Febrile attesa per l’opening day

Da quando la tecnologia ha consentito anche agli abitanti del vecchio mondo di poter godere della visione del vero baseball, i Red Sox sono stati costantemente fra i contendenti. In questo periodo hanno rotto la maledizione del bambino, ponendo fine a 86 anni consecutivi di sconfitte, arrivando ad imporsi sulla vetta più alta ben 4 volte nel primo quarto del XXI secolo, stabilendo così un redord ineguagliato. 

Ora, trascorsi 6 lunghi anni dal nostro ultimo, eclatante ed entusiasmante successo, viene il dubbio di aver vissuto una parentesi tanto felice quanto irripetibile. Dopo 5 stagioni in cui, in un modo o nell’altro, aveva comunque qualche motivo per illuderci sull’esito finale, il prossimo 28 marzo, a Seattle, scenderà in campo una squadra consapevole di non avere alcuna prospettiva di migliorare la scorsa stagione che ci ha visto ancora, e ancora, ultimi.

Vi sembro troppo drastico? In effetti è così, ma siccome non vi devo vendere i biglietti, seguitemi un attimo per capire se ho ragione. 

Sulla causa dei nostri ripetuti insuccessi la diagnosi era ampiamente condivisa: il problema era il lancio. Per risolverlo, lo scorso autunno, abbiamo cambiato il capo del front office, in quanto il predecessore, benchè laureato a Yale, si era dimostrato, inspiegabilmente, del tutto inconsapevole del reale problema e aveva pertanto agito in modo erratico ed inconcludente.

Il sostituto invece sembrava più centrato e aveva condotto una campagna acquisti, zeppa di annunci benché povera di effetti. Il principale risultato però sembrava in linea con le necessità: lo scambio di Sale (un asso, perennemente infortunato), con Giolito: un lanciatore di terza file, ma che si pretendeva in grado di lanciare 6 inning ogni 5 giorni tenendoci in partita. Ovviamente c’erano soluzioni migliori, ma nessuna che portasse a un saldo economicamente positivo per la proprietà

Sapete tutti come è andata a finire. Lucas Giolito non lancerà neppure un inning nel 2024 a causa di un intervento chirurgico al braccio. Se saremo fortunati forse lo rivedremo sul monte nel 2025, anche se non è affatto certo che rivederlo in azione si possa annoverare fra gli eventi fortunati.

Alla perdita di Giolito tuttavia il front office dei Red Sox è entrato immediatamente in azione e …. non ha fatto assolutamente nulla. Morale della favola, la rotazione con la quale affronteremo la stagione 2024 sarà la seguente:

  1. Brayan Bello
  2. Nick Pivetta
  3. Kutter Crawford
  4. Tanner Houck
  5. Garrett Whitlock.

Non vi state sbagliando: questa è esattamente la stessa rotazione della scorsa stagione meno Chris Sale. Non sono riusciti a rafforzare un ette una rotazione che nella scorsa stagione si è classificata al 22° posto nella media dei punti guadagnati. E il problema da risolvere (vi ricordate?) era il lancio.

Quindi cosa possiamo sperare? Presi singolarmente questi ragazzi potrebbero anche non sfigurare. Non è difficile vederli come lanciatori nella media del campionato e qualcuno anche al di sopra. Qualcuno di loro potrebbe addirittura sovraperformare, ma se questa non è una prospettiva irrealistica per un solo elemento, lo diventa se pretendiamo che lo facciano tutti. Inoltre se qualcuno di questi cinque ragazzi si fa male e deve trascorrere nell’IL un tempo significativo, (il che è una certezza virtuale di questi tempi) non abbiamo nessuna profondità nel roster con cui fare fronte. I loro sostituti si chiamano Brandon Walter e Cooper Criswell. Per carità di patria non voglio considerare la possibilità che sia Josh Winckowski a passare dal bullpen alla rotazione. Per quello che abbiamo già visto vorrebbe dire che Cora è disperato. 

Con queste premesse, se tutto va bene, il 2024 sarà una stagione di passaggio, in cui i nostri giovani avranno la possibilità di mettersi in mostra, vista la fragilità dei nuovi innesti. Esattamente, mi riferisco posto lasciato libero dal nuovovo slugger Chris Murphy, già strappato. Più probabilmente già a metà potrebbe cominciare a pensare al 2025 e nel frattempo dedicarci maggiormente al bridge, un gioco che penso occuperà stabilmente la mia vecchaia.

NB La prossima stagione potrebbe essere quella nella quale forse rinunciare al contributo di Alex Cora. Giusto per ricordarvi che al peggio non c’è mai fine.

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Un Febbraio in bianco.

Qualcuno mi ha rimproverato, con ragione, per la mia assenza. Ho iniziato diverse volte a scrivere ma, se vogliamo essere eufemistici, sono state settimane tranquille per i Red Sox. Molti rumors riempiti hanno le pagine della stampa specializzata, ma nessuna delle ipotesi di clamorosi scambi e acquisizioni prospettate alla fine è andata in porto. Alla fine quello che avevo scritto era utile solo per essere cestinato. C’è chi ha detto, probabilmente a ragione, che tutto ciò sia stato organizzato ad arte per la campagna abbonamenti, per poi svelare la vera strategia che la proprietà ha in mente: una lunga traversata del deserto.

Dopo due umilianti ultimi posti nella AL best, non c’è stato nessun segnale di cambiamento di rotta. Al contrario è stato chiarito che non c’è nessuna ambizione per il breve periodo, ma si continuerà indefinitamente in una politica di riduzione dei costi, evitando di impegnarsi (e dissaguarsi) sul mercato dei top player.

Questo vuole dire che siamo condannati a stare nelle retrovie? Chi può dirlo. Vincere nella MLB è diventato nel tempo un obiettivo sempre più improgrammabile. Infatti chi poteva mai immaginare che, dopo gli enormi sforzi finanziari profusi da alcuni nel 2023, nelle WS si affronterebbero Rangers e Arizona? 

Ma se la MLB assomiglia sempre di più a una lotteria, di conseguenza l’esposizione finanziaria diventa sempre più rischiosa e le strategie vanno modificate di conseguenza. Questo vale ancora di più per il gruppo che controlla oltre i Red Sox, impegnato su diversi fronti e possessore di un variegato asset basato sull’intrattenimento sportivo. Probabilmente il ritorno di Theo Epstein, considerato in questa cornice, risponde all’esigenza della proprietà di avere una maggiore competenza sulla valutazione della qualità degli investimenti nel baseball.

Sul lungo periodo potrebbe dare ottimi risultati, ma poiché, come diceva quello, è vero anche che sul lungo periodo saremo tutti morti, le prospettive di divertirsi immediatamente con le calzette rosse non sembrano proprio ottimali.

La prossima stagione dovrebbe infatti trascorrere principalmente in attesa che i giovani virgulti Mayer, Teel e Anthony, futuri pilastri del franchising, maturino abbastanza da poter contribuire in modo decisivo alla prima squadra. Gli ottimisti si aspettano che questo evento possa accadere nel corso di questa stagione, ma in realtà nessuno può saperlo con certezza. Potrebbe essere un percorso molto più difficile e lento, per qualcuno di loro o anche tutti. Potrebbe anche non avvenire mai, come è successo innumerevoli volte per innumerevoli giovani talenti. 

Mayer è dato da molti come il migliore prospetto dei Red Sox. È arrivato quarto assoluto nel draft del 2021, rendendolo la scelta più alta al draft dei Red Sox dagli anni ’60. Sembra giusto indicarlo come la più grande risorsa per i Red Sox, eppure FanGraphs, che ha pubblicato l’elenco dei 100 migliori potenziali prospetti la scorsa settimana, lo colloca solo al 69° posto, in netto contrasto con diverse valutazioni precedenti che comunque lo avevano sempre collocato fra i primi venti. 

Probabilmente questo arretramento nella valutazione di Mayer è stato determinato dal fatto che ha avuto infortuni in entrambe le stagioni da quando è stato arruolato che, soprattutto quello alla spalla della scorsa stagione, ha causato un impatto negativo sulle sue prestazioni sul campo in Doppia-A. FanGraph si muove a Mayer, ulteriori critiche individuando aree tecniche di fragilità, così come lo fa con Teel e Anthony, ma questo è normale. Si tratta di prospetti, non giocatori da major league fatti e finiti, c’è bisogno che compiano un percorso di crescita e di tanto lavoro, sperando che i molti avvicendamenti operati nell’ambito del coaching diano frutti.

Comunque, ammesso e non concesso, che tutti e tre questi fenomeni entrano nel roster di prima squadra in tempi brevi, avrete sicuramente notato che stiamo parlando di giocatori di posizione, mentre è il lancio che si è dimostrato il nostro principale punto debole. All’interno del sistema di sviluppo dei giocatori, l’inventario dei lancianciatori su cui puntare è il tempo sorprendentemente scarso e la curiosa decisione di Chaim Bloom di ignorare questo problema nel draft che il manager personale ha contribuito in gran parte ad aggravare la situazione. Breslow è stato assunto con il compito specifico di invertire questa tendenza e si è mosso immediatamente per inserire nel programma di sviluppo della squadra ulteriori elementi pescati dal mercato minori uomini come Sandlin, ultimo arrivato da Kansas City, dopo Isaiah Campbell, Richard Fitts, Greg Weissert , Nicholas Judice e Cooper Criswell. Nessuno di loro è un grande nome, ma nel complesso, ciascuno rappresenta un potenziale futuro elemento della rotazione e più opzioni sono disponibili, maggiori sono le possibilità di un successo.

L’acquisizione del giovane David Sandlin ci è costata, come contropartita, la cessione di Schreiber. Schreiber è stato probabilmente il terzo o quarto miglior rilievo dei Red Sox nel recente passato, anche dopo la sua stagione negativa del 2023. Questo è il tipo di scambio che fai se non credi che non vedremo mai più in azione lo Schreiber del 22, ma è anche il tipo di scambio che fai se non sei preoccupato del danno che la sua perdita potrebbe arrecare al bullpen del 2024, che già non brilla certo per la presenza di fulgidi talenti. Tutto questo scambio ci conferma che i Red Sox oggi sembrano un segnaposto per una versione migliore e più brillante che forse potrebbe apparire, un certo punto, in futuro. Per quanto riguarda il presente tuttavia, sembra proprio che dovremo continuare a tirare la cinghia!

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Un Lebron nel motore

Ciao a tutti ! Ve lo dico subito senza troppe cerimonie : sono un estimatore di Lebron James, mi piace il personaggio ed io trovo sacrosanto che una figura di portata planetaria, perchè è di questo che stiamo parlando, dica la sua anche su temi che non sono attinenti alla sua attività principale; considerando i progressi, o per meglio dire i non progressi fatta dalla società americana, che James dica la sua sulla situazione mi pare assolutamente normale, esattamente come negli anni ’60 fecero i vari Jim Brown, Kareem Abdul Jabbar ed ovviamente Mohammad Alì.

Detto ciò si conferma la connessione che lega James con John Henry ed il suo clan, cosa che aveva fatto si che il campione dei Lakers fosse già titolare del 2% delle azioni del Liverpool, sarei curioso di sapere a quanto ammonterà l’impegno di James col Fenway Sports Group, la percentuale non dovrebbe essere altissima ma comunque è un’altra notizia che conferma che qualcosa bolle in pentola nella compagine societaria dei Sox. Fa ridere comunque che una stella dei Lakers entri in una squadra a Boston, vi faccio un esempio : vi immaginate Totti che compra una quota dell’Olimpia Milano di basket ? Io non riuscirei a pensarlo nemmeno trincassi una damigiana di sangiovese. Quando dico che l’America è per lo sport un mondo a parte penso anche a casi simili.

Veniamo un attimo al campo anche perchè a due settimane dall’inizio cominciano a muoversi alcune cose. Anzitutto diciamo che la squadra mi pare stia giocando benino, non si vede quello “svacco” che si vide in quello spezzone di spring training che andò in scena l’anno scorso prima che il lockdown spegnesse tutto. La speranza che abbiamo tutti è che il ritorno di Cora sia la causa di tutto ciò, quando espressi la mia gioia sul suo ritorno non nascondo che avevo la speranziella che riuscisse a far rendere un gruppo qualitativamente modesto oltre il suo vero livello.

Intanto ci sono già alcune decisioni prese : Cora ha definito “solida” la nostra rotation (non male come fiducia) e detto ciò ha comunicato che si partirà con un’ortodossa rotazione a 5 uomini e non coi 6 che si era pensato. Gli uomini dovrebbero essere Rodriguez, Eovaldi, Richards, Perez e Pivetta con E-Rod che avrà l’onore dell’Opening Day, cosa bella per uno che è passato attraverso un 2020 dove ha dovuto dubitare della sua salute in senso generale, non per ciò che riguarda il ballgame. Cora ci dice che è bene impressionato dal mix di lanciatori che si trova, nel senso che ci sono i “bombaroli” e quelli che vanno di “finesse”. Al campo il compito di dire se sarà vero o se queste sono le classiche parole di circostanza. Tanner Houck e Andriese saranno i due che subentreranno in caso di infortuni, il primo comincerà in triplo A sperando che nelle Minors la stagione inizi prima o poi.

Per chiudere torno un attimo al discorso Lebron : che un personaggio con le sue idee diventi azionista della franchigia che per ultima ha inserito giocatori di colore nel roster e che per quarant’anni è stata governata col pugno di ferro da un razzista della peggior specie come Tom Yawkey è comunque significativo. Parlare di queste cose nel XXI° secolo è avvilente, prima parlavo dei tempi di Jabbar e Alì, a volte sembra che il mondo non si sia evoluto molto da quegli anni. Se pensiamo alla vicenda di Colin Kaepernick questo pensiero diventa quasi certezza.

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Ventesimo posto ?

Ciao a tutti ! So di stare un po’ trascurando il blog, sarà la tristezza che ormai ci schiaccia da un anno e della quale non si intravede la fine oppure sarà la squadra allestita a Boston che reputo eccitante quanto una cambiale da pagare … insomma … la voglia non è certo ai massimi e rimpiango quelle annate dove c’era comunque un formicolino ai polpastrelli per cliccare sulle partite e per cominciare ad intuire quali potevano essere le aspettative realistiche della squadra.

E’ vero che nello sport non è mai detto nulla ma sarà molto probabile che quest’anno (anzi … anche quest’anno) i Sox viaggino nelle parti basse delle classifiche. L’altro giorno il sito MLB ha fatto la sua proiezione elencando tutte le squadre e mettendole in ordine di valore (teorico); la classifica ci vedeva al posto n.20 di questa ipotetica classifica ed è una previsione che vede abbastanza concordi gli analisti; chiaramente se sei la ventesima squadra in una lega che ne conta trenta significa che vivremo un’altra stagione di passione ed a meno che i nostri non si reincarnino in un Leicester o in un Verona godremo veramente poco.

Buttiamo però un’occhiata in campo, anche se le prime partite dello spring training sono sempre molto aleatorie. E’ partito forte Dalbec continuando un po’ sulla falsariga dello scorso anno, il ragazzo è una promessa ormai davvero importante, ha il fisico (passa il metro e novanta), ha lo swing e mi immagino che abbia tanto campo quest’anno. Tra i virgulti si può segnalare anche Duran, immaginiamo che dopo aver saltato il 2020 causa il blocco delle Minors abbia una voglia assurda di giocare. Ora però si pone il dilemma di come fargli proseguire la carriera in questi anni folli : buttarlo in prima squadra sembra affrettato, ricordiamo che fino ad ora ha giocato ZERO partite in Triplo A, ma se non lo facciamo rischiamo che continui a giocare pochissimo, dato anche quest’anno le Minors sono in dubbio, col Triplo A che ha annunciato un ritardo di un mese per il loro Opening Day. Chiaro che questo un tema che potremmo collegare a decine di giocatori, ma come dicevo .. stiamo vivendo anni folli.

A proposito di giocatori dell’outfield, abbiamo definitivamente perso il miglior esterno difensivo che abbia mai visto, con JBJ messo sotto contratto dai Birrai del Wisconsin salutiamo l’ultimo pezzo di quel trio da sogno che controllava il giardino come nessun’altro. Ammetto che il fatto al principio di marzo JBJ fosse ancora libero mi aveva fatto nascere una speranziella ed invece abbiamo salutato un altro pezzo di quella squadra che era comunque stata capace di vincere per tre anni in fila la AL East. La demolizione dei Sox che furono direi che oramai è quasi completata, in questo fino ad ora Bloom è stato molto efficiente, speriamo lo sia anche quando si tratterà di costruire perchè fino ad ora più che un General Manager abbiamo visto all’opera un curatore fallimentare.

PS – Ringrazio l’amico Xtef che mi ricorda il decimo compleanno del blog. Lo avevo completamente rimosso. Vorrei tornare a parlare di baseball e non di salary cap, vi assicuro che c’è molto più gusto nel parlare del primo tema piuttosto che del secondo, se negli ultimi tempi vi sono sembrato un po’ moscio è perchè sono oramai due anni che non si parla di baseball a Boston ma si parla di finanza, per un po’ va bene ma dopo ci si stanca, se volevo parlare di finanza mi sarei abbonato al Sole 24 ore o al Wall Street Journal, se non l’ho mai fatto ci sarà un perchè

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Cosa mi sta succedendo ?

Ciao a tutti … davvero non so cosa mi stia capitando, attendevo l’inizio delle prime partite di spring training come un bambino attende i regali di Natale ed ero disposto a sorbirmi decine di turni di giocatori improbabili che mai vedranno la luce della prima squadra pur di vedermi un paio di turni dei titolari. Invece quest’anno davvero non riesco ad accendermi, ho visto qualche spezzone e basta.

Mi sono imborghesito ? Possibile che la ventilata annata di transizione mi abbia smontato come un soufflè mal riuscito ? Il sospetto ce l’ho e vi prometto che combatterò contro questa strana aria che mi affligge, se poi la squadra sarà meglio di quello che ci aspettiamo allora sarà più facile ingrifarsi per una stagione che se non vedesse i Sox in contention si trasformerebbe in una lenta agonia.

Lasciando perdere le mie pulsioni e tornano al campo; volevo anzitutto scusarmi un attimo perchè non ho dedicato nemmeno un byte all’arrivo do un giocatore come Pillar che non è un fenomeno, che probabilmente è in calando di carriera ma che comunque è uno che sa stare in campo, che difende alla grande e che comunque per fare il quarto esterno va più che bene, tra parentesi è ormai ufficiale che almeno nelle prime partite Verdugo non ci sarà in quanto (sorpresa delle sorprese) ha ancora dei guai fisici. Quindi spazio almeno all’inizio ad un outfield Benny-JBJ-Pillar e se vi chiedete com’è possibile che ogni giocatore che prendiamo sia afflitto da guai fisici sappiate che è una domanda più che legittima.

Due parole sui partenti. Premesso che se uno dei “fantastici” 4 avrà dei problemi i nostri andranno a fondo in un attimo, volevo capire la questione del quinto partente. Si dice che potremmo passare anche noi ad usare un “opener”, in pratica avremmo una partita su cinque gestite totalmente dal bullpen. Scusate … ma vi sembra che un bullpen come il nostro possa reggere uno sforzo simile ? Tampa lo faceva, ma aveva un bullpen che poteva supportare un’idea simile. Sono d’accordo che usare un quinto partente “normale” non sarebbe il massimo visto che i candidati sono comunque dei giocatori mediocri, ma caricare di ulteriore lavoro un reparto che dovrà comunque essere usato parecchio non mi pare sia un’idea valida.

Chiudo con una piccola richiesta. Siamo leggendo decine di articoli su Jeter Downs, sarà anche un prospetto forte ma ho la netta sensazione che se i suoi genitori anzichè Jeter l’avessero chiamato Ugo, Ermenegildo o Piripicchio ne leggeremmo molti meno. Vi prego … non abbiamo necessità di farci piacere lo scambio che ho mandato Betts a LA a tutti i costi. Per dedicare a Downs fior di articoli aspettiamo che faccia vedere in campo cosa vale.

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Vincere o smobilitare ?

Prosegue lo spring training con i suoi ritmi molto sincopati, con la solita invidia mia verso chi sta in Florida con shorts e infradito e con i soliti riti sempre uguali ma ai quali siamo ormai innamorati, insomma è il tempo delle speranze e della voglia di baseball, cerchiamo di capire come andrà dando un’occhiata a quello che vediamo in Florida, vedendo cose belle come il debutto ottimo di Price o altre meno belle tipo un Porcello abbastanza tremebondo, detto tutto questo comunque tra un paio di settimane comincerà una stagione che non sarà per nulla banale nella più che centenaria storia dei Red Sox.

Uno mi potrà dire che una stagione MLB non è mai banale ed è vero, specie poi per una franchigia sempre sotto i riflettori quale è la nostra squadra del cuore, io dico che questa comunque sarà molto molto molto importante. Più che guardo questa formazione, più che mi è chiaro che abbiamo davvero un paio di colpi (leggi annate) per arrivare al vertice con questo gruppo di giocatori, poi volenti o nolenti saremo costretti a sacrifici, a effettuare delle scelte che potranno anche essere parecchio dolorose.

Il problema è sempre quello : il salary cap ovvero le regole che fanno in modo che le scelte compiute da una squadra non siano solo tecniche, abbiamo già avuto alcuni segnali di ciò, pensiamo a Betts per esempio che dopo aver giocato tre anni per uno stipendio complessivo di due milioni di $, essendo arrivato all’arbitrato si vedrà recapitare in questo 2018 uno stipendio da 10 milioni, con la prospettiva di ulteriori crescite nei due anni a seguire per fare poi bingo quando sarà free agent nel 2021.

Ma Betts è solo un esempio, abbiamo tutta una serie di giocatori, il “core” della nostra squadra, che andrà rifirmata con contratti molto più corposi o verranno persi, Pomeranz e Kimbrel free agent dopo questa stagione, Sale dopo il 2019, aggiungete JBJ e Bogaerts in arbitrato e comunque in crescita … insomma, la pacchia dei contratti a costo controllato che ci permetteva poi di andare giù pesante coi free-agent sta per finire, son certo che negli uffici di Yawkey stanno già pensando alla cosa e non mi sorprenderebbe già vedere alcune tendenze nel corso di quest’anno, specie vedendo i rendimenti di certi giocatori.

I giocatori a cui mi riferisco sono soprattutto i giovani lanciatori, Rodriguez e Johnson per esempio, abbiamo necessità assoluta che sfondino, per permetterci di non svenarci coi free agent come partenti, per esempio se non dovremo andare a caccia di Porcello dopo il 2019 risparmieremo i suoi 21 milioni che prenderà fino ad allora e potremo semmai pensare compiutamente a come tenere Betts con noi, viceversa se E-Rod e Johnson non emergeranno e se nessun lanciatore saprà crescere dalle Minors, come ci accade ormai da un decennio, dovremo continuare a spendere fortune per cercarci altrove ciò che non riusciamo a produrre, tanto per darvi un’idea i soli Price e Porcello incidono per il 22% del nostro monte salari.

Spero di non aver annoiato troppo con questo post che potrà sembrare un po’ troppo ragionieristico, ma basta che voi ascoltiate una telecronaca NBA su Sky, per esempio, per rendervi conto dell’impatto che hanno queste tematiche nel costruire una squadra. Comunque per salutarvi voglio lasciarvi un piccolo indovinello : chi è il quinto giocatore più pagato dai Sox in questo 2018 ? Se volete un indizio sappiate che son soldi davvero ben spesi … ma sappiate anche che sono molto molto molto ironico.

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Prime settimane di lavoro

Cominciano ad esserci un po’ di cose di cui discutere, dopo circa quindici giorni di lavoro e dopo anche qualche partita vista in diretta, ovviamente parliamo quasi sul nulla, data la nulla valenza tecnica di molte di queste partite, ma comunque qualcosa di potenzialmente interessante s’è visto.

Alcuni giocatori sembrano già in buona forma, di sicuro JBJ, Bogaerts ma volevo segnalare Swihart. Il giocatore, non nascondiamocelo, è stata una delusione dopo le fanfare che avevano accompagnato la sua scelta al draft 2011, mai esploso, soggetto frequentemente agli infortuni, non certo il catcher che ti fa svoltare una franchigia; sembra però tornato in forma e c’è già che si è posto il problema circa un possibile ingorgo nella posizione di ricevitore, visto che Vazquez dovrebbe essere il titolare e Leon il back-up (richiesto per di più a gran voce da alcuni starter influenti), si sta provando di vedere se Swihart può essere un fattore in altre zone del campo, son mosse che mi lasciano sempre perplesso, onestamente  non so cosa farei, non si può rimandarlo nelle Minors perchè è “out-of-options”, considerando che Leon era parso in calando i Sox potrebbero però davvero cercare strade alternative.

In questi giorni stimo avendo anche i primi contraccolpi dagli infortuni, grosse sirene d’allarme hanno cominciato a suonare nelle nostre teste dopo la partita di venerdì quando Pomeranz è uscito dopo solo un inning, sarebbe un problemino del flessore del braccio, ancora non ci sono tempi di rientro alla piena attività, ma non dovrebbe (condizionale d’obbligo visto i precedenti) essere una cosa lunga. Il problema di Pomeranz mi da lo spunto per un discorso : ho sentito un po’ troppi discorsi del tipo “l’anno scorso abbiamo avuto un sacco di infortuni, quindi valiamo più delle 93W che abbiamo raccolto”. A mio parere è un concetto profondamente errato, in una stagione massacrante come quella del baseball gli infortuni ci sono, li hanno tutti, noi abbiamo avuto i nostri ma per esempio anche i nostri vicini del Bronx hanno avuto i loro (quella “bestia” di Sanchez fuori per metà stagione, lanciatori fermi, etc.). Ovviamente non sto gufando contro Pomeranz, ma è folle pensare che tutta vada liscio come l’olio, bisogna minimizzare l’effetto infortuni. Come ? Provvedendosi di sostituti comunque accettabili, ma soprattutto dando una organizzazione di gioco stabile, che tutti possano seguire e che possano aiutare chi subentra al titolare assente, troppe volte abbiamo visto per esempio che il giorno che lanciava semmai Johnson o Fister, Farrell pensava di dare un day-off a mezza squadra, ottimo sistema questo per far sentire il lanciatore un agnello mandato al sacrificio.

Sull’aspetto dell’organizzazione in campo volevo anche segnalare una intervista fatta a JBJ, la riassumo così : “l’anno scorso non avevo il semaforo verde sulle basi, quest’anno sì”. Bella idea, occhio a non eccedere, anche in questo il cambio di regime sembra esserci, come sul discorso che si cercherà di meno di allungare il conto nel box di battuta, fu un mantra nel magico 2013, ma poi è diventato un peso, coi lanciatori avversari che lanciavano dei primi strike elementari, tanto sapevano che i nostri non giravano, così si partiva sempre sotto nel conto. Il cambio di regime dovrebbe anche esserci nella gestione lanciatori (speriamo !!!!), lasciati meno sul monte a cuocersi, vi faccio notare che non abbiamo ancora visto Sale e nemmeno Price, specie il primo sarebbe deleterio farlo arrivare cotto ancora a settembre, anche la ricerca continua dello strikeout forse non fu una gran mossa, troppi lanci, abbiamo una difesa che merita, facciamola lavorare.

Infine un grosso in bocca al lupo a Kimbrel, assente in questa settimana dal camp causa un altro intervento al cuore per la sua piccola bimba nata lo scorso autunno, la bimba ebbe il primo intervento dopo quattro giorni di vita ed ora ne deve subire degli altri, come un essere umano possa lavorare, nel suo caso lanciare da un mound, con un peso simile nello spirito davvero non lo so, bene han fatto i Sox a dirgli di farsi vedere solo quando la situazione sarà migliore, se all’inizio dovremo cercarci un closer lo faremo, c’è molto di più al mondo che lanciare fastball a 100 mph, c’è davvero molto di più.

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Nuove speranze (pending a physical)

Sarà stato un atto di solidarietà coi Sox ma anche io oggi sono “pending a physical”, nel senso che ho in programma tutta una serie di esami clinici, nulla di che … semplicemente esami di routine, tutto ciò se non altro mi accomuna a Eduardo Nunez e soprattutto a JD Martinez, che se otterrà risultati direttamente proporzionali a tutte le pagine che si sono spese nell’attesa, batterà tutti i record, compresi quelli ottenuti da Barry Bonds quando faceva il pieno con le “bombe”.

I miei esami non so come andranno ed al momento per la verità non sono ancora stati resi noti quelli di Martinez, se però per l’ex-Tiger non ci saranno problemi, avremo finalmente quel rinforzo che in molti ritenevano una condizione imprescindibile per competere nel 2018. Oramai non ci credevo più, nel senso che le parole che si sentivano in giro, sembravano preparare la Nation ad un affare sfumato, invece alla fine la firma c’è stata e diciamocelo subito che è una firma che mi piace assai. Saranno state le condizioni “strane” di questa Stove League, sarà stata l’assenza di squadre interessate a lui, ma fatto sta che questa firma avviene al 90% alle condizioni dei Sox ed al 10% a quelle di Boras, ergo è una cosa buona per noi.

Alla fine sono 2 anni a 25 milioni, il terzo a 22 e gli ultimi due a 19, il giocatore avrà l’opportunità di liberarsi dopo due anni o dopo il terzo, insomma noi siamo contenti perchè non ci blocchiamo per quei 7 anni che volevano Boras & Co, il giocatore può essere contento perchè, se lo riterrà opportuno, potrà testare il mercato anche solo tra due anni, anche se coi chiari di luna che si son visti quest’inverno sul mercato dei free agent, credo che convenga a tutti pensarci due o più volte.

Escludendo quei problemi fisici che hanno a volte toccato Martinez, la firma mi piace anche perchè ci da quel po’ di flessibilità che è molto utile, io spero in tante partite con Martinez DH perchè voglio toccare il meno possibile le tre Killer Bees dall’esterno, Martinez quando non sarà DH può fare le sue 40/50 partite nell’outfield quando c’è bisogno semmai di far riposare Bradley o Benintendi in slump. Restano quindi Moreland e Hanley per un posto solo da prima base. Anche qui barrando i problemi fisici ci sarà l’opzione di scegliere tra formazione offensiva o difensiva, tra parentesi crescono le possibilità che Hanley non raggiunga i 497 turni nel box, cosa che non farà scattare l’opzione automatica sul contratto di Ramirez facendoci risparmiare 22 milioncini … e se anche questo è un risultato indotto della firma di JD Martinez, capirete che la sua firma potrebbe addirittura piacerci di più.

Due parole anche per Nunez, buona firma per il complemento che ci serve, perchè ricordiamoci bene che l’infield non è così a prova di bomba come l’outfield, Devers è un bimbo ancora con l’acne, talentuosissimo ma pur sempre un bimbo, Bogaerts ha vacillato, Pedroia tornerà tra un po’ ed i ricambi come Holt e Marrero sono tutto tranne eccitanti. Anzi con l’arrivo di Nunez mi aspetto che qualcuno ci lasci, un po’ come l’arrivo di Martinez che ha comportato la cessione di Brentz, diciamo che al termine dello Spring Training un “designed for assignment” per qualcuno non mi sorprenderebbe.

Quindi finalmente, con qualche ritardo rispetto al previsto, i Red Sox sono fatti. Io, se devo essere sincero, vorrei vedere l’arrivo del famoso “specialista mancino” da fargli fare uno o due uomini nei momenti caldi all’ottavo inning … o giù di lì, quello che fu Breslow nel 2013, tanto per intendersi. Se non sarà ora semmai sarà a luglio, ma secondo me bisognerà farlo. Ora c’è tutto … le carte sono state servite, serve solo che si cominci a giocare e personalmente non vedo l’ora che si cominci

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Almeno si comincia

Non c’era mai stato un intervallo così lungo tra un mio post ed un altro, ma d’altra parte non c’è assolutamente nulla da dire, se non che domani 14 febbraio comincia ufficialmente lo Spring Training a Fort Myers. I Sox sono quelli che erano 20 giorni fa e si comincia a credere che possano restare più o meno così, non hanno alzato di un penny l’offerta fatta per JD Martinez e lo stesso giocatore tra qualche giorno è possibile che inizi lo Spring Training allenandosi da solo o in quella specie di “rappresentativa dei disoccupati” che starebbero allestendo in Florida, semmai in compagnia dei vari Hosmer, Arrieta, Moustakas & Co. Non c’è che dire … se davvero c’è stato un “accordo di cartello” tra i proprietari per far abbassare la cresta agli agenti, specialmente a certi di loro, direi che la cosa sta facendo effetto visto il livello veramente alto dei giocatori ancora a spasso.

Dicevamo che i Sox non intendono dare un soldo in più a Martinez, siamo sempre fermi a quei 5 anni per un importo che certuni danno poco sopra ai 100 milioni di $ e che per certi altri arriva a 120 massimo 125, ben lontano comunque da quei 200 che Scott Boras vagheggiava mesi fa. Al momento l’unica concorrente rimane Arizona, dove cercano di far quadrare i loro conti, nel senso che non possono spaccare il porcellino altrimenti non avranno i soldi per rifirmare Goldschmidt quando sarà il suo momento. L’impressione è che le chances per vedere Martinez al Fenway siano comunque diminuite, un po’ perchè il giocatore potrebbe decidere di fare un contratto corto ma dal valore annuo molto alto restando a Phoenix ed un po’ perchè i Sox sembrano dire che il giocatore piace … ma fino ad un certo punto.

E se non arriva Martinez ? L’alternativa che si vocifera in giro è Logan Morrison che è esploso l’anno scorso con 38 HR, ma che prima del 2017 era un onesto giocatore … e nulla più, dovesse arrivare ci chiederemmo se vedremo l’ultimo Morrison o il primo, comunque la spesa dovrebbe essere modesta e ci potrebbe lasciare un po’ di spazio per semmai un rinforzino (non quello del Conte Mascetti) a luglio … e per tentare Bryce Harper il prossimo autunno. Come finirà ? Nessuno lo sa, la politica di DD non mi dispiace, anche a me Martinez piace … ma fino ad un certo punto, per esempio noto che da quando arrivò a Detroit, facendo esplodere la sua carriera, ha solo avuto un anno dove non sia stato toccato dagli infortuni, negli altri ha saltato sempre una quarantina di partite, ovvio che con questa “storia medica” fargli il contrattone che chiedeva sia un rischio enorme.

Fatto sta che domani si ricomincia, con Martinez o senza, con Morrison o senza, mi resta solo un dubbio : ma se alla fine restassimo questi cosa diremmo ? Che siamo in fin dei conti reduci da stagioni di 93 W oppure che siamo un brigantino che dovrà sfidare la corazzata dei Judge e degli Stanton ?

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A due settimane dall’inizio

Ancora un paio di settimane e saremo in ballo, dico subito che in questo ultimo periodo ho guardato molto più il World Baseball Classic che lo Spring Training, se non altro per la differenza nell’intensità dei match, in Florida (come sempre) si gioca in un’atmosfera ovattata e per essere sinceri a volte entrambe le squadre sembrano affrontarsi con le ciabatte infradito. Nel WBC invece vanno in onda partite con un pathos grandissimo e se volete vedere cosa conti per certi giocatori, per certe nazioni, questo torneo guardate solo la faccia di Yadier Molina quando gioca, la grinta di quell’uomo ammetto mi fa quasi paura.

Poi tornerò brevemente sul WBC, ma intanto guardiamo un po’ in casa nostra per vedere cosa sta capitando in quel di Fort Myers : anzitutto c’è da dire che si stanno cominciando a definire certe gerarchie che almeno all’inizio potranno anche definire chi farà la squadra e chi no; alcuni giocatori sono già stati invitati a presentarsi agli allenamenti delle Minors, ed anche qui c’è qualcosa da dire.

Comincio dal monte : i titoli in crescita sono Wright che ha due ottime uscite e sembra più avanti di Pomeranz (ad esempio), Kelly che potrebbe vincere il delicato compito di lanciare l’ottavo inning visto che Thornburg dopo le due sciagure di inizio marzo deve ancora riprendere a giocare in partita, E-Rod che salvo robe strane ha uno spot da partente assicurato, un Sale che due buone le ha giocate (ma anche una così così), ma soprattutto un Kyle Kendrick che partendo dal sottoscala è arrivato a godere di una certa considerazione.

C’è caso che, almeno all’inizio, Kendrick ci serva ed abbia qualche partita da partente. Ricapitolando : Price inizierà in injured list, Pomeranz meno lo facciamo lanciare (almeno all’inizio) e meglio è, ergo i 6-partenti-6 restano in quattro. A chi facciamo fare il quinto ? Normalmente in un caso simili ti affidi al tuo farm system, peccato che i due giocatori che in teoria avrebbero l’esperienza per aspirare a questo ruolo, sembrino persino inadatti a giocare nella nostra IBL, e mi sto riferendo a Brian Johnson ed ancora di più ad Henry Owens, ex-speranze ed ora così in ribasso da essere entrati (giustamente) nel primo giro di tagli. Quindi qualche partita a Kendrick potrebbe essere data, pitcher non esaltante, ma questo passa il convento, una carriera buona a Philadelphia, ma ultimi due anni molto deficitari con un 2015 coi Rockies dove è stato preso a pallate (ma dubitate sempre delle cifre a Denver), ed un 2016 dove gli Angels l’hanno lasciato in Triplo A.

Tra i giocatori in campo tiene banco il Panda Quiz. Come scriveva Manzoni : fu vera gloria ? Se rispondo “ai posteri l’ardua sentenza” sembrerò banale ma è l’unica risposta che possiamo dare a metà marzo, son davvero curioso di vedere cosa sarà in grado di fare dopo due annate buttate nel WC. C’è poi un altro giocatore al quale dovremo dare un’occhiata un po’ più intensa e sto parlando di Sam Travis del quale ricordiamo anche l’anno scorso un eccellente spring training, seguito però poi purtroppo da un infortunio molto serio che lo ha limitato ad una quarantina di partite a Pawtucket. Lo spring training eccellente lo sta replicando anche in questo 2017, considerando che Moreland (peraltro positivo in questo marzo) è bloccato solo per un anno, potrebbero aprirsi orizzonti succosi per lui.

Fatemi finire con qualche discorso sul WBC, anche semmai se non riguarda direttamente i Sox che comunque hanno un Bogaerts ancora in ballo con gli Orange. Anzitutto ben venga una manifestazione che al 19 marzo fa vedere gesti atletici della bellezza della presa di Adam Jones contro il recinto vista stanotte o il fuoricampo di Stanton la cui pallina non credo sia ancora atterrata; potrei pensare a qualche cambio di formula ma è importante il giusto. Quello che mi ha davvero disturbato sono i commenti snob da parte di soloni italici, compreso ex-giocatori da nazionale circa il fatto che “non era una vera squadra italiana”. Allora … intendiamoci … il roster viene deciso dalla MLB almeno in larga parte e se dall’Italia si volesse portare una squadra intera by-IBL, dall’America risponderebbero picche. Se frequentate i diamanti italiani vedrete l’estrema difficoltà nel portare pubblico, interesse, sponsor, etc. etc.. Per quattro serate una squadra con scritto “Italia” ha fatto in modo di poter ricevere qualche articolo di giornale in più, ha goduto di telecronache di qualità (Nicolodi e Freri sempre top-class), semmai ci sono quattro bimbi (ho detto quattro, non quattromila e nemmeno quaranta) che si sono appassionati e proveranno di giocare cercando di emulare Drew Butera e Andreoli e noi, del nostro malridotto baseball italiano, ci lamentiamo ?

Mi sembra di sognare, i discorsi poi sull’italianità mi fanno ridere, in quella squadra c’era un paisà che gioca tutto l’anno con un piccolo tricolore nell’armadietto dello spogliatoio in America e ce n’è un altro che quando disse a suo nonno (che era emigrato in America da bambino) che era stato contattato per giocare con la squadra azzurra ha rischiato di perderlo il nonno, perchè dalla commozione aveva iniziato a piangere e non la smetteva più. Son più italiani costoro o quello slittinista che dopo aver vinto una medaglia (teoricamente) per l’Italia alle Olimpiadi di Torino disse che lui in Italia ci veniva per le vacanze ? Lasciamo stare … complimenti alla squadra che ha giocato perchè ha fatto il massimo possibile e sincero rimpianto per l’addio di Mazzieri alla nazionale, se poi penso a chi gli subentrerà il rimpianto diventa doppio.

Alla prossima …

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