La fortuna aiuta gli audaci …. e John Lackey

Il baseball è veramente uno sport bizzarro, se non stai attento sei letteralmente sommerso da cifre, statistiche e da tutta una serie di numeri che possono anche fuorviare la visione complessiva. Il padre putativo degli sport USA in Italia (ovvero Dan Peterson) ci diceva : “ci sono bugie, grosse bugie e peggio ancora le statistiche.”

Il cappello serve ad introdurre la cosa più buffa leggendo le cifre dei nostri lanciatori : l’uomo con più vittorie (a pari merito con John Lester) tra i nostri pitcher è John Lackey, il quale ha raggiunto l’undicesima W stanotte, o stamattina per meglio dire visto che nella nostra Italietta erano le 7 passate, dopo l’ennesima prova più ombre che luci, ringraziando per l’ennesima volta un attacco capace di produrre tre stamponi oltre la recinzione seppur giocando in un impianto come il Safeco Field notoriamente nemico degli slugger.

Poi a volte ti può capitare di credere di aver visto un’altra partita rispetto ad altra gente : ad esempio leggendo poco fa l’edizione on-line del Boston Globe (mio giornale di riferimento per tutte le cose redsoxiane), leggo di una prova definita “divertente”; boh … io non capirò una cippa ma di divertente in una partita che chiama 6 inning – 4 punti – 10 valide + 2 BB non c’è moltissimo, prestazione che oltretutto è stata ottenuta contro un line-up già debolissimo di suo che ha perso Justin Smoak in principio di partita. Diciamo che mi è parso più divertente il bullpen che il partente … via facciamola passare così.

Tra le cose belle della partita merita d’essere citato l’homerun di Lowrie, il primo dopo l’ennesimo ritorno da un infortunio, ora il buon Jed verrà riposto in una teca dove tenerlo in attesa della prossima partita sperando che almeno lì dentro non sia vittima di qualche altro malanno strano, sono davvero curioso di vedere come si evolverà, anche a medio termine, la situazione dello shortstop, nodo mai completamente risolto dopo la partenza di Garciaparra : Scutaro è chiaramente un progetto a breve termine, Lowrie ha la stessa resistenza di un impiegato del catasto, Iglesias ha dimostrato di essere un guanto di prima classe ma col bastione sembra più acerbo di una fragola a marzo. Vedremo ….

Intanto concentriamoci sulla grande sfida di stanotte, peccato per l’orario d’inizio (le 4 del mattino), vorrà dire che la si guarderà domattina a colazione, ma Beckett vs Hernandez è un piatto da intenditori.

PS – Qualcuno tempo fa scrisse di Reddick dicendo che è un fenomeno; non so se è un fenomeno, di sicuro è un bel bastone, il fuoricampo di stanotte sul secondo anello ha cambiato del tutto l’inerzia del match … scusa s’è poco

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Ancora vantaggio minimo

Archiviato il giovedì rimaniamo in testa anche se con un sola partita di vantaggio, non più tardi di 24 ore fa il vantaggio era di 2½; non a caso butto giù questo pezzo dopo aver visto la partita dei pigiamini, siamo a quel punto della stagione dove si guarda cosa fanno i “nostri” ma anche a cosa combinano i “loro”.

Alla fine portiamo a casa da Minneapolis 2 vittorie in partite comunque combattute e lottate, con un copione comune : i Red Sox ad inseguire, per poi fare la volata negli ultimi inning, due volte c’è andata bene, una volta no. Tutto molto nella norma, nella logica di una stagione MLB.

Tra gli attivi della tre giorni al confine nord c’è di sicuro da mettere un Ortiz tempestoso, con anche battute in campo opposto !!! Magari cominciasse a battere qualcosa verso l’esterno al 7, si vedrebbero meno di quelle difese fortemente sbilanciate verso il campo destro che sono a volte un freno ulteriore alla media battuta del nostro bomber. Tra le cose positive io ci metto anche la partita di Bedard : nulla di meraviglioso sia chiaro, però un’eccellente attitudine, prima di tutto nel rimanere sul pezzo nella prima parte di partita quando ha subito punti anche e specialmente a causa delle chiamate dietro il piatto dell’arbitro McClelland, pesantemente contestato dagli organi di informazione per una serie di chiamate strette che ci sono costate almeno un paio di punti; Bedard ha fama di essere un giocatore molto “elettrico”, con un carattere un po’ così, anche verso gli umpires, buon per noi e per lui che non abbia dato in escandescenze inutili e che abbia continuato a far bene il suo lavoro; da dichiarazioni varie, fatte anche dallo stesso Bedard, emerge chiaramente che il giocatore si rende conto di avere una grande chance di rimettere in carreggiata un carriera che stava parecchio deragliando, è all’ultima chiamata : le motivazioni non dovrebbero essere poche, è nel nostro interesse che il progetto funzioni.

Un’occhiata alla strada avanti a noi : ovvero Seattle Mariners, città troppo piacevole ed a misura d’uomo per avere dei giocatori “arrabbiati” sul campo : questo almeno è ciò che mi disse un albergatore di quelle parti in una mia vacanza un po’ di anni fa. La città turisticamente merita, specie se ci si aggiunge un giro un po’ più ampio nel Northwest, i Red Sox non hanno tempo per il turismo, devono mietere vittorie, la bellezza estetica della serie sarà concentrata nella sfida di sabato tra Beckett ed Hernandez, però anche le altre sono sfide da vincere … aspettando semmai buone notizie dal XXXXXX Stadium dove arriveranno i Rays.

Come dicevo : è arrivata l’ora di cominciare a guardare cosa combinano anche gli altri …..

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Andare a letto tardi fa bene

La vita da atleta dovrebbe comportare il passare la notte dormendo per essere pronti per le sfide del giorno dopo, nel baseball questo non è detto che accada, non dico che i nostri siano andati a Milano Marittima in discoteca a ballare sui cubi … sia chiaro, semplicemente hanno passato la notte tra domenica e lunedì su un aereo. Ricapitoliamo : la partita con gli Yankees è finita a mezzanotte e mezza, più o meno; diciamo il tempo di raccontare qualcosa alla stampa, una doccia immagino molto veloce, trasferimento al Logan Airport per prendere il charter con destinazione Minneapolis, fatto sta che i nostri si sono presentati in albergo che erano le 5 passate. E questo non è nemmeno il record stagionale : dopo la magica sweep contro i pigiamini a giugno con l’ultima partita che finì quasi alle 2, i nostri arrivarono a Toronto che erano le 6,30 del mattino.

Il risultato di quella sera a Toronto, come quello di stanotte al bellissimo Target Field di Minneapolis è stato lo stesso : una vittoria con i nostri che sembravano (specie in attacco) tutto tranne addormentati, quindi la notte si può anche passare in maniera non ottimale, e su questo credo che Diego Armando Maradona sia d’accordo, senza che le prestazioni sportive ne vengano intaccate. Oddio … scritta così la cosa sembra quasi un’istigazione a passare notti goderecce … ma tant’è.

La partita c’ha detto, una volta di più, che dipendiamo parecchio dall’attacco; una partita iniziata con un Wakefield balbettante sul monte è stata rimessa nei giusti binari grazie ad alcune delle nostre opzioni offensive : Big Papi ha mandato una cannonata terrificante nei bleachers, anzi alla fila 38 o giù di lì dei bleachers, a volte è quasi sconvolgente come riesca a colpire sempre … e dico sempre, se al pitcher scappa la fastball un po’ interna, immediatamente dopo è toccato a Salty colpire oltre il recinto per il punto del pareggio; il catcher sta acquistando credibilità ogni giorno, basta ascoltare la telecronaca di ESPN per rendersi conto del credito che ormai Saltalamacchia ha acquisito tra i commentatori, aggiungendo che anche Scutaro è in un momento caldo, potremmo arrivare a quello che è uno dei miei sogni baseballistici più frequenti : ovvero un lineup pericoloso con nove uomini, che non concede mai tregua al pitcher avversario.

Registriamo quindi la 71ma vittoria stagionale che ci mantiene in testa alla division con 1½ di vantaggio, nonostante una conduzione tattica di Francona negli ultimi inning abbastanza naif, evidentemente il buon Terry è in periodo che si può definire “molto creativo”, purtroppo dispiace che Wakefield non abbia raccolta la 200ma vittoria anche a causa di una certa sfortuna, leggasi doppio di Plouffe all’ottavo esattamente sulla riga di gesso del foul, ma l’appuntamento molto elusivo speriamo possa essere raggiunto nel weekend a Seattle.

Alla prossima …. e stanotte andate a dormire tardi !!!!

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Aaaaaaaaaaaaaaahhhh !!!!

Non è certo il titolo più significativo della mia vita, ma non me ne veniva nessun’altro. Non ho trovato tre parole in italiano per esprimere il seguente concetto : ” com’è una serata frustrante per tre ore e mezza che diventa un’orgia nell’ultima mezz’ora ?”. Baseballisticamente parlando è stato come essere ad una festa noiosa coi colleghi di lavoro e poi improvvisamente arriva Charlize Theron che ti concupisce.

Io/noi/la Nation/tutti i confratelli avevano un bisogno enorme di questa vittoria, nemmeno per il valore intrinseco della stessa, quanto per ricaricare un po’ le pile dopo un periodo non proprio gloriosissimo e molto propizio invece per i pigiamini, poi vincere agli extrainning dopo aver pareggiato al nono su Mariano è un extra-valore gradito, aggiungiamoci il trionfo (il quarto stagionale) su CC Sabathia e tutto questo basta ed avanza per archiviare un weekend festoso.

Dopo tutte queste emozioni bisogna anche analizzare un minimo le partite : gara-2 sabato ha visto Sabathia affondare in fretta subendo in due inning 7 punti ovvero tutti quelli che aveva beccato nelle precedenti otto partite, la domanda è ovvia : perchè Sabathia che è assolutamente dominante contro tutte le altre squadre, coi Sox invece prende solo delle cannonate in fondo al recinto ? Una risposta o almeno un abbozzo di risposta potrebbe essere che abbiamo una squadra dove abbondano i battitori che amano le fastball e che invece vanno un attimo fuorigiri quando devono maneggiare un pitcher come Freddy Garcia che lavora di finesse anzichè di potenza.

Su sabato vanno dette anche due parole circa la partita di John Lackey, non è sbagliato dire che molte delle nostre possibilità future stanno nelle sue mani, diciamo che è stata una buona partita, onesta non splendente : 6 inning – 3 punti – otto uomini passati in base tra valide e 4 balls, abbiamo bisogno di qualcosa in più, non può bastare, per il momento archiviamo la cosa ma il rendimento continua a non essere quello che deve offrire il pitcher n.3 di una squadra che mira all’anello; chi invece sta continuando ad eccellere ed anzi è un po’ sacrificato dalle statistiche è Josh Beckett, ancora eccellente nell’affrontare il potente attacco newyorchese, resta solo una puntina minima di rammarico per le poche vittorie (9) nel suol ruolino, è vero che la statistica vinte – perse è una statistica falsa come una moneta da tre euro ma spiace perchè è quello che manca a Josh per competere per il Cy Young Award, come resa sul monte Beckett non ha nulla da invidiare quest’anno a Verlander, Weaver e Sabathia che secondo tutti sono i più seri contender per il premio.

La partita di domenica è stata trionfante alla fine ma onestamente ci sono alcune cose che non mi hanno convinto : come ci è capitato spesso ultimamente sono state sprecate tante occasioni in attacco oltre a ciò si sono viste anche scelte tattiche molto strambe, per esempio sarebbe carino sapere cosa ha pensato Captain Jason per andare a cercare lo swing a 3 ball – 0 strike con prima e seconda occupata e nessuno fuori, non sono certo quello che ama giocare sempre col “libro del baseball” sotto braccio però questa mossa è stata bizzarra assai;  alla fine è arrivata la W grazie a Scutaro che batte su Rivera, grazie a Reddick che timido non è, grazie alla magia della domenica (18W – 2 L) e grazie a tutti quelli che hanno fatto gesti scaramantici che non si possono scrivere su un sito che può essere letto anche dai minori nel momento che è apparsa la sovraimpressione con Pedroia nel box che diceva : Dustin vs Rivera 0/10 5K.

E’ finita … è andata bene, siamo di nuovo in testa e sarebbe bello restarci, per farlo c’è da vincere parecchio nel road-trip che parte stasera : il percorso dice Minneapolis e Seattle, squadre non trascendentali, ma il rendimento fino ad ora nelle partite contro gli avversari di medio-basso livello non è il massimo, d’altra parte se siamo solo una partita avanti rispetto ai pigiamini avendo vinto 10 scontri diretti su 12 significa che negli scontri con le altre s’è lasciato indietro qualche sconfitta di troppo. Cosa da evitare … assolutamente

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Girano un po’

Dopo un mese passato in vetta alla classifica della AL East, i Red Sox vengono retrocessi in seconda fila dopo la amara sconfitta di stanotte al Fenway Park. Come da titolo girano un po’ le scatole dopo questa sconfitta, maturata nonostante si sia battuto più dei pigiamini, avendo sprecato un po’ troppo in attacco ed avendo giocato alla fine (forse) in maniera un po’ pavida.

La status di forma delle due squadre è in questo momento, abbastanza dissimile, ahime … a nostro sfavore, specialmente l’attacco non pare così produttivo come nel mese di luglio; subire tre punti non dovrebbe essere una condanna alla sconfitta, purtroppo così invece è stato, si poteva colpire più duramente Colon, apparso sull’orlo del KO in un paio di occasioni, invece pur barcollando è riuscito a limitare a due il nostro punteggio.

Qualcosina purtroppo c’è da dire sul come si sono subiti i nostri tre punti, certamente la visita sul monte ed il cambio avvenuto alla fine dell’inning sono stati tardivi, è vero che il calo di Lester è avvenuto in maniera fulminea, ma John è dovuto rimanere sul monte un po’ più del necessario a causa del ritardo nel riscaldamento del rilievo. Onestamente penso che in Major, dove le squadre hanno numerosi pitcher in opzione, farsi trovare dal calo del partente con i “pantaloni abbassati” sia un peccato importante nella conduzione della partita, lo è ancora di più in un match dagli equilibri instabili come quello i stanotte.

Ci stanno due parole sul come si è giocato il nono inning : abbiamo in base con un out Crawford, credevo che fosse il classico momento per giocare “o la va o la spacca”, c’era da assumersi il rischio di far partire Crawford per la seconda, invece si è un po’ troppo temporeggiato; quando hai Mariano Rivera contro non puoi e non devi essere conservativo, sia coi baserunners che coi battitori, Crawford ha tentato una partenza sola dopo l’out di Salty, lui come Reddick sono andati a sedere guardando lo strike three, avrei voluto un po’ più di spinta, provarci … sventolare lo trovo sempre più baseballisticamente etico di stare a guardare Rivera che come sanno anche i bimbi dell’asilo concede quattro ball in casi rarissimi.

Stasera c’è da prendere le misure a Sabathia, ha perso 5 partite in tutto, tre di queste sono stati i suoi precedenti scontri contro i Sox; nelle sue otto ultime partite ha una media ERA di 1,01. Serve il meglio del meglio che i Sox possano offrire : il motore sembra un po’ imballato, invece oggi ci vuole un dodici cilindri tirato a lucido da almeno 500 cavalli.

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Sfida all’OK Corral

Si arriva alla sfida con gli Yankees in situazione di parità in classifica dopo il pareggio nella serie contro i Cleveland Indians, purtroppo con una condizione di forma che non è quella degli Yankees, che stanno andando nell’ultimo periodo ad una velocità che non avevano mai avuto durante l’anno. Viene da pensare però : siamo pari in classifica pur avendo vinto 8 partite su 9 contro di loro, segno che si è sprecato parecchio nelle altre partite.

La partita di stanotte era quella dell’atteso debutto di Bedard in maglia Red Sox, debutto decente nulla più, ha comunque completato cinque inning in quello che possiamo considerare un rehab-start essendo tornato da pochi giorni dall’ennesimo infortunio della sua carriera ed avendo al momento un contatore dei lanci settato a non più di 70-75; girano un po’ le scatole per il fatto di essere stati battuti da Justin Masterson, giocatore che era nostro e che cedemmo per Victor Martinez, anzi per una specie di un anno e mezzo di prestito dello stesso Martinez per essere precisi, ogni giorno di più sono convinto della giustezza della politica di Epstein di non voler cedere top prospects per giocatori che di potranno dare un anno o anche meno, se fai un sacrificio lo devi fare per un investimento a lunga gittata. un po’ come successo con Gonzalez, anzi diciamolo … speriamo di non pentirci tra un po’ dello scambio per Bedard … ho detto Bedard, non Nolan Ryan.

Da parte nostra c’è da dire che Jacoby Ellsbury ha deciso di prendersi i Red Sox in spalla e di tenerli il testa alla division (almeno ex-aequo). Due walk-off in serate consecutive, un evento che non ha tantissimi precedenti, vado indietro nel tempo e la mente non può non andare a quello che fece tale David Ortiz nell’ottobre 2004; non possiamo certo dire che le due battute di Ellsbury siano dello stesso grado di importanza, ma permettono se non altro di tirare un po’ il fiato, dispiace unicamente per Wakefield che ha visto evaporare la sua 200ma vittoria per un paio di lanci sbagliati.

Archiviato il pareggio agrodolce …. oddio forse più agro che dolce, contro gli Indians, parte la serie del weekend contro i pigiamini, che arrivano agli scontri coi nostri con l’inerzia dalla loro parte, striscia vincente di 7 partite, un attacco che sembra essersi messo ad andare a pieno regime nonostante l’assenza del pokerista terza base A-Rod. Come è logico aspettarsi le due squadre arriveranno ai playoffs, attualmente il divario verso i più immediati inseguitori nella classifica della wild card dice di un vantaggio di 8 partite, quindi si lotta per il titolo divisionale che sarebbe bello portare a casa.

Le sfide saranno : Lester vs Colon, Sabathia vs Lackey (aiuto !!!), Beckett vs Garcia. Diciamo che in due partenze su tre siamo favoriti sulla carta, però c’è un problema : è dalla notte dei tempi che il baseball si gioca sull’erba e sulla terra rossa non sulla carta e quindi ogni vittoria te la devi sudare … CARICA !!!!!!!!

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Quanto valgono i Red Sox ?

Il titolo è chiaramente provocatorio, ovviamente i Red Sox valgono moltissimo, sono una delle squadre più forti delle Major League. Però esistono gli imprevisti ed a noi ne è toccato uno bello grosso, sto ovviamente parlando del malanno alla schiena di Buchholz che comporterà al 99% un’assenza di Clay per tutto il resto della stagione; ora … considerando che, a meno non capiti un cataclisma, ai playoffs comunque ci siamo, facciamo un giochino; scommettiamo sulle squadre che arriveranno ai playoffs e visto che il baseball si comicia a costruire dalle rotation diamo un piccolo voto ai migliori quartetti di pitcher ad oggi.

Boston : Beckett – Lester – Lackey – Bedard

NY Yankees : Sabathia – Garcia – Burnett – Colon

Detroit : Verlander – Scherzer – Porcello – Penny

Texas : Holland – Lewis – Harrison – Ogando – Wilson (4 di questi 5)

Philadelphia : Halladay – Hamels – Lee – Worley

Atlanta : Jurrjens – Lowe – Hudson – Hanson

Milwaukee : Greinke – Marcum – Gallardo – Wolf

San Francisco : Lincecum – Cain – Bumgarner – Sanchez o Vogelsong

La cosa buffa è che le squadre “deep pocket” ovvero Yankees e Sox, non sembrano per nulla quelle messe meglio … anzi, è bastato un infortunio per entrare in crisi ai Sox, attualmente il pitcher n.3 è Lackey … e che Dio ci aiuti, il n.4 è Bedard che i playoffs manco sa cosa siano e che si rompe spesso tanto è vero che dal 2007 le sue stagioni non arrivano mai alla chiusura di fine settembre, oltre ad avere un carattere definito “abrasivo” da un gustoso articolo del Boston Globe di ieri. Sotto questo aspetto anche gli Yankees non sono messi meglio, giocare la postseason con due pitcher che sembravano a fine carriera è un rischio, considerando poi che il n.2 è un incostante come Burnett. E questi discorsi generano più di un dubbio su come vengano spese le vagonate di dollari che sappiamo.

I migliori sono i Phillies : lo sono soprattutto perchè hanno assorbito in scioltezza un infortunio pesante come quello capitato ad Oswalt tirando fuori dal cilindro Vance Worley che, cifre alla mano, tiene il passo coi santoni Lee e Halladay, anche davanti ai Giants bisogna togliersi il cappello, sono riusciti a metabolizzare il bluff Zito, bluff costosissimo per altro, coi giovani del loro farm team. La differenza sta tutta qui : loro hanno avuto la forza di mettere ai margini la presunta e pagatissima superstar che gioca orrendamente, noi alla nostra superstar sulla carta(moneta) ovvero Lackey siamo costretti a dargli addirittura lo spot di lanciatore n.3 … non so se mi spiego.

Classifica finale delle rotation, secondo il mio personalissimo cartellino, come direbbe Rino Tommasi : 1-Phila 2-S.Francisco 3-Texas 4-Atlanta 5-Boston 6-NY Yankees 7-Milwaukee 8-Detroit. Questo è almeno il mio giochino, in passato è successo che squadre abbiano vinto titoli anche con rotation non eccezionali, pensa agli Athletics dell’epoca di Canseco e McGwire oppure a quei meravigliosi Blue Jays dei primi anni ’90, mi sa proprio che se vinceremo sarà perchè i nostri bomber picchieranno duro, sperare in Lackey e Bedard sembra un esercizio di fede più che una valutazione logica.

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