Scadenze

Dopo aver perso cinque delle ultime sei partite alla fine di giugno il record dei Red Sox era sotto quota 500 (41-42) e le probabilità di playoff di Boston erano calcolate intorno al 17%. Nel post del 27 giugno cercavamo di analizzare cosa avrebbe dovuto accadere affinché il  front office fosse motivato a rinforzare il roster, in vista della chiusura del mercato fissata a martedì prossimo. 

Da quel momento la squadra, approfittando di un calendario piuttosto favorevole, ha stabilito un ottimo record parziale di 15-5. Dentro questo risultato c’è sia l’inopinata sconfitta nella serie a Oakland sia la sweep con la squadra miglior record nel baseball, insomma i soliti Red Sox.

A giudicare dall’atteggiamento di Bloom tuttavia, questa trionfale cavalcata sembra assomigliare molto a quella della Regina Rossa, che Alice incontra al di là dello specchio, condannata a correre all’impazzata per rimanere ferma dov’è.

E’ vero che ora le probabilità di fare i playoff sono cresciute quasi al 35%, ma, se consideriamo Rays e Astros fuori portata, rimane un’unica squadra su cui fare la corsa, (Toronto), la cui percentuale di qualificazione è vicina al 70%.

Non credo però che Bloom si faccia condizionare da questi numeri. Il suo piano è sempre lo stesso e prioritariamente orientato a rafforzare il farm system. D’altra parte il mercato sembra piuttosto asfittico: molti acquirenti e pochi venditori se si fa eccezione dei White Sox. Gli Angels, che si diceva potessero scambiare Othani prima della scadenza del contratto, ne hanno approfittato per andare all in, tenendo Othani e acquisendo Giolito. Simili mosse però non sono nelle corde di Bloom ed è quindi quasi certo che martedì ci troveremo a lottare in una situazione ancora più competitiva di quella odierna, con buona pace del manager Cora che dichiara: ““It’s not about how many prospects you have or where your farm system is. It might be No. 1 or 30th or whatever. The one that really counts is how many games you win in October and how many games you play in October. That’s what we’re shooting for”. Ecco!

In anticipo sulla scadenza comunque c’è stato un movimento, che conferma quanto andiamo dicendo. I Red Sox hanno rimandato Kike Hernandez alla sua ex squadra, i Dodgers, per due lanciatori di rilievo delle minors: Nick Robertson e Justin Hagenman. Lo scambio è avvenuto principalmente perché i Red Sox avevano bisogno di un posto nel roster per John Schreiber, ma anche perché hanno sovrabbondanza in campo esterno e già abbastanza interni con una media battuta penosa, come  Arroyo, Reyes o Chang. Difficile criticare Bloom per questa mossa.

Non sono altrettanto chiare le motivazioni dei Dodgers. Hernandez risulta il peggior giocatore nel baseball con -1,4 nella statistica fWAR. Significa che  la sua presenza in campo è costata fin qui ai Red Sox 1,5 vittorie. Evidentemente a Los Angeles sono convinti di poterlo rimettere in sesto e ritrovare il magico CF che nell’ottobre del 21 ci fece sognare (.408/.423/.837 con cinque homer in 11 partite). La speranza è di poterlo effettivamente ritrovare per una rivincita sul 2018.

Con la partita di stanotte, propiziata dagli iniziali 5.2 IP dello starter Kutter Crawford, Boston ha ottenuto il suo quinto successo consecutivo e ora è nove partite sopra .500 per la prima volta in questa stagione. Poiché ai pigiamini non basta il ritorno di Judge e otto inning scoreless di Cole per vincere a Baltimora, l’ultimo posto comincia ad allontanarsi in maniera significativa.

Due i protagonisti della serata a mio avviso. Casas, che era entrato con .469 AVG e 1.669 OPS dalla pausa dell’All-Star, ha aperto le marcature nel secondo, con un doppio per regola di campo che ha spinto a casa  Duvall, a cui è seguito un solo homer tre inning dopo. Il ragazzo è veramente esploso e ora la durata di questo periodo d’oro e la gestione dell’inevitabile calo ci daranno maggiori indicazioni sulla caratura del giocatore. Per il momento però è stato molto divertente guardarlo battere.

L’altro protagonista secondo me è stato Alex Cora del quale, quando non compie le sue famose mosse controintuitive, che lasciano un po’ tutti stupiti o sgomenti, si tende a sottovalutare quanto sia bravo. Ogni decisione di stanotte è sembrata tempestiva e efficace. Ha tirato fuori Crawford al momento giusto. Ha avvicendato negli ultimi inning i giusti rilievi. Ha inserito Refsynder al momento giusto, per affrontare un mancino e darci il punto della vittoria. Ci pensate? Refsynder al posto di Duran? Chi mail se lo sarebbe aspettato da Cora?! 🙂

Però stavolta ha funzionato. Ha funzionato tutto.

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