Molte parole, nessuna decisione

Anzitutto voglio dare un benvenuto, e mi scuso per non averlo fatto prima, a Raffa. Anche il gentil sesso è rappresentato in Red Sox Italia, leggo che il consorte tifa per i pigiamini, se ricordo bene il Codice Civile ammette in questo caso un divorzio per direttissima.

Torniamo a noi : questo è il periodo delle interviste. Se ne sono lette di tutti i tipi : Youkilis, John Henry, Papelbon, etc. etc. Tutti hanno qualcosa da dire, peccato che la stessa necessità di comunicare non sia venuta fuori qualche tempo fa; fino alla fatidica serata di Baltimore c’era stato qualcuno in grado di dichiarare che la clubhouse era simile ad una polveriera e che mancava solo uno che accendesse una miccia per far saltare in aria tutta la santabarbara ? La risposta è NO. Questo solo per dire che interviste e dichiarazioni vanno sempre prese con beneficio d’inventario e raramente dicono la verità.

Di tutte le interviste quella più attesa era certamente quella di John Henry e Larry Lucchino, nelle risposte che sono arrivate c’è tanta aria fritta. Vediamo le cose che meritano di essere riportate : su Epstein e sul permesso di trattare coi Cubs la cosa rimarrà privata, che la ricerca del nuovo manager viene portata avanti da Epstein (e se poi parte ?), ma anche dal vice Cherington e che comunque Epstein non resterà a Boston per sempre (un principio di ammissione ?). Traducendo in volgare : se ci mettiamo d’accordo coi Cubs circa la contro-partita Epstein se ne potrebbe andare.

Altri temi trattati : Francona sarebbe partito probabilmente anche se si raggiungevano i playoffs, emerge chiaramente che non ci fosse più tanta sintonia ed il fatto che l’opzione non fosse stata ancora esercitata sta lì a testimoniare la cosa. Sulle libertà (leggasi birra) che si sarebbero presi i giocatori è stato fatto capire che ci sarà una stretta e che le regole verranno fatte rispettare in maniera più decisa, motivo per cui (aggiungo io) occorre munirsi di un manager con molto polso, non d’un rookie. Interessante anche il tema circa i giocatori fuori forma e soprattutto sui pitcher parecchio in carne; appare chiaro che avverranno cambiamenti appena abbozzati ora circa la preparazione con un occhio attento all’alimentazione (pensa un po’), forse con qualche hot-dog in meno e qualche insalata in più avremmo fatto la post-season, a parte gli scherzi una squadra totalmente fuori fase nel momento finale della stagione per due anni consecutivi è una cosa che è stata rimarcata da Henry e non credo che la cosa sarà più tollerata.

Infine alcune cose su singoli giocatori : su Crawford è stato detto che il discredito deve essere diviso tra tutti, perchè tutti erano d’accordo al momento dell’acquisto, su Lackey si crede che possa operare un come-back a buoni livelli (ALLEGRIA !!!!!), su Paps e Ortiz viene ribadito che si farà il possibile per rifirmarli ma che si crede che sul mercato si possano trovare dei sostituti all’altezza.

Finendo coll’intervista a Henry & Lucchino e tornando ai rumors si trovano nuovi nomi di possibili manager, tutti ex-giocatori eccellenti : Tim Wallach, Dave Sveum, Sandy Alomar Jr.; che CJ Wilson (free-agent) verrebbe seguito intensamente sia dai Sox che dagli Yankees, che potrebbe esserci un interesse per Grady Sizemore (per avere un altro giocatore eternamente rotto in squadra ?) e che sembra più probabile che i Sox attivino l’opzione per l’anno prossimo riguardante Scutaro. Un’ultima battuta : si discute tanto di cosa farsi dare dai Cubs in cambio di Epstein : si leggono nomi assolutamente improbabile come Starlin Castro o Matt Garza (neanche i Cubs possono essere così folli). Un utente della message-board sul sito MLB ha avuto l’idea del secolo : ” se i Cubs prendono Theo devono prendersi anche Lackey”. Sarebbe perfetto : due piccioni con una fava.

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8 thoughts on “Molte parole, nessuna decisione

  1. Da cbs sports online di oggi: Red Sox general manager Theo Epstein is ready to leave Boston to run the Chicago Cubs, according to the Boston Herald. The report says that an announcement is expected to be made within the next “24-48 hours”

  2. Mettere una squadra che punta a vincere le WS ad un manager che si intende avvicendare a fine anno equivale alla stoltezza di affidare ad un GM in partenza la scelta del successore, Per un italiano tutto ciò è chiaro come il sole ma, da questo punto di vista gli americani sono degli ingenui. Vige la presunzione che un professionista darà il massimo quando lo pagano e finchè lo pagano. Si proclamano una nazione cristiana proprio sulle loro banconote, ma il capitolo che parla che “non di solo pane vive l’uomo” proprio non lo capiscono. Forse lo interpretano che bisogna aggiungere wusterl, senape e maionese, chissà.
    Inutile dire che l’inserimento di CJ Wilson nella rotazione ci farebbe proprio comodo. (Da questo punto di vista un successo dei Texas aiuterebbe?). Però gli slot liberi sarebbero almeno 2, visto che Lacky non ne farà parte. Spero che ci siano altre possibilità da sfruttare.

  3. my god! stanno uscendo retroscena devastanti e imbarazzanti sui rapporti tra le varie componenti dell’organizzazione… leggetevi cosa si dice (ad esempio) sul sito di Espn… si prospettano tempi duri, altro che CJ Wilson o altri “sogni” del genere… ah, e cominciano a circolare vocine che prospettano un Papi prossimo DH degli Yankees.

  4. Theo va ai Cubs. E ci sta. Champagne e tartine per gran parte della italian RSNation. Io, rispettosamente, non mi unisco alla festa, poichè nei suoi anni a Boston ho sempre sempre visto molte più cose buone che negative. Ma si sa, fa molto più effetto una firmetta sbagliata, o meglio dire, che poi si rivela tale, a fronte di una costanza ai vertici paragonabile solo alle simpatie del bronx. Costanza ai vertici che non ha riscontro negli ultimi 80 anni di storia. Ovvio, non è (solo) merito di Epstein aver vinto 2 anelli e la maledizione ecc… E a me, personalmente, non è nemmeno il fattore che risalta di più, anche se indubitalmente è un biglietto da visita che sposterebbe l’ago in parecchie discussioni… Io credo che l’era Epstein invece sia stata contrassegnata da un’altra caratteristica, molto più sistemica, e in questo consiste la grandezza di un Manager. Io simpatizzo Sox dal 1986, e vi chiedo QUANTI giocatori delle Farm sono diventati degli all-star da quel tempo: risposta, 3 Roger Clemens, Dwight Evans e Garciaparra; negli ultimi anni c’è stata una Renessaince che tutta l’mlb ci invidia: Varitek, Pedroia, Ellsbury, Youkilis, Lester, Papelbon , e ho citato volutamente solo gente che ha giocato l’all-star game o il WBC per dire, tralasciando i Buchholz, Reddick e Bard o anche dei David Murphy, Hanley Ramirez, Anibal Sanchez e Masterson per citare i primi che mi vengono in mente. QUESTO è il MERITO di Epstein, dare una bussola e un Progetto a una Franchigia storica che aveva tutta l’argenteria (Fenway…) impolverata; io andai a Fenway per la prima volta nel 1996 (Mo Vaughn was the King…) e vidi 6 games contro yankees e bluejays dietro il dugout di terza… biglietti presi là… Ora, assieme ai phillies, abbiamo il ballpark con la maggior percentuale di presenze; QUESTO è il Merito di un Management, e il buon Henry lo sa, visto che da 3 anni il secondo maggior payroll non ce l’abbiamo solo per mecenatismo… Concludendo, parliamo e sbattiamoci pure per un Lackey o un Jenks, magari (onestà intellettuale vorrebbe…) aggiungendo anche dei Schilling, Bay o Beltre per dire…
    Noi siamo i Boston Red Sox, e andremo avanti alla grande girando pagina senza Epstein e Francona, rimane il Fatto che da 9 anni cavalchiamo l’onda (guardare Orioles e Dodgers please…) e che è stato gettato un Germoglio strutturale troppo importante per lasciarlo abbandonare, in questo senso io vedrei di mooolto buon grado la nomina del vice Cherington.
    Thanks 4 all Theo! Best wishes 4 new Adventure!

    • Io quoto Davide dalla prima all’ultima parola, ma aggiungo che sono anche moderatamente contento che Epstein se ne vada. Non c’è contraddizione. Sono d’accordo sul bilancio di 9 anni di attività colmi di successi, però credo che le ultime 2 stagioni abbiano segnato il limite di un rapporto. I RS avevano proprio bisogno, a mio avviso, di un nuovo management, di una scossa rivitalizzante che portasse energia al momento giusto. In generale una lunga permanenza al vertice di una organizzazione porta una certa sclerosi. Si tende a rispondere ai problemi nuovi con ricette vecchie, ma collaudate. Per un po’ funziona lo stesso, poi si cominciano a perdere i colpi, senza avere gli strumenti culturali per fare una diagnosi precisa. Avete visto quello che è successo ad ottobre, tanto rammarico, tante interviste, è volato anche qualche straccio, ma nessuno sostanzialmente è riuscito a stabilire le cause di fondo di un disastro epico. Quando succede questo è il momento di cambiare perchè i rischi legati al cambiamento sono minori dell’opportunità. D’altra parte Davide ha ragione da vendere quando spera che non si disperda il patrimonio fino a qui accumulato.

  5. Secondo voi : se a settembre avessimo vinto quelle 2 – 3 partite in più e fossimo andati ai playoffs, semmai per venir eliminati “onorevolmente,” tutti questi reports su uno spogliatotio a pezzi sarebbero venuti fuori o la congiura del silenzio avrebbe avuto la meglio ?

    • Io credo al Papi: si beveva e gozzovigliava anche quando si vinceva. Vorrei ricordare che i Cavalierichefecerol’Impresa venivano soprannominati “a bunch of idiots”… Il TEMA è un altro, trovare un punto di sintesi fra comportamento professionale e non… Millar Damon Manny e Pedro erano dei deficenti che elevavano le prestazioni in momenti topici e non contaminavano i vari Mueller Bellhorn e Lowe che anzi, forse venivano contagiati dall’ambient… Oggi (io non lo so…) forse alcune derive di sciatteria non hanno lo stesso effetto… E quì sta secondo me il lavoro del Manager e del suo Staff (e NON del GM che sta in ufficio…), Francona ha sempre avuto il Team in mano in questo senso, e il 1/10 lui stesso ha ammesso con un ottimo connubio di autocolpevolezza e analisi, di non essere più riuscito a farsi intendere dai players. In definitiva: brutta storiaccia; hanno ragione tutti, Tito a sostenere di aver toppato e di aver preso coscienza della fine di un ciclo; e pure i giocatori quando dicono che poi a battere e lanciare ci andavano loro e non il Mng. o il GM o l’Owner… Io l’ho vissuto per esperienza personale, la STESSA IDENTICA dinamica in spogliatoio, ha la forza e la debolezza in egual misura, dipende solo se hai vinto o no…

    • Caro Paolo, grazie del benvenuto. Sei un signore. Per il divorzio per direttissima… vedremo il prossimo anno, visto che i NY sono fuori anche loro. E nei momenti bui mi consolo con le mitiche ALCS del 2004…!

      Per Davide: non ho ben capito cosa intendi quando dici che i fantastici 4 erano “dei deficienti che … non contaminavano” ecc. Fare casino in spogliatoio dipende dalla gente che c’è sommata al clima che si crea, oppure secondo te le due cose sono separate?

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