Sfogliando la margherita

Alla fine i Red Sox assumeranno un nuovo Presidente delle operazioni baseball, o come cavolo vorranno chiamare quello che era il General Manager, quando il mondo era più semplice. Ad un certo punto lo faranno davvero. Sul serio. Sono fiducione! Nonostante la cronaca non sia incoraggiante. 

Chaim Bloom è stato cacciato ormai da più di un mese, ma non si è creata esattamente una calca di persone desiderose di depositare il proprio curriculum al Fenway Park. Al contrario i giornali segnalano che i candidati più prestigiosi che sono stati contattati, hanno opposto un cortese ma fermo rifiuto. 

E’ di oggi la notizia che candidati importanti, tra cui il direttore generale dei Dodgers Brandon Gomes, il direttore generale dei Phillies Sam Fuld e il presidente delle operazioni di baseball dei Twins , Derek Falvey, hanno rifiutato il colloquio per il lavoro. Già da qualche giorno è noto che Jon Daniels, ex responsabile dei Rangers e ora nel front office dei Rays, ha detto che sua moglie non vuole trasferirsi a nord. Mike Hazen ha sfruttato il potenziale interesse dei Red Sox per un prolungamento del contratto in Arizona. 

Ci sono anche candidati privi del fit nel profilo che si permettono di fare marameo. Chris Antonetti dei Guardiani è felice di rimanere a Cleveland, ma è chiaramente una menzogna: nessuno è felice in una città in cui i fiumi potrebbero incendiarsi. Anche Michael Hill, direttore generale anni fa di una modesta squadra dei Marlins, ha detto che gli piace troppo il suo lavoro nell’ufficio del Commissario. Cioè c’è uno che preferisce lavorare per Manfred che per i Red Sox, capite quanto siamo caduti in basso?

D’altra parte sembra un esito annunciato. Non solo i Red Sox hanno licenziato un GM dopo l’altro indipendentemente dal successo sul campo, ma in questo periodo hanno mantenuto i quadri intermedi, limitandosi ad avvicendare il vertice. Quando Ben Cherington prese il posto di Theo Epstein, sostanzialmente ereditò il front office. Le cose erano sostanzialmente le stesse, con l’unica eccezione che ora sulla porta dell’ufficio all’angolo c’era il nome di una persona diversa. Per quanto ne so, hanno semplicemente cancellato “Epstein” e scritto sulla porta “Cherington” con un pennarello. Lo stesso è successo per gli altri “capi” che si sono avvicendati. Sono stati così conservatori che non avranno neppure sostituito la porta con tutte quelle cancellature. Anzi. Oltre al personale dirigenziale la proprietà attualmente ha già garantito la permanenza nel ruolo di Alex Cora, oltre ad avviare le attività per la costituzione del roster 2024.

Si vocifera della presenza a Boston di Thad Levinem GM dei Minnie, e non è chiaro se ci sia interesse per l’ex direttore generale dei Marlins Kim Ng, che si è dimessa da quel ruolo lunedì. Si ritiene che altri candidati esterni siano nel mix; lunedì, un rapporto del New York Post ha menzionato l’ex rilievo dei Red Sox Craig Breslow come una persona considerata un candidato potenzialmente forte. 

Spero che siano tutte chiacchiere perchè secondo il mio modesto parere non è quello che ci serve. Dovremmo assumere qualcuno che abbia maturato esperienza in realtà abituate a competere al vertice. Se dobbiamo prendere una mezza calzetta da una squadra minore, allora potevamo tenerci Bloom. Ma il grosso calibro di cui avremo bisogno non lo puoi attirare in un ambiente sclerotizzato, senza affidargli un ampio mandato decisionale. In altre parole è inutile prendere uno veramente bravo e poi costringerlo a camminare in un sentiero già tracciato. Devi assumere uno che dice a te quello che bisogna fare. Almeno così si regolava Jobs, quando assumeva manager per Apple. Credo che sia una filosofia che funzioni d’appertutto, anche nel baseball.

Tutto questo lascia prevedere che alla fine la scelta ricadrà su Eddie Romero, l’unico che può accettare questa situazione visto che, peraltro, la sta determinando, svolgendo il lavoro di GM da un mese. Almeno, allo stato delle cose, ogni altra scelta sembra inferiore. Questo però vorrebbe dire che lui è uno di quelli che non ha rinnovato Nasty Nate, per fare solo un esempio. Che Dio ci assista!

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26 thoughts on “Sfogliando la margherita

  1. Anche Kin Ng, la dinamica GM che ha lasciato i Marlins questa settimana, ci ha pisciato, allungando l’elenco dei rifiuti imbarazzanti. D’altra parte se ne era andata dalla Florida per non fare la numero due e si vede che non ha visto sufficienti condizioni di autonomia garantite a chi si siederà sulla poltrona di Bloom. Io non riesco a capire come mai la proprietà non si renda conto che una ricerca fatta in modo così erratico produca danni reputazionali oramai difficilmente dissimulabili. Bisognerebbe che si dessero una smossa e enuciassero i criteri sulla base dei quali si stanno muovendo, restringendo il campo a una rosa di candidati limitata. Oggi si è appreso che anche Gabe Kapler, l’ex manager dei Giants licenziato alla fine della stagione, è stato intervistato. Il curriculum di Kapler sembra proprio anni luce distante dal profilo necessario per la squadra di Boston. Ora se il posto venisse veramente offerto a Eddie Romero, come ero portato a credere fino a qualche giorno fa, sembrerebbe veramente il ripiego della disperazione, visto che quelli bravi preferiscono fare altro e screditandolo già prima della presentazione ufficiale. Non mi sembra tuttavia che ci sia consapevolezza di questa situazione. Siccome mi aspetto che, da un momento a un altro, anche a me arrivi una telefonata per fare il GM, annuncio preventivamente che non sono interessato :-).

    • La partita di “lanciatori” tra Suarez e Pfaadt è stata speciale, ma tutte
      gare spettacolari … gran baseball !
      (Due L sulle spalle del buon Kimbrel …)
      [GoSox]

  2. Mamma mia ancora Kimbrel mi fa venire le palpitazioni anche lanciando per gli altri.

    Poveri Phillies, vorrei vederli avere una rivincita sugli Astros

  3. Forse la sconfitta nell’ultima partita della stagione regolare che ha consentito agli Astros di superare i Rangers, faceva parte di una complicata strategia di Bochy per giocare 4 partite in trasferta nelle ALCS?
    Credo che alla si capirà che la partita decisiva sia stata gara 5, peraltro finita in modo rocambolesco, ma sono molto contento che Nasty Nate abbia forzato gara 7.

  4. Annuntio vobis gaudium magnum; habemus ludus pilae et basis maximus reus: è Craig Breslow.

    Come le persone che, dopo una grande delusione amorosa, cercano subito conforto nella successiva relazione, troviamo, almeno in superficie, alcune inquietanti somiglianze con il suo predecessore Chaim Bloom. I due uomini sono andati entrambi a Yale, vivono nello stesso sobborgo di Boston, hanno le stesse iniziali, ma soprattutto, e questo è il punto maggiormente dolente, hanno la loro prima possibilità di ricoprire il ruolo apicale in un dipartimento operativo della MLB con i Red Sox. Avranno anche lo stesso titolo sulla porta dell’ufficio.

    La decisione dovrebbe essere ufficializzata nel corso di questa giornata. Non è chiaro al momento se Breslow avrà l’opportunità di scegliere un proprio luogotenente di fiducia o gli verrà imposto un nome già interno all’organizzazione. Verrebbe da dire che abbiamo già dato con il training dei principianti e questa volta avremmo visto volentieri la scelta ricadere su una figura dotata di un profilo diverso, più esperta, più navigata, più Dombroski, per dire. D’altra parte non ha senso disperarsi per ciò che non si può avere. Per come è stata impostata la ricerca dall’inizio, e la sfilza di rifiuti ottenuti proprio per questa impostazione, è stato presto chiaro che l’esito maggiormente auspicabile e quello ottenibile non sarebbero mai coincisi. Bisogna accontentarsi: avremo un GM con lo stesso guinzaglio corto imposto ai precedenti.

    Questa nomina tuttavia sembra puntare alla soluzione di uno degli aspetti più critici dei Red Sox almeno nell’ultimo decennio: lo sviluppo di lanciatori partenti. Questo è proprio il settore che CB ricopriva a Chicago, con discreto successo e questo dovrebbe essere confortante. Inoltre si prevede che Breslow avrà piena autonomia su tutte le operazioni delle operazioni di baseball di Boston, compreso lo staff tecnico, che ha due posti vacanti (allenatore dei lanciatori e allenatore della terza base). Sembrerebbe quindi che aumentino le possibilità che i Red Sox riescano ad assumere l’ex pitching coach dei Giants Andrew Bailey, un ex compagno di squadra e amico intimo di Breslow che sta valutando numerose opportunità dopo un’impressionante stagione a San Francisco.

  5. L’assunzione di Breslow è stata ufficializzata e sarà presentata la prossima settimana in una conferenza stampa. In una nota diramata da John Henry si legge “La nostra organizzazione continua ad avere standard e aspettative significativamente elevati con l’obiettivo di poter competere ogni anno per quell’ambito privilegio. Dopo le World Series 2018, abbiamo cercato di costruire un futuro che evitasse gli alti e bassi normalmente associati alla vittoria. Questo chiaramente non è successo. Nonostante i risultati, negli ultimi anni sono stati fatti sforzi sostanziali e dietro le quinte si sono verificati notevoli progressi organizzativi, ma non a livello di major league. Siamo fermamente convinti che Craig sia la persona giusta al momento giusto per guidare il nostro dipartimento di baseball. La comprensione del gioco da parte di Craig è notevole. Ciò che ci ha convinto a portarlo a bordo in questa veste è stata la sua filosofia altamente strategica e la sua comprensione di ciò che serve a livello operativo nel gioco in evoluzione di oggi per eccellere ai massimi livelli nell’acquisizione, nello sviluppo e nell’esecuzione dei giocatori a livello di major league. Siamo entusiasti di dargli il benvenuto di nuovo”

    Si tratta di una dichiarazione di circostanza che rientra perfettamente nei canoni usuali in normali circostanze. Tuttavia il processo di assunzione adottato dai Red Sox è stato tutt’altro che “normale”, perché sembra abbastanza chiaro che Breslow non è stata affatto la prima scelta e questo non era il processo che i Red Sox pensavano di condurre. Le cose sono iniziate quando tutti si sono immediatamente ritirati dalla corsa. I Red Sox, credo, avevano messo gli occhi su alcune figure diverse, tra cui il GM dei Dodgers Brandon Gomes, il POBO dei Diamondbacks Mike Hazen, il GM dei Phillies Sam Fuld e il capo dei Twins Derek Falvey. Tuttavia non solo tutti questi big hanno rifiutato un colloquio, ma sono stati imitati anche da diversi personaggi di seconda schiera. Credo che sia stato piuttosto imbarazzante per Sam Kennedy, o chi per lui, approcciare una risorsa che si ritiene migliore per il ruolo e il migliore al telefono ti risponde con “grazie, ma no grazie!” prima ancora che tu possa presentarti.

    In precedenza i Red Sox non avevano mai dovuto faticare e quindi penso che probabilmente siano rimasti sorpresi dalla loro incapacità di attrarre nomi di spicco. Dopo che Theo Epstein se ne andò, promossero semplicemente Ben Cherington, che già faceva parte del front office. Hanno contattato e assunto Dave Dombrowski senza alcuna ricerca (e senza dirlo a Cherington). Poi hanno assunto Bloom, dopo aver licenziato Dombrowski, ma anche in questo caso a colpo sicuro. Questa volta è stato tutto molto diverso, tranne la dichiarazione di John Henry, che più o meno è la stessa delle altre volte. E questo, secondo me, è la raffigurazione plastica di una dirigenza ondivaga che non è in grado di fissare degli obiettivi e mantenerli abbastanza a lungo A Craig Breslow auguro tanta fortuna. Credo proprio che ne abbia un disperato bisogno. E noi con lui.

  6. Ho sempre pensato che qualche anno di ricostruzione faccia bene a tutte le franchigie, quando il farm non sembra produrre buoni rookie a tempi brevi (anche perché magari negli ultimi anni hai scambiato top prospect per provare a vincere) e quando non hai più spazio salariale sufficiente a prendere sul mercato i top free agents, che ti consentirebbero di tappare i buchi. Alternare stagioni di ricostruzione ad altre dove provi a vincere, mi sembra che rispetti anche la modalità con cui è organizzata la MLB. Mi sono spiegato la storia recente dei cambi di GM/Heads of baseball operations dei Sox in questa prospettiva: ciclo vincente di Epstein e ricostruzione affidata a Cherington; bisogna andare all in e si preferisce Dombrowski, poi, bisogna ricostruire il farm e via libera a Bloom; adesso Breslow che francamente mi spiego meno… Ci sono però team che non vanno mai in ricostruzione, ma ci provano costantemente tutti gli anni e se devono spendere di più sul mercato, alzano il budget che è sempre tra il più elevato o il secondo più alto del MLB. Questi team sono NYY e LAD, per i quali questa strategia nel nuovo millennio ha portato solo un anello a testa, anche se sono quasi sempre competitivi tutto l’anno, riempiono gli stadi vendono gadget etc, etc, etc.
    Mi sembra però che adesso ci siano più team che tentino di seguire le orme di due Paperoni delle Majors: Mets, Phillies e ci metterei anche i Padres.
    Nel ragionamento di questi team, pesa forse anche la considerazione di un altro elemento importate: non ci sono solo rookie o giovani players o top free agents, ma hanno peso rilevante anche i free agent o comunque giocatori esperti, non fra i top che tirati a lucido impattano parecchio sulle possibilità di vittoria e che costano meno dello sviluppo di un giovane o di un top free agent. Bastino pochi esempi, penso per esempio a Napoli e Uheara nel 2013 o Pearce e Nasty Nate nel mercato di riparazione del 2018. Nella postseason del 2023 in corso, basti guardare a Montgomery, Chapman, ma anche Scherzer dei Texas.
    L’approccio dei team “spendaccioni” mi piace poco o nulla, perché il budget assume un peso troppo elevato nella costruzione delle strategie e, per contro, mi piace molto che nel baseball vincano tanti team diversi, anche più “poverelli”; inoltre tale approccio mi pare penalizzi lo sviluppo del farm e quindi la crescita dei nuovi talenti. Detto per inciso sono contento dei team che sono arrivati alle WS: Arizona addirittura con il ventunesimo payroll e Texas con il quarto, dopo il mercato estivo e la decisione di andare all in. Entrambi con giovani molto interessanti, soprattutto i DBacks.
    Ma noi? Che diavolo stiamo combinando? L’anno scorso mi rimase impressa una frase di Bloom che a domanda sul mercato estivo, se fossimo “buyers” o “sellers” rispose qualcosa del tipo: “non funziona più così, si cerca sempre di migliorare la squadra “. Infatti vendette Vasquez, ma tenne tutti gli altri avevano mercato, pensando evidentemente di poter competere. Crollammo subito dopo la trade deadline, così come quest’anno dove abbiamo tenuto Turner. Certo le valutazioni sul mercato estivo si complicano molto in considerazione della terza Wild Card che permette a molti più team, rispetto al passato, di pensare di poter competere, ma questo è un altro discorso, almeno in parte.
    Bloom pare abbia ricostruito un buon farm, ma mancano drammaticamente i lanciatori. Ma non avevamo scelto lui proprio perché a Tampa producevano pitcher, come lo sfornation di Ninetto Davoli? Poi se doveva ricostruire non doveva scambiare quelli che si affacciavano alla free agency per i top prospects? Altra considerazione che pesa sulla valutazione del suo operato è che la scelta dei free agent non erano certo la sua specialità … Mi chiedo però se la proprietà non abbia deciso di cambiare strategia e di tornare sui suoi passi: di fronte ai risultati di una pseudo-ricostruzione, avrà mica deciso di fare come i Phillies di Dombro? Mica facile, nel caso, per il nuovo GM: top prospects da scambiare ne hai pochi, perché i numeri sono limitati e almeno due servono già per il team; il payroll è comunque già alto per il 2024, il nono con più 165 Mln di dollari; il mercato dei free agent è ampio, ma bisogna scegliere bene, fior da fiore, perché mi sembra manchi della star assoluta, al di là di Ohtani, salute permettendo. In più hai la pressione di Boston e anche di una proprietà che ha cambiato GM più spesso degli altri …

  7. Felicissimo per Eovaldi, ora vediamo se qualcuno fa i fatti o se è sempre la solita aria fritta…

  8. Nathan ha vinto le WS, grande merito, ne sono contento!!
    La post season vista da “casa” fa questo effetto, gioie marginali …. 🙂
    [GoSox]

    • Si si, però prima le cose importanti. Cora ha annunciato che è stata stabilita la rotazione delle divise che, nel corso del 2024, saranno indossate con un ordine prestabilito senza lasciare nulla al caso.

      In casa, i Red Sox indosseranno principalmente i loro tradizionali jersey bianchi bordati di rosso intorno ai bottoni, mentre indosseranno le alternative rosse il venerdì sera e le gialle (a tema City Connect della maratona di Boston) il sabato. In trasferta, i Sox indosseranno uniformi grigie tranne il venerdì, quando indosseranno le alternative blu.

      E anche questa è fatta.

  9. Finalmente Breslow ha preso le sue prime decisioni.

    Per alcune lo ha fatto solo perchè ieri è arrivata la prima scadenza inderogabile, ma almeno è un inizio. Queste decisioni sono legate al Draft Rule 5, che si svolgerà durante il winter meeting programmato all’inizio di dicembre. Il Draft Rule 5 è il procedimento che ci ha consentito di sottrarre Whitlock agli Yankees e consiste nella possibilità per le squadre di ingaggiare giovani giocatori che appartengono ad altre organizzazioni, ma non sono riusciti a trovano spazio nel roster della prima squadra. Le squadre scelgono in ordine inverso al piazzamento nella stagione precedente e quindi, essendo arrivati ultimi, saremo fra i primi. Vedremo a dicembre quali potranno essere i nostri obiettivi, ma ieri occorreva scegliere i giocatori da sottrarre al Draft Rule 5, inserendoli nel roster di 40 uomini. Potenzialmente le scelte potevano essere tre, ma a sorpresa, solamente due lanciatori (Wikelman Gonzalez e Luis Perales) sono stati inseriti nel roster.

    Con questa decisione i Red Sox hanno scelto di lasciare il lanciatore mancino Shane Drohan, che è il miglior lanciatore del sistema, senza protezione. La mossa è stata particolarmente curiosa perché i Red Sox ora hanno solo 39 giocatori nel loro roster. Ci sarà un motivo, ma, per ora, non è dato sapere.

    Un altro risultato raggiunto dal front office riguarda l’annuncio dell’assunzione di Andrew Bailey dei Giants, come nuovo allenatore di lanciatori.come sostituto di Dave Bush. I Red Sox hanno dovuto affrontare una dura competizioni per assicurarsi i servigi Bailey, che era nel mirino di molte altre squadre. In particolare i pigiamini lo hanno intervistato come Bench coach, un ruolo più prestigioso e normalmente meglio remunerato. Se fosse confermato che veramente viene a Boston, probabilmente ha pesato l’amicizia che lo lega a Breslow da molti anni. Questo potenzialmente è un ottimo risultato perché in effetti Bailey ha fatto molto bene a San Francisco.

  10. Una settimana fa il blog è stato chiuso ai commenti per qualche ora, ma la situazione è tornata presto alla normalitè. Il guaio è che non ci sono novità da commentare, ma solo voci non confermate. Ci rifaremo vivi appena possibile

    • Forza Blog !!!
      Una breve nota su Ohtani che riempie e giustamente le cronache: per me NON è un giocatore da Red Sox: un talento immenso, ma il talento lo preferisco “distribuito” su tutto il roster. Le risorse per acquistare il più forte (attualmente) giocatore MLB verrebbero drenate a svantaggio del resto della formazione.
      E’ un giocatore da yankees, il nome (un altro) che riempie gli spalti fino alla post-season … che non giocheranno.
      GoSox !!!!

      • Ohtani è un fenomeno assoluto che non si vedeva nel baseball dalla seconda decade del novecento. Nessun GM sano di mente potrebbe rifiutare l’opportunità di aggiungerlo al roster della propria squadra, anche se l’anno prossimo non lancerà neppure un inning. Naturalmente un investimento è opportuno fino a quando i costi non oltrepassano un limite che lo rendono dannoso.

        E’ abbastanza facile, secondo me, vedere che Othani si colloca abbondantemente al di là di questo limite per i Red Sox, che hanno bisogno, dopo la cura Bloom, di integrare il proprio roster con diverse pedine fra pitcher e giocatori di posizione. Lo sforzo per prendere Othani potrebbe comprometterebbe la possibilità di concludere operazioni necessarie per tornare a essere competitivi.

        Comunque tranquilli, Othani non arriverà. Il primo ostacolo è lo stesso Shohei Ohtani. Sembra chiaro che Boston non sia nella sua lista dei desideri al momento. Mi aspetto che Breslow faccia un quadruplo controllo per assicurarsi che sia veramente così, ma vedrete che non ci saranno sorprese.

  11. Verdugo mette il pigiama! Avevo letto di un ipotetico scambio con Gleyber Torres e invece arrivano tre lanciatori. Lascio i commenti ai più esperti, vediamo cosa succede ora ma le danze sono aperte.

    • Trattare con “loro”, pessima notizia! Tre lanciatori ci servono come il pane, ma mi spiace per Verdugo che ho molto apprezzato come giocatore! Spero che per i nyy ci sarà l’effetto “Ellsbury”, che l’affare si riveli una sòla (“fregatura” in romanesco).
      [GoSox]

  12. ..Ed io spero che non ci sia l’effetto red sox per i giovani lanciatori che arrivono a Boston…

  13. Uno scambio diretto tra Red Sox e Yankees è un evento piuttosto raro. In realtà, questo è solo il settimo scambio tra i rivali negli ultimi 50 anni. Una ragione ci sarà, no?

    È probabile che Breslow avrebbe potuto trovare un altro acquirente da qualche parte per un giocatore come Verdugo, che ha avuto una buona carriera in MLB, anche se discontinua. Il fatto che Breslow abbia deciso di fare il suo primo grande scambio proprio con gli Yankees fa pensare a qualcuno che non è guidato dai precedenti e ha un coraggio (o incoscienza) da vendere.

    Verdugo ha solo 27 anni, è stato finalista per un Guanto d’Oro la scorsa stagione e probabilmente ha ancora dei lati positivi da sviluppare nel suo gioco offensivo. C’è il rischio concreto di vederlo molto spesso arrivare in pigiama al Fenway Park, per farci molto male con la mazza. Per dire Mookie è successo dopo due anni, ed è stato un incubo.

    Se capitasse (e purtroppo capiterà) non saranno in pochi a rinfacciarlo al ns POBO e, probabilmente, i tre lanciatori avuti in contropartita, non produrranno immediatamente risultati tali da controbilancianre. D’altra parte uno scambio diretto tra Red Sox e Yankees non è mai un buon affare, almeno per una delle due parti.

    Brewslow rischia grosso, a meno che abbia in serbo un colpo ancora più grosso

  14. I pigiamini hanno preso anche Soto.
    Se i Padres l’hanno ceduto per abbassare il monte stipendi é la conferma che non é sufficiente prendere giocatori pagandoli a peso d’oro per vincere in ottobre

  15. Credevo avessero preso Verdugo per arrivare a Soto, invece avranno Soto e si tengono anche Verdugo nel roster. Uhmm, non si mette bene. Non si mette bene proprio per niente!

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