Noi non ci saremo

Grandi cambiamenti in vetta alla classifica della AL East division. Nella notte Toronto ha completato la sweep contro i MFY, che perdono così il primato e devono anche condividere la seconda piazza con gli odiosi raggetti, che stanotte non hanno neppure giocato. Insomma con tre squadre nell’ambito di una partita la division improvvisamente è diventata contendibile e noi, grazie alla cacciata di Devers, siamo fuori da tutti i giochi a 6GB. E’ altamente probabile che se Ciccio avesse potuto continuare a contribuire come stava facendo – Devers ha battuto .272 con 15 fuoricampo, 18 doppi, 58 punti battuti a casa e un OPS di .905 nelle sue ultime 73 partite con Boston – probabilmente ora saremmo in quei paraggi.

Invece ora, arrivati nell’ultimo mese in cui sono consentiti gli scambi, dobbiamo chiederci se dovremmo essere seller o buyer.

Impegnandosi ad acquistare, potrebbero integrare un roster giovane e con qualche con veterani di qualità che darebbero maggiori stabilità al roster. La squadra sentirebbe il supporto della dirigenza e potrebbe trarrebbe forza dall’impegno dando il massimo negli ultimi due mesi della stagione. Le probabilità che funzioni sono scarse, ma sicuramente crescerebbe il consenso e l’affetto attorno alla squadra. Dubito che la dirigenza sia impegnata in una direzione che comporta capacità di spesa. Temo che se tentassero di farlo al massimo butterebbero solo soldi dalla finestra.

Impegnandosi a vendere, trasformerebbero il resto del 2025 nell’ennesima stagione di ricostruzione. Potranno ricostituire un system farm che è stato depauperato a causa di scambi e promozioni in prima squadra, comprando prospetti per le squadre di domani. Rinunciando esplicitamente a vincere alleggerirebbero la pressione sui giovani giocatori e, se invece riuscissero comunque a ribaltare la situazione e a competere, sarebbero una piacevole sorpresa (come i Tigers del 2024). I candidati allo scambio dei Red Sox, e la loro percentuale di possibilità di essere ceduti, secondo gli esperti potrebbero essere:

🔺Alex Bregman – 10%
🔺Jarren Duran – 25%
🔺Aroldis Chapman – 35%
🔺Walker Buehler – 35%

In questa situazione la tentazione potrebbe essere, ancora una volta, non adottare nessuna chiara strategia, con la certezza di non farà altro che irritare tutti. Probabilmente il monte ingaggi non crescerebbe tanto da rientrare nella tassa di lusso, che darebbe fastidio alla proprietà, si libererebbero di giocatori cari ai tifosi e la mancanza di una vera direzione potrebbe irritare giocatori e allenatori.

Gingillarsi con le menate è nelle corde del gruppo dirigente che abbiamo, ma vuole anche dire che, come tifosi, dovremo continuare a fare docce fredde finchè Mr. Henry non si deciderà ad assumere qualcuno dotato di attributi come Dombrowski, qualcuno che ha le idee chiare. Ma è anche chiaro che la proprietà non è propensa a concedere ampia autonomia alla dirigenza e mettere a repentaglio i loro utili..

L’attuale roster è perfettamente predisposto per entrambe le direzioni. Hanno veterani esperti nei playoff e un roster che potrebbe diventare solido con opportuni innesti. Allo stesso tempo, questi veterani, messi sul mercato, potrebbero riportare un solido bottino di prospetti. Questo roster però non è proprio adatto per le mezze misure, cioè l’unica cosa che rientra nel mandato di Bloom prima e ora di Breslow.

Share

One thought on “Noi non ci saremo

  1. Siamo 9-0 avanti al quinto e ci hanno appena detto che Bregman dovrebbe tornare lunedì.
    Forza Nation, è un bel venerdì (finora)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *