Altri sei giorni di sofferenza

La vita è completamente imprevedibile, anche se agli esseri umani piace pensare di vivere in un mondo dove ogni giorno si ripete esattamente come il precedente, che tutto possa procedere senza scossoni e nulla possa spezzare la routine. Tendiamo a dimenticare  che, all’improvviso, degli aerei possono essere utilizzati per abbattere le torri gemelle, che grandi banche d’affari come Lehman Brothers possono dichiarare bancarotta, che siamo perennemente esposti quando si hanno notizie preoccupanti di una strane epidemie in Cina. 

Siccome la vita è monotona e priva di eventi traumatici apprezziamo lo sport, dove l’incertezza è ordinaria amministrazione e non sai mai quello che può succedere. Come corollario abbiamo che quando vince sempre quello che deve vincere è un sicuro indicatore di gioco truccato e questo per me rende inesplicabile come la serie A di calcio abbia così tanti appassionati.

All’estremo opposto dello spettro c’è il baseball in cui il motto “It ain’t over ’til it’s over”. Mancano sei partite alla fine della stagione della Major League Baseball e solo pochi giorni fa sembrava che tutto fosse deciso per l’accesso ai playoff. Ora invece sappiamo che i Red Sox, i Tigers e gli Astros sembrano ancora leggermente favoriti, ma i Guardians che hanno vinto 15 partite su 17, hanno ribaltato radicalmente la loro stagione e reclamano prepotentemente un posto. Per capire cosa succederà lasciamo perdere le proiezioni. Fan Graph attribuisce percentuali di successo ben superiori al 50% (per noi si parla addirittura del 90.2%), per ad ognuna di queste quattro squadre, anche se è assolutamente certo che una di queste non ce la farà. (Se mi chiedessero di scegliere qualcuno per gettarlo dalla torre direi immediatamente Houston, senza pensarci un attimo, purtroppo sono proprio quelli con il calendario di facile).

Siamo andati a Tampa in condizioni precarie, ma, sorprendentemente, abbiamo colto due rinvigorenti vittorie in rimonta, mettendo a segno dei big inning a fine partita nelle prime due partite. Poi (sorpendentemente?) siamo crollati nella gara finale, perdendo 7-3, subendo 14 strikeout e lasciando ben 10 uomini in base. Nathaniel Lowe dietro la lavagna per aver preso uno strikeout per ben due volte, con le basi cariche. Wilyer Abreu è tornato in campo per la prima volta dal 18 agosto, dopo aver saltato 30 partite, e senza aver potuto sottoporsi a riabilitazione il risultato è stato un gran sombrero.

Ma questo andamento a montagne russe non riguarda solo noi, anzi è caratteristico di tutto il campionato.

A fine agosto, i Red Sox hanno vinto 7 partite su 8 contro Yankees e Orioles, portandosi a 15 partite sopra il .500. Questo è stato il picco più alto della stagione e sembrava potessero competere per la division. Nelle ultime 7 serie (21 partite), i Red Sox hanno stabilito un record di 10-11, sono ancora 14 partite sopra il .500, ma ora siamo in corsa solo per una wild card. 

Secondo il sito Tankathon Boston ha il calendario più difficile dovendo affrontare nelle ultime serie due Toughest Opponents come Toronto o Detroit. Tempo fa speravo che queste due squadre, a questo punto della stagione, avessero raggiunto e propri obiettivi e che (forse) non si sarebbero impegnati alla morte con noi. D’altra parte se questo non è successo significa che anche loro hanno fragilità che potremmo sfruttare.

Mi riferisco in particolare a Detroit che sono entrati in una profonda crisi tanto che, un Cleveland piuttosto frizzantino, ha potuto rimettere in discussione la AL Central. Ora i Tigers conducono di una sola partita, dopo essere stati avanti di 11 solo 17 giorni fa e aver subito sei sconfitte consecutive, nove su dieci e 18 su venticinque. Mi ricordano qualcuno nel 2011.

Ora i Tigers dovranno giocare proprio con Cleveland e l’esito di quella serie potrebbe influenzare il nostro campionato. Ovviamente, i Red Sox sono padroni del loro destino e se riuscissero a vincere 4 o 5 delle ultime 6 partite sarebbe fatta. Considerate le difficoltà in battuta, l’evidente stanchezza dei lanciatori partenti e la scarsa qualità dei rilievi intermedi, è difficile credere che ne possano vincere più di 3. Sarà necessario quindi vedere quello che succede sugli altri campi e quello che succede nella AL central ci riguaerda più da vicino. Si propongono due scenari.

Scenario 1: I Tigers tengono a bada i Guardians e vincono l’AL Central
Anche se tutto lascia prevedere che i Guardians riescano a fare la loro parte e vincere la division potrebbe entrare in gioco la legge di Murphy. Le serie positive finiscono. È molto difficile mantenere un ritmo serrato a fine stagione. Questo è probabilmente lo scenario migliore per i Red Sox, dato che detengono il tie break sia contro i Guardians che contro gli Astros, avendo vinto le rispettive serie stagionali. Avendo una vittoria in più di entrambe significa che, per poterli eliminare, occorre che ENTRAMBE vincano 2 partite in più di Boston. Per esempio se i Red Sox finiscono 3-3 (uno scenario molto plausibile), sia i Guardians che gli Astros dovrebbero stabilire un record di 5-1 per eliminare i Red Sox. 

Scenario 2: I Guardians prendono l’AL Central
A questo punto i Tigers sono una contendente per la Wild Card insieme ai Red Sox e agli Astros. Boston e Detroit condividono lo stesso identico record, con 85 vittorie, ma in questo scenario i Tigers hanno il vantaggio del tie break sui Red Sox e giocheranno le ultime 3 partite dell’anno al Fenway Park. Questa potrebbe essere una serie playoff anticipata. Se così fosse, i Red Sox non avrebbero a disposizione i loro tre migliori partenti, dato che giocheranno tutti nella serie contro i Blue Jays. Forse il solo Giolito potrebbe eventualmente lanciare nella partita di domenica con 4 giorni di riposo, se fosse necessario.

Ma è inutile guardare così avanti. C’è poco da fare tabelle, pronostici o divinazioni, le cose spesso vanno in un modo che nessuno ha previsto. L’unica è sedersi in poltrona e guardare quello che accade, perché, come dice sempre Faso, il meraviglioso gioco del baseball sarà sicuramente emozionante.

Se a leggermi ci fosse un neofita consiglierei di concentrarsi sui pitching duel. Il baseball non lo si si può apprezzare se non si capisce quanto sia difficile:

  1. lanciare una palla ad un bersaglio dalle dimensioni paragonabili a un foglio A3, posto a 18,44 metri di distanza
  2. usare una mazza per colpire efficacemente una pallina dal diametro di 7,5 cm, che ti viene addosso a velocità che possono raggiungere i 160 Km/h.

Se invece si riesce ad apprezzare questi gesti tecnici tutto diventerà estremamente divertente, indipendentemente da chi vince, sempre che, beninteso, non indossino pigiamini a righe.

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6 thoughts on “Altri sei giorni di sofferenza

  1. Per me i ragazzi vanno ringraziati a prescindere da come andrà a finire. E’ stata una stagione durissima e pensare che siamo ancora in corsa per la post season è incredibile.
    Se ci pensate, del progetto inziale non ha funzionato quasi nulla.
    La rotazione si è presto sciolta, con Houck infortunato e Buehler che non ha mai inciso. Soluzioni alternative come Fitts, Newcomb, Criswell e Dobbins non hanno funzionato al punto da dover rischiare nel finale i giovani Harrison, Early e Tolle.
    Il catcher doveva essere Wong, ma poi ci siamo accorti che in attacco non era presentabile e abbiamo dovuto buttare Narvaez nella mischia.
    In 2B Campbell doveva essere la soluzione, ma il 20 giugno lo avevamo già rispedito in triplo A.
    E poi c’è stata la posizione del DH, che dopo il turbolento addio di Devers è toccata praticamente a chiunque sapesse reggere una mazza (Eaton, Yoshida, Refschneider e altri).
    In un’azienda normale il management sarebbe già in discussione, ma questo è il meraviglioso mondo di John Henry

    • Concordo con te, ho guardato almeno una cinquantina di partite e spesso mi sono divertito, purtroppo troppi infortuni e troppi errori difensivi, spesso ci hanno tagliato le gambe. Non so come andranno le prossime sei partite, comunque forza Red Sox

  2. Partita fondamentale, una buona risposta !! Avanti ancora mentre gli astros perdono … !!!
    GoSox !!!!

  3. Non so se amarli o odiarli.
    Story che finora è stato incredibile in difesa ha commesso 4 errori in 2 partite, oltretutto banali. 18 in stagione.
    Lowe in gara 3 con Tampa l’avrei preso a testate e ieri ha azzeccato i due RBI fondamentali.
    Yoshida sembra essersi ricordato come si batte, o forse i lanciatori gli colpiscono la mazza. Fino a la settimana scorsa gli avrei comprato personalmente il biglietto per il sol levante.
    Bregman decisivo fino ad agosto da 30 partite non la scheggia (.217), con due miseri fuoricampo. Mi piace tantissimo ma è il momento di trascinare e mi sembra che in difesa la palla scotta anche a lui.
    I gregari Refsnyder, Gonzalez, Eaton, Sogard, Hamilton li dovresti buttare in campo per alternare i titolari e finiscono per essere sempre in 3/4 contemporaneamente in campo.
    Duran e Rafaela ancora molto altalenanti ma hanno un bel potenziale, magari se Duran smettesse di girare quelle cazzo di palle veloci alte con due strike…
    Abreu e Narvaez stanno facendo bene considerando l’inesperienza, in prospettiva futura li vedo molto bene,
    Wong…povero Wong…quando lo vedo nel box penso a quanto sia strano questo sport…
    Il monte in generale non lo vedo male, subiamo punti ma se in attacco non dimostri che li recuperi e in difesa ci sono errori è evidente che poi ogni singolo uomo in base è un punto che non puoi permetterti.
    In definitiva, la stagione è sopra l’aspettativa per i nomi che abbiamo e per gli infortuni subiti ma abbiamo anche perso delle partite dove è mancata un pò di “cazzimma”…

  4. Ognuno stempera la tensione come può… io non ho trovato maniera migliore che fantasticare sui giovani lanciatori; pura proiezione che mi fa saltare l’ansia delle prossime 5 partite. È una proiezione che mi par rosea: Bello, Dobbins, Fitts, Early, Tolle, Harrison … senza dimenticare che Crochet che par un veterano ha la stessa età di Bello, Dobbins e Fitts, inoltre Houck e Crawford sono solo un po’ più vecchi … vabbè poi all’una smetto di fantasticare

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