Il settore rilievi dei Red Sox è quello che più necessita di un assestamento in vista della nuova stagione. I ruoli non sono ancora definiti in toto e non c’è nemmeno certezza al 100% su chi riuscirà a far parte dell’Opening Day Roster e su chi invece partirà dal Triplo A a Pawtucket.
Tra le conferme per nulla scontate al termine della scorsa stagione ci sono Papelbon e Okajima, entrambi reduci da un paio di stagioni con molte più ombre che luci. Il “Papajima show” , come venne chiamato da Curt Schilling nel magico 2007, non risulta più funzionale come in un passato anche recente. Specie Okajima sembrava arrivato a fine corsa, nella scorsa stagione ha avuto l’annata peggiore in quasi tutte le statistiche ed è stata una grossa sorpresa la notizia del contratto annuale firmato proprio a Capodanno, certamente nella scelta si deve leggere una certa mancanza di certezze nel ruolo di setup mancino ed anche una speranza che Oki possa avere un’annata di rinascita dopo il brutto 2010, anche considerando che stiamo parlando di un giapponese che bene s’è integrato nella realtà bostoniana al contrario del suo connazionale Matsuzaka.
Papelbon parte anche quest’anno come closer titolare dopo aver siglato un contratto annuale da 12 milioni di $ (!!!!) nella offseason per evitare l’arbitration. La cifra è certamente esagerata ed il giocatore sarà comunque free agent a fine stagione, considerando questi parametri e mettendo in conto anche rapporti non più idilliaci con la dirigenza Red Sox non è escluso che a fine stagione le parti si lascino, addirittura non viene escluso del tutto una possibile trade anche se a quelle cifre sarà necessario per i Red Sox contribuire in parte al pagamento dello stipendio anche nel caso di un trasferimento ad altra squadra. Sarà importante valutare Paps nei primi due mesi. Se sarà il giocatore dell’anno scorso, con 8 blown saves, è possibile proprio che si arrivi ad una separazione.
Daniel Bard si candida al ruolo di vice-Papelbon : dopo aver lasciato l’anno scorso gli avversari ad una media battuta di .176 e con una ERA sotto il 2, Daniel viene dato da tutti come il closer del futuro. L’unico aspetto ancora da migliorare è una tendenza a subire extrabase, rischio sempre presente per un uomo che tira fastball, fastball ed ancora fastball, seppure dando del tu alle 100 miglia orarie.
Wakefield comincia la sua 17°stagione in maglia Red Sox col ruolo di 6°partente/rilievo lungo. Wake è reduce da un’annata con un’ERA così brutta come non capitava dal 2000, ormai di lui si conosce tutto, pregi e difetti, da verificare l’intesa col suo catcher designato che sarà Saltalamacchia che ha un’esperienza quasi nulla nella gestione di un lanciatore che tira knuckleball.
I volti nuovi per rimpolpare il bullpen sono Jenks e Wheeler : Bobby Jenks arriva per riprendere una carriera che rischiava di deragliare dopo l’esperienza molto caotica nell’ultimo periodo con i White Sox dove aveva perso lo storico ruolo di closer. Ai Red Sox parte con i gradi di setup, l’adattamento non è sempre automatico, solo per andare in un passato recente è una cosa che Gagne non fu capace di fare al contrario ad esempio di Billy Wagner. Ovviamente baserà il suo gioco sulla fastball che sembra essere il plafond di quasi tutti i rilievi. Da sperare anche che abbia risolto i suoi problemi al gomito destro.
Dan Wheeler arriva ai Red Sox dopo tre eccellenti stagioni come setup a Tampa Bay. Wheeler passa per essere un eccellente “blue collar worker” , talento non immenso, giocatore che è capace comunque di tirare molti strikes e che storicamente faceva remare controcorrente parecchi del ns. lineup. Alcune cifre del ns. line-up contro Wheeler : Pedroia 0/10, Drew 2/14, Ortiz 2/11, Varitek 2/11, Scutaro 2/10, Youkilis 2/11. Difficile quindi che ci siano scontenti per l’acquisto del 33-enne nativo del Rhode Island.
Gli ultimi posti nel roster saranno il premio di una battaglia tra vari interpreti : Albers, Aceves, Atchison, Miller, Reyes, Bowden, Hill. Forse i nomi dai quali ci si può aspettare di più sono Albers e Aceves. Albers è reduce da una buona stagione coi Baltimore Orioles, dove è stato impiegato per 62 occasioni e ben 25 volte per un impiego superiore all’inning, record stagionale questo per i rilievei dell’American League.
Il messicano Alfredo Aceves è la puntata del gambler Epstein per la stagione 2011. Dopo una stagione buonissima nel 2009 con gli Yankees, nel 2010 Aceves ha visto la sua annata stopparsi a maggio con dei problemi alla schiena perduranti e con un totale di soli 12 inning lanciati. Il primo impatto allo spring training è stato positivo come rimarcato anche dallo stesso Francona, non sappiamo se questo sarà abbastanza per “fare la squadra”. La speranza è che ci riesca, anche perchè sarebbe bello dire agli Yankees : “Pensavate fosse rotto, avete visto invece …..”
grande. bella idea. grandi Sox