di stanotte avremmo potuto vincerla, anche se i numeri parlano a favore degli Orioles, se avessimo avuto maggiore varietà di gioco. Insomma ti capita capita di battere un leadoff double, portalo a casa con un bunt e una volata. E’ un punto buone come gli altri. Perchè bisogna sempre cercare la battuta di potenza? Specialmente quando nel box mandi ciccioni pigri che osano anche commettere banali errori nel finale?

  8. Eh si scopri che i segni di vita sul pianeta rosso non erano altro che una macchia sulla lente del telescopio XD

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