Cleveland all’orizzonte …

44 anni e 288 giorni è un’età che per le persone normali comporta sforzi fisici votati unicamente a sconfiggere la pancetta : bici, un po’ di palestra ed il classico calcetto con movimento simile ad un arbitro del tennis; per Mr. Tim Wakefield da Melbourne, in Florida non Australia, è un’età splendida per lanciare una partita da far girare la testa ai tifosi in tribuna e da far girare la mazze a vuoto ai Cubs, qualche validina sparsa, il minimo sindacale di problemi per il catcher nel ricevere la biglia ed una standing ovation oceanica al momento della sostituzione.

Offensivamente la squadra gira abbastanza, c’è qualche uomo un po’ in down (es.Pedroia), ma c’è anche chi è in una fase addirittura irreale, A-Gon ad esempio, autore di 10 (!!!) valide nella serie contro i Cubbies, oppure Youk in grossa crescita, ma soprattutto mi piace spendere alcune parole per Jarrod Saltalamacchia, che non si sarà trasformato da Paperino in Gastone ma che comunque, ridendo e scherzando, ha sparato tre palle oltre il recinto nelle ultime 4 partite disputate, la media è arrivata ad un rispettabile .237 e se anche il trend difensivo si dimostrasse in crescita (ed il test Wakefield è stato importante in tal senso) c’è da aspettarsi che il ragazzo veda aumentare lo spazio in campo rispetto al 50% di utilizzo attuale.

Archiviata la visita dei Cubbies al Fenway e senza ovviamente un attimo di pausa c’è da prepararsi ad una settimana davvero bella … e davvero potenzialmente complicata, un roadtrip che vedrà i Sox impegnati nella seconda trasferta stagionale al Jacobs Field di Cleveland per poi proseguire il suo tour nell’America dei “blue collar” col la visita a Detroit.

Gli Indians sono assolutamente la miglior squadra in questo primo quarto di stagione dell’American League. Gli uomini di Manny Acta, candidato naturale al titolo di Manager of the Year, si presentano con 4 partite e mezzo di vantaggio rispetto a qualsiasi altra squadra della Lega, inoltre gli Indians sono certamente carichi a molla dopo aver rifilato la sweep ai Cincinnati Reds nella ormai classica battaglia dell’Ohio.

Sul monte di lancio i cardini della squadra sono, sorprendentemente, Josh Tomlin e Justin Masterson col secondo che sfiderà Clay Buchholz nell’opener di stanotte. Tomlin, arrivato abbastanza tardi agli onori dei palcoscenici, è certamente la sorpresa dell’anno tra i pitcher dell’American League; in possesso d’un contratto che parametrato ai suoi colleghi fa abbastanza ridere (400k di $) Tomlin è un lanciatore destro che già c’ha messo in difficoltà nell’inizio di stagione quando vinse, anzi comandò, la partita del 5 aprile concendendo 3 misere valide in 7 inning, se non ci saranno sorprese non andremo ad affrontare Tomlin, ma sai mai che Acta non intenda muovere la rotation per mettere i suoi assi contro i Sox.

Justin Masterson invece lo conosciamo molto bene essendo un prodotto uscito dal nostro farm system ed avendo debuttato nelle Grandi Leghe proprio con la maglia dei Red Sox. Arrivato a Cleveland durante la stagione del 2009 come pedina di scambio della trade che portò Victor Martinez in Massachussetts, Masterson non aveva certamente impressionato più di tanto nel primo anno e mezzo in Ohio (7W – 20 L) con un PGL sopra il 4,50, sembrava un buon pitcher al quale però mancava qualcosa per diventare un fattore, quel qualcosa pare averlo trovato in questa stagione, il ragazzo era apparso stellare nelle prime uscite, 5 vittorie nelle prime 5 partenze, poi qualche problemino in più, ma comunque un rendimento sempre eccellente, l’ultima prova una sconfitta coi White Sox nonostante abbia concesso solo un punto in otto inning.

Beckett vs Carmona martedì e Lester mercoledì continueranno la serie, non sappiamo ancora che verrà schierato contro John nella partita di chiusura e questo può essere un ulteriore indizio di come Acta intendo forse mischiare le carte, all’inizio di aprile i Red Sox presero cappotto sulle rive del Lago Erie; erano altri Red Sox, nel pieno di quella bufera di inizio d’anno dalla quale sembriamo usciti, questi sono una cosa diversa e credo che anche dalle parti della Rock’n Roll Hall of Fame ne siano pienamente consapevoli

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2 thoughts on “Cleveland all’orizzonte …

  1. Altra sconfitta del Bardo che non tiene un 2-1 sopra all’ottavo con 2 out… L’ho visto lanciare giusto ieri sera sul 214 Espn nella partita vinta da Wakefield… NON RIESCE a lanciare la fast sotto i 96 mph… non ce la fa proprio… il fatto è che lancia solo quella porca miseria !!! L’unica (e dico l’unica…) volta che ha dato uno slider (a 85 miglia… ehm…), Carlos Pena è andato a sedere dopo aver toccato 4 foul sulla dritta… Ma, dio bonino, chi accidenti è il pitching coach Paolo? Ma mettetegli su un bagaglio di cutter, un cambietto, un off-speed… lo farebbe diventare letale… e invece in mlb anche se tiri attorno ai 100, se il battitore SI ASPETTA dritto (perchè SA che arriverà quello) prima o poi il buon contatto arriva… Brantley e Asdrubal docet…

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