Il cuore conta

Partite come gara-3 con gli Yanks avrebbero meritato un pezzo scritto immediatamente purtroppo non posso che buttar giù qualcosa quando sono già le 21, ovvero quando siamo più vicini all’inizio della serie con Tampa che alla fine di quella coi pigiamini. Fatto sta che troviamo nuovi modi per vincere, sistemi che non pensavamo nemmeno esistessero, stiamo veramente facendo il massimo dello stra-massimo, ditemi se non è un concetto ai confini della realtà vincere un extra inning game facendo lanciare Britton e Beato quando conta. A marzo allo spring training tutti ovviamente parlavamo di Pedro Beato … vero ? Come no.

Cosa posso dire di una partita dove mettiamo come partente uno che in carriera aveva un bel 0-5 contro gli Yankees ed una media ERA oltre il 7 ? Ci troviamo sotto senza neanche accorgercene anche perchè assistere in seconda sembrava essere diventata un’impresa difficile e, casomai ce lo fossimo scordati, abbiamo un bullpen con parecchi giocatori che mai si sarebbe pensato di vedere a Boston. Come sia andata la avete vista tutti : i gemelli boscaioli (ovvero Napoli e Gomes) hanno ammaccato qualche carrozzeria delle automobili parcheggiate dietro il Green Monster, si sono viste tante altre belle cose come il “push bunt” di Iglesias di una perfidia unica, perfido perchè giocato sulla mobilità rivedibile, se così possiamo dire, di CC Sabathia. Per arrivare così ai miracolosi inning del duo B & B (Britton & Beato) e finito il tutto con la scena qui sotto

Jamme jamme jamme jà

Jamme jamme jamme jà

Insomma …. fanno 60 vittorie su 100 partite e con questa fanno 20 serie vinte, esattamente quante ne vincemmo in tutto l’anno di disgrazia 2012; quindi tutto bene ? Niente nuvole all’orizzonte ? Mica tanto perchè alcune cose storte le si trovano eccome ed ovviamente mi riferisco alla situazione infortuni e simili. Anzitutto Bailey che addirittura starà lontano dai campi almeno per 12 mesi, quindi possiamo considerare andata a putt… anche la stagione 2014. Poi c’è la questioncina Lester : allora … ricapitoliamo … ultimo match del nostro mancino il 13 luglio, avrebbe dovuto lanciare ieri, cioè con un riposo di 8 (O – T – T – O) giorni, è stato preferito Dempster con le cifre devastanti di cui sopra  per dargli altre due giornate di relax. Scusate ma questa cosa vi pare credibile ? Se Lester ha problemi non sono certo il giorno di riposo n.9 e n.10 che possono dargli sollievo, se invece è una decisione che non nasconde qualcosa allora fatemelo dire : è una cavolata enorme, c’è andata bene perchè Dempster ha retto ma resta una cavolata fatta e finita.

La squadra sta lottando ai massimi e meriterebbe un paio di cose : una è un aiuto sotto forma di qualche acquisto, i nomi che girano sono Peavy e Garza qualora si cercasse un partente (io continuo a crederci poco) oppure Cishek, K-Rod, Addison Reed ed altri cercando tra i rilievi, credo comunque sia chiaro a tutti che così non si potrà andare avanti all’infinito e che servono i rinforzi, sperando non si rompano l’indomani dell’arrivo in Massachusetts.

Dicevo che erano due le cose che i Sox si meriterebbero ed ammetto che la seconda comporta un discorso un po’ str…. . I Sox stanno combattendo con cuore ed orgoglio come raramente visto in passato, meriterebbero che tutti si comportassero così. Mi sia concesso di avere dubbi su un giocatore e sto parlando di Clay Buchholz. Le ultime ci dicono che Clay visiterà un noto luminare per avere un secondo consulto più che altro per chiarirgli la mente, per tranquillizzarlo. No … non ci siamo. I casi son due : o Buchholz ha DAVVERO un problema serio ed allora si opera oppure accetta di lanciare anche con qualche “discomfort”. Mentre gente come Victorino continua a giocare ed avrete visto anche voi che venerdì sera era zoppo, Buchholz ha bisogno di qualcuno che gli inculchi nello spirito che può salire sul monte. Chiaro che tutti non possono essere dei guerrieri, lo stampino che ha prodotto Varitek e Schilling non è facilmente reperibile, però fatemi dire una cosa : ho visto centinaia di partite e per un decennio ho avuto il piacere di raccontare sulle onde FM le gesta della mia amata Fortitudo, se per ogni volta che ho visto giocatori al Gianni Falchi scendere in campo nonostante un “discomfort”  io avessi incassato cinque euro a quest’ora potrei girare in Lamborghini. Ho visto gente che aveva passato la giornata lavorando in officina o accomodando caldaie arrivare la sera al campo e cercare di fare del suo meglio nonostante acciacchi veramente dolorosi. So anch’io che in America il contesto è completamente diverso, a Buchholz si chiede solo una cosa : se davvero ha problemi si agisca come richiesto, se invece sono tutte seghe mentali allora scenda in campo e faccia quello che può, se non riesce a fare 100 lanci ne faccia 80, se sporca un po’ le sue cifre se ne faccia una ragione, ma sia chiara una cosa : a Boston piacciono i soldati da trincea e come nostra icona più riverita abbiamo un calzino insanguinato, se Buchholz non è questo tipo di personaggio può levare il disturbo e portare le sue cifre eccellenti altrove … chissà che in cambio non arrivi qualcosa di buono.

Comunque nonostante tutto teniamo botta all’inizio di una settimana da brividi con 7 partite contro i cacciatori che cercano di acchiappare la lepre bostoniani, Rays e Orioles sono in uno stato di forma meraviglioso,  appelliamoci al cuore perchè il cuore conta … cavolo se conta.

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Giochi di prestigio

Quattro orette di sonno sono abbastanza per riordinare un po’ le idee e per fare il punto della situazione dopo il ritorno dei Sox all’agone.

Come dicevo nel titolo sembriamo impegnati in un gioco di prestigio : facciamo sparire giocatori e li trasformiamo in vittorie, il mago Silvan convertiva fazzoletti in conigli, i nostri Sox sono impegnati in magie decisamente più difficili. In molti sapranno già della tegola che ha colpito il bullpen con Andrew Bailey che al 99% dovrà subire un intervento che gli chiuderà la stagione in anticipo. Faccio notare a chi non l’avesse percepito la scientificità della “maledizione di Papelbon” nel colpire i suoi eredi : ovviamente Bailey si ferma proprio quando aveva dato bei segnali di ripresa, quando aveva per la prima volta mostrato di poter essere un pezzo importante del bullpen. In tanti stanotte analizzano i nomi in nostro possesso : in questo weekend il bullpen consta di Uehara, Breslow, Tazawa, Thornton più in un po’ di uomini inesperti tipo De LaTorre o simili che vanno avanti ed indietro da Pawtucket.

Ovviamente non può durare così : già Cherington si stava muovendo per portare a casa qualcun’altro oltre a Thornton, la necessità da ieri è aumentata, la strada rimane quella di portare dei setup, credo irrealistico pensare di portare a casa dei partenti di vaglia e se devono venire delle mezze figure faremo con quello che abbiamo e dite incrociate sperando che Buchholz dia qualche segno di vita. Prendere un closer da qualche squadra che smobilita come Cishek da Miami o K-Rod da Milwaukee mi lascia dubbioso; pensate questo : Cishek viene da una squadra che gioca davanti a parenti, moglie e fidanzate, come reagirebbe a Boston dove per una blown save finisci davanti ai giudici del Processo di Norimberga ? Non lo so …. per me cercare setup rimane l’unica via.

Detto che Victorino doveva essere sano (contratto triennale) ed invece è rotto ed invece quello che doveva essere rotto non ne perde una, contratto annuale a Napoli (do you remember ? ), merita però assolutamente parlare delle cose belle emerse dalla partita di stanotte, in primis un’altra partita molto buona di Doubront che ha raggiunto negli ultimi due mesi un alto standard di rendimento : nelle ultime 12 partite viaggia ad un 2,50 di ERA, recuperata la forma dopo aver passato un inverno a frequentare i “peggiori bar di Caracas”, Doubront s’è guadagnato rispetto, ancora di più se lo guadagnerà se il prossimo inverno si dimostrerà un po’ più professionale. Ieri il pitching coach Nieves l’ha definito un “giovane” Pettitte e Pettitte molto carinamente ha detto che la definizione gli piace, per raggiungere il vecchio Andy mancano solo 232 vittorie, la strada è lunga ma sai mai che …

Per gli uomini in campo dato che incensare Pedey e Big Papi ormai è inutile, anche ieri due doppi per il lider maximo, volevo parlare un po’ del boscaiolo Johnny Gomes che a ben guardare in soli 178 turni del box sta comunque dando un bel apporto, con ieri sera fanno 7 HR e 24 RBI, aggiunto in difesa appare comunque a suo agio a giocare con flipper del Green Monster. Considerando la salute cagionevole di Victorino, Gomes avrà tante presenze nel box alternandosi semmai a Carp. I malanni di Shane pesano, perchè ripeto che lui è il nostro metronomo, ma se non altro abbiamo delle possibilità di rimpiazzo che non abbiamo invece al momento per ciò che concerne la carenza di uomini del bullpen.

La chiosa finale la dedico all’uomo della foto qui sotto

Derek Lowe : uno dei grandi

Derek Lowe : uno dei grandi

Derek Lowe si ritira ufficialmente, sono passati ormai 9 anni dalla sua ultima partita giocata coi Sox ed è proprio in quella partita che è stata ripresa questa foto; ha vinto gara-7 nel Bronx nel 2004, anche escludendo le sue 70 vittorie e 85 salvezze con noi, basta quella partita per meritare un monumento equestre. Un bel personaggio, bella presenza nel dug-out, mai ombroso, un altro degli Immortali che appende gli spikes al chiodo, quando ripenso a quell’autunno mi scende la lacrimuccia : ho già capito cosa capiterà ora, riguarderò “Four Days in October”

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Ciambella senza il buco

Termina l’ultima serie prima della pausa per l’All Star game e Oakland si mostra quella squadra tosta che ci aspettavamo e sconfigge i nostri in due match, peccato perchè vincerne due al vecchio Coliseum di Oakland sarebbe stata proprio quel buco nella ciambella che c’avrebbe permesso di mandare in archivio la lunga trasferta ad Ovest con un bilancio vincente rispendendo meglio all’offensiva lanciata da Tampa che ha sfruttato benissimo il calendario favorevole per accorciare le distanze.  Il 5-5 all’Ovest resta comunque un buon risultato, la squadra ha dimostrato di esserci anche quando le condizioni possono essere sfavorevoli, rimontandone un paio veramente complicate e mostrando comunque di essere un osso durissimo da rosicchiare.

L’ultima sfida prima del break è un po’ il simbolo di cosa intendo nel capoverso precedente : ditemi chi sano di mente avrebbe scommesso qualcosa sui Sox in un match dove i nostri presentavano un debuttante che due mesi fa era ancora in Doppio A opposto ad un pitcher che quest’anno ha già vinto 12 partite e che sembra tornato ai suoi vecchi splendori. Il match invece è andato in tutt’altra direzione, è proprio mancato pochissimo per far diventare Workman il nuovo capitolo del libro degli Eroi Inaspettati. E’ bastata una maledetta pallina sul conto pieno lasciata troppo centrale per far pareggiare col minimo sforzo gli A’s in un match dove stavano sacramentando come non mai, davvero un peccato perchè sarebbe stata davvero una bella ciliegina sulla torta di questa prima metà di stagione, qualche occasione sprecata di troppo e un brutto rilievo del neo-arrivato Thornton hanno poi mandato la partita verso la sponda giallo-verde.

Bene comunque la prova di Workman che potrebbe restare in formazione anche alla ripartenza del campionato perchè continuerà a servirci un quinto partente oltre a Lackey, Doubront, Lester e Dempster. Già … ma noi un altro partente lo avremmo, anzi fino a 40 giorni fa era assolutamente l’ace of staff e serissimo candidato al Cy Young Award, peccato che sia sparito dagli onori del mondo; cari amici …. sarete contenti (poco) di sapere che la data del rientro di Buchholz ha subito l’ennesimo rinvio, la sessione di bullpen andata in scena ieri non sarebbe finita benissimo, considerando che vista la lunga assenza, serviranno almeno due o tre partite nelle Minors per riprendere il tono, il ritorno di Buchholz ben che vada lo avremo all’inizio d’agosto. Purtroppo sembra di essre tornati al 2011 quando un infortunio definito leggero in principio chiuse la stagione di Clay a metà giugno (altro sinistro precedente). Buchholz è veramente forte, ma fragile come cristallo. Onestamente data questa sua caratteristica confesso che se capitasse una trade con lui come soggetto non mi opporrei, avere una Ferrari spesso ferma in officina serve a poco, meglio un’onesta berlina sempre funzionante.

Due parole sul Futures Game andato in onda ieri nel Queens come antipasto della sfida dei grandi visto che c’era qualcuno dei nostri. Ottimo Bogaerts 2/3 + 1 BB con Aaron Boone che lo incensava ogni minuto, anche Cecchini bene con 1/2 con 1 RBI, male invece Ranaudo che non è riuscito a completare l’inning previsto, ha subito un 2-run HR apocalittico con la palla sul secondo anello dello stadio ed ha anche mostrato problemi di controllo. Comunque bella vetrina questa e legittime speranze per il futuro, faccio davvero fatica ad immaginare che Bogaerts non sia in formazione l’anno prossimo e già a settembre, con l’espansione del roster a 40, potrà dare un contributo legittimo.

Fatto sta che chiude così la prima metà della stagione coi Sox che restano in vetta a tutta l’American League; queste ultime due sconfitte nulla tolgono all’eccezionale percorso svolto dai nostri, fossimo ora a fine anno vedreste quanti premi arriverebbero, ditemi per esempio chi ad oggi merita più di Farrell il titolo di “manager of the year”. Solo quattro giorni di relax poi di nuovo con la scimitarra in bocca, Yankees e Tampa per iniziare, una leadership da mantenere continuando a lottare come belve, come fatto fino ad ora.

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Due m____i grossi così

Mai mi sarei aspettato di dover criptare un titolo, ma d’altra parte se lo scrivo in toto potrei prendermi una reprimenda da parte di qualcuno visto che il blog può essere letto anche dai minori; potevo usare sinonimi come  attributi maschili, ma non avrebbe reso bene l’idea, è molto più bello questo titolo se dico due m….i grossi così … insomma quelle due cose che stanno lì sotto, delle quali i Red Sox sono forniti in gran quantità; potete anche giocare a Passaparola se lo volete, anche se tra il vostro blogger e Paola Barale c’è una certa differenza.

Insomma, i Red Sox non sono certo la squadra perfetta, l’utopia, anche se poi mi chiedo se esiste l’utopia che oltretutto è un concetto che porta sf… visto che chi la scrisse ci rimise poi la testa (Tommaso Moro); quindi il nostro amato team ha dei difetti, il monte a volte non è saldissimo, qualche giocatore di troppo “injury prone”, manca un po’ di potenza di battuta; ok … tutto vero … tutto condivisibile, però ormai mi sembra acclarato che questa squadra possiede quei due cosi lì, grossi come mongolfiere  e ne fa ampio uso in parecchie partite.

Nel pezzo precedente chiedevo resistenza … alla faccia della resistenza !!! Delle tre vittorie a Seattle ce ne sono due che appartengono alla categoria “bambini coi baffi”, partite ribaltate in maniera quasi incredibile quando il partente fa pena e non sai bene a che santo appellarti, poi però cosa accade ? Accade che il clima che s’è creato in squadra riesce a trascinare anche giocatori men che mediocri (Holt e Wright tanto per essere chiari) e lì fa diventare comunque importanti se non decisivi. Che cosa splendida !!! E’ l’esempio classico della squadra come valore maggiore della somma dei talenti.

Alcune cose sparse in più che vorrei aggiungere : 1) il mio vocabolario non contempla parole che possano esprimere la grandezza di Ortiz. 2) con Pedroia in seconda credo che potrei giocare interbase anch’io e resterebbe comunque una bella keystone. 3) Uehara se impiegato con giudizio, ad esempio non tre serate di seguito come successo recentemente, può comunque tapparci bene il ruolo di closer. 4) Nota negativa : Victorino mi pare visibilmente claudicante quando corre, speriamo bene perchè ripeto che l’hawaiiano sosia dell’attore Ken Watanabe (il capo dei samurai nel film con Cruise) è l’uomo perfetto per dare il ritmo al nostro attacco.

Basta così per oggi, restiamo avanti con un certo vantaggio, nonostante i Rays che sono in striscia positiva grazie anche ad un calendario agevole in queste settimane. Come diceva Eduardo “gli esami non finiscono mai” e dopo aver passato Seattle all’orizzonte c’è il Beane team che gioca talmente bene da sembrare quasi un Dream team. Io non so più cosa chiedere ai Red Sox, se penso come eravamo messi dieci mesi fa arrivo a credere che questo è uno dei più grossi capovolgimenti di fronte che mai abbia visto. Come molti di voi sono andato a nanna alle due di notte, e alle sei e mezza è suonata la sveglia per andare in ufficio, ma vedere i Sox ora ti scarica tanta di quella adrenalina che rischio di dormire tra tre giorni. Sono in estasi … e spero di restarci ancora. Statemi bene

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E’ il momento di resistere

Mi sa proprio che sia arrivato il momento nella stagione in cui, prima di tutto, bisogna raggruppare il nostro esercito, farsi forza nella trincea e resistere a quello che il nemico ci manda contro, perchè parecchie cose stanno andando storte ed al momento di rinforzi all’orizzonte non se ne vedono.

La partita di stanotte è il simbolo delle nostre difficoltà attuali, i partenti lanciano in una maniera “anti-economica” per quello che concerne il conteggio del lanci e nel bullpen abbiamo rimasto seconde o terze scelte; purtroppo anche John Lester non ha ripetuto le ultime due buone partite precedenti e s’è trovato a fine quarto con già 94 lanci nel braccio, la partita era ancora in bilico in quel momento ma forse lo score era la cosa meno importante da analizzare perchè un pitcher che ti tiene cinque riprese comporta l’utilizzo anticipato del bullpen e mettere in campo un Alex Wilson quando il match è ancora giocabile o De La Torre subito dopo non è che siano degli ingressi che ti possano portare lontano.

Il problema non è in se per se l’ingresso dei due pitcher suddetti, il problema è che al momento non abbiamo nulla di meglio da impiegare come middle reliever, purtroppo l’infortunio di Miller s’è confermato grave come era sembrato ai più immediatamente, il buon Andrew dovrà operarsi e se ne riparlerà per l’anno prossimo allo spring training in Florida, con Morales del quale non si sanno più notizie, con Uehara impiegato o sovra-impiegato come closer rimane davvero poco o nulla per condurre gli inning dal sesto in poi e la cosa sta diventando un problema pressante.

Veramente bisogna resistere, resistere, resistere in queste 6 partite che mancano nel giro a ovest, cercando di salvare il salvabile e sperando che poi il break sia veramente salutifico, voglio anche credere che gli infortuni ai giocatori in campo non siano seri, Victorino ha l’ennesimo malanno, Ellsbury è classificato come day-to-day; volendo essere cattivi anche Drew doveva stare a casa per un paio di partite e Buchholz doveva tornare in fretta, spero soprattutto che con Ellsbury si agisca tempestivamente, nel senso che se l’assenza dovesse essere anche solo di 4 o 5 partite occorre immediatamente richiamare Jackie Bradley perchè il buon Daniel Nava fa tenerezza difendendo in mezzo, un esterno destro lo puoi improvvisare, un esterno sinistro pure, con l’esterno centro non puoi invece improvvisare un bel nulla.

Insomma … non possiamo che rinnovare l’SOS verso Mr.Cherington, serve aiuto, non servono invece dichiarazioni come quelle fatte nella giornata di ieri, di “non bisogna lasciarsi prendere dalla fretta” o di “bisogna valutare bene le cose” non sappiamo proprio che farcene, ricordano molto le dichiarazioni dello staff Ferrari dopo le recenti performances, gradiremmo risultati differenti rispetti a quelli della Rossa di Maranello.

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Ritorno in trincea

Il mio eccellente weekend gastronomico-jazzistico in quel di Lucca (città sempre spettacolosa e che non gode del credito che merita) è finito e sono pronto a rituffarmi in trincea, mi capita di commentare il tutto dopo una sconfitta dal sapore quasi “valentiniano”, un deja-vu sgradevole del 2012, in 162 partite ci può stare anche questo, anzi sono quasi curioso di scoprire stanotte o diciamo pure domani, quale sarà la reazione del team allo schiaffo subito dagli angioletti di Anaheim.

Se non altro la sconfitta dovrebbe aver sancito una volta per tutte quali siano le necessità dei Red Sox nel mercato prossimo venturo : prima di tutto un rilievo, poi un rilievo e semmai anche … un rilievo e per rompere un po’ la monotonia un rinforzo in terza base se proprio ci dovesse scappare. Qualche nome comincia a circolare, Ken Rosenthal di Fox (l’uomo coi papillon più stravaganti nella storia dell’eleganza maschile) ha fatto quello di Matt Thornton veterano da una vita a Chicago sponda South Side, potrebbe anche andarci bene; tra parentesi la squadra cara al Presidente Obama dovrebbe mettere in piedi una svendita degna di un “fuori tutto” da outlet, un pesciolino pregiato nel bullpen sarebbe Jesse Crain facendo semmai dei begli esami clinici visto che è in lista infortunati. Insomma qui bisognerà essere molto decisi e sarebbe ora anche di provare di concretizzare qualcosa visto che rischiamo di aver perso per un po’ Andrew Miller dato che c’è la paura che possa addirittura aver subito una frattura. Non possiamo mandare tutti su un’isola come vorrebbe l’utente 2five34 (non c’è Cellino o Zamparini a comandare nei Sox) ma comunque abbiamo necessità di rinforzi corposi.

Più difficile dire cosa fare con la terza, non aspettiamoci decine di nominativi da cui selezionare il nostro rinforzo, il tanto dibattuto Michael Young rischia davvero di essere l’unico prendibile, ne vale la pena ? Non lo so … anzitutto sarebbe bene sapere se Drew sta bene e poi bisognerebbe prendere in considerazione se ridare fiducia a Middlebrooks, se a questi quesiti la risposta fosse NO allora non possiamo certo pensare di andare avanti con Holt e Snyder; per la cronaca Middle in triplo sta andando bene anche se il triplo è una cosa e le Majors sono altro, per non farci mancare nulla sembra che Victorino sia di nuovo fermo con degli altri problemi fisici, giocatore di una consistenza unica, ma fragile … decisamente troppo fragile, uno stillicidio così per i prossimi due anni e mezzo ? Aiuto !!! Ma mettere anche un esterno nella lista della spesa mi pare decisamente troppo.

Due parole sull’All Star Game perchè ci sono stati un po’ di musi lunghi sul fatto che solo tre dei Sox sono stati selezionati, tra quelli immusoniti non ci sono io perchè anzitutto considero una cosa inutile l’All Star Game che necessiterebbe di un robusto make-up. Il decidere il fattore campo delle World Series in una esibizione di luglio m’è sempre sembrata una cosa cervellotica degna di qualche dirigente italiano di baseball ed anche sulle selezioni, senza guardare a casa nostra, c’è tanto da dire. Sentite questa : spiegatemi come è possibile che gli Oakland A’s, che stanno dando spettacolo da due anni, abbiano solo un giocatore selezionato e per di più come rimpiazzo per un infortunato ?  Josh Donaldon per esempio ? 317 di media, 15 HR, 918 di OPS. Che doveva fare per essere chiamato ?

Per il momento è tutto : partita tosta stasera ma bella da vedere proprio per saggiare la reazione dei nostri dopo la scoppola e partita da vincere perchè poi le prime due a Seattle potrebbero essere dure da digerire con King Felix ed Iwakuma a lanciare. E tenersi questo bel vantaggio in classifica sarebbe così bello …

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Un altro eroe imprevisto

Alzi la mano chi prima della scorsa settimana sapeva che esisteva Brandon Snyder, siate onesti e non barate, non venitemi a raccontare balle, fino a pochi giorni fa era uno dei tanti giocatori con la valigia, una vita passata nelle Minors e pochissime presenze in Grande Lega, un po’ come Crash Davis, il personaggio interpretato da Kevin Costner in Bull Durham, mille racconti di trasferte in pullman e di pasti veloci mangiati dove capita, niente aerei privati ed altre amenità simili. Da ieri sera però anche Brandon Snyder s’è guadagnato un pezzettino del cuore del Fenway risolvendo la partita con un solo swing e dimostrando, una volta di più, l’incredibile ampiezza del sottobosco del baseball americano, dove abbondano i Nava e gli Snyder che attendono solo di poter avere una chance.

Restando però al vertice non possiamo solo accontentarci dei giocatori di seconda fascia, ci servono anche i titolari consolidati ed al momento nel abbiamo due di meno di quelli che dovremo avere; secondo le più consolidate abitudini gli infortuni di Buchholz e Drew stanno diventando la consueta sequenza di ritorni rinviati, per Drew che doveva avere uno stop di un paio di partite siamo al “non se parla di avercelo per le partite coi Padres”, per Buchholz andiamo a dopo l’All Star Game se non avrà ricadute, specie la questione Buchholz mi lascia molto preoccupato, perchè un giocatore del genere con chi lo sostituisci ? Abbiamo visto che assi al mercato di luglio ce ne sono pochissimi e quei pochissimi costano caro. Speriamo che Clay si rimetta in sesto, certo che mi sembra ormai conclamato che stiamo parlando di un giocatore con una fragilità preoccupante.

E’ restato sotto-traccia fino ad ora ma sta cominciando ad emergere il calo di prestazioni di Napoli, nell’ultimo mese ha battuto un extra-base in tutto ed ha subito un numero enorme di strikeout, purtroppo la cosa ha una duplice valenza negativa, perchè col calo del paisà viene meno anche quell’effetto di protezione di Ortiz di cui abbiamo goduto nei primi mesi, faccio notare che Big Papi ha dichiarato che l’acquisto di un “big bat boy” sarebbe molto gradito da lui. Non credo ci siano molte possibilità di soddisfarlo ma la cosa denota una preoccupazione che può essere anche condivisa.

Comunque il tempo passa ed i Sox restano avanti a tutti, c’è persino un “vecchio amico” che è stato richiamato in tutta fretta per poter dare una mano ai cacciatori della lepre bostoniana, sto parlando di A-Rod che è riemerso dal sarcofago ed ha cominciato il cammino che dovrebbe portarlo immediatamente dopo l’All Star Game a debuttare per questo 2013; ovviamente avete notato quale sarà la prima partita dei Sox post-partita delle stelle ?

Un saluto a tutti, è possibile che per qualche giorno non ci siano aggiornamenti sul blog, prima una trasferta di lavoro e poi un paio di giorni a Lucca per godere dell’immensa bravura di Diana Krall, insomma non si vive di solo baseball … però non abbandonatemi

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Oh Canada …

Per chi non lo sapesse “Oh Canada” è l’inno nazionale canadese ed oggi (1 luglio) è la festa nazionale della grande nazione della foglia d’acero. Destinazione splendida, che ebbi la fortuna di visitare in lungo e in largo un po’ di anni fa, se devo pensare ad una nazione civile tra tutte penso proprio al Canada, è il luogo dove nacque il mio idolo indiscusso Gilles Villeneuve ed è uno di quei posti dove un italiano non è mai straniero, anche perchè (mi sia permessa la frecciata) esattamente come in Italia il baseball è uno sport che viene capito il giusto.

Come già scritto ieri nella message board della partita domenicale ho visto solo il finale e la sintesina di MLB.TV, quindi giocoforza il mio pensiero su questa serie è un po’ “monco” , ma alcune cose penso lo stesso di poterle dire : per esempio mi sovviene che Toronto ha fatto una robusta iniezione di giocatori seppur forti dai Marlins 2012, squadra che fu da tutti ritenuta un flop, i Sox invece hanno puntato su protagonisti più nascosti del “ballgame” , quale delle due politiche abbia pagato di più fino ad ora mi pare chiaro, la morale sembra proprio che le squadre costruite cercando di “saltare” la fase di una ordinata costruzione del team sono destinate a fallire. Un po’ di esempi : Sox ’11, Dodgers ’12 e ’13, Angels ’12 e ’13 e Jays ’13.

Restando più sullo specifico di casa nostra, il 3-1 è un grandissimo risultato perchè frena gli ardori dei Jays convinti di venire a saccheggiare il Fenway dopo la striscia di vittorie e non s’erano mai visti tanti tifosi canadesi nella nostra venerabile casa, un po’ perchè quest’anno i biglietti ci sono ed un po’ perchè convinti di spaccare il mondo con le loro superstar. La partita c’ha detto però che servono anche i manovali, guardate cosa ha combinato Thole bucando una pallina che prendono anche allievi e cadetti e comparate il tutto con quello che sta facendo Mike Carp.

Il passo successivo per migliorare la classifica è un altro : che io la smetta di tirarmele addosso. Cosa avevo detto ? Con Uehara forse abbiamo il closer ? Detto e fatto … blown save e partita rimessa in gioco. Occhio però a tirare troppo nel collo a Koji ripeto e visto che ormai sono vecchio ed i vecchi dicono sempre le solite cose ne voglio dire un’altra già detta: non c’è nessun motivo di prendersi dei rischi inutili ed ovviamente mi sto riferendo alle giocate naif in gara-3 sabato, sappiamo di non avere molta potenza ma Butterfield sulla prima e direi Salty sulla seconda (non ho la certezza che la partenza verso casa del catcher sia tutta opera sua) hanno tentato acrobazie degne del Barone Rosso e specie la leggiadria di Salty nella corsa lo candida di diritto nel club degli “ippopotami volanti” che lanciammo nel blog qualche tempo fa.

Insomma … tre mesi andati ed altri tre mancano, la classifica comincia forse a dare qualche verdetto, per esempio la sweep degli O’s sugli Yankees è un bel messaggio forte che gli arancioni sono durissimi da digerire e che nel Bronx sarebbe ora di ripensare un po’ a ricostruire un ciclo, leggo che Cano sarà una firma molto difficile perchè le distanze tra domanda ed offerta è grande e dovessero rinunciare al volto della franchigia sarebbe tutto più complicato. I Rays continuano a farmi paura, nonostante sia un’altra squadra costruita secondo calcoli che non sono i miei, lanciano bene ma in attacco valgono poco, se Wil Myers fosse il crack “atteso” allora un po’ di roba cambia, viceversa se non crescono un po’ col bastone faccio fatica a vederli “da corsa”. Sui Blue Jays resto dell’idea esposta all’inizio, se non fanno i playoffs da 20 anni un motivo ci sarà, squadra costruita volendo saltare un passaggio, un po’ come quelli che fanno 2 anni in uno da privatista cercando di recuperare bocciature precedenti, spesso costoro vengono poi “segati” senza pietà all’esame di maturità … come sta capitando ai Jays.

Ma di questi primi tre mesi c’è una cosa più importante ancora da dire : che i Sox sono tornati in ballo … e tutto il resto non conta.

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Nel mezzo del cammin di nostra vita

Siamo a metà stagione, il Sommo Poeta a metà del cammino scelse di entrare in una selva oscura, i Sox invece a metà del cammino sembrano illuminati dalla luce, nel consueto “up & down” di forma tipico di una stagione di 162 partite questo direi che decisamente è un momento positivo, l’attacco s’è messo a girare con un alto regime di giri ed anche il monte, sebbene parecchio sollecitato, regge il colpo anche in una situazione dove il nostro asso di briscola è fermo ai box.

Il simbolo di questo bel momento è il volto sorridente di Koji Uehara, diciamolo piano … anzi pianissimo … volete dirmi che abbiamo un closer ? Shhhhh … Silenzio … ricordiamoci della maledizione di Jonathan Papelbon, stiamo sotto traccia sennò potrà capitare qualcosa al nippo. Scherzi a parte, contenti della cosa, ma vediamo di non tirarlo per il collo, s’era detto che sarebbe stato impiegato con una certa parsimonia visto un passato che sappiamo tutti abbastanza complicato dal lato infortuni; come non detto, Koji è stato impegnato in tre serate consecutive, meraviglioso che siano state tre presenze da nove uomini in totale e quindi con pochi lanci, però stiamo attenti, non abbiamo necessità di forzare il gioco sotto questo aspetto, sono gli altri che cominciano ad avere una situazione di classifica dove devono rischiare.

Se Uehara è lo zenit del nostro bullpen, il nadir è ovviamente Andrew Bailey che continua a fare danni, l’Attila del bullpen ieri sera è riuscito a mettere insieme la quinta blown save ed il settimo homerun subito in 23 inning, praticamente ogni tre inning che lancia lui becca uno stampone, tanto per dare un’idea Ryan Dempster che sta facendo un’annata con un po’ di luci ed ombre ha un rapporto tra inning ed homerun che è quasi della metà … ed è un partente; riusciamo a metter Bailey in condizione di non nuocere ? Ce la possiamo fare ? In Rhode Island c’è una simpatica cittadina chiamata Pawtucket, molta tranquilla, dove dicono si stia molto bene, si mangia del buon pesce, perchè caro Andrew non ti vai un po’ a godere la vita tranquilla della provincia americana ? Io posso promettere che la prossima volta che qualcuno dei Sox azzarderà una trade con quella vecchia volpe di Billy Beane, io mi recherò a Boston armato di ascia per convincere tutti a mazzate di non cacciarsi in quel vespaio giallo-verde di Oakland, dove credo che ricorrano a strane magie per pompare i giocatori.

Le ottime performances di alcuni giocatori “nuovi” non devono però mettere in seconda fila l’enorme supporto offerto dalla vecchia guardia, Pedroia ed Ortiz restano l’architrave della squadra, io passerò una fetta del weekend votando Pedey tutte le volte che posso per l’All Star Game, se lo meriterebbe, è il prototipo del giocatore completo : attacca, difende in maniera eccelsa, mette leadership … tutto insomma, dopo la fine della carriera di Varitek non abbiamo più un giocatore con la “C” sulla maglia, un candidato io l’avrei.

Due parole per chiudere sui giocatori acciaccati : con Buchholz siamo già a dopo l’All Star Game ed io comincio a non sapere più cosa pensare … pazzesco, Lester invece dovrebbe lanciare normalmente la prossima volta che sarà di turno, Drew è probabile che debba saltarne un paio, aspettatevi di vedere Iglesias interbase e curiosità di vedere come potrà districarsi Snyder in terza.

Speriamo che questi problemi restino abbastanza modesti come lo sono stati fino ad ora, in questa metà del cammino i Sox sono ora il volto tranquillo dello sport bostoniano, coi Celtics che devono rifare da capo la squadra, coi Bruins che hanno perso la Stanley Cup in una maniera … degna di Billy Buckner, coi Patriots squassati dal vedere una delle loro superstar arrestata per omicidio, i Sox offrono divertimento ed eccitazione ancora più gradita perchè imprevista. Vi cito l’attacco del pezzo di Peter Abraham del Globe trovato oggi : If you were at Fenway tonight or watching on television, did you notice the crowd and the level of excitement in the last few innings? The Sox aren’t just a first-place team, they’re a fun one. The passion was evident at the park after a 7-5 victory against the Blue Jays.

Difficile non montarsi la testa … veramente molto ma molto difficile.

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I due estremi

Pensando alle partite di stanotte notavo una cosa : i Sox hanno messo a segno 11 punti senza alcun homerun, i nostri cari amici “pigiamini” hanno segnato quattro punti con quattro solo-homer. Premesso che la cosa farà molto felice il mio mentore baseballistico, grande cultore di un attacco “tecnico” poco basato sulla potenza nuda e cruda, mi domandavo quali chiavi di lettura ricavare da questo fatto.

I fatti dicono che i Sox sono la squadra che ha segnato più punti nell’American League anche con un vantaggio discreto sulla seconda, sebbene siano solo al settimo posto come homeruns. L’attacco quindi sfrutta altre cose per segnare, per esempio le basi rubate, primo posto; è molto paziente nel box dato che è seconda nel numero di basi ottenute e con ciò ottiene anche il risultato di far stancare i pitcher. Un’altra cifra che mi lascia basito : i nostri battitori sono quelli che più di tutti hanno costretto gli avversari ad effettuare più lanci, 1300 lanci in più degli Orioles e 1800 in più degli Yankees (!!!), stiamo parlando di un 10% ed un 15% di differenza ed è un’enormità. Il risultato finale della cosa si racchiude in tre lettere : O – P – S.

Alla fine cosa viene fuori da tutto ciò : che la sabermetrica ha in effetto cambiato un certo approccio ai numeri del baseball. L’OPS, che prima della sabermetrica non esisteva, è certamente la cifra più interessante per avere una sintesi del valore di una squadra/giocatore, tanto è vero che sarebbe bene che apparisse nelle cifre che vengono messe sullo schermo, io cerco di farla a mente la somma tra on base % e slugging, ma con alto rischio di giocarmi i pochi neuroni ancora validi che albergano nel mio cervello, se NESN facesse lo sforzo di metterla a video di default non sarebbe male. E non credo sia un caso che nella classifica dei “lanci visti dai battitori” dietro ai Sox in classifica ci siano gli Oakland Athletics, insomma … i bravi seguaci di Billy Beane che precedono in questa classifica molto utile il capostipite della dinastia.

Qualcuno che mi conosce bene leggendo queste righe penserà che sia impazzito, avendo io un rapporto non buonissimo con la sabermetrica ma purtroppo il mondo evolve ed anch’io dovrò farlo. Dice il saggio : ” bisogna guidare la corrente, non opporsi ad essa” … ma comunque se domani ci fosse un metro di neve saprete il motivo : sarà tutta colpa di questo pezzo.

PS – Ho visto che in parecchi avete discusso della questione Fox Sports in Italia. Attenzione !!! Al momento di certo ovvero di contratti firmati c’è solo un canale che trasmetterà una marea di calcio estero, ma di sport USA neanche l’ombra, tanto è vero che verrà inserito nel pacchetto Sky Calcio non Sky Sport com’era ESPN America. Si dice che verrà aperto un altro canale in lingua originale, forse subito, forse da gennaio con lo sport USA e la cosa è stata riportata anche da organi d’informazione importanti, ma ripeto … al momento le certezze sono ZERO. Lo speriamo tutti … ma al momento l’unico che ha portato qualcosa a casa sono io che se non altro potrò rimettermi davanti al video a cantare “You’ll never walk alone” quando il grande Liverpool scenderà in campo; per rivedere NFL, MLB & Co. dobbiamo ancora soffrire … e semmai provate un po’ di rompere le balle a Sky … chissà che non serva.

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