E’ andata …

Sbuffando come una vecchia vaporiera, soffrendo le solite pene dell’inferno, ma nonostante tutto :

2017 AL EAST CHAMPIONS 

Mi fa ridere pensare che i Sox non vincessero un titolo divisionale consecutivo dal 1916, e che ciò sia successo con John Farrell al timone che non è certo il manager dei nostri sogni (dolce eufemismo), ma lo sport è strano. Ora avremo qualche giorno per tirare il fiato visto che la serie di playoffs con gli Astros inizierà solo giovedì, domenica faremo giocare alcuni tifosi sorteggiati e ci prepareremo ad una serie dove nessuno (ripeto … nessuno) ci vede come favoriti.

Alcune cose su questo finale di stagione vanno dette, poi nei prossimi giorni parlerò un po’ di chi schierare e chi no al playoff e di quello che ci aspetta in Texas :

  • Sapete che non amo particolarmente quei giorni off che Farrell concede a larghe mani, specialmente la domenica, facendo giocare tre o quattro riserve contemporaneamente. In quella maniera, per un molto ipotetico vantaggio futuro, schieri delle squadre perdenti al 90% … e semmai ti vengono a mancare 2 o 3 vittorie che poi ti possono mancare alla fine, costringendoti semmai a far lanciare Pomeranz che necessitava di riposare. Davvero bella comunque la partita lanciata da Pomeranz in una situazione psicologica davvero complessa.
  • I report prepartita davano Price come indisponibile in questa partita, invece ha lanciato due serate consecutive; sperando che il gomito non chieda un pedaggio ribadisco ciò che vi scrissi qualche tempo fa ovvero che la mossa di metterlo nel bullpen mi piace, è un po’ figlia delle circostanze ma una volta tanto nella nostra panchina si sono dimostrati smart
  • Quindi alla fine abbiamo i nostri al titolo divisionale ed i pigiamini ad una corta incollatura, come direbbero in gergo ippico. Mi viene da dire che la rivalità che s’è riaccesa sarà molto calda anche negli anni a venire dato che da entrambi i lati ci sono giovani stelle molto splendenti. I nostri Betts, Devers e Benintendi hanno solo iniziato a far vedere cosa sono capaci di fare (anche stasera decisivi), loro quest’anno hanno ottenuto più di 100 HR (un’esagerazione !!!) da giocatori che non hanno ancora compiuto 25 anni. Mancano solo A-Rod e Varitek come capitani onorari. A noi ci manca solo una cosa, trovare il nostro Severino, ma sappiamo che alleviamo eccellenti giocatori di campo, ma lanciatori … nisba

Per stasera basta così, godiamoci il momento e poi da domani penseremo al playoff, vi lascio con un segno (del destino ?) al quale vi chiedo un’interpretazione, immediatamente dopo la partita ho acceso la TV e mi son messo a fare zapping, ho trovato un match di pugilato tra due perfetti sconosciuti almeno per me, uno dei due si chiama Farrell ed è finito al tappeto cinque volte in altrettante riprese. Proprio stasera … se c’è qualche cabalista mi aiuti. Intanto … leggetevi cosa dice la didascalia della foto, anche stasera molto gente nella bacheca messaggi, gente che ha rinunciato al sabato sera festaiolo per guardare i Sox. Siamo dei pazzi furiosi …

 

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Mi sono sbagliato ?

Ho esultato troppo presto ? Il dubbio comincia ad attanagliarmi, le cinque partite di vantaggio sono diventate tre, ma non è questa la ragione principale dei miei dubbi. Mi fa molta paura vedere una squadra che sembra spegnersi, anzichè accendersi come dovrebbe dato che siamo arrivati al momento topico. Mi fanno molto paura le condizioni di forma dei suoi due lanciatori migliori dell’anno : Sale che è in calando da un mesetto, pareggia il suo massimo in carriera di homerun subiti e Pomeranz che l’altra sera lanciava ad una velocità che dicono essere parecchio in ribasso. Speriamo bene

Onestamente dobbiamo dirlo : il vantaggio in classifica lo abbiamo ottenuto grazie a qualche partita di troppo acchiappata per i capelli, sbuffando, lottando, restando attaccati alla nostra immaginaria linea del Piave, ma si può continuare a vincere sbuffando o ogni tanto si deve vincere semplicemente ? Mi vengono in mente dei parallelismi tra quello che sta avvenendo in questa settimana e ciò che accadde nell’ultima settimana dello scorso campionato. Anche l’anno scorso fu un calando continuo e ci portò ad un playoff orrendo, dove non siamo mai esistiti però almeno il titolo divisionale lo avevamo già, quest’anno no e gli Yankees, questi giovani Yankees molto carichi, sembrano crederci fino alla fine.

Se dico che stanotte la gara-3 sarà decisiva non credo di sbagliarmi molto, altrettanto non credo di sbagliarmi se dico che i nostri cominciano a sentire una certa pressione; che per questa squadra non ci sia nulla di facile mi pare ormai acclarato. Onestamente facendo le cose fatte bene credo che saremmo arrivati a questo punto col titolo già nel cassetto. Invece siamo attaccati alla nostra linea del Piave di cui sopra, non vorrei mai arrivare alla serie con Houston con solo due partite di vantaggio, dobbiamo quindi sperare che Rick Porcello sia il nostro Armando Diaz, non vogliamo mica che gli Unni Yankees sfondino la nostra linea e si mettano ad imperversare nella Val Padana ?

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Direi che ci siamo

Non sarà ancora l’ora di stappare lo champagne, ma di sicuro stasera lo mettiamo in fresco perchè berlo caldo non da molta soddisfazione. Io sono disposto ad aspettarmi tutto e nello sport ho visto tutto, ma pensare che i nostri sprechino un vantaggio di cinque partite quando ne mancano sette alla fine va contro anche la fantasia più ardita, una di quelle sere dove vai a vedere le statistiche della domenica e pensi di essere sotto una maledizione perchè leggi che nel giorno di festa sei appena un pelo sopra media .500 (13W-12L) e ti chiedi come sia possibile che la squadra giochi così male, poi vedi il punto del 4-1 e ti viene voglia di passare direttamente alla NFL, ma basta una scintilla chiamata Mookie Betts per cambiare la partita, prima con un picchione in fondo al recinto, poi con una di quelle giocata sulle basi a testa alta che ne hanno fatto uno dei giocatori più spettacolari da vedere.

Un po’ di cifre per rendere meglio l’idea, con quella di stasera i Sox hanno vinto 11 partite dopo essere stati sotto alla fine del settimo inning, nettamente i primi in questa particolare classifica, frutto di una squadra che non molla e frutto di un bullpen che ha reso molto, ma molto, ma molto di più di quanto fosse stato lecito attendersi a marzo. Inoltre sono 14W-3L dal 5 settembre, quando c’è stato da dare il colpo di reni direi che il colpo di reni è venuto. In rete ho trovato un altro conteggio, ovvero che con con questa stagione fanno 13 campionati degli ultimi 20 nei quali i Sox hanno raggiunto o superato le 90 vittorie; in questo lungo intervallo di tempo, direi un paio di generazioni di giocatori, si contano davvero poche annate da buttare nel cestino e questo è un grosso merito per una dirigenza che non sarà composta da simpaticoni, ma ha saputo cambiare l’esistenza di una franchigia che una volta era più simile al Circo Barnum che ad una organizzazione sportiva vincente; i ventenni faranno fatica a rendersene conto, ma i Sox prima di Duquette e di Epstein erano proprio questo : un circo.

Nei prossimi giorni comincerò a buttar giù qualcosa sui playoffs, specialmente sulla composizione del roster, visto che c’è tanto da dire e tanto da discutere, io qualche idea la sto maturando, vedremo se c’azzecco. Per oggi basta così, chissà se l’attuale inquilino della Casa Bianca troverà da eccepire anche sul baseball, dopo averlo fatto sul basket e sul football e farà giocare i playoffs in un clima accettabile. Visto che questo è un sito sportivo non mi va di commentare uno che giustifica i suprematisti, ma io mando avanti questo sito anche perchè ho sempre voluto bene all’America, quell’America che col Piano Marshall diede da mangiare ai nostri nonni, quell’America che pur con mille contraddizioni ha dato al mondo JFK e Martin Luther King, il paese da cui sono usciti Ernest Hemingway e Jack Kerouac. Da un po’ di tempo voler bene all’America è diventato davvero complesso … anche per me

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La volata finale

Dopo l’ultimo giorno di riposo siamo pronti per la volata finale, dieci partite in dieci giorni che diranno se i Red Sox o gli Yankees raggiungeranno la corona dell’AL East, sempre con quelle tre partite di vantaggio che sono cuscinetto rassicurante fino ad un certo punto. In molti di noi hanno passato gli ultimi giorni a compilare tabelle, per vedere quante vittorie possano servire per essere sicuri, se vogliamo limitarci alla matematica la risposta è ovviamente otto e considerando il nostro calendario non semplicissimo non credo che sia un traguardo facilmente raggiungibile.

Chiaro che dobbiamo anche guardare cosa fanno dalle parti del Bronx, nell’ultima settimana gli Yankees sembrano un po’ più in palla rispetto ai nostri, parecchie vittorie franche mentre noi stiamo battendo il record mondiale di partite vinte con un enorme patema d’animo. Ma una vittoria è una vittoria e non è nemmeno detto che giocare con una squadra in lotta per un traguardo sia poi più complicato che giocare con una squadra ormai fuori gioco, basta vedere la facile sweep ottenuta dai nostri avversari contro i Twins che battagliano per la wild card.

In quali condizioni arrivano i nostri alla volata ? Secondo me non siamo messi male, per esempio stiamo vedendo un Mookie Betts che dopo un’annata in chiaroscuro sembra arrivare in fondo in formissima, come un bel .945 di OPS in settembre è lì a testimoniare. Il monte di lancio è solido ed anche l’addizione di Price nel bullpen non mi pare una brutta idea, vista la sua prevedibile scarsa tenuta dopo gli infortuni e visto che il reparto rilievi mancini non è che poi fosse così fornito, uno mi può dire che mettere uno con quello stipendio nel bullpen è una follia ma per quest’anno non credo si possa ottenere di più. Ci sarà da fare un bel po’ di discorsi sul roster da 25 che verrà presentato per il playoff, ma abbiamo tempo per parlarne.

Intanto mi concentro sul presente, che per questo weekend significa un’inusuale trasferta a Cincinnati, affrontare una partita di Interlega nel pieno di una pennant race è una cosa strana che mi piace pochino, perchè leva pathos; ma è il frutto un po’ avariato del riallineamento delle division quando sia la National che l’American sono state portate a 15 squadre. Fino all’anno scorso le partite sui campi di National League erano un piccolo incubo, visto che spesso finiva fuori Ortiz, quest’anno sembra tutto più facile, se vogliamo essere cattivi possiamo dire che è tutto l’anno che giochiamo senza DH, farlo per un weekend in più non sembra un problema.

10 alla fine fratelli, 8 di magic number, da stasera si comincia ufficialmente a guardare due partite contemporaneamente, un po’ si tifa ed un po’ si gufa, non è mica un reato … giusto ?

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Primi senza gioia

Non ci possiamo fare nulla, ma questa edizione 2017 dei Red Sox non accende la fantasia. La cosa buffa è che questa cosa sembra valida sia nei macro-numeri (leggasi indici di ascolto deludenti su NESN), sia nel nostro micro-micro-micro cosmo di questo blog dove leggo che c’è chi lava i piatti durante la partita dando uno sguardo sul play-by-play o dove il sottoscritto, che dovrebbe in teoria guardare le partite per evitare di scrivere vaccate in questo blog, invece preso dal nervoso spegne il PC all’ennesima boiata di Farrell e si mette a guardare la finale dell’Eurobasket tra Slovenia e Serbia. Chi si sarebbe messo a lavare i piatti durante i match nel 2013 ? Nessuno di noi ed altrettanto nessuno di noi si sarebbe messo a guardare un altro sport al posto dei Sox in lotta per il pennant.

Ovviamente ci manca tanto Big Papi … ed anzi ci manca più ora che ad aprile, nel senso che è servito l’anno per farci capire l’impatto che ha avuto quell’uomo su ogni aspetto della vita di questa franchigia. Qualcuno nella bacheca, per ribadire a tutti noi la leadership nulla che emana Farrell, ricordò l’arringa che Papi fece alla squadra in gara-4 a St.Louis in quelle magiche World Series che ben ricordiamo. David Ross ovvero un veteranissimo di mille battaglie disse : “eravamo scolaretti che ascoltavamo il maestro”. Ora senza il maestro sembra che gli scolaretti abbiano perso la bussola e non si vede all’orizzonte chi possa prendere il posto del nostro amato decente, anzi verrebbe da dire che la scuola sia stata abbandonata e manca perfino un buon bidello; con questa mancanza si spiega una prova assolutamente amorfa e squallida come la gara-3 a Tampa.

Comunque essere primi senza gioia è sempre meglio che essere secondi, dove detto tra noi la gioia sarebbe ancora minore. Se c’è chi dice che i Sox non sembrano un team in lotta playoffs, io non posso che essere d’accordo ed in questo la gara-3 a Tampa è uno spaccato magnifico di tutto quello che non avremmo voluto vedere e non so se sia stato peggio la partita molto “sloppy” o l’ennesimo pitcher lasciato sul monte a beccarsi i punti decisivi, cosa questa che proprio non riusciamo ad evitare. La cosa che più mi lascia sconcertato è che di casi come questi ormai ne contiamo moltissimi eppure il nostro manager continua a perseverare, mi torna in mente il mio mentore che sosteneva che i pitcher in realtà non capissero poi molto del gioco (lanciatori di tutto il mondo … scusatemi !!!) ed in effetti Farrell (ex-pitcher) sembra un apprendista stregone. Lasciare i pitcher a cuocersi è sempre una cavolata, diventa una doppia cavolata a settembre coi roster portati a 40 uomini.

Avanti pure così … -13 alla fine ed ancora quelle tre vittorie di vantaggio … ma nonostante la classifica così stretta voi vi sentite così eccitati per la pennant race ? Io mica tanto

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Grazie a Dio non è domenica

L’altra sera, durante la tristissima gara-3 di domenica al Fenway, mi chiedevo anch’io come fosse possibile che nel giorno di festa i Sox giocassero spesso delle partite di una insipienza unica, oltretutto è il giorno nel quale Farrell decide spesso di dare il classico “day-off” a chi ritiene ne abbia bisogno, così spesso di domenica si vedono dei lineup alquanto bizzarri. Perché tutto questo di domenica ? Forse ho una risposta … ovviamente i match domenicali hanno un numero maggiore di bambini sulle tribune, dato che sono quasi sempre partite pomeridiane, così perdendo spesso i ragazzini si temprano, forgiano il carattere, dato che essere tifoso dei Sox è stato spesso più una maledizione che un bene; quindi giocando questa serie contro gli Athletics a metà settimana non dovremmo correre questo rischio, dovremmo vedere una formazione pensata e non affidata ad un lancio di dadi, anche perché la situazione continua a rimanere ingarbugliata.

E’ già … nel Bronx non sembrano mica averne voglia di lasciarci vincere la division, continuano a darci dentro e a 19 partite dalla fine il nostro vantaggio resta di sole tre partite, che è meglio di niente ma non è mica abbastanza per farci dormire tranquilli. Proprio per questo mi resta nebuloso il senso di dare dei day-off a destra ed a sinistra; che certi giocatori dopo 140 partite possano essere stanchi è normale, ma alla vigilia di un lunedì dove non si giocava mi chiedo se sia poi così necessario indebolire ulteriormente un lineup che già è abbastanza inconsistente di suo; pensiamo di ottenere dei vantaggi contro Oakland ? I giocatori non impiegati hanno guadagnato un vantaggio nell’immediato ? Resto abbastanza perplesso, il baseball non è certo lo sport del “tutto e subito” come invece può esserlo la NFL dove si giocano sedici partite in tutto, ma il senso dell’urgenza in questo finale dovrebbe essere chiaro, questa squadra se finisce al Wild Card Game non credo possa avere una vita lunga. Dovrebbe essere ben presente a tutti.

Volevo fare poi un discorso di carattere generale, che mi è venuto in mente leggendo dei Nationals che stanno già festeggiando il titolo divisionale. Titolo meritato senza dubbio, ma enormemente favorito dal fatto di essere in una division con quattro squadre molto deboli. Ogni tanto viene fuori il ritornello se non sia il caso di cambiare la compilazione del calendario, che oggi prevede 18/19 partite contro le rivali divisionali e solo due serie con le squadre delle altre division della stessa lega. Fatemelo dire … sarebbe ora. Chiaro che gli scontri delle “rivalries” siano più appetibili, provate a chiedervi se NESN abbia indici di ascolto maggiori quanto trasmette Red Sox-Yankees o Red Sox-Mariners, ma in questa maniera si rischiano delle ingiustizie palesi, come quella che vedrà gli Arizona Diamondbacks giocare la Wild Card perché in quella division ci sono i Dodgers (fortissimi) e i Rockies (tosti), mentre i Nationals hanno giocato metà delle partite contro Braves, Mets, Phillies e Marlins. Chiaro che arrivando ad un calendario equilibrato si giocherebbero molte più partite in un fuso orario differente dal tuo … e questo è un problema in un paese delle dimensioni degli USA, però è anche vero che fino ai primi anni ’90 lo si faceva … e non ricordo che i giocatori dell’epoca si suicidassero per la cosa. Diciamo che si pesterebbero un po’ i calli alle TV (vedi sopra) ed oggi il potere dei media è totale, quindi … credo che anche stavolta resterà un progetto campato in aria.

Colgo l’accenno fatto prima agli Arizona D-Backs per l’ultimo tema del giorno. Rischiamo di rimpiangere come non mai il fatto che Torey Lovullo sia partito per il caldo di Phoenix. Anzitutto il soggetto si dimostra di prima fascia, basta confrontare quelli che erano i pronostici di febbraio sui serpentelli dell’Arizona con ciò che stanno ottenendo, aiutato poi da uno staff dove abbondano i transfughi dal Massachusetts. Perché ho tirato fuori questo ? Perché si comincia a leggere sempre più che Farrell abbia fatto il suo tempo, che con la sua non-gestione del caso Apple Watch : “sapevo che cercavamo di leggere i segnali ma non sapevo come” si sia scavato la fossa sotto i piedi ed in alto loco si cominci ad essere stanchi di avere uno coi gradi di generale ma che agisce come un caporale. Sull’Applegate ho già detto ciò che penso, o racconta balle o è lo zerbino del dugout, se non è lui che deve sapere come e quando succedono queste cose ditemi chi è che lo deve sapere : mia madre ? Il mio capufficio ? Certo che se al termine della stagione dovessimo cercarci un nuovo manager dopo aver confermato Farrell un anno prima, facendo andar via Lovullo, a me girerebbero le balle in maniera vorticosa. Anche perché si rischierebbe di cadere in uno yes-man di Dombrowski, quando invece l’anno scorso avevamo l’opportunità di ingaggiare uno che si dimostra sempre più uno coi controfiocchi.

Questo è tutto per oggi … teniamo botta ancora per un po’ e speriamo di beccare questa post-season. La Tribù ha sorpassato Houston ed oggi il playoff ci vedrebbe in Texas. A proposito : qual’è l’ultima squadra ad aver battuto Cleveland ? Eh eh eh eh …

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Ma compratevi un vero orologio …

Io credo che i Red Sox meritino una sanzione per l’Applegate; per il fatto che hanno tentato di rubare i segnali del catcher ? No … è una cosa che vedo da più di trent’anni. Lo meritano perchè usano apparati elettronici nel dugout ? Ma chissenefrega. Noooo … meritano una punizione, di quale entità lo lascio dire a voi, perchè con questa storiella si dimostrano dei pirla diplomati. Se esistesse il Premio Nobel della pirlaggine i nostri sarebbero già diretti verso Stoccolma per ricevere l’ambito premio dal Re di Svezia. Per cercare un dubbio e difficile vantaggio rischi di farti ricoprire di cacca, è questo che mi fa incazzare di tutto questa storiella.

Non mi importa una cippa se ci sarà una sanzione pecuniaria o se verrà tolto qualche diritto di chiamata al prossimo draft, è la stupidità del gesto che mi manda in bestia, tra parentesi la cosa mi fa anche considerare di più un dubbio che già avevo molto chiaro : che i Red Sox siano senza una guida, che siano come un treno col macchinista pesantemente addormentato. Prendo per buona la verità ufficiale che ci è stata propinata ovvero che John Farrell fosse completamente all’oscuro della cosa. Quindi un paio di giocatori, anzi un paio dei veterani si inventano questa cosa in combutta con un trainer ed il manager non si accorge del giochino nel dug-out. Per bene che vada si può dire che il manager abbia perso completamente il controllo del team, ben peggio del caso “pollo fritto” che fu la causa ufficiale del siluramento di Francona; se invece crediamo che Farrell abbia chiuso gli occhi come la proverbiale scimmietta che non parlava, non vedeva e non sentiva è anche peggio, denoterebbe una certa pusillanimità che non è certo la dote che vorreste vedere in un manager di una squadra dove devi maneggiare un bel numero di giocatori dalla personalità decisamente ingombrante.

Intanto, mentre rinnovo il mio consiglio ai Red Sox di comprare dei bei orologi classici anzichè quella robetta “Made in Cupertino”, è andata avanti la nostra stagione ed almeno abbiamo evitato di perdere la serie contro una delle più mediocri versioni dei Blue Jays da anni a questa parte. Sia fatta lode verso Fister, che arrivato semplicemente per tappare un buco momentaneo, sta giocando come erano anni che non gli capitava. E’ bastato un inning produttivo in attacco per chiudere la pratica e per tenere gli Yanks ad una certa distanza. Non vorrei peccare di eccessivo ottimismo, ma davvero c’è da domandarsi quale potrebbe essere la rotation dei Sox in un playoff. Fister o la stralunatissimo Porcello di questi tempi ? Tra parentesi si stanno cominciando a delineare gli accoppiamenti e se i Sox dovessero vincere la division ricascherebbero al 99% tra le braccia di Francona che sta guidando la Tribù ad un record molto migliore del nostro e che sta arrivando alla fase che conta in una condizione di forma semplicemente strepitosa. Diciamo che con la Tribù che impazza e con gli Astros che si dimostrano più forti anche degli uragani non giocheremmo certo coi favori del pronostico … ma ce ne occuperemo ad ottobre, se mai ottobre sarà.

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Forma calante

Verrebbe da dire che è un bene che per quest’anno le partite contro gli Yankees siano terminate. Nelle 19 partite contro di loro i nostri hanno battuto un ragguardevole .196 ed in questa serie finale da 4 partite coi corridori in posizione punto si è assommato un eccellente 1/26 nel box; con cifre simili abbiamo raccolto anche troppo portando a casa 8 partite contro i Pijamas, quindi facciamoci piacere il fatto che tutto sommato siamo ancora avanti di 3 partite e mezzo e consoliamoci col calendario che da qui alla fine non sembra insormontabile … anche se questa squadra, anzichè andare in crescendo di forma, sembra si stia spegnendo pian piano come una candela alla quale viene a mancare l’ossigeno.

Direi che ormai possiamo rassegnarci al fatto che questa squadra sia debole nel box in maniera congenita, proprio per questo dovremmo cercare di spremere il massimo dalle risorse che abbiamo, invece si vedono le stesse problematiche ormai trite e ritrite, discorsi tirati fuori mille volte, sprechiamo troppo sulle basi per esempio. Aggiungete che segnando pochissimo dovremmo fare tutto il possibile per subirne il meno possibile, questo concetto invece non sembra albergare nella mente del nostro manager che continua a lasciare fuori i lanciatori troppo col risultato che beccano punti “gratis” dal centesimo lancio in poi, è successo a Pomeranz (e lì eravamo ancora 1-1) ed in un certo senso anche a Sale a cui dovevano essere risparmiati dei lanci inutili in una partita che era ormai andata.

Ovviamente chiedersi le motivazioni del calo di forma, sembra di rivivere l’ultima settimana della regular season 2016 e il playoff, è assolutamente legittimo ed anzi mi sarei aspettato che questo tema emergesse durante la rituale conferenza stampa post-partita. Abbiamo vissuto una prima parte di agosto fantastica, ma i motivi erano la straordinaria “scarica elettrica” fornita da Devers e Nunez; ora, coi due giocatori tornati sulla terra come lecito attendersi, siamo fermi come un palo della luce, per fare un punto occorre che gli avversari ce lo porgano altrimenti è gara dura. Per esempio mi chiedo se, come è stato fatto giustamente per Bogaerts, non sia anche il caso di fermare per qualche giorno anche Betts, un Mookie lontano partente del giocatore scientifico nello swing; voi potete anche eccepire su questi riposi che chiedo e la vostra obiezione sarebbe fondata, ma anche insistere su giocatori in difficoltà non credo sia una gran politica.

Speriamo quindi che Toronto sia una boccata di ossigeno, come capitato anche altre volte in questa stagione; certo che poi quando finirà questa stagione bisognerà interrogarsi su questa squadra e soprattutto su questa guida tecnica. La risposta a questo slump, che ormai dura dallo spring training, non credo posso essere nemmeno Giancarlo Stanton, come richiesto a gran vice da un patetico Nick Cafardo sul Globe di due giorni fa; son sempre più convinto che il problema di questa squadra non sia la mancanza del primo violino, ma il fatto che molti rendano molto meno di ciò che possono; anche un Big Papi avrebbe avuto problemi, nel senso che gli avversari gli avrebbero dato spesso e volentieri quattro balls per poi giocarsi l’innocuo giocatore successivo. Serve uno sforzo di squadra, di tempo non ne resta moltissimo.

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