Prove di lotta al vertice per i Sox

Dopo le prime due partite coi Cubs, chiuse con un 1-1 che lascia un po’ l’amaro in bocca, diamo un’occhiata subito all’inizio alla situazione di classifica perchè è veramente interessante. In pratica queste prime 45 partite sono state giocate per nulla o quasi in quanto le prime 4 squadre in classifica sono racchiuse in sole una partita e mezzo; ed anzi chi nelle ultime sta rimontando (Red Sox e Blue Jays) sembrano più in palla al momento di chi stava tirando il gruppo (Rays e Yankees), comunque è l’intera American League che fa fatica a trovare delle gerarchie precise tranne Cleveland che guida il gruppo in maniera sicura dall’inizio, contrariamente al solito anche l’Interlega sta mostrando un po’ di difficoltà da parte delle squadre dello “junior circuit” che dopo le prime due giornate contro le squadre della National sono 11-17.

Torniamo ai nostri amati Red Sox, siamo a sola mezza partita dai Rays e dagli Yankees e se solo lo avessi detto un paio di settimane fa sarei stato portato presso il più vicino presidio psichiatrico per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. E se si fossero state fatte meno castronerie nell’ottavo inning di gara-2 ora sarebbero i nostri in testa alla classifica, chiaro che la cosa non è decisiva, a questo punto della stagione essere mezza partita avanti o indietro è praticamente la stessa cosa, però sarebbe stata una bella spinta al morale considerando sempre la partenza 2-10.

Due parole circa gara-1 : una grande performance offensiva ha supportato un Lester abbastanza fuori fase, John è arrivato alla terza partenza consecutiva con dei problemi, soprattutto con la fastball che restava in zona pericolosa, buon per noi che ci sia stato un bombardamento collettivo da parte del ns. attacco, 19 valide, 7 giocatori che hanno messo a segno almeno 2 valide e seri rischi per la stabilità del Green Monster colpito ripetutamente dall’artiglieria bostoniana.

Su gara-2 invece c’è da dire prima di tutto che è stata l’ennesima dimostrazione di come siano bravi gli americani a creare degli eventi : le maglie del 1918 (davvero un figurino Big Papi con una tenuta completamente bianca), la figlia di Babe Ruth a lanciare la prima pallina ed il tentativo di ricreare un’esperienza visiva e sonora come vivevano in quegli anni, con annunci fatti al megafono, niente musica allo stadio, etc. etc. Come tornare indietro nel tempo, al 1918, quando il presidente era Woodrow Wilson e Teddy Williams era appena nato. Purtroppo è mancata la ciliegina sulla torta, ovvero la vittoria, nonostante un vantaggio per 3-1 dopo 7 inning. Stavolta il numero negativo nel bullpen è toccato ad Albers che supportato davvero poco da una difesa fallosa, frittatona gigante di Lowrie e poi di Youkilis, è crollato in un ottavo inning da 8 punti subiti.

Ora il rubber game, una sfida abbastanza inattesa da Wakefield e James Russell che lancerà al posto di Garza fermo per un malanno fisico. Russell fino ad ora ha perso tutte le 4 partite che ha lanciato come partente, Wakefield in più di una occasione è sembrato essere davvero in difficoltà : tutto lascia pensare ad una sfida da vincersi a mazzate. Speriamo quindi nei nostri bomber, Gonzalez, un Youkilis molto hot e David Ortiz arrivato a 300 HR in maglia Red Sox, quinto giocatore nella nostra storia a raggiungere questo traguardo. Per dire cosa rappresenta David Ortiz nella nostra storia basta dire chi sono gli altri quattro : Ted Williams, Carl Yastrzemski, Jim Rice e Dwight Evans, davvero un club molto esclusivo nel quale entrare.

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2 thoughts on “Prove di lotta al vertice per i Sox

  1. Grande Paolo… Grandi post… lascia pure ad Adrian Youk e Papi il baseball di tutti i giorni (che si stanno divertendo i ragazzi…) e deliziaci con le tue chicche off-field… FANTASTICA la storia del megafono… ke spètacolo gli americani… pensa la differenza col nostro sclerotico immemore anticulturale calcio di m…..a No, lasciam stare…

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