Celebration

Quando iniziò settembre tirai fuori un titolo ispirato ad un brano meraviglioso della PFM; un utente della message board, chiedo scusa ma non ricordo chi, disse che non sarebbe stato male, se avessimo vinto la division, festeggiare con un altro enorme successo di Mussida, Di Cioccio & Co. : “Celebration”. Io che sono qui per fare quello che dite voi non posso che essere d’accordo e quindi … vai con la musica : https://www.youtube.com/watch?v=esHEPt41Sjc

Un altra notte con poco sonno e molto baseball quindi, non potevo non assistere ad un evento che a marzo faceva perfino fatica ad albergare nei sogni più arditi e sia stramaledetto MLB.TV che ha tagliato prestissimo la diretta. Comunque “worst to first” suona così bene da dire che meriterebbe non una canzone ma un’interno album, vedere il lider maximo dirigere i festeggiamenti mi fa sghignazzare e credo proprio che Big Papi potrebbe avere una carriera da maestro di cerimonie per matrimoni, feste di lauree, etc. etc.

Un altro personaggio di cui mi va di parlare è questo di cui metto una foto tratta da ieri sera, il signore che vedete con l’elmetto è Johnny Gomes, oltre a far capire in quale stato psicologico si trovi uno che raggiunge un traguardo simile, mostra anche uno che ha vinto la division tre volte negli ultimi quattro anni con tre squadre diverse : Cincy 2010, A’s 2012, Sox 2013

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Sarà un caso ? L’esperienza mi insegna che il baseball è uno degli sport dove il caso conta di meno, quindi mi vien da dire che non è per nulla un caso e che un giocatore simile è assai funzionale nella costruzione di un team vincente, Ben Cherington lo capì, io per nulla e difatti accolsi il suo arrivo con degli sbadigli. Ora avete capito perchè Cherington fa il GM ed io faccio un blog, fosse viceversa il blog sarebbe migliore visto che lui ha frequentato college esclusivi ed io l’ITC “Paolini” di Imola, però se io comandassi ai Sox probabilmente farebbero fatica a vincere anche il campionato lussemburghese.

Avrete capito che oggi non si parla di tecnica ma di emozioni, sono emozioni che ci meritiamo tutti noi, che abbiamo fatto la lunga traversata del deserto iniziata col collasso del settembre 2011 e proseguita col Circo Barnum di Bobby V, vorrei abbracciare tutti quelli che come me, e vedo che dai messaggi non sono pochi, ormai vivono più sul fuso orario della East Coast che su quello del Bel Paese, con ovvie ricadute negative sulla produttività lavorativa o scolastica. Chi va a lavorare a quest’ora si chiederà se è valsa la pena una ramanzina dal capoufficio per questa esaltante stagione. Chi va a scuola si interroga se quel “quattro” nel compito in casse valeva vedere la rimonta al nono inning contro i pigiamini. Io dico che valeva moltissimo la pena ed anzi … vi vorrei tutti con le occhiaie ad ottobre, con tante altre giornate passate con in testa il fuso orario del Massachussetts.

BUONA DIVISION A TUTTI !!! 

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Caccia a Ottobre Rosso

Il vostro blogger non è morto, semmai è semplicemente disperso tra Piemonte e Val d’Aosta, cercando che il lavoro non lo faccia a pezzi e sperando la sera di trovare un hotel che non abbia una linea internet che va a carbonella. Diciamo che di queste ultime partite non ho visto molto più degli highlights, fatto sta però che indipendentemente dal fatto che io abbia o non abbia visto nulla, sappiamo ora con certezza che mentre gli anni scorsi ad Ottobre eravamo liberi da impegni quest’anno saremo tra i dieci che balleranno alla festa finale.

La vittoria di stanotte, ottenuta sopratutto grazie ad un John Lackey stellare, ha salvato il cappotto che sarebbe stato un messaggio non bellissimo a poco dall’inizio della postseason, tiene a distanza le altre squadre che lotteranno per il primo posto assoluto nel ranking dell’American League (soprattutto Oakland è pericolosa) ed in più avrà, lo spero vivamente, il pregio di rovinare la serata di Buck Showalter, lo ammetto … è un personaggio che amo pochissimo e che mi provoca anche delle irritazioni cutanee, forse persino accresce il mio tasso di colesterolo, peraltro già altino di suo. Lo posso paragonare alla sabbia nel letto o ad un gatto attaccato ai testicoli, non so bene il perchè, credo per quel quid di arroganza che ha sempre mostrato, fatto sta che beccare la sweep da lui lì mi sarebbe stato sgraditissimo.

Allora dicevamo che ad ottobre ci siamo e speriamo che la prossima notte vada in scena il party per la cattura del titolo divisionale, che manca dal 2007, basta una nostra vittoria o la sconfitta dei Rays, intanto giustamente Farrell sta già settando la squadra per il playoff, ci sono stati alcuni spostamenti nelle assegnazione delle partite prossime, spostamenti che dovrebbero portare ad avere Lester e Buchholz come primi due partenti nelle Division Series. Possiamo essere d’accordo ? Mah … ovvio che abbiamo l’imbarazzo della scelta (che bello poterlo dire 12 mesi dopo aver visto lanciare Zach Stewart e Aaron Cook), io ammetto che avrei pensato ad un Buchholz un po’ più indietro nella rotation, se non altro per il fatto che è tornato recentemente dall’infortunio, ma ripeto … stiamo parlando di niente, abbiamo quattro carte che erano tutte spendibili a cuor leggero, diciamo che il Lackey che mette a cuccia l’attacco ipervitaminico degli Orioles e che riceve i cori del popolo del Fenway, pazzesco da immaginare tempo fa, era un valore che forse mi pareva più pronto di un Buchholz che non può essere ancora a piena forza.

Intanto dando un’occhiata in giro diciamo che Oakland non cede e, grazie anche ad un calendario facile da qui alla fine, può aspirare a sorpassarci per il best record, cosa che comporterebbe una sfida dei Sox con Detroit nelle Division Series. Meglio prendere Detroit o la Wild Card ? Mmhhh … il mio mentore dice di diffidare molto della Wild Card perchè arriverebbe alla serie sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria, il concetto mi pare condivisibile, Detroit ha partenti forti ed un bullpen che spesso imbarca acqua ed ha l’immenso Miguel Cabrera in uno stato fisico non proprio perfetto. Lascio a voi le conclusioni, io beccando Detroit non mi straccerei le vesti, i raggettii della Florida forse mi possono dare più fastidio.

Comunque dai … ma che bei problemi che abbiamo, ripeto che l’anno scorso a quest’ora sul monte di lancio avevamo Zach Stewart … oh … ZACH STEWART !!! Un uomo che dovrebbe vivere agli antipodi esatti di Cooperstown proprio per la sua lontananza dal bel baseball, essere passati in 12 mesi da siffatti giocatori a quello che vi metto qui sotto è una grande, grande, grande nota di merito per tutti i Sox e chi li ha guidati … Ed ora … in Caccia per un OTTOBRE ROSSO !!!

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Vai con la ramazza …

E’ il momento delle pulizie in previsione dell’autunno, al Fenway si sentiva l’esigenza di spazzare in terra dopo l’uso intensivo dello stadio in queste giornate di fine estate. Il nostro drappello di pulitori barbudos s’è messo di buona lena, una ramazza alla vecchia maniera, di quelle in saggina mica di quella roba moderna ed ecco che la nostra vecchia amata casa è tornata linda e splendente, soprattutto c’erano da spazzar via alcune presenze che spesso ci ritroviamo tra i piedi, certi individui che lasciano i pigiami tutti disordinati, almeno li piegassero e li mettessero nel comodino, ma niente paura … l’impresa cooperativa di pulizie “Long Beards & Co.” ti ripulisce tutto !!! Prezzi modici & serietà assicurata.

 

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Tornando serio, un assoluto ossimoro parlando del sottoscritto, possiamo solo dire che non ricordo una serie contro gli Yanks così sbilanciata a nostro favore, due vittorie giocando in scioltezza ed un’altra risolta comunque con quattro punti di vantaggio. Mi si dirà che nel Bronx hanno una squadra devastata dagli infortuni e la cosa è vera, faccio però notare che con questo stato di forma anche giocatori in palla come Nova (pitcher del mese per l’American League in agosto) vengono riepiti di pallate. Peccato che all’inizio dei playoffs manchino 18 giorni.

Fatto sta che chiudiamo la terz’ultima settimana di campionato col magic number a quota 4, stiamo già pregustando la rumba che si scatenerà (giustamente) appena ci sarà la matematica certezza della vittoria della division, nel 2007 andò in scena la danza irlandese di Papelbon, corroborata da un consumo alcolico fuori scala, vedremo chi saprà catturare le luci del palcoscenico, mi piace comunque che con una settimana di partite al Fenway l’apertura delle bottiglie avverrà davanti alla nostar gente, per condividere assieme un qualcosa che a marzo sembrava più lontano di Shangri-La.

Archiviata ormai la vittoria divisionale resta da capire quanto e se battersi per ottenere il miglior record di Lega. La cosa vale ? In parte ovviamente sì, avere una gara-7 eventuale in casa è un qualcosa che conta, conta meno invece il discorso di provare a scegliersi l’avversario, l’esperienza mi insegna che quando ti industri per beccare la squadra X anzichè quella Y perchè pensi che sia più confacente ai tuoi mezzi, succede poi puntualmente qualcosa che manda al diavolo tutto il discorso. Diciamo quindi che in queste due settimane dovremo giocare in “vigile attesa”, cercando di portarne a casa il più possibile ma senza rischiare nulla, ovvero concedendo tutti quei riposi richiesti e semmai anche uno in più a quei giocatori un po’ acciaccati, il riferimento ad un esterno originario delle Hawaii non è casuale.

Due parole per chiudere dedicate a Rivera : ammetto che sia da anni il mio Yankee preferito, mai un discorso fuori luogo o un atteggiamento oltre le righe; persona anche di spirito come dimostrò nella famoso Opening Day del 2005, quando al Fenway furono consegnati gli anelli ai nostri campioni, alla presentazione delle squadre Rivera fu accolto da una ovazione oceanica per ricordargli una certa “blown save”, lui si mise a ridere come un pazzo rispondendo al saluto … un grande … un Gagne o un Papelbon avrebbero mandato tutti al diavolo in un’occasione simile. E poi ricordiamoci che Epstein provò a prenderlo, eccome se ci provò, come l’avreste visto Mariano vestito di rosso ? Io bene. Un po’ mi dispiace non averlo visto in campo, ma i nostri Red Beards hanno detto : “Mariano … vogliamo che te ne stai tranquillo nel bullpen, non ti sforzare, ci pensiamo noi.” Come sono gentili i nostri !!!

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Salty di gioia

Se stamattina qualche vicino di casa mi guarderà storto so il motivo, urlare “VAIIII !!!!” alle 4 del mattino o giù di lì non è tra i comportamenti apprezzati in un condominio, ma d’altra parte ricevere una scarica di adrenalina come quella che c’ha trasmesso il nostro catcher comporta qualche reazione scomposta, lui mentre faceva il giro delle basi ostentava una calma olimpica, io invece testavo la resistenza delle molle del mio materasso saltando come un canguro.

Ora anche se ormai non so più in quale fuso orario sto vivendo, visto che dormo mentre la gente fa colazione e pranzo quando il resto del mondo fa merenda, vorrei provare di buttar giù qualcosa anzitutto lodando l’equilibrio del team costruito quest’anno, ogni sera c’è l’eroe di turno, non sai mai chi possa essere ma sai che prima o poi puoi ricevere un mazzata potente da chi meno te lo aspetti, tra parentesi notavo una cosa, che dare la base intenzionale a Big Papi (nettamente il primo in questa classifica) paga pochissimo, io mi ricordo un numero enorme di occasioni dove poi la cosa è stata pagata con tassi da usura a causa dei vari Napoli, Gomes, Salty che vengono dopo nell’ordine di battuta.

Due parole sulla situazione del bullpen : visto che la classifica ce lo permette secondo me fa bene Farrell a cercare strade anche un po’ alternative e l’impiego di De La Rosa l’altra sera a Tampa si deve leggere in quest’ottica, qualcuno potrà storcere il naso perchè in questa maniera si perde qualche partita che semmai si poteva vincere gestendo il bullpen in maniera un po’ più ortodossa, però credo che tutti abbiano capito che il settimo e l’ottavo inning non hanno ancora una stabilità certificata e per capire chi può darci qualcosa non c’è altra strada che impiegare i giocatori in campo, mica ci si può accontentare di guardagli negli occhi, in merito al closer da monumento equestre che il destino c’ha dato non ne parlo fino al giorno che beccherà almeno una valida, ieri ci siamo andati vicino, non è successo e la striscia è arrivata a 37 out consecutivi, siamo chiaramente ai confini della realtà.

Alla fine della fiera rimaniamo comunque incantati dal livello di gioco espresso da questa squadra, la partita di stanotte è sintomatica : un team di buoni giocatori contro un campione spaziale (Robinson Cano), il risultato in questi casi è deciso al 99% … e per guardare in casa d’altri son curioso di vedere come andrà a finire la storia della free agency del seconda base degli Yanks, con la corte serrata che gli starebbero facendo i Dodgers, perdere un giocatore simile è peggio che perdere l’anima.

Intanto stasera, finalmente ad orari comodi che non mi costringeranno a dormire quattro ore in tutto, andrà in scena gara-2 con la classicissima Lester vs Sabathia e sembra che venga persino dato un turno di riposo (il secondo in tutto l’anno) a Pedroia. Va mo là … dicevo dei vantaggi del potersela prendere comoda, faremo riposare uno che semmai ne ha bisogno visto che ieri ha beccato anche una pallata e così potremmo vedere semmai Bogaerts, bello poter vivere così vero ? L’anno scorso non avevamo mica di ‘sti problemi : noi costretti quest’anno a sveglie ad orari folli avevamo invece modo di dormire beatamente e in campo ne potevi mandare in campo nove a casaccio anzichè pensare a queste alchimie … quasi quasi rimpiango Bobby V.

That’s all my beloved friends … resta solo da dire una cosa … MAGIC NUMBER 7

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Al diavolo la scaramanzia

Direi che della scaramanzia ce ne possiamo anche sbattere, e quindi oggi, anno di grazia 2013 nel dodicesimo giorno del mese di settembre io dico che la division ce la portiamo a casa, ci sarà ancora da aspettare qualche giorno, ci sarà da ridurre il magic number che in questo momento è a quota 8, ma per vedere che qualcun’altro di diverso dai Red Sox vinca la AL East occorre che i Maya abbiano ragione con nove mesi di ritardo e che entro un paio di settimane vada in onda lo spettacolo della fine del modo. Esclusa questa possibilità … a party is waitin’ for us.

Come s’è arrivati a questo punto ? Semplice … io non mi ricordo che una squadra che abbia preso così tanti giocatori nuovi li abbia indovinati tutti … ma proprio tutti. M’hanno “accusato” in passato di giudicare troppo il lavoro del GM col senno di poi, io credo sia corretto perchè mi sembra sensato vedere cosa hanno prodotto le scelte fatte, la pagella la consegnano dopo l’anno scolastico mica ad ottobre. In questo 2013 la pagella baseballistica di Ben Cherington assomiglierebbe molto a quelle di certe mie ex-compagne di classe secchione, non certo alla mia. Pensate ai nuovi acquisti e ditemi chi ha prodotto più di ciò che era lecito attendersi, poi pensate a chi ha dato meno (nessuno) rispetto alle aspettative.

L’ultimo capitolo andato in scena nello stadio di plastica a Tampa è l’approdo in porto; iniziata la serie con un vantaggio di 7½ scrissi che sarebbe stato abbastanza vincerne una, l’unica chance dei Rays era la sweep che li avrebbe portati a 4½, qualsiasi altro risultato sarebbe stato decisivo, vincere addirittura la serie ed anzi andando stanotte per darlo il cappotto è il risultato che ci permetterà di giocare le ultime 15 partite in scioltezza e che invece rispedisce i Rays nella mischia per aggiudicarsi la Wild Card.

Chiaro che se comincio a parlare di Carp al quale si chiedeva semplicemente una volata al decimo e lui diligentemente ha obbedito, solo che la volata gli è venuta un po’ più lunga oppure se mi metto a tessere gli elogi di Uehara che io premierei con lo Cy Young Award rischia di venir fuori un pezzo melenso; dico solo che questa squadra merita un posto speciale nel cuore della Nation, proprio per quel suo essere così vincente senza tanti frilli, senza lustrini e paillettes. Ora questa squadra deve rallentare un po’, s’è guadagnata l’opportunità di tirare un attimo il fiato, per esempio può permettersi di tenere a riposo un giocatore se acciaccato e l’assenza di Victorino nella gara-3 che andrà in onda tra poche ore la si deve leggere proprio sotto questa ottica.

Ho visto che nella message-board è molto dibattuta la questione di chi entrerà con la Wild Card, visto che è probabile che poi la vincente sfidi i Sox nelle Divisional Series. Dico la mia : alla fine credo che all’ultimissimo tuffo ce la faranno i pigiamini, come voi speravo tanto nel progetto “Francona for Wild Card” e c’ho anche creduto, ma alla fine l’impianto di squadra della Tribù non mi pare adeguato, stessa cosa vale per i Royals, Tampa mi pare in rottura prolungata e Baltimore non sta molto meglio, l’anno scorso dominava tutte le partite strette, quest’anno è 16-26 negli “one run game”, alla fine restano proprio gli Yankees anche in virtù del fatto che delle cinque serie che restano ne hanno tre veramente facili con Toronto, San Francisco e la chiusura a Houston contro la squadra più debole della Lega.

Sarebbe un bene scontrarsi con gli Yanks ? Non lo so … da un lato mi verrebbe da dire che Tampa potrebbe farci più male, in una serie 3 su 5 beccare Price e Moore potrebbe essere molto complicato, anche l’altra sera contro Price abbiamo vinto ma non è che abbiamo vendemmiato; però scontrarsi con quelli del Bronx accenderebbe quel battage mediatico che francamente eviterei, mah … sono combattuto, speriamo che alla fine Tito ce la faccia, così che raggetti, passerotti e pigiamini possano passare un bell’ottobre giocando a golf. E fatemi dire, in chiusura, che se sei mesi fa qualcuno m’avesse detto che avrei avuto l’opportunità di scrivere un pezzo simile penso proprio che avrei chiamato il più vicino presidio psichiatrico. Non vi dirò proprio che me l’aspettavo … neanche per sogno

PS – Ho visto che qualcuno chiedeva come postare foto, l’unico modo è che me li mandiate via posta elettronica p_berti@alice.it , poi io potrò inserirle nei pezzi

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Ossicini di traverso

Abbuffandoci ci sono andati di traverso due ossi, la mamma mi diceva sempre che non dovevo mangiare come un forsennato, anche i Red Sox che si sono abbuffati a sazietà in questo periodo hanno ingoiato tutto troppo velocemente e gli è andato qualcosa di traverso.

Il primo osso è quello della pianta del piede di Jacoby Ellsbury, per essere preciso l’osso navicolare (o scafoide) del tarso che a Denver hanno detto essere ufficialmente fratturato. Io non sono certo uno che abbia studiato ortopedia, mi chiedo però come sia possibile che si torni in palla in un tempo brevissimo da una frattura del genere, Farrell ha dichiarato che sperano che ritorni prima della fine della regular season, considerando che al termine della stessa mancano solo tre settimane si tratterebbe di una guarigione molto veloce anche perchè il soggetto sollecita parecchio il piede, non fa l’impiegato in un ufficio a sedere alla scrivania. Inoltre il nostro navajo, proprio per il tipo di giocatore che è, ha una necessità estrema di essere al 100% fisicamente, un satanasso che in campo corre, ruba, si tuffa non può convivere con un osso che fa male, non lo so … vedremo come si evolve la situazione, fidiamoci di quello che ci dicono e speriamo che non sia il solito infortunio col rientro posticipato di settimana in settimana come spesso abbiamo visto recentemente.

Il secondo osso che c’è andato di traverso è la sconfitta in gara-4 nel Bronx, non che la L sia pesante in una classifica che ci sorride ancora, anzi che ci sorride come stesse facendo pubblicità ad un dentifricio. Le cause della sconfitta sono facilmente individuabili : il turno di riposo dato a giocatori sulla cresta dell’onda come Victorino, così col day-off fanno due giorni di stacco molto buoni per il suo corpo acciaccato; aggiungiamo la sequenza assurda di tre bloopers che hanno riempito le basi nell’inning da due punti degli Yanks, dalle mie parti ciò si definisce una botta di c… impressionante, il fatto che Hideki Kuroda sia comunque un giocatore di qualità e forse (dicono gli spiritosoni) il fatto che i ragazzi volessero colpire ancora la partita di Lackey, ma abbiano sbagliato il giorno. Queste sono le cause che non possiamo controllare e bisogna che le accettiamo, c’è però una causa in più.

La causa in più, che invece controlliamo noi, è quella che ancora in una situazione di parità al nono si preferisce non far salire Uehara e come l’altra volta la cosa ci si è ritorta contro. Nel baseball, ma direi nello sport USA in generale, gli allenatori seguono le loro filosofie in maniera quasi ossessiva, un po’ come quella “regola” nel basket NBA per la quale una squadra avanti di tre punti lascia tirare gli avversari non facendo fallo per fargli battere due liberi sull’ultima azione, tutti fanno così ed i San Antonio Spurs seguendo questa strada c’hanno perso l’anello; questa storia del closer che non entra in parità mi pare un clichè simile, è prassi e la si accetta a priori e si preferisce far lanciare al nono allo Yankee Stadium in piena pennant race un ragazzo che fino a tre mesi fa giostrava in doppio A, a me la cosa piace per nulla e semmai si potrebbe cercare si seguire un po’ meno il “librino” delle regole, mi piace che si toglie dal coro.

Fatto sta che andiamo comunque al lunedì di riposo in una situazione invidiabile di classifica, prima dell’ultimo scontro coi nostri cari amici Raggetti della Florida. I primi due duelli ci vedono in svantaggio, martedì tornerà Buchholz sfidando Price ed ovviamente il buon Clay dovrà riprendere un po’ il ritmo della competizione ed anche la sfida Cobb – Dempster non ci vede certo in vantaggio, meglio la chiusura di giovedì con Peavy che se la vedrà con un Hellickson parecchio in difficoltà negli ultimi tempi. Vista la classifica mi viene da dire che basterebbe persino una vittoria sola, se lo sentissero i nostri giocatori probabilmente mi sbranerebbero. Insomma dai … usiamo questo lunedì per digerire gli ossicini andati di traverso e carichi a molla da martedì. See you

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Battendo record & toccando ferro

Raro vivere in un contesto sportivo delle sensazioni contrastanti come ieri sera : da un lato godimento (con qualche brivido finale) per quello che avveniva in campo nel Bronx, e dall’altro grossa preoccupazione per gli aggiornamenti che si susseguivano circa lo status di Jacoby Ellsbury.

Togliamoci subito il dente : il rischio che l’altro giorno Ellsbury si sia fratturato il piede è reale, oggi volerà fino a Denver (non proprio dietro l’uscio di casa) per ricevere un secondo responso : da un lato viene detto che ritornerà a giocare in questa stagione, addirittura Boras dice in pochissimo tempo (ovvia paura che il valore contrattuale di Ellsbury cali), dall’altra parte il fatto che venga caricato su un aereo e mandato dall’altra parte del continente non lascia certo tranquilli. Sarà il suo stile di gioco iper-aggressivo ma Jacoby vede gatti neri ovunque tanto che è sfortunato, i suoi infortuni non sono quelli tipici di un giocatore “injury-prone” come ginocchio, legamenti, etc. Lui va a sbattere contro compagni o avversari, sono traumi, qualcuno ricorderà che si schiantò contro Beltre perdendo un anno, l’anno scorso un giocatore dei Rays gli franò su una spalla, oggi una pallina battuta su un piede. Veramente una jella nera, speriamo bene perchè lui è la candela che accende il nostro motore … e già che ci siamo speriamo che Salty prima o poi dia segni di vita, ultimo match giocato sei giorni fa.

Ma se da un lato aspettiamo referti medici trepidanti come un neo-papà in sala parto, dall’altro lato ci stiamo divertendo vincendo le partite a mazzate, giocando a chi ne fa di più. Tra la rimonta di venerdì e lo slugfest di ieri sera è andato in scena uno dei recital offensivi più impressionanti che mi ricordi, ovviamente ci sono dei distinguo da fare come per esempio va detto che ieri sera gli Yanks schieravano lanciatori da Triplo A ad essere generosi. Difficile in un massacro simile scegliere gli highlights. Ne becco due tra tanti : scelgo Napoli e Bogaerts.

Mi domando quale sia il torto fatto dai pigiamini a Mike Napulè, le cifre nelle sfide contro di loro sono impressionanti un bel .360 di media, il 30% dei suoi homerun sono consegnati nel Bronx e la piacevole tendenza ad essere una sentenza capitale a basi piene. Sarà un campione statistico troppo piccolo, ma a basi cariche il paisà batte a .500 con un OPS assurdo di 1624, gli manca un grande slam per pareggiare il record su una stagione, abbiamo ancora tempo. A proposito … meravigliosa l’esultanza dei “Beard Brothers” dopo gli  HR. E poi sentire la frase dei telecronisti : “Soriano can only watch” … goduria pura.

Come seconda carta dicevo che prendo Bogaerts : ieri abbiamo visto cosa potrebbe diventare questo giocatore se manterrà le promesse : un HR stimato a quota 440 piedi, stanno calcolando ma possibile che sia il più lungo in stagione nel Bronx oltre il bullpen degli ospiti, sintomatico il commento del telecronista di Fox : “wow” ; in compenso in difesa s’è esibito nel classico bambino coi baffi aggredendo a mano nuda un chopper in diamante e sparando in prima una sassata. Quando a luglio si parlava che Xander potesse essere una contropartita per arrivare a Cliff Lee un giocatore di Pawtucket, credo Drew Sutton disse : “quelli che pensano così non hanno mai visto giocare Bogaerts.”

Insomma, referti medici a parte è impossibile non farsi travolgere dall’entusiasmo, con Tampa che sta lasciandoci le penne spesso nella trasferta ad Ovest, con gli Orioles che balbettano, con gli Yankees messi così … cosa possiamo dire ? Io direi solo una cosa : magic number 12

PS – Rinnovo le mie congratulazioni qui ad uno degli affezionati della message board (Riki2314) che s’è sposato ieri e che è in partenza per Boston. Salutaci la città e bevi una birra alla salute del blog, se aspettavi ancora un po’ ti beccavi anche il foliage, sempre bello ed emozionante

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Visioni antiche

A volte credi di stare sognando, sarà per il fatto che sei andato a nanna, ti sei dormito tre ore in tutto e poi hai fatto suonare una sveglia nel pieno della notte, insomma … la stanchezza può avere i suoi effetti.

Fatto sta che sei nel 2013 e ti sembra di vedere Kevin Millar in prima, ha tenuto viva una partita che sembrava persa.

Millar ??? Paoloooooo … sei sveglioooo ??? Millar ora fa il commentatore televisivo, sono anni che non scende più in campo, è sempre un personaggio che fa spanciare dalle risate ma fa TV ora.

Mah … a me sembrava Millar, però dai adesso ci mettiamo un pinch-runner perchè sia Millar che quel personaggio che mi dicono non essere Millar sono lenti più del mio salumiere che pesa 120 kg. Come pinch-runner io vedrei bene Dave Roberts.

Roberts ??? Dave Roberts ??? Paolooooo !!! Ma allora sei più rintronato d’una campana, Dave Roberts ha smesso anche lui da un bel po’ , ha dovuto combattere contro una brutta malattia, ma l’ha vinta ed ora fa il coach di prima per i Padres. Capito ? Padres … San Diego … California … ci vogliono cinque ore d’aereo per New York , non può essere lui.

Mah … sembra proprio Roberts, accipicchia sembra talmente tanto Dave Roberts che s’è subito messo in moto per la seconda. Vabbè … chissà chi è ‘sto ladro di basi, però non possiamo mica fargli rubare casa base, che Mariano tiri un lancio pazzo è improbabile, ci serve uno che batta valida. Chi abbiamo ? Insomma dai … c’è Bill Mueller … bel contattista.

Cosa ??? Cosa ??? Bill Mueller ??? Ma Paolo, non è che oltre ad aver dormito poco sei anche sbronzo ? Bill Mueller ha smesso sette anni fa, si gode la vita e fa lo scout per i Dodgers. Non è che hai preso qualche sostanza strana ? Ti può far male … non sei abituato.

Mah … se lo dici te, mi sembra davvero Mueller … oh … oh … batte valido … batte valido … dai che arriva il pareggio … Siiiiiii … Non siamo ancora morti, c’è speranza … cavolo se c’è speranza di vincerla agli extra. Dici che non sono Millar, Roberts e Mueller, ma sei sicuro ? Proprio sicuro sicuro sicuro ?

Chissà Paolo, mi viene il dubbio che tu possa aver ragione, sai mai che per una notte i tre Immortali abbiano sentito il richiamo della foresta e siano tornati. Comunque va bene … siano quelli del 2004 redivivi o siano altri è sempre una grande, grande, grande tradizione che va avanti, nella buona e nella cattiva sorte. E se hai preso qualche sostanza strana vedi di darne un po’ anche a me, sembra farti bene.

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Dopo l’esplosione

Come tante altre volte nella loro storia ultracentenaria, i Sox arrivano a giocarsi una serie importante nel Bronx, e ci arrivano col vento in poppa dopo aver vinto un’altra serie contro una squadra di primissima fascia, anzi dopo essersi divertiti con un’esplosione offensiva che potrà sembrare fine a se stessa , ma che se non altro certifica che la squadra è in un gran momento di forma e gira il bastone in maniera sciolta, leggera, sembrano quasi non rendersi della tensione che invece attanaglia noi che li guardiamo; non so più quanti fogli ho riempito in questi giorni con calcoli, tabelle, ho un block-notes che sembra quasi compilato da Albert Einstein in persona tanto è astruso, lui cercava la teoria della relatività, io cerco solo di capire a quante vittorie arriveranno i nostri e se basteranno le vittorie ad arrivare al traguardo. Siamo onesti : se a questo punto non arrivasse il titolo divisionale sarebbe una delusione tremenda, come aver mostrato ad un bimbo una torta di quelle da ultra-golosi e poi averla portata via mentre ci si stava per abbuffare.

Il bello della serie con Detroit è la dimostrazione che a baseball si vince con i pitcher che fanno il massimo, ma si vince anche bombardando; Lester & Middlebrooks, Uehara & Ortiz, volti diversi, giocatori tecnicamente agli antipodi, però giocatori che alla fine ottengono lo stesso risultato. Il posto d’onore spetta però ad Ortiz, che è arrivato a sommare 2000 valide, la fatica più pesante per l’omone è stata quella di non commuoversi mentre il pubblico restava in piedi ad applaudirlo ed osannarlo, nessuno voleva sedersi e nessuno voleva smettere di sbattere le mani, che vi posso dire … sono quelle cose che mi sciolgono più velocemente di un ghiacciolo dentro una fornace. E pensare che appena arrivò a Boston scaldava la panchina ed al suo posto giocava Jeremy Giambi, dirlo ora fa ridere, ma era proprio così, Grady Little ci mise due mesi a capire che l’uomo che serviva non era il fratello scarso dei Giambi, complimenti Grady !!! Come diceva Ezio Greggio : “Lei è proprio un bel volpino !”

Vai … serie da 4 a New York, a noi da qui alla fine serve mantenere il 50% di vittorie, almeno questo dicono le mie tabelle. Facendo così si arriva a 94/95 vittorie. Per i Rays arrivare a 94 significa fare 17-7, gli Yankees necessiterebbero addirittura di un 19-4. Un pareggio nella serie nel Bronx mi andrebbe più che bene, non sono mica esoso, non sarà facile ma ditemi cosa c’è stato di facile in questa stagione … nulla. Stasera Peavy riceverà il primo assaggio circa “the greatest rivalry” e avrà di fronte Nova ultimamente davvero in palla, noto che il nostro nuovo pitcher non ha mai vinto un match contro quelli del Bronx, quale miglior occasione se si vuole iniziare ?

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La maledizione

Scomodiamo Montezuma ? Meglio di no perchè in quel caso non si perdono partite di baseball semmai si perdono giornate stando a sedere in un certo posto. Oppure tiriamo in ballo un macumbeiro brasiliano ? Un esperto del voodoo ? Non lo so, fatto sta che la mutazione che prende i Red Sox quando sale in pedana John Lackey sta cominciando ad assumere contorni grotteschi. Tanto per darvi delle cifre visto che sono un po’ il sale del baseball : delle 11 volte che i Sox hanno subito una shut-out in 6 di queste c’era Lackey sul monte, nelle ultime nove lanciate i Sox hanno segnato in tutto 20 punti, la sua ERA è 3,22 cifra che non otteneva dal 2007 ed il suo rapporto tra strikeout e basi ball, lievemente sopra il 4, è di gran lunga il migliore della sua carriera.

Fatto sta che ormai il pitcher texano vincerà il premio di “Paperino” del baseball per la stagione 2013, perchè credo certamente che sia solo questione di mera coincidenza, ovviamente non voglio nemmeno cominciare a credere che ci siano motivazioni recondite, è solo uno di quei casi meravigliosi che rendono a volte il baseball uno sport incomprensibile, con dei misteri che non si schiudono nemmeno a noi innamorati pazzi.

Cosa comporterà questa sconfitta lo scopriremo solo domattina visto che alcune partite che ci interessano particolarmente si giocheranno nella nostra nottata, comunque è bene rendere merito a Lackey che posso immaginare sia il primo candidato a vincere (in questo caso veramente)  il premio di “Comeback player of the year” e ditemi anche chi fareste lanciare la partita n.1 in una ipotetica serie di playoff, John Lackey in queste condizioni è un serio candidato.

Una notizia che merita di essere data : Daniel Bard è stato designed for assignment come si dice nel gergo delle Majors, oppure se vogliamo dirla più semplicemente è stato rilasciato dai Red Sox. Se dal momento del rilascio, trascorsi dieci giorni, non venisse richiesto da alcuna squadra potrebbe restare ai Sox per poi diventare free-agent a fine anno. Per farla breve al 99,9% la sua carriera coi Sox è terminata. Io non ricordo un altro giocatore di baseball che abbia avuto una caduta così verticale nella sua storia sportiva, un ex prima scelta che per un triennio era diventato il miglior rilievo al mondo tra tutti quelli che non si chiamano Mariano Rivera. Papelbon aveva i titoli sui giornali, la musica ed i soldi mentre Bard faceva il lavoro sporco; il crollo avvenne nel famoso settembre 2011, nel 2012 il passaggio come partente ha fatto il resto e le cifre 2013 nelle sporadiche presenze nelle Minors avevo raggiunto un livello di comicità difficilmente comprensibile con un’assoluta impossibilità di trovare l’area di strike.

Dispiace sia finita così, ma come ho letto l’altro giorno : “il problema di Bard non è nel braccio e nemmeno nella spalla, il problema è compreso tra le orecchie e quando hai quel problema lì la messa a punto a volte può essere d’una difficoltà infinita.” Detto ciò io continuo a tenere per Daniel Bard, sono convinto che da free-agent possa certamente ricevere un “minor league contract” da qualcuno che si ricorderà che solo due anni fa era un giocatore che apparteneva all’elite della Lega. Chissà che non riesca a ricostruirsi una carriera altrove. Io glielo auguro di cuore.

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