Tra campo e scrivania

Il 31 luglio mi piace, è un giorno frenetico, dove le voci più disparate si susseguono semmai per essere smentite un quarto d’ora dopo, sono andato a dormire con Rich Harden in arrivo per mettere un puntello alla nostra rotation, mi sveglio con lo stesso Harden saldamente in carico agli Oakland Athletics. Ovviamente non posso sapere se la trade è caduta oppure è soltanto un attimo in sospeso, certamente il tempo sta cominciando a stringere, ricordo che la deadline è fissata per le 22 di oggi ora italiana, e non è che la necessità di un partente stia calando, anzi … sempre più nubi si addensano sull’orizzonte di Clay Buchholz.

Per ora l’unico movimento dei nostri è l’ingresso in formazione, e già ha debuttato stanotte con un inning in difesa, di Mike Aviles. Interno 30-enne nativo di New York City viene da noi con uno scopo ben preciso, dare un contributo in caso di infortuni, un po’ come ha fatto il suo omologo Yamaico Navarro andato in cambio a vestire il royal blue a KC. Diciamo pure che nell’overdose di movimenti di questa giornata (Jimenez agli Indians, Pence, etc. etc.) il nostro è chiaramente un cambio minore che desta poco più di un’alzata di sopracciglia.

Emergono comunque anche particolari interessanti sulle trades che s’è provato di imbastire e che non sono andate in porto : ad esempio si legge che tra Boston e Houston c’è stato più di un discorso concernente Hunter Pence, tutto è tramontato causa la richiesta reiterata da parte degli Astros di inserire Reddick nel pacchetto di prospetti che doveva essere spedito nel Texas; a parer mio bene ha fatto Epstein in questo caso a rispondere picche, se proprio devo fare un sacrificio non lo faccio sull’esterno, ruolo che adesso mi sembra ben coperto, io l’avrei fatto per Ubaldo Jimenez ad esempio …, comunque c’è l’impressione che le richieste delle contropartite fatte ai Red Sox siano comunque mediamente più onerose di quelle fatte se si presentasse che so … Atlanta.

Però si continua anche a giocare ed i nostri fino ad ora hanno un pareggio nella  serie al Nuovo Comiskey Park di Chicago, una sconfitta a basso punteggio venerdì … ed in questo momento della stagione di queste sconfitte ce ne stanno capitando un po’ troppe, con un Wakefield che, nonostante abbia lanciato bene, ha fallito il primo tentativo di raggiungere la  200ma vittoria in carriera. L’unico punto segnato porta la firma di Saltalamacchia con un solo homer. Grazie al cielo è arrivata poi una franca vittoria nello scontro di sabato, grazie alla partita eccellente di Lester che sembra essersi ripreso alla grande dall’infortunio, John ha concesso ai White Sox il minimo sindacale, un paio di punticini grazie a dei picchioni … il solito Konerko, ma sembra tornare a piazzare le palline nella location giusta, cosa che provoca un bel po’ di strikeout agli avversari.

Stasera si chiude la serie a Chicago, per portarla a casa occorrerebbe un altro “miracolo” di Gastone Andrew Miller, o per meglio dire occorre che Papi, A-Gon e soci mandino parecchie palline in fondo al recinto, il problema è che Mike Buehrle non è proprio l’ultimo arrivato … ah come avrei voluto che questa fosse la partita di … di chi ditemelo voi, ma una squadra che punta all’anello non può avere Andrew Miller nella rotation. E mi pare di aver detto un’ovvietà

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One thought on “Tra campo e scrivania

  1. Ciao ho letto il tuo interessante intervento 🙂

    Quindi per questa sera prevedi la vittoria dei White Sox?

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