Un’epica gara 1

Un basso brontolio si è trasformato in un boato quando la folla del tutto esaurito al Fenway Park è scattata in piedi in piedi quando Garrett Crochet è uscito di corsa dalla dugout, con il punteggio di 1-0 in nostro favore, per dirigersi verso il monte di lancio all’inizio del nono inning. Cora aveva lasciato che l’asso della rotazione tentasse di conseguire il suo primo shutout in una partita completa.

L’impresa andava ottenuta contro gli odiati MFY e comportava affrontare ancora una volta Judge nel suo incombente quarto turno di battuta. Crochet aveva  eliminato Judge nelle prime sei occasioni in cui lo ha affrontato quest’anno, nell’ultima settimana, compresi i tre strikeout swinging ottenuti nei precedenti turni, ma quando un grande campione è a secco da troppo tempo bisogna stare attenti.

Certamente nessuno questa volta poteva biasimare Cora, come in una partita dello scorso maggio, se questa volta avesse dato la palla in mano a un altro lanciatore, ma secondo me ha fatto bene. Aver avuto questa opportunità sarà sicuramente una milestone nella crescita personale del nostro lanciatore, che darà i suoi frutti in futuro.

Ma come eravamo arrivati fin lì? Il lineup annunciato prima della gara appare rivoluzionato. Duran viene tenuto per la prima volta a riposo (lo scorso anno giocò 160 partite, perdendone due sole per una squalifica assurda) per essere sostituito da Refsnyder come lead off batter. Stessa sorte per Mayer, che comporta lo spostamento in terza di Toro per far posto a Romy Gonzalez. Confermato Narváez come clean up hitter, seguito da Roman Anthony in copertura, anche se non gode di buone statistiche con i mancini, come Ryan Yarbrough, il partente dei pigiamini, la ragione di tutte queste mosse.

Boston è riuscita a mettere in difficoltà i rivali, ma senza affondare il colpo anche dopo un precoce vantaggio, quando, al secondo inning Raffaela spingeva a casa Story che si trovava in seconda per singolo e rubata sul K di Toro. Purtroppo lo stesso Story, con Duran e Mayer rientrati come pinch hitter, non ha trovato la valida che avrebbe chiuso la partita, quando è entrato nel box con 2 out e le basi cariche e contro un Fernando Cruz incerto e fortunato. 

Sull’altro fronte un Crochet non lasciava ai rivali molte possibilità di rimpiangere occasioni perse. Solo al quinto è dovuto uscire da una brutta situazione con corridori agli angoli e nessun out. Domínguez ha raggiunto la base su errore del terza base Toro, per poi rubare la seconda e avanzare in terza base di singolo di LeMahieu. A quel punto Crochet ha chiuso le porte, eliminando al piatto Wells (strikes out on a foul tip) e Oswald Peraza (strikes out swinging), usando principalmente la sua micidiale fastball a 4 cuciture, per poi indurre Goldschmidt, sul conto di 3-1 a una battuta a terra una innocua palla verso l’interbase, con un cutter al centro del piatto. Un’arma che è stata sapientemente usata in situazioni di svantaggio.

Per 8.1 inning è stata una sfida da puristi del baseball. Garrett Crochet, il giovane talento sul monte per Boston, ha incantato il pubblico con una prestazione dominante con New York che sembrava anestetizzata, incapace di trovare il varco giusto. Ma il baseball è lo sport maggiormente capace di creare storie drammatiche per cuori romantici e ha messo di nuovo di fronte i due massimi protagonisti dello scontro di nervi all’interno della partita.

Crochet si porta subito in vantaggio nel conto fino a trovarsi a un solo strike dal regalare a Judge il suo primo grand sombrero della stagione. Judge non abbocca al sesto lancio, una fastball, che fischia a 100.2 mph (velocità massima della partita ottenuta al lancio n° 106), bassa e interna, ma inquadra  107° lancio di Crochet, un’altra fastball,spedendo la palla oltre il muro per il suo 26° home run stagionale, riportando la partita in parità (1‑1) e regalando altri 42 minuti di partita strazianti e pieni di eventi. 

Se le cose fossero andate come accadeva all’inizio di questa stagione adesso commenteremo un’altra amara sconfitta, ma questa volta la reazione dei Red Sox è stata confortante. Forse sono diventati più resilienti. Chapman chiude l’inning con una ventina di lanci, nella parte bassa del nono i Red Sox non pungono e si arriva agli extra inning che hanno offerto uno dei finali più caotici della stagione. 

Nella parte alta sale Whitlock sul monte, che non è stato una gran sicurezza in precedenza.  I pigiamini cercano di metterlo sotto pressione con Volpe, in seconda come corridore automatico, che viene colto rubando in terza dopo una chiamata controversa corretta dal replay dopo la chiamata di Cora. Volpe era stato dichiarato salvo prima che i Red Sox chiedessero una revisione. Diversi minuti dopo, la decisione è stata annullata, cancellando un corridore chiave.

Whitlock mette K Domínguez e fa battere LeMahieu sul prima base Toro. Durante il suo turno però LeMahieu batte un potenziale doppio sull’esterno destro: giudicato foul dagli arbitri, i replay non ribaltano la decisione. Le proteste portano a una doppia espulsione: fuori LeMahieu e Aaron Boone (il manager più idiota del mondo), visibilmente incazzato per la gioia dei tifosi di Boston che non hanno mancato di dirgli il fatto suo.

Boston, forte del contraccolpo emotivo, si presenta al bottom del 10° con la giusta determinazione. Dopo che Duran fa avanzare Hamilton in terza e Devers riceve la IB, arriva Mayer con il compito di portare a casa il punto della vittoria, anche con un sacrificio. Fallisce e quindi tocca a Carlos Narváez ad entrare nel box. Va subito sotto sullo 0-2 e dopo un ball deve difendere il piatto toccando un paio di volte la palla in foul. Al sesto lancio tocca una palla, una fastball sul filo esterno, che vola profonda fino a impattare il green monster. Il Fenway esplode. È walk-off, è 2‑1 Red Sox. Si tratta della prima vittoria di Boston sugli Yankees in rimonta dal 12 agosto 2022.

Il giovane ricevitore ha più che superato le aspettative e ha aggiunto al suo curriculum il suo primo walk-off hit. “È davvero speciale”, ha detto Crochet. “Chiama le partite come se le facesse da 10 anni a The Show. Nei suoi turni di battuta al piatto, nei momenti decisivi, non molla mai.” e aggiungerei anche che è un asso anche a bloccare la corsa sulle basi. Il 12 dicembre 2024 Crochet e Narváez hanno firmato  contemporaneamente per i Red Sox. Speriamo che i due eventi rimangano parimenti memorabili.

Boston ha meritato. Ha saputo gestire le emozioni nei momenti chiave, ha avuto un bullpen solido e ha colpito al momento giusto. Speriamo che sia il segno di una svolta nella stagione. Ma la partita lascia strascichi: gli Yankees sono sembrati nervosi, quasi troppo. La frustrazione esplosa nel 10° è lo specchio di una serata dove le cose sono sfuggite di mano.

Boston affronterà altri due  lanciatori partenti mancini nelle sue prossime partite con gli Yankees: Carlos Rodón e Max Fried.

Yarbrough è stato solido sia nella rotazione che nel bullpen per New York in questa stagione, ma Rodón e Fried sono stati due dei migliori lanciatori dell’American League. Rodón ha registrato una media PGL di 2.87 con un WHIP di 0.94 e 103 strikeout in 84.2 inning finora. Se la vedrà con Hunter Dobbins, il baldanzoso rookie anti MFY. 

I Red Sox sono stati abbastanza fortunati da evitare l’ERA di 1.84 di Fried l’ultima volta, ma domenica, in orari fruibili dall’Italia, Bello non avrà la stessa fortuna. Fried ha registrato un WHIP di 0.93 e 81 strikeout in 88 inning di gioco. 

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