Un brodino ricostituente

Un mio carissimo amico, l’unico a Roma con il quale posso parlare di baseball, che ha un debole per gli Angels, è la persona a cui faccio mentalmente riferimento in questo periodo, quando ho psicologicamente bisogno di pensare a qualcuno che sta peggio di me. Immagino che il logoramento epatico che la squadra della Disney impone ai propri tifosi in questo momento sia superiore a quello subito da quelli di Beantown. Infatti è stupefacente che le prestazioni delle due franchigie siano comparabili, pur avendo da una parte dei grandi campioni come Trout e Othani, mentre i nostri li abbiamo sostituiti con giocatori fuori ruolo.

E così in questo weekend casalingo, siamo riusciti a vincere ben tra partite in rimonta e mancare la quarta per un soffio, pur avendo messo gli uomini in base per effettuare l’ennesimo sorpasso. Sono state partite movimentate e emozionanti, caratterizzate però da marchiani errori dei nostri avversari, come quelli di tiro del 3B Rendom di venerdì, o le interferenze del C Thaiss di sabato. Purtroppo non potremmo sempre contare su tanta generosità in futuro.

Una nota positiva da sottolineare è l’uscita incredibilmente positiva di Whitlock RHP, starting pitcher di domenica sera, che ha assolutamente silenziato le mazze degli Angels in 7IP con 3H, 2BB, 5K, e solo 1HR. Un partente dei Red Sox che lancia 7 inning è una prima assoluta quest’anno, sembra un sogno. L’impressione di irrealtà si è accentuata nel corso della serata per il fatto che a concludere la partita Cora ha chiamato sul monte Kaleb Ort e Ryan Brasier uno dopo l’altro, non proprio il setup e il closer che ti aspetti. Non riuscivo a credere che nel bullpen non ci fosse qualcosa di meglio. Devo dire che in diretta il mio sbalordimento è cresciuto quando ho visto Ort eliminare Brett Phillips per terminare l’ottavo inning in una difficile situazione, e Brasier che ha affrontato senza danni Shohei Ohtani, Mike Trout in successione. 

Consiglierei di non abituarsi a queste esibizioni, ma, secondo me, queste sono anche il sintomo che comunque abbiamo un manager che sa fare il suo lavoro. E’ possibile che siano frutto di lui e del suo staff le prestazioni di Devers, che sembra pronto ad avere la migliore stagione della sua carriera, o quelle di Refsnyder, che sembra essere efficace contro i lanciatori mancini, o il recupero di mazze silenti come Turner e Hernandez. 

Leggevo qualche giorno fa, sulla stampa specializzata, l’esortazione a promuovere giovano dal triplo A per depurare il roster da giocatori con prestazioni imbarazzanti. In particolare si parlava di sostituite Connor Wong con Jorge Alfaro, Yu Chang con Niko Goodrum, Kaleb Ort, con Ryan Sheriff. Stranamente tutti questi giocatori hanno avuto il loro piccolo momento di gloria durante il weekend, come Chang, autore di 1HR e 5RBI, che hanno deciso la gara di sabato.

Insomma conviene far lavorare Cora, che mediamente azzecca le mosse di roster e avere pazienza di aspettare un paio di mesi per valutare l’integrazione dei giocatori orientali, compreso Yoshida. Non è mai semplice trasferirsi a 12 fusi orari di distanza da casa e continuare a girare la mazza con la stessa efficacia.

Share

2 thoughts on “Un brodino ricostituente

  1. Di fronte ad un’analisi così c’è poco da dire. D’accordo su tutto, aggiungerei che abbiamo un bel problemino con Chris Sale. Se parlassimo di un altro lanciatore che non avesse il suo passato e che non guadagnasse 30 milioni all’anno oggi forse non sarebbe tra i partenti. Attualmente lanciatori come Winckowski o Crawford (che sono in grande condizione) danno decisamente più garanzie di Sale, ma devono andare nel bullpen.
    Forza Chris, rialzati e smentiscimi clamorosamente già da stanotte contro i Twins!!

  2. È stato un Sale Day: 6 innings e 11K nella prima contro i Twins!
    Felice di essere stato smentito, speriamo sia solo l’inizio della riscossa

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *