I Red Sox stanno cedendo terreno giorno dopo giorno, la squadra fa acqua da tutte le parti e credo che nessuno possa non accorgersene, abbiamo giocatori conclamati che offrono un rendimento da campionato parrocchiale, un attacco che in blocco sta offrendo un rendimento che passerà alla storia data la sua insipienza … c’è un però. Sembra che interessi poco, c’è un altro tema che monopolizza le pagine on-line dei giornali americani ed io non riesco a capacitarmene; leggendo direi che le sorti dei Sox, anzi le sorti del mondo intero dipendano da Price e dalla lotta che ha ingaggiato con la stampa bostoniana.
A me sembra di sognare, ieri m’è capitato di trovare la notiziola che un luglio così orrendo in attacco i Sox non lo avevano dal 1925, pensate … a Boston non assistevano ad una penuria simile da quando imperava il proibizionismo ed a Chicago dettava legge Al Capone, non Theo Epstein. In un quadro che sta diventando imbarazzante in una maniera epocale abbiamo invece dovuto leggere metri e metri di articoli dove ci si chiedeva perchè Price non avesse chiesto scusa ad Eckersley, dove ci si lamentava della mancanza di polso di Farrell nel caso (come se fosse questa l’occasione dove lo ha dimostrato) e così via … ma invece non era meglio andare a chiedere al simpatico batting coach Chili Davis se aveva qualcosa da dire visto che il reparto di sua competenza sta dando una prova ridicola ?
Sia chiaro, è giusto commentare anche quello che avviene nel contesto non propriamente tecnico che circonda la squadra, anch’io ne ho parlato, tre righe nel pezzo scorso, ma nel momento attuale le grane di Price (che pure non sembra una persona molto gradevole) meritano tre righe in tutto in un pezzo. Attualmente i Sox sono come un malato che ha un raffreddore ed una violentissima infezione di peste bubbonica, possiamo simboleggiare la guerra di Price come il raffreddore e l’orrendo livello di gioco dei Sox come la peste. Io francamente mi occuperei prima della peste che del raffreddore, ma evidentemente il giornalismo moderno ha regole diverse.
Andiamo al campo che è meglio : same old song, anche gara-1 coi lanciatissimi Royals ha mostrato la stessa identica traccia, un attacco che produce pochissimo, assolutamente non abbastanza per reggere un Porcello comunque con qualche difficoltà, ma che comunque ha concetto 4 punti mica 40, a baseball si potrebbe anche vincere 5-4, ma oggi aspettarsi che i Sox facciano 5 punti è come aspettarsi che Kate Upton molli Verlander per mettersi col sottoscritto. L’unica nota lieta degli ultimi gironi è Devers che si conferma davvero una grande speranza per il nostro futuro e han fatto bene a tenerlo in squadra nonostante l’arrivo di Nunez; se saremo in grado di non caricarlo di attese eccessive il ragazzo potrà imparare qualcosa, anche se penso che arrivare in un contesto più tranquillo rispetto ai Sox 2017 sarebbe stato meglio, comunque non aveva senso tenere Marrero che sappiamo benissimo che non farà certo parte del nostro futuro.
Siamo nei giorni decisivi del mercato e ci si chiede se i nostri piano cambieranno anche a fronte delle notizie dell’ultimora come l’infortunio di Price, parrebbe di no, forse e sottolineo forse non si cercherà nemmeno il rilievo che si auspicava, grazie anche alla crescita che sta avendo Workman che, dopo annate difficili zeppe di infortuni, sta tornando ad un rendimento davvero buono. Quindi, se non ci saranno sorprese abbastanza impronosticabili, non andremo certo a caccia di Darvish o di Sonny Gray per sostituire Price, nonostante l’assenza del chiaccherato mancino sia ancora di durata imprecisata. E’ un bene questa immobilità ? Mi verrebbe da dire che non è un bene e nemmeno un male, ribadisco semplicemente che non abbiamo gli asset (leggi prospetti) che possano interessare le squadre come Rangers e A’s che si apprestano a vendere degli assi. Che ci piaccia o meno …
Pensiamo al resto, mi sa che siamo arrivati al punto che più che un batting coach serva un mental coach, perchè sperare che una squadra che è quasi senza guida o con una guida molto debole possa reagire è davvero difficile. E la sensazione che il manager vero avesse il nr. 34 è sempre più reale, ed ora che il nr. 34 non c’è più non c’è chi possa scuotere questa squadra che non sa proprio più dove andare a sbattere la testa. Fino a ieri sera ci cullavamo almeno col fatto che eravamo in testa alla division, da ieri sera non abbiamo neanche questa possibilità, serve una sveglia … ORA !!!