La domenica dell’emozione

Avviso prima … sarò mieloso, retorico, ma soprattutto sarò celebrativo. Non perdiamo un tipo qualsiasi, perdiamo una delle nostre architravi che hanno retto la casa per anni, se ne va il nostro Dio greco che dall’Olimpo scagliava filmini e saette e che spesso come Zeus lasciava che l’ira prendesse il sopravvento … ma ci piaceva così.

Da Kevin Youkilis sapevi cosa aspettarti : grinta, consistenza, attitudine da professionista e quello stile da “guerriero in trincea” che sempre è piaciuto ai bostoniani, una città così ama i Bird, Magic mai e poi mai sarebbe stato un bostoniano, gente con motto “molto arrosto e pochissimo fumo”, testa bassa ed andare, pochi fronzoli. Youkilis c’ha dato questo per otto anni, non una carriera lunghissima ed è stato veramente triste vederlo invecchiare così velocemente ma d’altra parte lo sanno anche i muri che le fiamme che ardono molto bruciano l’ossigeno molto più in fretta.

Un grande, senza se e senza ma, uno che alla prima partita in Major si prende la libertà di sparare un HR ad un Cy Young winner (Pat Hentgen), uno che arrivato finalmente a giocare la prima post-season ci tirò su degli HR in momenti topici, a partire dalla serie di finale American League con Cleveland, erano tanti che lo avrebbero voluto in squadra già dal 2004, dovette aspettare tre anni prima di essere una colonna di una squadra da titolo, ma si prese la sua rivincita.

Il tempo impietoso ha richiesto il pagamento del tributo e già all’inizio dell’anno s’erano notate delle crepe tra il management e Youk a partire dalla “madre delle frasi infelici” ovvero l’uscita che ebbe Bobby V quando dubitò della sua intensità … tranquillo Bobby … sono molti di più quelli che dubitano della funzionalità dei tuoi neuroni, sempre ammesso che Bobby non sia stato messo lì proprio per essere il “liquidatore” della vecchia guardia; se ora partito Youk Valentine se ne uscirà con una cazz… su Ortiz sapremo una volta per tutte perchè è a Boston.

Il tempo passa e se ne va ed i nostri campioni emigrano verso altri lidi: Middlebrooks prende il posto di Youk che a sua volta sostituì un altro santone della terza come Bill Mueller, le generazioni si susseguono, restano i Boston Red Sox con la loro tradizione ultracentenaria, tradizione che uomini come Kevin Youkilis hanno reso più forte, giorno dopo giorno, partita dopo partita. Ora Youk lo vedremo giocare con la maglia bianconera dei South Siders chiamato da un manager che (guarda caso …) è un ex grande terza base che giocava durissimo e vi giuro che non riuscirò mai a tifargli contro anche se le sue azioni ci costassero delle partite.

Maledizione Youk … sei partito da nemmeno 24 ore e già mi manchi …

Grazie Youk per ogni giorno passato con noi

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15 thoughts on “La domenica dell’emozione

  1. Che stano però vederlo con quella maglia.. pensiamo a questa partità però! Dove i due pitcher stanno apparentemente facendo a gara a chi fa più schifo! Forza Sox e forza Dustin!

  2. Youk è un pezzo della gloriosa storia recente che se ne va. La mossa però è del tutto logica, quello che abbiamo preso in cambio è probabilmente il massimo cui potevamo aspirare e, da notare, che secondo ESPN pagheremo solo 2 MLN dei restanti 7,8 da tributare al Dio Greco.
    Oggi si scopre anche il perché abbiamo lasciato a casa Byrd: doping, 50 partite di sospensione. Cuore infranto a parte (mi consolo con la mia maglia numero 20: such good memory), Cherington si sta muovendo bene e ciò fa Ben sperare…

  3. Se ne è andato uno che voleva giocare, proprio per poter giocare. Rimangono, ahinoi, gli indolenti pagati a peso d’oro. Era tuttavia una mossa necessaria, magari tardiva rispetto all’optimum, ma comunque eseguita più tempestivamente rispetto al passato.
    I pregi della tradizione dei Red Sox gli ha elencati Paolo e non ci torno sopra. C’è però anche l’altro lato della medaglia. Una Nation troppo emotiva che fa continua pressione sul management (non sempre nella giusta direzione). La convinzione di essere perseguitati dalla sorte, o dalle forze dell’impero del male Pretendere quindi che i giocatori siano degli eroi al servizio e non dei normali mercenari del batti e corri, come succede nelle altre franchigie.
    Per chi ne ha l’attitudine questo clima funge da propellente (Youk era sicuramente fra questi), ma questo coinvolgimento emotivo può essere un problema al momento di dirsi addio: gli eroi infatti non arretrano, ma cadono in battaglia. Chi lo fa è automaticamente un disertore che va punito con la damnatio memoriae (Jhonny Damon? Mai sentito nominare).
    Con Youkilis le cose sembravano prendere la stessa piega, poi però c’è stato un miglioramento in extremis. Ho apprezzato il gesto di Valentine che si è privato di Ortiz in una partita delicata con Atlanta, per concedere a Yuokilis un’ultima passerella. E’ un gesto ovviamente che aveva una sua logica e un suo tornaconto (Big Papi aveva bisogno di ricaricare le pile e si è visto la partita successiva), però non mi è parso che nel passato non si sia avuto lo stesso coraggio.
    E così Youkilis ha potuto lasciare Boston con una standing ovation, dopo un bellissimo triplo, invece che nelle polemiche. E’ poco, ma mi sembra un miglioramento.

    • Sono totalmente d’accordo a metà col Mister… (splendida, immortale Gialappa’s…).
      Vero che l’ “integralismo” in qualsiasi forma, e quindi anche la cieca obnubilata legge del “chinonèconme,ècontrodime” è da censurare; in effetti a volte, a mio parere molto più dai media che dagli effettivi tifosi, si creano situazioni e condizioni esagerate e molto molto eccessive rispetto la natura delle questioni. Tuttavia la faccenda Damon non andò proprio così amico mio… Non fu affatto Youkilis a dichiarare pubblicamente: “There’s no way I can go play for the Yankees, but I know they’re going to come after me hard. It’s definitely not the most important thing to go out there for the top dollar, which the Yankees are going to offer me. It’s not what I need.” Al tempo gli offrivamo un (succoso) triennale e se non ci fosse stato Scott Boras (toh…) a rompere i maroni con un (ridicolo) quinquennale, avremmo visto un altra storia… Purtroppo Johnny ha l’integrità di un senatore del Parlamento italiano, la personalità di una pecora e una fermezza di un semolino se non sei capace di dire al tuo agente di non oltrepassare dei confini… E quindi di fronte a un quadriennale (penoso…) nel bronx e alla rasatura immediata con un sorriso, non si può rimanere inerti…

      • In altre parole Damon non solo è un mercenario, ma un mercenario stupido che non sa neppure fare i propri interessi. Ok. Qual’è la metà del mio ragionamento che non combacia?

        • Avevo inteso, relativamente alla questione del tradimento del cefalo, tu volessi “difendere” Damon e “colpevolizzare” la Nation, rea di essere stata ottusa e integralista ; sorry ho capito male io…
          In altre parole, concordo con gli eccessi (a mio parere più indotti dai media del New England che inducono un indotto di opinione, rispetto ai tifosi veri e propri…) dell’ambiente ma dissentivo dall’esempio che hai citato per suffragare la tesi…

  4. Speriamo Max… speriamo Ben C. si sappia destreggiare, a me piace assai il ragazzo, pochi fronzoli e concretezza da schiena dritta (leggasi dichiarazione secondo cui informava quotidianamente Youk delle trattative, perchè con uno così, si fa così…).
    Confido egli sappia che non ci sono solo buoni (o ottimi) giocatori ma anche UOMINI in grado di dare quel “quid” in più non solo in termini di valide e out… In QUESTO senso le dipartite, fisiologiche beninteso, di Tek, Paps, Youk, il Papi non è eterno…. influiscono anche sull’ “ambiente” del team e non solo sul valore in sè; ed è molto più facile trovare Franchise Player cresciuti nelle Farm che non figli di trades… La firma di Ellsbury è molto più importante che un semplice esterno centro, con lui, Middle e Pedey potremmo ricreare quel zoccolo duro in cui i vari Adrian, Salty, Ross, Aviles e Kalish perchè no, si mescolano in un team vincente e futuribile… Poi c’è il monte… e lì…. Auguri caro Ben….

    • Secondo me, qualche cambiamento importante sul monte lo vediamo già in questa finestra di mercato … let’s cross our fingers!

  5. Ho letto attentamente le vostre considerazioni peraltro tutte molto sensate, ma in certi casi io ragiono con le budella più che con la testa, e questa trade di Youk proprio non mi va giù. Come la Juve senza De lPiero… Ci sono cose che una società DEVE ai suoi tifosi.
    Non ho parole. Dannazione, devo anche sostituire lo sfondo del mio computer…

  6. Io invece sono felice come un diamante! Finalmente ho una buona scusa per tornare a Boston e comprarmi una maglietta nuova, visto che ho quella di Youk…mi domando di chi posso comprare la maglietta adesso…ah non ho dubbi!! Prenderò quella di Aviles mio idolo maraglio personale!!!

  7. Ecco perchè amo il baseball! Puoi trasformare in un solo inning una partita di sofferenza in cui sei stato sempre in svantaggio, in una comoda vittoria! CHE LOTTATORI!

  8. mamma mia…. e dire che aveva un gran bell’assist: “so che vi duole, e mi dispiace, Youk è stato un grande quì; ma sono contento che se non gioca quì, giochi per i miei whisox…” o qualcosa del genere…. e invece è andato per la presa per il culo… mmmmaaahhhh!!!!!!……
    Non lo vedo benone l’autore di quel discorso….potrebbe mandare il suo CV ai sox e proporsi come esterno….

  9. “One of Those Nights” rispose (l’immenso) Craig Biggio quando gli chiesero conto di una impronosticata shutout subìta da un carneade ai tempi dei suoi Astros ruggenti.
    “Una di quelle sere” in cui puoi star lì anche 8 ore ma non la sfanghi…
    Ho visto stamattina tutto fino al settimo attacco nostro (non sto scherzando…) eppoi sono
    dovuto uscire a portare mio figlio al pulmann… pazzesco… a lavorare guardo e… tac… 5-1… goduria… Ero convintissimo fosse una OTN, Laffey, left, con una palla mai sopra le 87mph, sempre sempre sotto nel conto, e noi, mortìferi contro sti cessi, sugli 2-0 e 3-1 a battere carciofini innocui… OTN… Ci vogliono un paio di condizioni per ribaltare una OTN, 1) una, anche piccola, complicità del Mng. 2) un soldato che accende la miccia…
    Farrel lo cambia, col bullpen che ha… E’ vero che era dura arrivare in fondo, però aveva 82 lanci..
    Eppoi Salty, il cui appellativo di blue-collar ormai è offensivo… che stappa lo champagne…A quel punto chiunque ci presentassero le buscava…
    Menzione anche per Bobby V, che giostra il bullpen come un mazziere del casinò… Oh, codesto è quello che non credeva nei platooning eh?….

  10. bella vittoria stasera nation!!!in questo perriodo abbiamo l attacco in palla eil nostro bullpen a parte qualche svarione sta andando bene!!!fiducioso per le prossime serie!!

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