Lazzaretto rules

La formazione di stanotte l’avete vista ? Qualcuno mi faccia presente quand’è stata l’ultima volta che i Sox si sono presentati in campo con una somma così bassa di talento, io onestamente non lo ricordo e visto i risultati di quest’ultimo mese sto cominciando ad avere un’ammirazione sconfinata per questa versione “blue collar” dei Sox. Tempo fa si diceva “it’s all about soul” per indicare che ciò che contava era quello che avevi dentro, fatemi pensare che in queste ultime settimane il “dentro” conta molto più del “fuori” delle parti di Yawkey Way, forse sarò un po’ idealista nel credere una cosa simile per quello che resta un mondo iper-professionista come quello MLB, però vedere dei sig. Nessuno come Nava o Atchison tirare avanti la carretta in questa maniera mi riempie il cuore … e sappiate che io sono un tenerone (quando ne ho voglia).

Oggi niente bastone, solo tante carote da mandare in crisi perfino Bugs Bunny. Comincio con A-Gon che è stato il fattore che ha deciso il match : come confessato da Valentine hanno pensato se era il caso di farlo uscire per giocare con un outfield degno di tal nome però s’è preferito tenerlo in campo visto che doveva battere nel nostro settimo, difesa rivedibile la sua che ci costa il punto del pareggio, inning d’attacco e immediato riscatto con la valida che spacca definitivamente il match. Il baseball da, il baseball prende.

La seconda nomination va a Nava, quinto leadoff diverso schierato dai Sox in questa stagione disgraziata, questo va in base spessissimo e per di più ha imparato a giocare come un drago con quella specie di flipper impazzito chiamato Green Monster. Pensare che un giocatore simile sia arrivato all’età matura giochicchiando tra Indipendent e Minors fa capire la profondità del serbatoio che esiste negli USA.

Ai mangiatori di carote aggiungo Marlon Byrd, la presa in tuffo è da “Web gems” su ESPN, non batterà tantissimo ma almeno ci da una copertura all’esterno centro che poteva diventare un problema con l’assenza di Ellsbury e con altri esterni che non sono dei velocisti, questo è un ruolo dove DEVI saper difendere, non farei tanti esperimenti qui, gioca Byrd fino al giorno del ritorno del guerriero navajo, poi dopo si deciderà.

Ovviamente chili di carote anche a Ortiz, a Youk (in gran spolvero dopo l’injured list), al bimbo Middlebrooks che spara dei line-drive sopra il Monster, insomma … non so più cosa dire se non di chiudersi l’elmetto strettamente e di continuare la guerra di trincea con la garra che vediamo da qualche tempo. La AL East è una brutta bestia, col nostro +2 sopra media .500 siamo ultimi !!! Quindi avanti così con och, pazienza e bus de c…

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Lazzaretto Sox

Trascrivo direttamente da sito americano :
Pedroia suffered the injury while making a diving play in the fifth inning. It doesn’t sound serious, but Pedroia may be given a few games off anyway as a precautionary measure. Nick Punto filled in at second base Monday. 

Se è davvero così, vabbè … metteremo in conto anche questa e domani sfideremo Verlander con Nick Punto in seconda, se non fosse così chiederò a tutti voi di contribuire finanziariamente mettendo da parte una cifra che servirà per assumere un macumbeiro certificato direttamente da Salvador de Bahia, certo che nel momento che ritroviamo almeno un giocatore, ed anche stasera Sweeney ha fatto vedere che non è un bluff, perdere per un po’ Pedroia è una disdetta pesante.

Per aumentare la frustrazione personale ci tengo anche a farvi partecipi che nel mio modestissimo domicilio un certo provider internet il cui nome comincia per F e finisce per “astweb” fornisce un servizio degno di una causa all’Associazione Consumatori, stasera ringrazio per avermi fatto perdere lo scompiglio che ha portato all’espulsione di Jim Leyland, non ho visto il tema del contendere e quindi non riesco a prendere partito sul tema.

Vincere una partita dove subisci 3 HR non è da tutti i giorni, trovo preoccupante che Aceves sia tornato pericolosamente ad assomigliare a quello di inizio stagione, ciò però non deve far dimenticare ciò che di buono hanno fatto in questi due giorni Doubront, un Atchison sempre più l’asso del bullpen ed anche (perchè no) un Buchholz che comunque sarà da tenere monitorato per vedere se una rondine fa primavera. Di Doubront dico solo che è la sorpresa dell’anno, diciamoci subito che non era così lecito aspettarselo, anzitutto aveva una carriera nelle Minors con molti alti e bassi, bene nel 2010, così così l’anno scorso dove aveva cifre simili a quelle di quest’anno solo che tra gli avversari del 2011 non c’erano certo Fielder e Cabrera. Un pitcher fuoriclasse non debutta a 25 anni, ci sta dando francamente molto di più di ciò che ci aspettavamo, tirassimo fuori un altro Doubront dalle nostre Minors saremmo a cavallo e potremmo impostare certe politiche che al momento non ci possiamo permettere.

Scott Atchison invece sembra un dono piovuto dal cielo. La media ERA è un bel 0,93, l’ultimo dei tre punti che ha subito risale al 25 aprile a Minneapolis e ogni “four balls” che concede mette a sedere quattro avversari e se vedete le cifre della sua carriera non c’è un’annata che possa lontanamente paragonarsi a quella attuale. Con la sf… che abbiamo dovremmo prenderlo e metterlo in una teca di vetro, io non gli farei nemmeno frequentare la sua legittima consorte per evitare, ad esempio, che si possa slogare un polso facendo una certa attività che potrebbe sollecitare la giuntura; e visto come sta andando la rieducazione dei vari Ellsbury e Crawford la precauzione non mi pare esagerata, Ellsbury ha ripreso solo ieri a fare qualche catch, per Crawford c’è qualche swing dal tee ed anche Bailey si spera possa rientrare dopo l’All Star Game.

L’ultimo rigo lo dedico a Trot Nixon tornato oggi a salutare il popolo del Fenway, vedere quei giocatori mi scioglie come neve al sole. Di lui ricordo un momento: la sera che la Maledizione del Bambino andò definitivamente in soffitta, gara-4 a St.Louis del 2004, doppio che sparecchia le basi sul conto di tre balls a zero … alla faccia di quelli che non vogliono dare il “semaforo verde” su certi conti nel box.

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The new rivalry

Ci stiamo abituando a considerare i Rays come i nostri competitori abituali, per un secolo e più le partite contro gli Yankees erano quelle che caratterizzavano nel bene (raramente) e nel male (frequentemente) la nostra stagione. Da qualche tempo invece lo scontro divisionale che aumenta la temperatura sugli spalti, nei forum e soprattutto in campo è la sfida con il team di Joe Maddon. Il motivo è duplice : da un lato la crescita dei Rays nell’ultimo lustro ha aumentato aspettative e desideri, dall’altro lato i Red Sox non sono più i “simpatici perdenti” che era facile sostenere per i tifosi neutrali.

Le sfide dell’ultimo lustro sono un perfetto compendio di cosa il baseball possa offrire come “spettacolo forte” : homerun, giocate difensive spettacolose, acredine in campo ed anche delle “fagiolate” frequenti a partire da quella mitica scatenata da Coco Crisp contro James Shields qualche anno fa; questa serie continua la tradizione accentuando con ciò quella frustrazione che anima i Sox che tentano disperatamente di restare il linea di galleggiamento riuscendoci a prezzo di tanta fatica.

Di sicuro la partita di venerdì ha aumentato la frustrazione dei Sox, la partita era da vincere se non altro per la presenza sul monte di un pitcher ancora acerbo come Alex Cobb, purtroppo quello che lanciava da rookie era John Lester autore di una prova davvero scadente : tanta difficoltà a trovare l’area di strike (41 lanci nella zona su 81) e contrato in profondità quando la pallina era leggibile, l’annata di Lester è davvero indecifrabile, il nostro mancino non riesce a dare uno straccio di continuità alla causa, capace di tutto nel bene o nel male. E’ un problema perchè in una stagione di poche certezze, sarebbe servito un trend molto più lineare.

L’evento di cui s’è discusso di più però è lo scambio di opinioni (non si può chiamarla rissa) avvenuto al nono inning di venerdì. Credo sia la prima volta nella storia che c’è uno “scramble” a fine partita. Non capisco la logica di regolare i conti quando la partita sta giungendo alla fine, se lo vuoi fare, se ritieni che la cosa debba essere fatta lo fai prima, quando il sommovimento può dare quella scarica di adrenalina che ti sveglia. Fatto così, quando ormai il Fenway si stava svuotando serve solo a far dire che i Sox si sfogano colpendo quelli che li hanno battuti. Tralascio poi tutto il compendio di dichiarazioni che si sono susseguite, che Sox – Rays sia diventata una sfida calda lo si desume anche dalle parole venute dopo, in passato i Sox riuscivano ad ottenere una spinta extra da queste situazioni, erano Sox diversi però, con questi onestamente non ne sarei così sicuro.

Stavolta mi son tenuto il dolce alla fine, il walk-off homerun di Salty è paragonabile ad una bella terrina piena di mascarpone, ti sale il colesterolo ma ti raddolcisce la vita, non diciamo che la nostra stagione cambia qui, però di sicuro perdere l’ennesimo one run game tornando a -2 sulla media .500 sarebbe stato un altro bel colpo al già traballante nostro morale. Lo swing di Salty ci rianima un po’, spero anche che tolga qualche certezza ai Rays, a partire da Rodney che fino ad ora era una sentenza per tutti, rimaniamo in questo limbo che può anche andarci bene fino a quando non torneremo ad avere una formazione simile a quella che avevamo pensato in inverno, rinnovo comunque le mie attestazioni si stima nei confronti dei nostri rimpiazzi, ad esempio ieri Nava ha ottenuto quattro ball decisivi al nono, Byrd ha fatto un bel bambino in difesa, insomma … non dei fenomeni, ma almeno della gente che si tira su le maniche e che dato tutto quello che può e a a volte anche di più di quello che era lecito attendersi.

Stasera si chiude la serie coi Rays con una sfida che sembra a dir poco squilibrata, al mortifero Hellickson di questo primo terzo di stagione noi risponderemo con il nostro Buchholz che al momento è il pitcher con le peggiori cifre di tutte le Majors. Nel weekend del Memorial Day, santificato come da tradizione con la Indianapolis 500, dobbiamo sperare che il buon Clay sia simile ad una monoposto vincente, quello visto fino ad ora invece ricorda la Citroen Dyane scassata che guidai io da neo-patentato e garantisco che con macchine simili non si andava da nessuna parte.

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Fantascienza

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.

Roy Batty (Blade Runner di Ridley Scott) 1982

Da questa sera il monologo immortale dell’androide Roy Batty in Blade Runner potrebbe cambiare, provo di abbozzare una nuova versione : io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, Podsednik che non s’è ritirato battere un HR a Camden Yards, Che Hsuan Lin volare nell’iperspazio per fare il catch salva-partita, Gonzalez andare a prendere palline in basket-catch sulla riga di foul.

Ammettiamolo, siamo ai limiti della fantascienza, anzi ai confini della realtà come recitava un’altra storica serie televisiva che mi appassionava qualche decennio fa. Mi chiedo come si possa continuare a galleggiare con almeno metà line-up composto da giocatori di Triplo A, siamo stati costretti addirittura a mettere Scott Podsednik che fino a qualche giorno fa ero convintissimo avesse smesso col baseball e poi ricordiamoci sempre che stiamo parlando di un giocatore che non faceva HR mai (0 HR in 507 turni nel 2005 quando vinse l’anello coi White Sox !!!), per tacere poi di Nava che batte oltre .300 ed altre amenità simili.

Alla fine comunque portiamo a casa un importantissimo 2 su 3 contro gli Orioles che per me è oro colato, come al solito non tutto luccica, ad esempio vediamo di porci la domanda se non cominci ad essere il caso di rimuovere Buchholz dal ruolo di starter e promuovere Miller o Hill, ed anche lo stesso Bard continua ad avere degli affanni ed almeno stasera è stato tolto al momento opportuno; comunque lasciamo Bard un attimo in retrospettiva però credo che si sia fatta l’ora di Buchholz, metterlo per un po’ nel bullpen o mandarlo in Triplo A a schiarirsi le idee non significa bocciarlo fino al giorno del giudizio, oltretutto non credo che si faccia il bene del ragazzo continuando a lasciarlo prendere cannonate sul monte, poi riconosco anch’io che le alternative sono quelle che sono, forse Miller è quello che si potrebbe provare, Hill già mi ispira meno, tra un po’ torna Dice-K che però in Triplo è spesso stato preso a pallate; siamo deboli comunque ma almeno proviamo di inventarci qualcosa.

Diverso il discorso per l’outfield, i giocatori sono questi e non ci sono alchimie particolari da potersi permettere, la speranza è che almeno Sweeney rientri davvero in una settimana, dico speranza perchè continua in casa Sox quella strana tradizione che vede dilatarsi i periodi che i giocatori passano in injured list; l’esempio che vado a farvi è quello di Ellsbury : s’è infortunato il 13 aprile e fu detto che si sperava di riaverlo in 6 settimane, la somma 13 aprile + 6 settimane fa il 25 maggio ovvero dopodomani però possiamo stare sicuri che non andrà così, qualche tempo fa su messo nella lista infortunati da 60 giorni e già siamo a metà giugno ed ora le voci ci dicono che siamo arrivati all’inizio di luglio, aggiungendo che di Crawford si sono perse le tracce e Ross è out per 6 / 8 settimane (sperando che non diventino di più) conviene affezionarci ai nostri esterni di ripiego e chissà che anche a Boston non nasca una Lin-sanity come capitato ai Knicks, aggiungo anche che è stato dichiarato che A-Gon non giocherà all’esterno al Fenway dato l’estrema specificità del nostro outfield col Pesky Pole e con una geografia molto particolare.

Archiviata con gaudio la serie a Baltimore, si pensa già alla prossima quando da venerdì ospiteremo i Rays al Fenway, i nostri amici della Florida sono considerati giustamente la squadra più tosta mentalmente, quella che non si arrende mai, quella che riesce a spremere anche le arance senza succo; fatemi dire però che questi Sox sono una bella copia dello spirito-Rays, anche noi ci stiamo specializzando nel “cavar sangue dalle rape”, vorrei solo avere un partente in più in buona forma, forse però chiedo troppo …

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La sporca dozzina

C’erano una volta i Sox che avevano un line-up pieno di all stars, ci eravamo abituati a contare i golden gloves ed i titoli che potevano sommare i nostri, campioni che passavano il loro tempo tra partite ed un numero spropositato di eventi pubblici quali apparizioni a programmi, concerti e tanta pubblicità. Quei Sox ricchi e famosi non ci sono più, sono stati sostituiti da dei Sox molto più popolari, pieni di giocatori arrivati nelle Majors a sorpresa, inattesi ai più.

Siamo andati in trincea a Philadelphia con la nostra sporca dozzina di giocatori e ne siamo usciti veramente bene; tanto per essere chiari stiamo andando avanti con un rookie in terza base, un esterno che fino a non molto tempo fa giocava in Indipendent League che per chi non lo sapesse è il livello dal quale vengono ingaggiati gli stranieri per il campionato italiano, un bullpen di giocatori presi con un’unica avvertenza (che costassero poco) e potrei continuare ancora. Se ci aggiungiamo che le contingenze delle partite in Pennsylvania c’hanno portato a giocare con un catcher che aveva dodici punti di sutura nell’orecchio sinistro, un prima base all’esterno e un designato in prima viene fuori che questa squadra sta mettendo anche del cuore, una dote che onestamente non gli riconoscevo.

Ma forse il capo della sporca dozzina non può non essere che Er Voragineeeeeeeeeee, tre homerun in tre serate consecutive di cui due da lead-off, Cliff Lee non beccava un homerun dal lead-off hitter dal lontano 2006, onestamente che avesse un bastone potente lo potevo anche pensare e la sua storia parlava per lui, ma che si mettesse a girare doppi giochi come fosse l’erede designato di Ozzie Smith era ritenuto da tutti (il sottoscritto in primis) un evento nel campo dell’impossibile, invece l’intesa Aviles / Pedroia macina eliminazioni e far passare una pallina in mezzo alla keystone è diventata un’impresa ardua per tanti.

L’ultimo della combriccola dei brutti, sporchi & cattivi di cui voglio parlare è Sweeney a cui dobbiamo l’out più spettacolare dell’anno e forse anche quello più importante, decisivo per la vittoria di sabato, normalmente è un esterno destro vista una velocità un pelo bassa per coprire gli ettari di terreno come richiesto a un jardinero central, sabato sera ha gettato il cuore oltre l’ostacolo per acchiappare in volo una pallina che rischiava di provocare una sconfitta in una partita comandata dall’inizio, sembrava Clarke Kent dopo essersi trasformato in Superman dentro una cabina telefonica, l’atterraggio è stato un po’ brusco e il ragazzo si è procurato una leggera contusione, con gesti come questi rischia però di conquistarsi un pezzo importante del cuore della Nation.

Detto che il monte continua a produrre e che Beckett ha lanciato una seconda partita davvero eccellente, torniamo da lunedì ad esplorare i territori che meglio conosciamo, ovvero i campi dell’American League visto che l’Interleague va in letargo per un mesetto, si comincia con una serie da tre partite con i sorprendenti Orioles capitanati da un Adam Jones stellare, tra parentesi segnatevi la data di mercoledì visto che si giocherà ad un orario “umano” per noi poveri membri italici della Nation. Il momento è importante perchè c’è da dare continuità al tentativo di rimettersi in caccia di un posto nobile nelle classifiche e perchè ci sono da prendere le prime decisioni sulla composizione della squadra, visto che Youk è pronto per il ritorno … sperando sempre che la nostra sporca dozzina riesca a distruggere il quartier generale nemico. Mamma mia !!! Lo vedete Aviles nel ruolo di Lee Marvin o Sweeney in quello di Charles Bronson ? eh eh eh eh

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Il baseball da, il baseball prende

Alla fine la cartina di tornasole in Florida ci dice che i Red Sox non sono acidi e nemmeno alcalini, hanno il PH neutro quindi, nello sport si parla spesso di chimica di squadra, in questo forum invece ci siamo buttati sulla chimica tout-court.

A parte gli scherzi la due giorni in Florida la considera tutto sommato positiva, non so se sono io che comincio ad avere pretese più modeste ma all’inizio il pareggio lo avrei accettato tranquillamente ed anzi ammetto che avevo paura di affrontare i Rays con Buchholz parecchio annaspante e con Doubront senza esperienza in quello stadio strambo chiamato Tropicana Dome.

Credo che tutti noi abbiamo una domanda che ci frulla in testa : il monte ha raggiunto un livello di rispettabilità complessiva o siamo solo in un periodo di luna buona e si tornerà a traballare come qualche tempo fa ? Fate conto che negli ultimi 20 gg. il nostro bullpen è il migliore delle Majors !!! Io onestamente continuo a pensare che il nostro bullpen non valga moltissimo, però il dinamico duo in panchina sembra avere un po’ più il controllo del personale, c’è voluto un po’ ma sembra che i pitcher entrino in campo secondo logica non secondo disegni insondabili come capitava in aprile.

La ragione del titolo riguarda invece Cody Ross, che dopo essere andato in crisi all’esterno in gara-1, dando una bella mano ai Rays a segnare il punto decisivo, se è preso la sua “vendetta tremenda vendetta” (chiedo scusa a Giuseppe Verdi per la citazione, non a caso stasera sarò a Parma a vedermi un po’ di ballgame) battendo a casa 4 dei 5 punti che hanno sancito la nostra vittoria. Il nostro esterno ci sta dando esattamente quello che ci aspettavamo : difesa così così, una media battuta buona ma non di più ma un certo “essere clutch” che già aveva mostrato sulla Baia di San Francisco, tra parentesi spezzo una lancia per la difesa non perfetta in gara-1; secondo tutti il Tropicana è il campo più difficile per uno che non c’è abituato : i rimbalzi sul sintetico sono quello che sono e i sostegni della copertura sono maledetti per gli esterni perchè incidono fin troppo sulla visuale durante la traiettoria della pallina. Per noi in Italia il Tropicana sarebbe un gioiello, per il metro di giudizio degli States è un impianto da abbattere o poco meglio; Tampa e Oakland sono le due situazioni da monitorare per il futuro, cambi di città inclusi.

Intanto stasera comincia la giostra dell’Interleague, con tutto quello che ne consegue per noi, con il solito problema “come e dove far giocare Ortiz ?” Almeno quest’anno non avremo nove partite in stecca in trasferta su un campo di National, avremo queste tre sfide a Phila, poi il mese prossimo altre 6, quindi mi aspetto che Ortiz goda di una o due giornate di riposo ma che sia in campo per un match. Becchiamo i Phillies nel momento peggiore perchè la squadra di Manuel è in crescita e viene da 5 W consecutive; quelle che un paio di settimane fa sarebbero state le World Series delle deluse ora è una sfida tra due squadre che devono remare in salita, ma che si stanno provando nonostante che entrambe abbiano giocatori importantissimi in bacino di carenaggio, i Phillies senza Utley e Howard non sono quelli con Utley e Howard (bella scoperta direte voi).

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Cartina di tornasole

Siamo ancora vivi e se lo avessi detto anche solo una settimana fa sarei stato rinchiuso in un manicomio, i Sox sono reduci da una striscia di cinque vittorie che hanno almeno riportato ad un livello di onorabilità la squadra. E’ davvero strambo il fatto che una squadra ancora sotto il fatidico livello .500 abbia già una serie da 6 ed una da 5 vittorie, ma il fatto che ci rincuora almeno un po’ è che sono stati subiti solo 3 punti nelle ultime 4 partite, vero come dite voi che i Mariners sono un team con un attacco debole, ma va anche detto che gli Indians invece non sono male e quindi credo proprio che questa serie di vittorie abbia comunque un peso specifico maggiore di quella fatta tempo fa tra Minneapolis e Chicago.

Ci sono alcuni aspetti da sottolineare : la cosa che mi ha più sorpreso è la presenza di Saltalamacchia dietro il piatto nella partita giocata da Beckett (a proposito buon 32° compleanno per lui), io l’ho pensata così : il fatto che Bobby V tolga il catcher voluto da Beckett significa che lo stesso sta cominciano a perdere “peso politico” all’interno dell’organizzazione, sa tanto di “visto che hai lanciato da schifo adesso il catcher non lo scegli tu, lo scegliamo noi.”

L’altra cosa che mi piace evidenziare è il grande apporto che stanno dando i “colletti blue” dei Sox, giocatori poco appariscenti, scarsamente reclamizzati che stanno dando più di quanto era onestamente lecito attendersi : detto già di Aviles che gioca da interbase con una bravura da consumato attore del ruolo, il nome nuovo (o semi-nuovo) emerso negli ultimi giorni è Daniel Nava; entrato in formazione per un infortunio di McDonald (infortunio molto diplomatico secondo i più), il ragazzo ha subito sfruttato l’occasione battendo valido in ognuna delle sei partite fino ad ora giocate … davvero da 10 e lode.

Da qui in avanti però e per parecchio tempo a seguire si alza l’asticella per i nostri Sox : per le prossime tre settimane avremo un mucchio di scontri all’interno della division, un’altra serie coi Detroit Tigers e l’interleague a Philadelphia; siamo alla cartina di tornasole che dicevo nel titolo, comincia l’analisi che ci farà capire se i Sox potranno dire la loro in questa stagione o se sono destinati ad un autunno precoce, stringi stringi e tutto torna al solito punto : quale rendimento sapranno offrire i lanciatori ? Attendo davvero con trepidazione i prossimi match, a partire già da quello di stanotte. Ragionando freddamente oggi una sfida tra Buchholz ed Hellickson sembra persa in partenza, a Clay il compito di andare contro la logica.

Finisco con due parole sulla cerimonia in onore di Wakefield : semplice, bella, toccante … e spiritosa quando hanno fatto arrivare Mirabelli con la polizia come fece in quella partita del 2006, quando era stato appena re-ingaggiato e dovette farsi di corsa da San Diego al Fenway in poche ore per ricevere Wake … e per vincere contro gli Yankees. Wakefield è stato un grande ed io spero sempre che i Sox rimuovano quella regola che hanno e che dice essere necessario per il ritiro della maglia che il giocatore sia eletto all’Hall of Fame. Wake non sarà mai eletto tra gli Immortali di Cooperstown, non ha le cifre che possano giustificare l’elezione, però mi parrebbe giusto che il 49 sia messo in naftalina per sempre … oppure fino a quando non ci sarà un knuckleballer capace di vincere 200 partite.

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Più vittorie, meno birdies

Dopo qualche giorno d’assenza causato da impegni lavorativi … e dall’Italian Baseball League che mi sta dando soddisfazione molto maggiori delle Majors torno a buttar giù qualcosa; c’eravamo lasciati prima della terza partita coi Royals, da allora sono passati altri quattro matches, ma soprattutto è passata l’ennesima tempesta riguardante uno di quelli che dovrebbe essere un giocatore chiave ovverosia Josh Beckett.

Partiamo però dall’aspetto agonistico. Nell’ultimo periodo sta capitando una cosa poco attesa: parrà strano ma se non altro sembra che il bullpen si stia stabilizzando grazie anche all’apporto di alcuni nuovi venuti come ad esempio Andrew Miller, ed anche il nostro closer “improvvisato” Aceves sembra essere un po’ più nella parte e comincia anche ad essere usato con più frequenza, come dimostrato dall’utilizzo consecutivo per le ultime tre partite. Per ottenere un monte decente manca solo, ed è un “solo” grande quanto gli interi Stati Uniti, avere la rotation.

La partita di stanotte ha se non altro confermato che Felix Doubront è il partente maggiormente affidabile, peccato solo che necessiti spesso di molti lanci per stendere un avversario, comunque il venezuelano che ricordiamoci tutti ha solo 24 anni, può essere un uomo su cui ancorare una rotation, non ha quei mezzi tecnici che ti fanno dire : “oohhh”, ha sviluppato però un buon arsenale di lanci con una fastball da Majors ed anche un cambio che può uccidere parecchi ed in più, aspetto da non sottovalutare, sembra tra tutti i partenti quello più in sintonia con Saltalamacchia, che fino ad ora mi pareva il brutto anatroccolo escluso da tutti, il “nerd” che gli studenti in gamba non volevano alle feste del liceo.

Certo che resta un grande rammarico per come sta andando questa stagione a causa di un gruppo di partenti da incubo, anche nella cronaca di ieri il duo di NESN ha ripetuto un aspetto incredibile del gioco : i Sox col loro rendimento aberrante (14-19) sono la seconda squadra dell’American League per numero di punti segnati !!! Inutile dire dove si debba agire e dove ci siano decisioni importanti da prendere : non c’è columnist che non abbia la sua lista di suggerimenti su chi andare a cercare; io resto scettico su un rafforzamento sul mercato a metà stagione. Anche i muri conoscono il bisogno disperato di lanciatori che abbiamo, potete scommetterci che chiunque tentassimo di avvicinare per imbastire uno scambio proverebbe di prenderci per il collo, a mio modestissimo parere il nostro schema deve essere un altro : tentare di aprirci uno spazio salariale per poi essere aggressivi coi free-agent.

Veniamo alla telenovela Beckett : come tutti voi saprete dopo la giornata passata sul green, Beckett ha offerto una prestazione invereconda in gara-1 con gli Indians. Sembra proprio si stia consumando il divorzio “morale” tra Beckett e Boston, memorabile il tizio che subito sopra il dug-out mimava lo swing del golfista mentre Beckett usciva tra i fischi l’altra sera; sembra di essere tornati indietro di parecchi anni, al triste declino del rapporto tra Clemens e Boston, che avvenne tra incomprensioni astiose che ricordano molto il momento attuale. Non so se sono le comuni origini texane dei due spiegano la cosa, di sicuro in entrambi i casi entra in gioco un’arroganza fuori dall’ordinario, non so chi di voi si sia letto le dichiarazioni di Beckett del post-partita, il succo era : ” quello era un giorno libero e nel mio giorno libero faccio quello che voglio.” Semmai è vero che il golf non è certo la causa della partita orrenda dell’altra sera però bisognerebbe provare di mostrare un comportamento irreprensibile, di non offrire il fianco a critiche comportamentali, tutte cose che non riescono ad entragli in testa. Io credo che prima o poi si andrà verso una separazione, Beckett ha il contratto in scadenza a fine 2013 e faccio fatica a credere che arrivi al termine della scadenza. Non sarà una trade facile anche perchè  Beckett in un contesto nuovo può tornare ad essere dominante, non sottovalutate mai quanto possa contare il cambio di contesto. D’altra parte però cosa possiamo fare ? Ci teniamo una serpe in casa perchè altrove può tornare a dominare ?

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Same old song

Dalle nostre parti si potrebbe anche dire “la solita solfa” e renderebbe benissimo l’idea, la solita minestra poco saporita è stata servita alla Red Sox Nation anche nella prime due partite contro i Kansas City Royals, una minestra scondita composta nella medesima maniera : una vittoria che arriva quando l’attacco riesce a produrre una messe di punti ed una sconfitta quando se ne fanno parecchi meno, sconfitta maturata anche a causa della ormai consueta gestione sconsiderata dei pitcher da parte di Bobby V.

Cominciamo subito da quest’ultimo punto. Come giustamente fatto notare anche da qualcuno di voi, non si capisce la logica nella gestione di Bard. Finisce il settimo salvando la ghirba grazie alla difesa che fa un numero e Valentine gli fa iniziare anche l’ottavo, qualcuno mi spieghi la logica perchè io non ci riesco, il 99% dei manager avrebbe fatto il cambio, lui la pensa diversamente e risulta ancora più ridicola la dichiarazione del post-partita : “Pensavo fosse in controllo completo della partita”. Controllo completo ? L’inning precedente si era aperto con due valide e con la battuta in scelta difesa salvata da Gonzalez & Shoppach !!! Questo significa essere in controllo completo ?? Non vorrei passare per quello che giudica colpevole Valentine anche della crisi economica, dell’influenza aviaria e dell’omicidio di Giulio Cesare, però qualcuno mi riesce a spiegare la logica di tutto ciò ?

In questo panorama grigio tendente al nero l’unico raggio di luce di questa settimana si chiama Will Middlebrooks, due picchioni oltre il recinto in gara-1 ed un doppio in gara-2 subito prima del leggero infortunio che l’ha costretto ad uscire dalla partita e che lo terrà assente anche per un altro paio. Il ragazzo gira il bastone che è una bellezza ed è l’unica ragione che mi induce ad un po’ di ottimismo; ha colpito tanto in questo grigiume che i nostri maggiorenti stanno cominciando a considerare cosa fare quando torna Youk, addirittura stanno pensando se provarlo in campo esterno, scelta che sarebbe abbastanza folle considerando che nei 4 anni nelle Minors Middlebrooks ha sempre giocato in terza, ha zero inning in qualsiasi altro ruolo. Scelta difficile comunque anche perchè quando tornerà Youk, un giocatore dovrà per forza essere mandato nelle Minors e non credo che si possa togliere un uomo al bullpen che già soffre di suo. Già che ci sono faccio i complimenti a Middlebrooks anche per un’altra cosa : il ragazzo si tratta bene, è fidanzato con un cheerleader dei Dallas Cowboys, good shot Will !!!

Comunque Middlebrooks o non Middlebrooks il problema è sempre quello “same old song” ovvero il monte di lancio. Dal famigerato 1° settembre scorso i Red Sox hanno concesso 6,05 punti a partita, lo staff dei lanciatori chiama una media ERA di 5,58; addirittura i partenti sono tarati su un 6,41 di ERA con 5.1 inning di media per uscita. Sembrano numeri folli ma sono la nuda e cruda verità. Davvero mi chiedo se nelle stanze segrete si stia pensando a qualche mossa, quelle disperate non pagano di solito, ma anche l’inazione dove ci può portare ? La cosa bella è che anche strapagati columnist scrivono più o meno le stesse cose che leggete in questo blog. Qualche trade folle ? Cercare a luglio di vendere il più possibile per liberare spazio nei payroll per essere aggressivi nella prossima stove league ? Davvero non lo so, mi rendo conto che oggi ho usato un numero folle di punti interrogativi, ma risposte davvero non ne ho. Intanto se voi foste il GM come agireste ? Chi vorreste tenere e chi lascereste andare ? Vi metto il link ad un giochino che proprio vi chiede questo. Rispondete e così potrete confrontare il vostro parere con quello di qualche decina di migliaia di Red Sox Citizens in giro per il mondo:

http://www.boston.com/sports/baseball/redsox/gallery/2012/red_sox_keep_him_or_trade_him/?

Almeno divertiamoci un po’ …

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Creatività nelle sconfitte

Nel pezzo precedente mi chiedevo se una volta toccato il fondo avremmo tentato un rimbalzo o se ci saremmo messi a scavare, la risposta è arrivata a stretto giro di posta nemmeno 24 ore dopo : le trivelle sono in azione !!! Si scava eccome … e ci stiamo seriamente impegnando per arrivare al centro della Terra !!! Ma la cosa più divertente (se così si può dire) è che stiamo esplorando modi per perdere che nemmeno sapevamo esistessero, come definire se non una farsa una sconfitta nella quale il lanciatore vincente non è un lanciatore, ma un battitore che fa 0/8 nel box e che riesce a lanciare due inning senza subire punti ? Due attacchi nei quali i miei amati Sox hanno subito un out a casa base, anche a causa di un corridore che ha rischiato di inciamparsi sul sacchetta di terza ed una battuta in doppio gioco ? Avanti signori … tutti al circo !!! E se qualcuno si chiede se è mai successo che un lanciatore vincente abbia fatto o/8 nel box, sappiate che quegli adorabili pazzi di Elias Sport Bureau ci dicono che la cosa non succedeva dal 1905. Va mo là …

Per darvi ancora qualche data sappiate anche che era dal 1994 che gli Orioles non riuscivano ad ottenere una sweep al Fenway, all’epoca c’era quel simpatico giocherellone di Bill Clinton alla Casa Bianca, ma soprattutto c’era Monica Lewinski sotto i tavoli della stessa Casa Bianca, mi sta sorgendo il dubbio : non è che le prestazioni scadenti (eufemismo) di parecchi dei nostri sono causate da parecchie emule di Monica nella nostra club-house ? Oddio … piuttosto che ingozzarsi di pollo fritto e di scadentissima birra americana  …

Sarà meglio che torni sui binari prima che il mio blog non si trasformi in xxx.redsoxitalia; dunque … i due volti della sconfitta a mio parere sono Buchholz e Gonzalez : sul primo ormai non so cosa dire, l’inizio della stagione è simile ad un incubo popolato da tanti zombie; visto che questo è un pezzo con molte datazioni storiche, va detto che l’exploit di aver subito almeno 5 punti nelle prime sei uscite stagionali non capitava dal 1925 ad uno dei Sox, il numero di lanci rimasti in una zona comoda per il battitore non si contano ed il controllo non si sa più dove stia di casa, fino ad ora le basi-ball (19) equivalgono gli stikeout (20) e la media PGL passa il 9, voglio quasi sperare che siano postumi dell’infortunio dell’anno scorso, lo stesso giocatore nelle dichiarazioni alla stampa sembra non capire cosa stia capitandogli e non può fare altro se non definirsi frustrato, si sta discutendo se fargli fare un giro nelle Minors per provare di riguadagnare un po’ di fiducia … Oddio … avessimo nelle Minors qualche cosa di diverso dai Cook e dai Miller lo si potrebbe anche fare, non lo so, ammetto di brancolare nel buio.

Invece nel box di battuta questi Sox perdenti hanno il volto di Adrian Gonzalez sempre più avviato a divenire la versione messicana di Carl Crawford, con lo 0/8 di ieri fanno 5 partite senza valide nelle ultime 7  e l’ultimo HR dei soli due battuti risale allo scorso 17 aprile, ma ciò che più allarma è la scarsa convinzione che sembra mostrare negli swing, anche visivamente il movimento mi pare di una lentezza esasperante, almeno girasse con violenza e facesse “swing-and-a-miss” potrei pensare che è solo un problema di timing occhio-braccio-pallina, invece la palla la becca anche spesso, solo che ottiene delle frittelline che non escono dall’infield. Il dubbio che si stia parlando di un giocatore con insormontabili problemi caratteriali mi viene, altrimenti non si spiega il motivo del perchè riesca a battere bene quando la partita ormai conta poco (vedasi sabato), se così fosse ci sarebbe da essere veramente preoccupati soprattutto perchè stiamo parlando di un altro di quelli che tengono impegnata una fetta enorme del nostro payroll per quest’anno e per molti anni a venire, con tutto quello che ne consegue.

Così mettiamo pure in conto anche questa; per chi me lo chiedesse, delle ultime 31 partite al Fenway ne abbiamo vinte ben OTTO ed immagino che il nostro ex-GM Dan Duquette ora a capo degli Orioles stia sghignazzando per bene dopo questa rivincita verso Henry & Soci che lo silurarono senza nemmeno provarlo, e dire che stiamo parlando di colui che portò da noi quella che fu l’ossatura degli Immortali del 2004 : Lowe, Wake, Varitek, Manny, Pedro, Damon, etc … Ora non siamo più quei Sox, siamo quelli di Cook, Padilla, Crawford, Gonzalez, una versione dei Sox sinistramente simile ai Padres o ai Pirates (con tutto il rispetto parlando); ora con quest’accozzaglia di presunte (molto presunte) superstar strapagate e di mestieranti che si arrabattono ci spostiamo in Missouri per una serie da tre partite coi Royals; peccato che nelle Majors non ci sia la retrocessione, avremmo potuto parlare di questa sfida come di una cruciale sfida salvezza.

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