Vivere pericolosamente

All’ultimo minuto, anzi verrebbe da dire durante i minuti di recupero, i Sox portano a casa la vittoria nella serie a Houston, una serie che ha confermato il buono ed il cattivo di questo primo scorcio di stagione 2016. Si continua a stare pericolosamente nel limbo, siamo in quello strano equilibrio che è quota .500, ne dovessimo vincere cinque o sei in fila e ci troveremmo lanciati nelle primissime posizioni di una division che fino ad ora ha sorprendentemente gli Orioles come capolista, se casomai invece ci capitasse di mettere insieme una striscia negativa ci troveremmo avviluppati in una posizione di classifica molto negativa. Insomma … siamo tra coloro che son sospesi come direbbe il poeta.

Dicevamo che la serie a Houston ci ha dato conferme sia in senso positivo che in senso negativo, si conferma che abbiamo un problema sul monte. A livello di partenti reggiamo mediamente pochi inning. I nostri starters sono 24mi per inning lanciati e ciò si riflette in un sovraccarico di lavoro per il bullpen, terzultimi come media ERA dato che abbiamo dietro solo Colorado e Milwaukee e similari posizioni in parecchie altre classifiche. Insomma i partenti non vanno, sia che si parli di veterani, sia che si faccia riferimento ai giovani come ad esempio Owens ieri sera. E’ vero che ci mancano due tra i partenti progettati nel nostro master-plan, ma non possiamo certo dire che con Kelly al posto di Owens avremmo raggiunto il nirvana ed anche caricare di aspettative eccessive Eduardo Rodriguez, che è un lanciatore veramente promettente ma non stiamo ancora parlando di Sandy Koufax, potrebbe essere un po’ troppo.

Già si sente dire di fare cambiamenti al mercato di luglio, sempre ammesso di essere ancora in corsa per obiettivi importanti, addirittura sono circolati dei nomi. Io non so se questo sia il piano di battaglia maturato nei nostri uffici, ma non possiamo certo reggere fino al 31 luglio con Price e Buchholz che lanciano in maniera oscena. Non so se ne siete consapevoli, ma se dessimo il premio di pitcher del mese per questo aprile, il vincitore sarebbe Wright senza ombra di dubbio e non credo che ripetere una simile particolarità anche nei mesi a venire ci porterebbe da qualche parte; insomma ci serve che Price si metta a fare Price e che Buchholz arrivi almeno ad un livello di prestazioni decenti, se capiteranno queste cosa allora avremo una possibilità di competere, se viceversa Price continuerà a lanciare come la zia di Price e se Buchholz sarà ancora preda delle sue paure non credo proprio che si possa arrivare a luglio ancora a cavallo, ma rischieremo di essere disarcionati molto prima.

C’è poi il tema Kimbrel, così restiamo alla più stretta attualità. Ennesima partita orrenda stanotte e prima salvezza mancata. Il mestiere di closer è davvero particolare, si fa abbastanza presto a crescere ma si rischia anche di precipitare in meno che non si dica. Cosa sta capitando a Kimbrel ? Magari lo sapessimo … a me sembra che cerchi un po’ troppo il K risolutivo; di strikeout ne mette a segno parecchi (16 in 9 inning !!!), ma mi pare che cerchi troppo la prova di forza coi battitori, cosa capitata ieri nella battuta che andata contro il muro nonostante il quasi-miracolo di Betts ed ancor di più nello stampone di Rasmus che ha portato il match ai supplementari.

Insomma, fino ad ora il bilancio in pareggio è merito dell’attacco, secondo come media battuta, settimo come OPS (scontiamo una certa carenze nei fuoricampo), ma la nostra cooperativa fino ad ora produce tanto e verrebbe da dire che è stato assemblato un lineup profondo, che concede poco riposo anche nei turni bassi del lineup e se dovessi indicare un “momento-top” nel weekend in Texas propenderei per il turno nel box da 13 lanci (!!!) di Hanigan nel supplementare che ha ottenuto la base dopo aver praticamente preso per stanchezza il pitcher avversario

Il nostro campionato quindi va avanti ed i Sox restano nel profondo Sud, spostandosi dal Texas alla Georgia, sede di quei Braves che vedono molti lontani i giorni gloriosi di Tom Glavine e David Justice. L’attacco di Atlanta è negli ultimi posti di moltissime classifiche, ad oggi hanno messo a segno solo 3 homerun e sono ultimissimi in questa classifica, pensate che i penultimi (Pittsburgh e Miami) sono a quota 11. Serie da quattro con due partite in casa e due fuori come ormai accade da qualche anno. Onestamente non credo che nel nostro campionato ci capiteranno molte partite più facili di queste, quindi occorrerebbe mietere vittorie anche se ammetto che temo la partita di stasera dato che gara-3 a Houston è finita tardissimo, con trasferimento ad Atlanta nel cuore della notte ed arrivo in hotel che era già mattino. A parte questo aspetto, cominciassimo a temere questi Braves allora non vorrebbe certo dire che la stagione va bene. Per farla breve … siamo alle porte di una 4-giorni che non vorrei vivere pericolosamente

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12 thoughts on “Vivere pericolosamente

  1. Vedendo giocare i nuovi acquisti viene da pensare che ci siamo approvvigionati al mercato dei refurbished products 🙂 Sapevamo che Price non era più il lanciatore che ci strapazzava quando indossava la maglia dei Rays, ma quello che sale sul monte non sembra neppure parente (e taciamo per carità di patria le altre numerose delusioni di mercato. In questa situazione temo che non si verificheranno le condizioni per il licenziamento del manager, così che la situazione sembra bloccata e completamente senza futuro, a essere ottimisti. Uno dei pochi raggi di sole è rappresentato dalle prestazioni di JBJ, croce e delizia delle passate stagioni. Ora il ns CF, con la sua rapida falcata, copre senza sforzo apparente grandi aree di territorio e col bastone si fa proprio rispettare.E’ un piacere vederlo giocare

  2. Davvero non capisco.. dobbiamo giocare una partita senza il DH, perchè dare anche il day-off a Ramirez?

  3. Esattamente tutto come era stato preparato in estate :
    – price e kimbrel punti deboli con l uno era a 7 e passa e l altro a 5 e più
    – Wright e soprattutto porcello da cy …

  4. Aahahaha…il bello dello sport…soprattutto il bello del baseball che vive di numeri ma che non sempre tormano…
    Gli Orioles erano spacciati…I Rays fanalini di coda…(su tutte le riviste USA e non).
    Se avessimo trovato scritto che: Porcello ace, Shaw punto fermo, Bradley decisivo, HamRam prima base vera…ect. MA ANCORA E’ LUNGA…..non esaltiamoci ne abbattiamoci, la nostra divisione è sempre appesa ad un filo…

  5. La cosa che più mi piace per ora quest’anno è vedere come un lineup praticamente identico dia risultati cosi diversi , in positivo, rispetto a l’anno passato

  6. Price stanotte ha fatto il Price con 14K e i bastoni sono andati tutti a segno, yahoooo!!!
    Ok stiamo calmi, non avremo sempre davanti questi Braves… ma speriamo sia un segnale: ottimismo!!!

  7. Ragazzi, questi valorosi di Atlanta ci fanno divertire, ma non mi sembra proprio costituiscano un test affidabile. Fossi in Hanigan eviterei di concedere 4 (diconsi 4) passed ball ad altre squadre, anche di basso calibro. Purtroppo stanotte è l’ultima partita della stagione contro i Braves ed è anche una ghiotta occasione per Buchholtz di sbancare la casellaw. Se non ce la fa neppure con loro forse potremmo venderlo o darlo al figlio del fornaio per una pizza e un fucile 🙂

    • ed infatti è dal 2014 che spero nella soluzione più logica.

      Se uno non c’è, non c’è.
      (vedasi il MIddlebrock….stessa cosa)

      • Ormai Buchholtz è una sicurezza: se può deluderti in qualche modo lo farà. Con solita prestazione scarsa ieri notte abbiamo perso contro una squadra che non nulla di meglio che schierare in batteria A.J. Pierzynski, che se invece di essere una partita di major league fosse uno spettacolo di pagliacci avrebbe anche un senso. E’ anche vero che la squadra non ha dato il consueto run support, buttando alle ortiche occasioni propizie. L’out in seconda di Bogaerts nel bottom del primo è pura confusione mentale, che non si addice a formazioni che puntano a dei risultati nella stagione. Peccato, potevamo restare nella scia di Baltimora che aveva sulla carta un impegno molto più gravoso del solito. Ora ci attendono i pigiamini, speriamo di vedere un’altra determinazione.

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