Basi comunque solide

Quando sei in difficoltà ti serve lo stopper, che non è un calciatore con i bulloni roventi come i Francesco Morini o i Rosato della nostra infanzia, nel baseball lo stopper è il pitcher affidabile, che da certezze ad una squadra un po’ in difficoltà; ed i Red Sox avevano i loro buoni motivi per sentirsi un po’ giù di giri : un avversario fortissimo, un line-up raffazzonato e una generale sensazione di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

John Lester oggi è stato proprio questo : l’uomo che tiene in partita la squadra nell’attesa che qualcosa si sblocchi, si dice che i pitcher vincono le partite, io penso sia vero solo in parte; i pitcher servono per tenere le partite aperte nell’attesa che l’attacco riesca a sfondare.

Bisogna essere onesti, il momento di sfondare è stato il momento nel quale Cole Hamels è uscito, fino a quel momento la dieta dell’attacco era continuata, buon per noi, come dicevo prima, che Lester lanciava ancora meglio di Hamels tenendoci in corsa; la scintilla stasera ha portato la forma di Josh Reddick, il momento del suo triplo ha avuto lo stesso effetto di una secchiata di acqua fredda su un organismo addormentato, dopo è stato un andare in discesa con una partita super degli uomini della parte bassa del lineup, anche se a dire il vero nel momento che tu metti McDonald al secondo spot del lineup il concetto di turno forte e turno debole va a farsi friggere.

L’altra notizia del giorno che NESN ci ha dato in anteprima di partita è che Mike Cameron ha terminato il suo impegno coi Red Sox, terminano quindi due stagioni nemmeno complete che definire deludenti è dir poco, Cameron ha offerto un contributo meno che mediocre sia nel box che in difesa, oltretutto il costo non è stato piccolo, diciamo pure che si aggiunge a quella lista che comincia ad essere lunghina di giocatori presi dal nostro GM e che sono stai un bel flop (Lugo, Penny, Dice-K, etc. etc.).

Detto della partita da due HR del capitano, evento che mi fa sempre esultare in quanto he’s a part of us vediamo se il futuro prossimo ci darà occasioni di esultare un po’ più spesso di quel “uno su tre” che sembra diventata una costante di quest’ultimo periodo. Abbandoniamo finalmente la Pennsylvania che ci dato poca soddisfazione per spostarsi in Texas. Per essere chiari va detto che gli Houston Astros sono la squadra peggiore delle Majors, basta guardare le cifre. Chiaro che delle sconfitte a Houston sarebbero molto ma molto più difficile da digerire rispetto alle due a Philadelphia

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Terribi – Lee

OK … come titolo non è il massimo, sarà il caldo, ma non mi vengono idee migliori.

La cosa più divertente ieri sera l’ha detta Pedroia : “Siamo contenti che Cliff abbia firmato per i Phillies, almeno così ce lo troviamo contro solo una volta.” Io storicamente sono uno che crede molto all’importanza dell’attacco, ma quando un pitcher non becca punti per 32 inning consecutivi non c’è attacco che tenga. Mamma mia … stiamo parlando di Major League, non del campionato delle parrocchie, più di trenta inning senza far toccare il piatto di casa base. Chapeau !!!!

Torniamo a noi, il momento è grigio ed all’orizzonte ci sono altre 5 trasferte, stasera intanto ci sarà l’ennesima chance per Lackey di svoltare un stagione, per dargli una mano (sottile ironia) è stato deciso che stasera andrà il onda il “no defence show”, ovvero proveremo l’ebbrezza di giocare con Papi in prima e Gonzalez in campo destro; una scelta fuori dagli schemi ed a me piace chi esce un po’ dal seminato e qualche tempo fa avevo anche scritto che questa cosa prima o poi l’avremo dovuta provare. Però mai e poi mai l’avrei fatto nella sera che lancia il ns. pitcher più in difficoltà.

Vi metto una vignetta trovata in rete che spiega meglio di molte parole il “comune sentire”

Della serie : “io speriamo che me la cavo”. Se non altro stasera vedremo un po’ più di pericolosità dall’esterno destro, per chi non lo sapesse nella classifica della pericolosità da quella posizione su 14 squadre della AL siamo … quattordicesimi. Speriamo che cambi qualcosa col mercato a luglio. Alla prossima !!!!

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Non il massimo … però almeno s’è vinto

Diciamolo pure, non è che ci sia molto di buono da mandare ai posteri di questa serie a Pittsburgh. Portiamo a casa poche cose : la vittoria di oggi, Reddick e Miller che sembrano giocatori che possano dare una mano o anche qualcosa in più … ed un carico di maledizioni verso le regole della National League che ci impediscono di far giocare un bombardiere come Ortiz.

Dopo i due mezzi disastri di venerdì e sabato la squadra s’è approcciata alla sfida di domenica con un timore anche eccessivo come hanno dimostrato alcune imprecisioni difensive inusuali per una squadra come la nostra, buon per noi che anche i Pirates abbiano dato sfoggio di di alcune contro-prestazioni degne … dell’Italian Baseball League, il primo punto fatto dai Red Sox merita di entrare nella raccolta dei bloopers con un’assistenza dall’esterno centro che è stata praticamente portata in tribuna dall’infield per un punto tra i meno lineari dell’intera stagione.

Qualche considerazione spicciola :

1) Andrew Miller s’è guadagnato rispetto con un paio di partenze abbastanza buone, considerando lo stato di forma pietoso di Lackey c’è da chiedersi se non sia il caso d’insistere un attimo su di lui anche dopo il ritorno di Beckett e Buchholz nella rotation.

2) Reddick avrà fatto un erroraccio all’esterno da matita rossa, ma almeno nel box sembra vivo, cosa che si fa fatica a dire di McDonald, Drew e Cameron; Drew oggi è riuscito a farsi male ad un occhio battendosi in faccia durante il batting practice. Qualcuno mi dica se ha mai sentito una cosa simile. Un po’ di anni fa Francona fu capace di dare fiducia ad Ellsbury mettendo in panchina il veterano Crisp, credo sia il momento di riprovarci

3) Bisogna inventarsi qualcosa per far giocare Ortiz a Philadelphia. Punto. Non m’importa come ma deve giocare. Gonzalez s’è dichiarato disponibile a giocare in campo esterno, l’ultima volta che l’ha fatto risale a sei anni fa, non m’importa … è un rischio ed anche grosso per la difesa, ma per Cliff Lee & Co. serve tutta la nostra artiglieria. Anche oggi l’unica scarica di adrenalina in una partita sonnolenta è stata la presenza da pinch-hitter di Big Papi

Ora ci si sposta nella “City of Brotherly Love”, la sfida di martedì tra Beckett e Lee è da cineteca del baseball, Josh ha ripreso la sua routine di preparazione e sembra essersi ripreso dopo il malanno intestinale, Lee nelle ultime quattro partite ha subito un solo punto (!!!) in 33 inning ed è reduce da due complete game shut-out. Questo brutto giro tra S.Diego e Pittsburgh ha riportato i pigiamini in testa alla AL East e Tampa è attaccata alla nostra targa, bisogna rimettersi l’elmetto in testa per tornare in trincea, anche dopo la serie di vittorie v’aspettavate qualcosa di diverso ?? Impossibile … siamo i Red Sox

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Luna storta

Negli anni scorsi eravamo abituati all’Interlega come ad un momento di vendemmia di vittorie, si arrivava a questo punto della stagione con i Red Sox semmai un attimo in difficoltà e come per magia le partite contro le squadre del Senior Circuit erano il momento per una bella serie che riproiettava i nostri al vertice. Stavolta la situazione è diametralmente opposta, con i Red Sox che arrivavano agli scontri d’Interlega carichi a molla ma che si sono un po’ fermati appena hanno cominciato a vedere volti poco noti dalle parti del Fenway tipo Padres e Pirates.

Le cause di ciò possono essere molteplici, certamente incidono i classici up-and-downs che sono ovvi in un campionato di 162 partite, lo stato di forma è volubile molto più di una bella donna e non si può non dire che siamo entrati in uno di quei periodi dove non ti riescono le cose che fino all’altra settimana sembravano facili come un problemino di terza elementare, per fare un esempio pratico è illuminante in ciò la partita a Pittsburgh di stanotte dove i Red Sox sono arrivati parecchie volte in posizione punto per poi sprecare tutto, 0/8 nel caso in oggetto oppure come la serata stortissima di Youkilis in difesa nel medesimo incontro.

Un motivo supplementare è che la squadra affronta questa parte della stagione con un roster menomato da una serie di infortuni o di malanni fisici, alcuni dei quali decisamente fuori stagione, come ad esempio il malanno allo stomaco che sta tenendo Beckett fuori da questo giro nella rotation, un misterioso problema intestinale che ha colpito Youkilis prima di lui e che fa si che ora Josh si senta, parole sue, a non più del 60% delle forze, al momento il ritorno del nostro asso è schedulato per la partita di martedì quando comincerà la meravigliosa serie contro i Philadelphia Phillies che viaggiano nettamente in testa alla National League.

Una piccola parte della colpa del momento no si può anche ascrivere, se non lo dicessi non sarei italiano, a scelte manageriali abbastanza controverse nella sostituzione degli uomini infortunati; specialmente mi riferisco alla fiducia che viene data ad in McDonald assolutamente nullo nel box, taccio le cifre per carità di patria, ed anche parecchio balbettante in difesa, con l’aggravante che il giocatore è stato proposto parecchie volte in un improbabile sesto spot dell’ordine di battuta, ruolo assolutamente sproporzionato per un giocatore di quelle capacità, forse un po’ di fiducia in più verso i giovani (Reddick) potrebbe servire ora, è vero che Francona è molto legato al discorso di mettere battitori destri contro lanciatori mancini, ma se poi i destri sono McDonald e Cameron l’alchimia tattica conta pochino.

La serie a Steeltown prosegue nel weekend con Wakefield che torna sul luogo del delitto, ovvero dove cominciò ere geologiche fa, a mostrare il suo knuckle poi il tour poco turistico e molto impegnativo della Pennsylvania proseguirà a Phila; i Phillies non hanno ancora annunciato la rotation anche a causa di un infortunio, pare serio, a Oswalt; scommettiamo che Halladay verrà comunque fatto giocare nonostante sia teoricamente non il suo giro ?

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Due buone birre

La birra americana non m’è mai sembrata il massimo, se penso al paradiso del luppolo mi viene in mente l’Irlanda e soprattutto il Belgio, però in questo weekend ci siamo fatti piacere anche il nettare prodotto a Milwaukee, Wisconsin.

Un 2-1 da prendere con soddisfazione visto che i Milwaukee Brewers sono una buona squadra con speranze fondate per la NL Central … e visto che stiamo mandando in injured list un giocatore al giorno con un ritmo sinistramente uguale a ciò che capitava l’anno scorso quando ad un certo punto mancava solo che venisse chiesto di giocare anche a Francona; poi è stato strano che si sia persa proprio la partita che sulla carta era quella con il matchup più favorevole ai nostri (Lester vs Wolf), ma il baseball è bello anche per questo ed è notevole segnalare che in mezzo alle avversità il vecchio lupo di mare (Wakefield) si mostra ancora un navigatore di sicuro affidamento.

Partiamo subito col discorso infortuni : Crawford e Buchholz sono in lista per i classici quindici giorni, per Clay il problema risiede nei dolori alla schiena che lo tormentano da un po’ e che già qualche tempo fa gli avevano fatto posticipare di un paio di giorni il classico turno di una partenza ogni cinque giorni, per Crawford è stato decisivo lo sforzo per arrivare salvo su un singolo interno nel primo inning della partita di venerdì, l’estensione della gamba per battere il tiro della difesa è stata troppo improvvisa e ciò ha provocato un malanno muscolare che lascerà fermo ai box il nostro esterno sinistro che dovrebbe essere eleggibile di nuovo per l’ultima serie dell’Interleague a Houston, serie attesa con molta trepidazione da Crawford essendo lui proprio un figlio della città texana.

Misurando la febbre ai reparti troviamo di sicuro un’ottima salute per l’attacco che continua a girare a buonissima velocità : ai soliti noti che ormai non fanno più notizia si sono aggiunti in questo weekend cose buone anche da giocatori della parte bassa del lineup o da alcuni che non sono nemmeno titolari fissi (es. Cameron), anche il tanto bistrattato Saltalamacchia, bistrattato da tanti oltre che modestamente anche dal sottoscritto, ha raggiunto un livello di assoluta rispettabilità sia nel box di battuta che dietro il piatto, abbiamo smesso di vedere gli avversari rubare la seconda di default ed è diventato anche non male nel gestire il lancio knuckle di Wakefield utilizzando il suo guantone da prima base.

Per il monte di lancio la situazione è buona non buonissima : in questo weekend abbiamo visto partite “strane”, non saprei come altro definire le prove di Lackey che ha ballato per i primi tre inning in maniera ultra-preoccupante per poi fare 15 out consecutivi, o come la prova di Lester che dopo 5 lanci aveva subito due homerun ed un doppio e che comunque poi ha saputo barcamenarsi abbastanza bene, al momento è chiaro che i nostri pitcher godono di un grande run-support, in questo contesto sono curioso di vedere come saprà inserirsi Andrew Miller che farà il suo debutto in prima squadra nella sfida di lunedì contro i San Diego Padres.

Sarà proprio la franchigia californiana ad inaugurare la settimana al Fenway, certamente non è la serie clou della stagione, vista la assoluta mancanza di tradizione e di precedenti per questa sfida, però ci sono stati numerosi contatti tra le due squadre in un passato recentissimo: es. lo scambio che ha portato Gonzalez a Boston, con anche dirigenti che hanno esperienze notevoli in entrambe le squadre : il GM dei Padres è Jed Hoyer ex braccio destro di Epstein e Larry Lucchino prima di venire a Boston è stato ai vertici della franchigia californiana ed anzi è stato l’uomo che ha presieduto alla costruzione di quel meraviglioso stadio che è il Petco Park di San Diego. Insomma gente che si conosce e quindi pochi segreti da difendere … meglio così, a carte scoperte non dobbiamo aver paura di nulla.

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Tornando a casa

Dieci giorni. Nove partite in trasferta. Otto vittorie. Un motore che sembra andare a regime ottimo e che riesce ad ottenere vittorie in modo diverso : a NY con l’attacco, a Tampa con pitching & defence : i due lati del baseball, un po’ come il dio Giano che notoriamente era bifronte.

Gli unici granelli di sabbia dei quali al momento posso aver paura che interrompano il nostro meccanismo perfetto sono gli infortuni : Jed Lowrie è out per i classici 15 giorni e fin qui non va male avendo Scutaro, ovvio candidato al ruolo di titolare durante questa assenza di Jed. A me fa più paura il malanno di Buchholz uscito al 5.inning nel suo ultimo match per un imprecisato dolore alla schiena, Clay viene visitato oggi e a breve ne sapremo di più : l’uomo in preallarme in questo caso non sarà Aceves bensì Andrew Miller che sta facendo bene a Pawtucket e che avrà al 99% la sua chance di riabilitare una carriera che era parecchio deragliata.

La serie a Tampa (il peggior campo secondo molti in MLB) ci lascia soprattutto un paio di uomini “on the rise” : Adrian Gonzalez arrivato sempre più ai confini della fantascienza ( .429 in giugno !!!) e Josh Beckett autore di una partita marziana in Florida (1-hit complete game shutout) ed arrivato ad una media ERA 1,86 e ad oggi assolutamente il candidato allo spot di lanciatore partente per l’All Star Game di Phoenix.

Torno ad essere tempo di interlega : divertente perchè si vedono volti non comuni come ad esempio la coppia Braun & Fielder ed i loro birrai di Milwaukee al Fenway in questo weekend, non troppo divertente per Francona quando si troverà in trasferta a dover decidere chi mettere a sedere. Che bel sudoku !!! Allora Ortiz è il più ovvio candidato, avendo un’adattabilità difensiva opinabile, però dobbiamo considerare che giocheremo 9 partite in trasferta consecutive in interlega (Pittsburgh-Phila-Houston) e lasciare 10 giorni Big Papi in vacanza mi pare follia. E quindi ??? Beh … aspettiamoci semmai un paio di partite di relax anche per Gonzalez e perchè no … anche qualcosa di strano tipo Youk all’esterno (qualche volta l’ha fatto) con Gonzalez in terza e Papi in prima, chiaro che l’assetto difensivo non sarebbe proprio quello che ci immaginiamo la notte, però potrebbe essere un’idea.

Spendo due parole sulle voci che girano in rete su un interessamento per Josè Reyes. Riepilogo delle puntate precedenti : i Mets o per meglio dire i proprietari dei Mets sono in problemi grossi essendo coinvolti pesantemente nel crack Madoff e si legge ovunque che andrà in onda una svendita di giocatori che al confronto i saldi da Zara sono uno scherzo, coll’ovvio intento di abbassare il monte stipendi il più possibile. Tra i candidati ovvi alla partenza c’è Reyes che a fine stagione sarà free agent e che quindi devi cedere a luglio se vuoi monetizzare qualcosa essendo improbabile che rifirmi per la squadra del Queens. Cosa pensare ? Penso ovviamente che Reyes è un giocatore eccitante come pochi e penso che sta battendo .348 però penso anche che tre mesi di Reyes ci costerebbero un po’ troppo, diciamo un Reddick ed un altro paio di prospetti buoni, non lo so … abbiamo già depauperato i nostri farm team per Gonzalez in quanto quello era un investimento a lungo periodo che valeva lo sforzo, occhio a Rizzo a San Diego comunque … sigh !!, azzerarli quasi per un trimestrale a Reyes potrebbe essere una politica miope, poi chiaro che se ci viene detto che l’infortunio a Lowrie è serio molti discorsi cambierebbero. Non lo so … sono combattuto.

Lasciamo i discorsi di mercato anche se tra breve saranno molto caldi e prepariamoci ai Brewers, squadra buona con lanciatori tosti (Gallardo, Greinke, Marcum etc.) e coi due bombardieri che intrigano molto, anzi diciamo pure tre, Braun,Weeks e Fielder sommano 47 HR e 141 RBI (appero !!!); serie da vedere e per nulla facile per una squadra però come i Red Sox che viaggia col vento in poppa in una città col vento in poppissima (non è italiano, ma pazienza) come Boston, con la vittoria dei Bruins nella Stanley Cup la città dal 2003 in poi ha vinto almeno un titolo nelle Big Four (MLB – NFL – NBA – NHL) ovviamente unica città a fare ciò. Segno che quello strano mix italo-irlandese chiamato Boston funziona. Passione, tradizione, fede, competenza … e soldi ben spesi. Gli ingredienti che fanno e che faranno sempre la differenza tra vincere o perdere.

PS – Ho appena finito di vedere Doug Davis (ripeto D-O-U-G  D-A-V-I-S) non far vedere la pallina agli Yankees, stasera quindi può capitare di tutto, compreso che io trovi Heidi in camera mia, nonostante a NY si sia negata al sottoscritto.

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L’esagerazione al potere …

Vabbè … adesso è anche troppo !!!

I nostri si spostano a nord delle cascate del Niagara e sottopongono Toronto ad un sacco che ha ricordato l’exploit dei Lanzichenecchi a Roma nel XVI° secolo. L’imbarazzante (per i Blue Jays) computo finale dei punti dice 35-6, quello delle valide 46-12, le cifre se non dicono tutto comunque parlano molto.

La partita simbolo di questo periodo dove tutto va bene è gara-1 a Toronto. Allora … i Red Sox finiscono la partita nel Bronx alle 1.45 come io posso ben testimoniare, tra doccia, un po’ di interviste, aeroporto per volo a Toronto e trasferimento, sommate per bene tutte queste cose e vi capacitate del fatto che i nostri sono andati a dormire alle 6.30 del mattino, addirittura ancora più comica l’avventura di Buchholz : considerando che nel Bronx si sarebbe finito ad un’ora consona per i pornazzi gli viene detto : “Visto che tu sei il partente domani a Toronto, ti prenotiamo un volo prestino e fatti una bella dormita, noi poi ti raggiungiamo.” Risultato : volo cancellato per Clay  … e non ha potuto fare altro che aspettare i suoi compagni.

Quando però si è entrati in campo chi sembrava reduce da una nottataccia erano gli uomini dell’Ontario che non l’hanno mai vista, nemmeno in fotografia, addirittura gara-2 e gara-3 non sembravano nemmeno vere, una sessione di batting-practice comandata dai bucanieri Ellsbury, Gonzalez ed Ortiz e dal redivivo Pedroia. Perchè redivivo ? Perchè ciò che gli è successo è la prova del potere immenso della mente. Dunque : visita di controllo dall’ortopedico perchè c’era timore per il ginocchio, timore che stava anche intaccando la sua pericolosità offensiva. L’ortopedico dice : “tranquillo ragazzo, è solo una botta, vai pure a Toronto e gioca …” . Risultato nel box : 7/13 1HR 6RBI 4BB … La mente libera aiuta …. Nooooooooooooo

Ora finalmente dopo questo stretch arriva il day-off che serve per tirare un po’ il fiato, in formazione rimane ancora il pitcher Tommy Hottovy : perchè parlo di lui ? Cosa ci può essere da dire su questo giocatore arrivato in major a 30 anni dopo tantissima gavetta ? Semplicemente è entrato in squadra prima delle serie di Oakland. Bilancio di squadra da quel momento ? 9W-0L !!! Non avrà contribuito tantissimo (solo 7 out), ma il premio “cornetto di corallo” per il 2011 potrebbe essere suo.

Alla prossima !!!!!

PS – Ringrazio Max (webmaster di Playitusa) per l’onore concessomi di apparire con un mio pezzo sulla homepage : un piccolo diario della mia tre giorni dal Bronx. Spero che almeno un sorriso il pezzo lo strappi

PPS – Visto che nessuno ha contribuito ho dovuto lasciare gli States e tornarmene in ufficio a Bologna. Siete proprio avari … In fin dei conti non sarebbe costato molto mantenermi a NY, semmai anche un loft a Tribeca … certo che potevate però …

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Una degna chiusura … ancora non ci credo

Se la chiusura della mia trasfertina doveva essere epica … ecco … il sistema era questo. Tre ore e mezzo di ritardo causa nubifragio. Birra, hotdogs e nachos per ingannare l’attesa e finalmente un match che non scorderò per un pezzo, primo perchè in tribuna c’era rimasta davvero poca gente e tutto sembrava così irreale, poi l’andamento che sembrava avviato ad una sconfitta, poi l’esplosione improvvisa del 7.inning; i Red Sox di quest’anno sono anche questo, se vedono l’avversario in difficoltà colpiscono duro.

Finalmente si sono viste cose importanti da uomini che fino ad ora erano rimasti un po’ nell’ombra, tipo Mike Cameron, ma soprattutto si vede un Big Papi da urlo, un martello che nemmeno il dio Thor aveva … impressionante.

Spero siate rimasti contenti delle cose che ho scritto, forse apparirà qualcosa anche nell’homepage di playitusa.com, cerco sempre di metterci un po’ di ironia perchè in fin dei conti non stiamo parlando del dialogo sui massimi sistemi; è baseball. E per chi mi dice di andare a Toronto, io posso dire di essere d’accordo, basta solo che mi permettiate con i vostri versamenti di vivere anche senza tornare lunedì in ufficio. Vi mando il numero di conto corrente ????

Ci si risente dall’Italia da domenica o lunedì … mi sa che è più facile

PAOLO

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E due ….

Sto raggiungendo la beatitudine del Nirvana, se continua così quasi quasi chiudo il blog dei Red Sox e ne apro uno sulla meditazione trascendentale orientale; che strani effetti mi fa essere in tribuna col mio cappellino con la B e vedere un bel pim-pum-pam dei ragazzi sui malcapitati pigiamini, nonostante una bella sequenza di problemi fisici e medici arrivati tutti assieme e che poi dei quali vi riferirò, vedere una squadra carica contro quelli che sono più di una nemesi storica è una cosa che m’apre il cuore.

Il malcapitato numero uno questa sera si chiama AJ Burnett, che persevera nella sua tradizione di presentarsi davanti ai Red Sox e di essere puntualmente preso a pallate, siamo arrivati alla sua ottava partita di fila contro i nostri senza la W; subito al primo è saltata la santabarbara e l’uomo che butta il cerino acceso nel deposito di dinamite si chiama ancora David Ortiz che se continua così fa il miglior anno in carriera, a .320 non batteva nemmeno nei suoi anni buoni.

C’è stato comunque anche stasera il momento di difficoltà, d’altra parte non si può pensare di venire nel Bronx a fare una passeggiata, l’occasione l’ha avuta nella mazza Derek Jeter su Aceves a basi cariche e uno fuori, ma il capo-pigiamino ha cavato dal cilindro un bel doppio gioco per chiudere l’inning; comunque per la cronaca Jeter è in testa alle votazioni per l’All Star Game che fino a che non toglierà ai tifosi la possibilità di selezionare i titolari non sarà mai una cosa seria, attualmente Jeter non è tra i primi cinque shortstop della AL come valore, se io fossi Asdrubal Cabrera e non venissi selezionato porterei la MLB in tribunale, non male anche (per così dire) Texieira davanti a Gonzalez. Vabbè ….

Passiamo alle note infortuni : la più brutta del giorno riguarda Pedroia, che accusa un fastidio al ginocchio operato in passato, fastidio che sarebbe la causa del brutto momento complessivo del buon Dustin, se si opera lo perderemo per almeno un mese, la cosa non è sicura ma a questo punto continuare a giocare sul dolore non sembra una grande idea, nel caso avremo la keystone Scutaro/Lowrie … beh neanche male.

Matsuzaka e Rich Hill sono “andati” nel senso che avranno a brevissimo un appuntamento col chirurgo per un Tommy John surgery. Per rimettersi servono 12-14 mesi : non ci vuole un genio per capire che non li vedremo più in maglia Red Sox : ce ne faremo una ragione. A ciò si aggiunge Jenks : il problema di ieri sera risulta essere un’infiammazione che richiede di nuovo un passaggio nella 15-days injured list… e richiede che Epstein si muova perchè il bullpen è ormai davvero in difficoltà. Ultimo della lista, ma non meno importante Salty che è stato esaminato in un ospedale di NY ed il responso sarebbe un’appendicite : speriamo che sia a posto con morbillo ed orecchioni.

Dopo questa medical parade concentriamoci su domani visto che va in onda il terzo atto stagionale di Beckett vs Sabathia, e come sono andati i primi due ce li ricordiamo bene; il pitcher schedulato da rotazione era Nova, ma “stranamente” ieri è stata cambiata l’assegnazione. Forse Girardi con questa mossa pensava di sorprendere qualcuno : secondo me non è sorpresa nemmeno la mamma di Nova, ognuno si trastulla come può.

Dovesse andare come speriamo tutti, oltre a raggiungere l’illuminazione divina entrerò in campo e cercherò di baciare Heidi, a costo di farmi impacchettare dalla polizia di NY. Voi perderete un blogger, ma ne varrebbe la pena ….

A risentirci domani …..

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Vincere nel Bronx non ha prezzo … per tutto il resto c’è …

 

E mezzanotte e mezza nel mio alberghetto a Brooklyn, sono stanco morto, ma me ne infischio perchè finalmente al quarto tentativo ho visto i Red Sox vincere al xxxxx Stadium. Partita molto equilibrata … per circa i primi due minuti, poi c’ha pensato subito il guerriero navajo a mandare una palla dai milordini del Bronx, seguito da Gonzalez (batte solo .340) con un triplo in fondo al recinto.

Big Papi aveva messo quelli che pensavo fossero i punti che ci dovevano permettere di vivere sereni,

Un saluto al Cielo ... ed una palla dai gentlemen dei bleachers

poi un Lester che vince le partite ma che non lancia benissimo l’aveva un po’ rimessa in discussione, con un Posada da 3/3 + 1 BB che ha sorretto la baracca per i pigiamini, dopo buone cosa da Albers e Bard è toccato a Paps ottenere la salvezza sebbene con qualche patema di troppo, così i tifosi di NY si sono potuti sfogare inneggiando … ai Vancouver Canucks che stanno contendendo ai Boston Bruins la Stanley Cup di hockey … contenti loro …

Scene che fanno bene alla salute

Per stanotte è tutto, domani penseremo alle farfalle svolazzanti di Nonno Wake, sai mai …

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