Così il lungo percorso iniziato in una fredda sera ad inizio aprile nel Bronx termina. Nelle due precedenti stagioni a quest’ora cominciavano le recriminazioni, le polemiche ed i processi stile Biscardi. Stavolta invece la fine di settembre è solo l’inizio dei sogni, è tutto un susseguirsi di ipotesi sugli accoppiamenti dei lanciatori, si disserta su chi metteremo nel roster per ottobre e chi no, se mettere 10 o 11 lanciatori, se è meglio Tampa o Cleveland, se Texas è una minaccia … Bellissimo … sono eccitato come un bimbo che scarta i regali la mattina di Natale; ottobre è il Natale del baseball e noi quest’anno ci meritiamo proprio un albero straboccante di pacchi dono.
Ammetto che ieri sera su MLB.TV ho usato la possibilità dello schermo multiplo ed ammetto anche che più che guardare i nostri a Baltimore ero concentrato sull’incrocio della Wild card; sui nostri posso dire che una versione molto sperimentale dei Sox è andata incontro ad una sconfitta indolore che però presenta spunti interessanti : m’è piaciuto vedere il fuoricampo di Ellsbury che ora avrà altri 4 giorni per rimettersi in sesto del tutto ma che però sembra essersi ripreso, non sarà al 100% ma potrà dare il suo contributo. Il secondo aspetto è, che se la partita di ieri era una specie di test per vedere che apporto può dare Doubront dal bullpen, tale test è stato fallimentare. Il venezuelano sembra davvero aver finito la benzina nel serbatoio, e questo almeno da qualche settimana; facendo una botta di conti se Farrell andrà alle Division Series con dieci pitchers Felix ha finito, se dovesse sceglierne undici ha qualche chance in più ma resta fortemente a rischio, probabilmente si giocherebbe l’undicesimo posto con Workman; va detto comunque che anche quest’anno il giovane venezuelano arriva in fondo totalmente scarico, se questo diventasse un problema costante del futuro rischierebbe di essere un bel macigno nello svilupparsi della sua carriera.
Le due sconfitte finali a Camden Yards sono quindi da assommarsi tra quelle causate dal bullpen, non nascondiamoci che questo è il nostro tallone d’Achille, ma d’altra parte mi sembra che questi playoffs dell’American League abbiano un set di partecipanti tutte con qualche imperfezione, non c’è la squadra all’apparenza totalmente pronta come furono i Sox del 2007 o gli Yanks di fine anni ’90, quelli erano team che avevano tutto per poter vincere. A mio parere invece tutte le squadre del Junior Circuit non sono perfette, Detroit ha problemi col bullpen, noi idem, Oakland sembra mancare un po’ di talento ed ha giocatori acciaccati … insomma non c’è chi può dominare a priori, il tasso d’incertezza aumenta come l’arteriosclerosi del sottoscritto, noi abbiamo il fattore campo in tutte le serie e secondo i giocatori questo è un gran vantaggio viste le particolarità del Fenway.
Due parole sugli incroci delle Wild Card, il buon Tito e la sua Tribù arriva ad ottobre dopo un settembre da 21 vittorie, complimenti a lui ed occhio agli Indians, quanto ciò sia frutto di un calendario facilissimo in questo mese è un tema dibattuto, comunque striscia finale di 10 e speranza di essere la mina vagante stile Colorado 2007, io però nonostante tutto l’amore che nutro per Tito mi chiedo quante vittorie avrebbero gli Indians col calendario della AL East anzichè quello della AL Central, l’anno scorso ci fu chi propose un calendario più bilanciato per tutte le squadre, le TV si opposero perchè in questa maniera calavano gli scontri classici che son poi quelli che fanno audience … quindi rassegnamoci.
Rays e Rangers si giocano stasera il biglietto per Cleveland, i Rays stavano per suicidarsi come nemmeno un generale giapponese sconfitto farebbe, contro i Blue Jays senza Encarnacion, Bautista, Cabrera e non so chi altro hanno salvato il cappotto rischiando di perdere dopo essere stati avanti 7-0, Texas avrà il vantaggio del fattore campo, Tampa avrà Price, visto anche che sembrano dei fortunelli io scommetterei 10 euro sui nostri amici Raggetti. Una dose extra di ginger sulla partita potrebbe essere Nelson Cruz, con la partita della scorsa notte è finita la squalifica da 50 partite che gli era stata comminata e quindi è eleggibile per il match di stanotte, onestamente l’etica direbbe di non farlo giocare, il bisogno dice di sì, l’anno scorso i Giants non fecero più giocare Melky Cabrera … anche per la stupidità del soggetto e non è che pagarono la cosa, curioso di vedere come reagiranno i Rangers, resta però l’impressione che tutto il “Dipartimento di Giustizia” della MLB sia amministrato alla carlona come il caso A-Rod è lì a testimoniare.
Fatto sta che non sappiamo ancora con chi giocheremo il prossimo venerdì, tra parentesi il prossimo 4 ottobre ci sarà calendario pieno con quattro matches, non sappiamo ancora l’orario visto che dovranno sfalsare il più possibile le partite, considerando che i Sox fanno molta audience credo che giocheranno nel “prime time” americano che purtroppo per noi è notte fonda, ma ci siano già fatti parecchie nottate insonni, le prossime che faremo sono nulla più che il prezzo da pagare per continuare a sognare e mi sembra un prezzo molto abbordabile anche per il piccolo nucleo della Italian Red Sox Nation. Dico bene ?