Metà strada

Con l’ottantunesima partita i Red Sox raggiungono la metà del percorso di questa stagione 2014 fino ad ora parecchio infausta, l’ultima vittoria di ieri sera nel Bronx se non altro conclude questo ideale girone d’andata con una nota positiva, sebbene siano emersi una volta di più tutti i problemi che hanno contraddistinto questa difesa (o per meglio dire non-difesa) del titolo 2013.

Una volta di più per portare a casa una vittoria occorre la superpartita del pitcher, Lester è stato spettacoloso e prendiamo la W, se Workman invece lascia un attimo a desiderare ci tocca la L; tra parentesi mi pare ormai consolidato il fatto che non faccia poi moltissima differenza per noi affrontare un pitcher di prima fascia o un mediocre lanciatore, l’unica costante ormai sono che facciamo un paio di punti al massimo, sia che lanci un super come Tanaka o un mediocre lanciatore come Vidal Nuno, purtroppo la costante resta il nostro attacco sempre più asfittico, un attacco che anche ieri con seconda e terza occupate e zero out è rimasto al palo e che ormai non sa più a che santo votarsi. Sono anch’io tra quelli che pensa che ormai il disagio che abbiamo ogni volta che ci presentiamo nel box sia più una questione di testa che una questione tecnica, mettere a posto le questioni di testa è molto più complicato che curare uno swing impreciso o adeguare la propria stance nel box di battuta, si può solo sperare che scatti quel click che pulisca da tutti i demoni quel curioso ammasso di materia cerebrale chiamato cervello.

Intanto la nostra dirigenza effettua alcune mosse, promuove in prima squadra Mookie Betts e rimanda De La Rosa a Pawtucket, la salita di Betts anticipa un po’ i tempi preventivati, infatti stiamo parlando di un giocatore con ancora 22 anni da compiere e che è salito a velocità supersonica la scala delle nostre Minors : inizio 2013 Greenville (singolo A), fine 2013  Salem (A  Avanz.), inizio 2014 Portland (Doppio A), poi poco più di 20 partite in Triplo ed ora il probabile debutto in Grande Lega in un posto chiamato Yankee Stadium … beh davvero niente male per uno che dodici mesi fa affrontava i lanciatori dei Kannapolis Intimidators (nome splendido) piuttosto che quelli dei Lexington Legends. Io spero che questa promozione avvenga con l’ottica del “facciamo fare esperienza ad uno dei nostri giovani più promettenti”; sarebbe sbagliato se si aspettasse da lui una spinta tipo quella che diede Puig ai Dodgers l’anno scorso, sarebbe una mossa disperata senza una gran logica … e speriamo bene di non bruciarlo con una promozione troppo precoce.

Dicevo della retrocessione di De La Rosa; anzitutto dire retrocessione è sbagliato perchè sappiamo bene che il buon Rubby tempo un mese tornerà al Fenway e probabilmente la prossima volta sarà per restarci svariati anni; ovviamente a luglio venderemo qualcuno e il giovane virgulto rientrerà in prima squadra, il problema però è capire chi se ne andrà da Boston per De La Rosa, noi tutti penseremmo Peavy, semmai Lackey, purtroppo c’è una possibilità sempre maggiore che l’uomo che lascerà i Sox sia John Lester. I motivi sarebbero molteplici : anzitutto ci sarebbe una distanza enorme tra quanto offrono i Sox per il rinnovo e quanto richiede l’agente del giocatore, anzi si dice che tale distanza sia ancora maggiore di quanto era ad inizio anno, l’offerta ridicola fatta dai Sox a marzo avrebbe inacidito di molto il rapporto tra il giocatore ed il nostro management e questa sarebbe la degna conclusione della storia, la giusta “unhappy end” provocata in primis da una dirigenza che ormai ha solo un obiettivo : spendere meno e chi se ne frega se torneremo ai playoff quando io sarò in pensione ( … e chissà se me la daranno una pensione). Un altro motivo sarebbe la mancanza di appeal che riscuote Peavy, sarebbe stato offerto a parecchi potenziali compratori e la risposta sarebbe stata “no grazie”, le prestazioni di Peavy non sono certo un gran biglietto da visita.

Vabbè … chiudiamo qui questa prima trista metà stagione, le 37 vittorie ci darebbero un totale di 74 se ripetessimo le stesse performances, credo sia oggettivamente difficile fare qualcosa di meglio, come dicono alcuni di voi : “non gettiamo il neonato coi panni sporchi”. Purtroppo per quanto anch’io sia affascinato dai progressi di De La Rosa rimango dell’idea che lasciar partire Lester sia “buttar via il bambino” , non una mossa per il bene dei Sox ma semplicemente un bene per le tasche di Mr.Henry e Soci.

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Generazioni contro

Le differenze generazionali sono il tema all’ordine del giorno nei giornali sportivi italiani dopo l’infausto finale della squinternata spedizione della nazionale di calcio in Brasile; nel nostro piccolo anche noi della parrocchietta dei Red Sox abbiamo il nostro problemino generazionale sotto forma di giovani rampanti che spingono per prendere il posto di veterani in chiara difficoltà.

Se in termini di risultati anche la trasferta sul Pacifico dei Sox assomiglia al mondiale di calcio dell’Italia, non vedo il motivo per darci completamente su; vincere una partita in più o in meno servirà a poco dato che ormai credere nella rimonta è come credere nel Grande Cocomero, però rimanere focalizzati sulla stagione credo sia doveroso; purtroppo lo status attuale della squadra e di alcuni suoi componenti in particolare è sotto gli occhi di tutti, come se non bastasse all’ormai conclamata povertà dell’attacco, si stanno aggiungendo alcune questioni spinose per i veterani del monte.

Jake Peavy stanotte se non ha toccato il fondo c’è andato pericolosamente vicino, ha continuato a servire homerun come sta facendo da aprile (segnalo soprattutto il decimo di Mike Zunino, degno figlio di uno dei giocatori che nella Bologna degli anni ’80 mi fece innamorare di questo gioco) ma soprattutto sembra veramente arrivato a fine corsa, non so se sia una questione fisica, se sia semplicemente la carta d’identità che comincia a presentare il conto o se sia che dopo l’anello il giocatore abbia un po’ mollato. Credo pochissimo per non dire nulla all’ultima ipotesi, Peavy è sempre stato descritto come fiero competitore, diciamo quindi che il giocatore stia cominciando a sentire il peso degli anni. Comunque quale che sia la ragione credo che sia ora di trovare un piccolo malanno per mandare il giocatore in lista infortunati, col De La Rosa che abbiamo visto, far giocare Peavy credo sia davvero contro producente sia per lui che per il team, anzi direi soprattutto per lui perchè mi sembra chiaro che al mercato di luglio ci andremo come venditori e un giocatore in scadenza di contratto è il classico soggetto che è facilmente trasferibile, continuare a beccare cannonate in fondo al recinto non aumenta certo il numero di amatori di Peavy.

Un altro veterano un po’ nell’occhio del ciclone è Lackey, in questo caso le motivazioni sono un po’ differenti. Qualcuno ricorderà che quando Lackey fu preso prima della stagione 2010 firmò un quinquennale con una clausola : ovvero che nel caso il texano avesse saltato una stagione per infortunio (come successo nel 2012) il giocatore avrebbe dovuto giocare un anno-extra al minimo salariale, cosa che quindi dovrebbe capitare nel 2015. Il nostro pitcher avrebbe fatto sapere di non essere contento della cosa e che preferirebbe una bella estensione biennale, ovviamente molto più corposa del minimo salariale, per coprire il 2015 e 2016, in caso contrario si lasciava ventilare l”eventualità di un trasferimento all’estero (???) o addirittura il ritiro. La dichiarazione successiva di Cherington aveva questo tenore : “nessuno t’ha minacciato col mitra per firmare un contratto con quella clausola”, non mancano nemmeno i maligni che pensano che Lackey da qui alla fine sia più un problema che una risorsa se non si troverà una soluzione a lui gradita; se davvero la situazione fosse questa allora non vedo come non mettere Lackey nel trading-block per fare posto al Workman della situazione, mi spiace ma con questa situazione di classifica non si deve guardare in faccia a nessuno e visto che le motivazioni nello sport fanno spesso la differenza sarà bene scremare chi ha qualcosa da dire a Boston da chi preferisce portare la sua arte altrove.

In questo panorama un po’ fosco rimane anche il tempo per giocare e sarebbe anche bene provare di vincere ogni tanto, mi rendo conto d’aver fatto un pezzo che sembra più “stove league” che campionato in corso ma con questi chiari di luna non si può fare molto di diverso. Fatemi chiudere con una cosa che non ha la minima attinenza col baseball : è mancato Eli Wallach ovvero uno dei giganti dell’epoca degli spaghetti-western e soprattutto uno dei grandi di quell’immenso capolavoro chiamato “il buono, il brutto e il cattivo” : semplicemente il film più bello della storia del cinema (blogger rules)

 http://www.youtube.com/watch?v=Rd_4NqueL5c

Statemi bene e fatemi dire : Hey Biondooo… Lo sai di chi sei figlio tuuu? Sei il figlio di una grandissima puttaaaaaaaa

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The same old song

Potrei prendere uno qualsiasi degli ultimi 20 post, fare un bel copia / incolla ed avrei già pronto il resumè di queste prime tre partite al vecchio Coliseum di Oakland. Lo stadio costruito per offrire al pubblico le gesta di quell’immenso battitore che rispondeva al nome di “Mr. October” Reggie Jackson ha visto invece l’ennesima trista prestazione dei Boston Red Sox, una squadra incapace ormai di offrire anche il minimo sindacale col bastone, una squadra ormai incartata in se stessa che non affonda solo ed unicamente grazie ad uno staff di lanciatori che fa il massimo dello stramassimo per poi vedere il proprio attacco disfare tutto con un numero di doppi giochi da record mondiale.

Conosco già le obiezioni ovvero che Chavez è un giovane pitcher in fortissima ascesa, che Scott Kazmir ha trovato nella Bay Area la sua seconda o terza giovinezza e che fino a prova contraria rimaniamo ad una distanza recuperabile (sei partite) dalla zona playoff. Mi paiono tutte scuse simili alla scusa del caldo per l’Italia di Prandelli, la storiellina delle sei partite di distacco la raccontavamo ad aprile, stessa cosa facevamo a maggio, ora suoniamo la stessa musica in giugno e non si vede cosa possa capitare per evitare una ripetizione continua fino a settembre.

Sul valore dei pitcher avversari posso poi anche essere d’accordo, ma vi potrei anche fare molti nomi di pitcher modesti che contro i Sox hanno fatto il partitone segno che il minimo comun denominatore non è il valore degli altri, è lo scarso valore dei nostri e il motivo perchè la squadra garibaldina dell’anno scorso si sia trasformata in un ectoplasma completamente amorfo rimane per me completamente misterioso.

Vorrei scrivere qualcos’altro ma davvero non saprei cosa mettere sulla tastiera, mi sembra tutto troppo brutto per essere vero, non mi aspettavo grandi risultati in questa stagione ma questa debacle è anche sotto di parecchio alle mie peggiori aspettative. Giuro … datemi una mano a trovare degli spunti sennò non so quali argomenti trovare da qui alla prossima stove league. Cercasi disperatamente motivi di discussione !!!

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Sempre più difficile

I Red Sox di queste partite contro i Minnesota Twins mi ricordano quei trapezisti che di volta in volta cercano esercizi più complicati per mettersi alla prova con difficoltà maggiori : abbiamo tentato di vincere segnando solo due punti e ci siamo riusciti … troppo facile … proviamo a vincere segnando solo un punto … ed anche qui non c’è stato problema. Ora il massimo della difficoltà, si prova con l’equivalente della tripla giravolta carpiata con un coefficiente stellare ovvero tentare di vincere segnando ben ZERO punti nelle nove riprese regolamentari !!! Venghino … siori venghino !!! Così … come per magia riusciamo anche in questo capolavoro !!! Ed ora ? Mi posso quasi immaginare che si provi di vincere segnando meno di zero punti, esiste una squadra che finisca le nove riprese a -1 ? Mi risulta difficile capire come possa accadere (chissà … forse un punto di antimateria), ma di sicuro se c’è una squadra che possa ottenere ‘sto miracolo sono i Red Sox 2014.

C’è veramente da restare basiti; è vero che qualche cambio di casacca ci può aver indebolito, ma Ellsbury e Salty non erano mica due divinità del baseball, è il calo complessivo degli altri che lascia sconcertati. Incassiamo pure queste tre vittorie, ma spero che tutti vi rendiate conto che valgono quello che valgono ovvero pochissimo, che non si riesca praticamente a scalfire un pitcher come Correia che è tra i peggiori dell’intera Lega è un fatto che mi fa presagire altri bocconi amari da digerire in un futuro anche prossimo. Non possiamo sempre credere che i nostri pitcher reggano questi ritmi pazzeschi per molto tempo, il lavoro compiuto da tutti (starters & bullpen) merita l’acquisto di qualche tonnellata di bronzo perché se continua così dovremo prendere in considerazione l’eventualità di costruire monumenti e fatemi dire che rimandare in “Triplo A” Rubby DeLaRosa mi fa piangere il cuore, continuo a credere che visto l’andazzo la cosa migliore che si possa fare in questa annata sia dare inning, dare occasioni ai giocatori che saranno presumibilmente in prima squadra nel 2015 e per agevolare ciò un giretto in injured list lo può fare anche Peavy.

Un primo cambio è stato il benservito a Sizemore, ad essere sinceri non che con la sua partenza sia cambiato molto ma non c’era molto altro da fare, l’apporto offerto quasi nullo e la resurrezione di Daniel Nava hanno portato alla logica conclusione il “Grady-experiment”; può anche dispiacermi per il giocatore che tutti mi danno come lavoratore con una grande etica, ma non è più un giocatore che possa reggere questo livello; chi ha avuto la pazienza di leggermi in passato sa come io consideri questi tentativi di riciclare soggetti che i più pensavano fossero già in pensione, non sappiamo fare di meglio ? Dopo Sizemore adesso diamo una chance a Torres ? C’è qualcun altro afflitto da patologie varie che si offre ?

Detto ciò non posso non dire due parole sul nuovo idolo del New England tutto ovvero l’esterno centro, destro, sinistro, terza base, prima base e non so cos’altro Brock Holt; oltre a continuare con delle cifre offensive assolutamente irreali ora si mette anche a fare miracoli difensivi, oltretutto in un ruolo dove non aveva mai giocato prima; l’ultimo che ho visto volare come ha fatto lui salvando la pallina persa nella luce da Gomes era uno che aveva una tutta rossa e blu con un mantello svolazzante e detestava la kryptonite. A Holt la kryptonite fa un baffo.

Buona così, prendiamo su le tre vittorie e non c’è molto altro di buono da dire, il mio amore per un baseball “hits-oriented” sta subendo dei gravissimi colpi e non mi riconosco in questo sistema. Prego pubblicare il seguente annuncio su tutti i quotidiani : BLOGGER DISPERATO CERCA BELLE VITTORIE PER 10-7. ASTENERSI PERDITEMPO

PS – Mi associo a chi ricorda Tony Gwynn. Battitore eccelso ed esterno con un braccio stile bazooka. Purtroppo Mr.Padre è l’ennesimo grande campione di quell’epoca a morire giovanissimo ed il pensiero corre purtroppo a tutto quello che NON è stato fatto in termini di prevenzione e chi crede che tutte queste morti siano casualità può credere anche a Babbo Natale. Tra ciò che è avvenuto nelle MLB e ciò che capitava nelle “scuole sportive” della Germania Est non c’è molta differenza

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Giocatori modesti – risultati modesti

Il baseball non è una scienza esatta come l’algebra, non ci sono equazioni che si possono risolvere logicamente ottenendo i risultati attesi, però per rimanere in tema se il baseball non è algebra possiamo dire che c’è molta più attinenza col calcolo delle probabilità, si calcola quante possibilità ci sono che accada un evento oppure un altro. Un assioma che ricade pienamente nell’inciso soprascritto è che se ingaggi giocatori mediocri rischi maggiormente di ottenere risultati mediocri e la partita di ieri notte ricade pienamente in quest’ottica.

Un’altra partita persa a causa di pessima esecuzione dei fondamentali del gioco, un’altra occasione persa per poter tentare una sempre più problematica rimonta e non è difficile vedere alcuni aspetti che lasciano perplessi ed alcuni giocatori che non è facile capire cosa stiano ancora a dire in questa squadra, per esempio mi riferisco a Jonathan Herrera, giocatore mediocre se ne esiste uno. Visto che la stagione sta andando malino (eufemismo) e mi pare ovvio che questo giocatore non sia parte del nostro futuro mi chiedo se non sia più logico far fare un po’ d’esperienza a Garin Cecchini, fargli accumulare un po’ di turni nell’attesa che semmai Stephen Drew (acquisto che fino ad ora non sta dando molti dividendi) possa dare un contributo.

Simile è il discorso che possiamo fare per AJ Pierzynski, i giocatori che accettano contratti annuali sono semplicemente giocatori peggiori di quelli che riescono a spuntare contratti più lunghi, il campionario di brutte esecuzioni messo in mostra ieri dal catcher ha raggiunto ieri secondo me il nuovo apice ma non credo che dobbiamo meravigliarci per questo, con la fame di catcher che c’è in giro mica accettava un annuale se fosse un giocatore di livello. Per scegliere la giocata peggiore abbiamo molte opzioni : è stato peggio il non aver tenuto una palla non complicata sul tiro a casa base di Pedroia in modo da vanificare un possibile tag che avrebbe cancellato il punto del pareggio degli Indians oppure il non saper portare “dentro” un lancio che fosse uno come capitato sui lanci di Tazawa ? Poi del turno nel box come leadoff del nono inning ne vogliamo parlare ? Swing completamente a casaccio su palle altissime col risultato di finire a sedere in tre lanci. Io credo che non abbiamo bisogno di giocatori simili; visto che la rimonta viene rimandata di giorno in giorno tanto che ormai assomiglia alla fine dei lavori pubblici in Italia, facciamo fare qualche turno a Vazquez ? Ci inventiamo il classico “hamstring injury” e così proviamo il nostro giovane catcher che ci dicono essere eccellente difensore sebbene non proprio ferrato col bastone ? D’altra parte cosa ci da Pierzynski come valore aggiunto in attacco ?

Peccato perchè come qualità la squadra sembra un po’ meglio di qualche tempo fa, nel senso che mi pare che alcuni ingressi dei giovani (Workman, DeLaRosa) abbiano portato un po’ di aria nuova e vorrei vedere un approccio simile un po’ più istituzionalizzato, se il dilemma è tra far giocare un giovane o far giocare un vecchio fossile la risposta mi pare ovvia, lo stesso Jackie Bradley deve giocare così possiamo misurarlo ed almeno difende come un “Gold-glover” e così possiamo capire se può essere uno su cui puntare, far giocare Sizemore invece resta una cosa con poco senso perchè sembra sempre più un esperimento già fallito.

Spero che le cose vadano avanti come scritto sopra, tra non molto dovrebbero esserci dei ritorni eccellenti e bisognerà prendere delle decisioni, per esempio chi rimandare indietro appena rientreranno Victorino e Middlebrooks, la risposta mi pare ovvia e penso che se avete letto le righe qui sopra si capisce bene e se il giocatore non ha più options e non può essere mandato semplicemente a Pawtucket, se non erro è la situazione di Herrera, allora credo che si possa metterlo come “designed for assignment”, non mi sembra un grosso sacrificio e se invece cominciassi a sentire discorsi di rimandare Holt in Triplo allora potrei davvero incavolarmi come una pantera; anche il ritorno di Doubront e Buchholz darà da lavorare e nonostante la partita di ieri io un passaggino in injured list a Peavy lo farei fare.

Per chiudere vorrei essere ancora più chiaro : io onestamente non credo più alle possibilità di rimonta di questi Sox, non vedo la costanza e la consistenza necessaria; data questa premessa credo sia molto meglio arrivare a 75 vittorie con i DeLaRosa e i Vazquez piuttosto che a 78 con Peavy e Sizemore, mi sto divertendo sempre di meno ma che almeno spero che questo lunghissimo purgatorio chiamato stagione 2014 serva nella speranza di raggiungere il paradiso nel 2015 o oltre … e chissà che i ragazzi di Pawtucket non ci possano aprire le porte dell’empireo in un futuro non lontano, con Jonathan Herrera di sicuro non si va da nessuna parte.

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0 – 1 – 0 – 1

Rischio di essere ripetitivo in maniera eccessiva ma come non si fa ad essere ripetitivi se i Sox, fatte salve rare eccezioni, sono a loro volta ripetitivi ? Se il refrain di questa stagione sembra essere una nenia insopportabile che viene ritrasmessa in maniera ossessiva cosa si può dire se non le cose che si dicono da una vita ?

A forza di fare degli 0 degli 1 in attacco non andremo da nessuna parte, costringiamo i pitcher a compiere mezzi miracoli se non miracoli interi per vincere un match (un sentito grazie a Brandon Workman) ed in caso contrario se il pitcher imbarca acqua, anche in misura rimediabile non possiamo evitare in alcun modo di assommare sconfitte a sconfitte in una classifica che peggiora nonostante una AL East sorprendente nella sua pochezza.

Stiamo riscrivendo la storia e purtroppo lo stiamo facendo dalla parte sbagliata ovvero a forza di record negativi, per esempio ho beccato che una serie da un punto segnato in tre partite non ci capitava da quando Jerry Remy era in campo a giocare e non nella cabina dei telecronisti, ma l’aspetto peggiore mi pare un altro: quello che mi fa credere che la situazione stia precipitando è il fatto che la malattia della “scarsite offensiva” stia contagiando anche altri, i Sizemore, Bradley & Co. restano nella buca ed anzi ormai a forza di scavare hanno trovato il metano, purtroppo però sembra che nella buca vengano raggiunti anche da altri, il Pedroia degli ultimi tempi lascia perplessi e si comincia a pensare a problemi fisici, il bimbo di Aruba è entrato in slump anche lui e così via .

Se ai problemi tecnici dovessero assommarsi anche problemi “di testa” allora rischiamo veramente un naufragio epico, è molto più facile mettere a posto il fisico che il cervello; se la mente comincia ad avere dei dubbi sulle proprie potenzialità allora possiamo chiudere davvero bottega e concentrarci sul prossimo Spring Training ed il dubbio che il problema sia eminentemente mentale ce l’ho, non si spiega sennò il fatto che la squadra gli uomini in base li metta ma poi sprechi tutto con camionate di doppi giochi, io sarei inabile a colpire una mongolfiera ma questo mi accadrebbe in ogni occasione non è che se c’è gente sulle basi faccio pena e da solo sembro un giocatore, io farei pena in ogni caso.

Comincio a credere che non ci sia molto da fare se non sperare che queste contro-prestazioni abbiano termine, anche l’intervista a tutto campo rilasciata da Cherington ieri l’altro va in quella direzione; tra parentesi ho letto da parecchie parti (non qui da noi) critiche un po’ pesanti sul tenore dell’intervista, sul fatto che ci si sia limitati a frasi fatte, ma cosa poteva dire onestamente di diverso se non confermare quelle che sono le politiche guida ? Buttarsi allo sbaraglio in trade “strane” non avrebbe senso ed i giocatori che potrebbero fare la differenza … beh sappiamo che quelli hanno il brutto vizio di volere quei contrattoni poco amati da John Henry.

Teniamo duro in attesa che il vento cambi … o almeno proviamoci.

PS – Ricevo un messaggio da un caro amico circa l’acquisto bomba di Torres. Ve lo giro volentieri

Sono eccitatissimo per l’arrivo di Torres, anzi ho visto gente che si buttava nelle fontane dalla contentezza ed i caroselli delle auto hanno bloccato il traffico in città, il fatto poi che anche lui sia reduce da infortuni pesanti ed altri non l’abbiamo tenuto in considerazione proprio per il suo “medical record” conferma la vera vocazione dei Sox ovvero non vincere partite ma essere un ente benefico ed io sono molto fiero di questa vocazione.

Muflone Selvatico

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L’unica costante

C’è solo una costante nella triste stagione dei Red Sox, la peggiore di tutte : ovvero che si perde; non si sa come, non si sa quando ma si sa che si perde. Spesso facendo prestazioni offensive da campionato parrocchiale; qualche altra volta invece, quando l’attacco produce qualcosa, ci pensa il monte di lancio a crollare per dimostrare l’assioma tanto caro a noi studenti un po’ “datati” che invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.

Peccato per stanotte perchè una vittoria a Detroit contro un pitcher di primissima fascia come Scherzer avrebbe acceso un minimo di fiducia che invece ormai, a forza di sberle prese in faccia, non sappiamo più nemmeno dove stia di casa. La partitaccia di tutto il monte, Lester in primis che ha subito un homerun da tale Eugenio Suarez seguito poi dal bullpen per la stessa strada, è stata troppo brutta per poter sperare di ribaltarla, così non abbiamo avuto il piacere di vedere la prima vittoria di Drew ma ancora di più abbiamo visto l’ennesima striscia perdente raggiungere il quinto gradino.

C’è ancora speranza ? Dobbiamo spegnere l’interesse sul 2014 e cominciare a pensare al 2015 nemmeno fossimo la Ferrari ? La risposta è nì. Nel senso che mi pare ormai assodato che rimettere in piedi questa stagione sconfinerebbe più nel campo dei miracoli che in quello della razionalità, quindi non sarei favorevole in principio a mosse fatte così tanto per fare; per esempio si comincia a sentire in giro di possibili trades fatte per rimpinguare l’asfittico reparto esterni, se il cambio viene fatto per provvedersi di giocatori di livello che possano essere funzionali anche per gli anni a venire sarei ovviamente contento, leggendo invece che una delle possibilità è Chris Denorfia o un non meglio precisato giocatore dei Phillies lascerei stare : Denorfia è un battitore destro e questo ci serve ma è pur sempre uno con un modesto .677 di OPS, anche i Phillies non si sa cosa abbiano di buono da offrire visto che l’unico esterno che batte destro è Marlon Byrd che oltretutto abbiamo già visto a Boston in parte del grottesco 2012 e che non è che abbia lasciato dei grandi ricordi.

Quindi se dobbiamo aggiungere giocatori così tanto per fare lascerei perdere, mi terrei quelli che abbiamo sperando che le galline si mettano a fare latte, ovvio che se poi tra un mese fossimo nella stessa situazione di classifica al mercato ci andremmo per vendere e non certo per comprare. Intanto nella partita di stanotte tornerà Mike Napoli, ciò comporterà l’ennesimo cambio di ruolo per Holt che dovrebbe debuttare all’esterno sinistro. Questa mossa, un po’ raffazzonata, dimostra una volta in più una certa disperazione, infatti se andate a vedere la carriera di Brock Holt vedrete che non ha mai giocato in vita sua nell’outfield; farlo debuttare al Comerica di Detroit, dove i Tigers con l’attacco che si ritrovano hanno la tendenza a mandare parecchie palline sul profondo, è una mossa molto naif ma fa capire quanto ci sia da fare per ritrovare un outfield degno di tal nome.

E fatemi dire che leggere e scrivere di queste cose dopo pochi mesi il trionfo del 2013 mi pare semplicemente pazzesco, come si sia riusciti a fare questi passi da gambero in così poco tempo resta per me un motivo di grande tristezza, un capitale enorme sperperato. Manca poco al tempo limite : o le cosa cambiano in fretta, o rischieremo davvero di ritrovarci come la Ferrari che in giugno pensa già al 2015. Io preferirei vivere il presente

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Punto e a capo ?

Cosa serve per raffreddare gli entusiasmi, per quanto contenuti, che erano rinati dopo le sette vittorie consecutive ? Semplice … basta perdere due partite a Cleveland mostrando per la millesima volta i soliti problemi, problemi ai quali dovremmo ormai aver fatto il callo ma che ci fanno sacramentare a profusione : si finisce sotto immediatamente, si tenta la rimonta sprecando l’insprecabile e poi si fanno i conti e manca sempre il centesimo per fare l’euro. In verità ci sarebbe in gara-2 a Cleveland anche un tema aggiuntivo ovvero una gestione abbastanza rivedibile del monte di lancio … ma ne riparliamo dopo.

Comincia ad essere un trend l’abitudine di beccare punti subito e per una squadra che ha un attacco asfittico questo è un grosso problema, il motivo non è così facile da capire, mi dispiacerebbe fosse una tensione non consona ad un evento agonistico difficile come una partita MLB; sia ben chiaro : non sto dicendo sia così, è solo una sensazione come vale meno d’un centesimo, ma non saprei cosa altro pensare per motivare questa pericolosa abitudine; per il tema che dicevo prima, ovvero la gestione dei pitcher, dico che è semplicemente errato aver presentato un Peavy parecchio traballante all’inizio del settimo, sull’averlo tenuto su anche dopo la base-ball concessa a David Murphy non mi pronuncio perchè se dicessi quello che penso verrei probabilmente arrestato a causa dei termini troppo scurrili.

Sugli sprechi offensivi non si può che ripetere le solite cose : aver costruito una squadra con un corpo di esterni così debole è un peccato mortale che si fa fatica ad espiare. Mi aspetto l’obiezione sugli infortuni, però è facile notare che Victorino non è certo il giocatore più resistente ed anche negli ultimi anni ha dovuto saltare parecchie partite, aver messo insieme quello che dovrebbe essere il nostro giocatore migliore a dei compagni come Bradley che a tantissimi appariva acerbo ( o semplicemente troppo debole col bastone) oppure come Sizemore che appartiene al baseball del 2014 più o meno come io appartengo al pianeta Saturno è stato un rischio mal pensato e che non sta pagando. Con questi chiari di luna siamo costretti a far giocare Gomes anche contro un destro come Masterson o a presentare un giocatore chiaramente impresentabile per questo livello come Alex Hassan. Brutta situazione questa perchè nelle nostre minors c’è poco o nulla, lo stesso Brentz per quanto ora fermo per infortunio da una ventina di giorni non offre certo garanzie migliori; tralascio poi il discorso del mercato perchè con le linee guida imposte dalla proprietà è folle pensare a degli arrivi di peso. Onestamente mi chiedo se i soldi che diamo a Drew non fosse stato meglio investirli in inverno in un esterno, lo so … saremmo rimasti con poche o nulle alternative nell’infield, o copriamo i piedi o la testa, la coperta che ci permette John Henry non è abbastanza lunga per evitare il freddo.

Non c’è molto altro, se non dire due cose sulla squalifica (sospesa in attesa dell’appello) per Workman. Parecchie fonti dicono che sarebbe passato tutto senza danni se il nostro catcher titolare non avesse annunciato “urbi et orbi” che c’era intenzionalità nel colpire Longoria, a volte la genialità umana riesce a sorprendermi, pensare prima di aprir bocca ? Perchè Molina non ha detto che Price voleva colpire Ortiz ? Forse Molina prova di ragionare col cervello e non col testosterone … mi pare una eccellente idea

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In diretta dal futuro

In questo weekend una tempesta magnetica nell’iperspazio (non ho la minima idea di cosa sia … ma non fa nulla) ha creato un salto nel tempo ed ha trasportato i Red Sox, i raggetti, i soliti 37-mila del Fenway e tutti noi che guardavamo la partita avanti di qualche anno, nell’epoca futura dove l’ossatura della squadra sarà composta da DeLaRosa, Wilson, Holt, Cecchini & Co., chiaro che dobbiamo tarare questa due giorni pensando all’avversario non trascendentale che abbiamo trovato e non dobbiamo troppo montarci la testa, restiamo una squadra che al momento resta sotto media .500 ma forse la tempesta è passata e si può provare a rimettere in piedi una stagione che sembrava essere deragliata, sarà dura perchè davanti c’è gente che sembra toccata dalla grazia divina (i Blue Jays), ma alcuni ritocchi alla formazione di inizio stagione cominciano a dare dei dividendi.

Ovviamente i due uomini del giorno sono Rubby De La Rosa e Brock Holt, parlando del primo c’è da dire che sarà risaltato ancora più del dovuto per il fatto che ha affrontato una versione dei Rays molto pallida, annuncio con gaudio che Mr. Maddon alberga all’ultimo posto dell’intera American League, però il giovane pitcher ha mostrato un volto davvero sorprendente, la sassata da 95-97 mph gli era già riconosciuta, lo slider ed il cambio molto meno; inoltre è sembrato molto sicuro nel disporre dell’arsenale dei lanci, come fatto notare da quelli della Fox, mai un rifiuto dei segnali di Pierzynski, segnale questo di un approccio corretto da parte di un quasi-rookie al cospetto di un mondo per lui nuovo, il prossimo impegno dovrebbe essere in quel di Detroit, sarà un esame molto più impegnativo ma con queste doti potrebbe uscirne bene lo stesso.

Per Brock Holt invece bisogna saccheggiare tutti gli aggettivi più roboanti presenti nel vocabolario della lingua italiana, con un uomo solo abbiamo trovato un rimpiazzo valido per l’incostanza di Middlebrooks ed abbiamo risolto quello che rischiava di diventare una zavorra pesantissima ovvero l’assenza di un lead-off che avesse una media di arrivi in base che giustificasse il ruolo; ovvio che, come hanno detto in tanti, ci sarà da prendere una bella dose di coraggio quando torneranno tutti gli infortunati, se il ritorno di Drew comporterà l’ovvio ridimensionamento di un Herrera comunque positivo in questa due giorni, ci sarà da ridere quando tornerà Middlebrooks, sarà molto più difficile retrocederlo per l’ennesima volta perchè sarebbe una resa su un giocatore che appariva un possibile campione e che non ha saputo fare il passo in avanti che era lecito attendersi; con Cecchini che appare anche lui sulla soglia ovvio che Will sia spendibile sul mercato, anche se il suo valore oggi è logicamente ridotto al minimo.

Si chiude così quella che potremmo chiamare la settimana della speranza perchè ha visto i nostri arrivare a vedere una luce in fondo al tunnell, ora ci sarà da confermare il bel momento con la squadra che presenterà ulteriori cambiamenti a partire dal ritorno di Drew che dovrebbe avvenire già a Cleveland domani sera. Ci aspetta un lunghissimo road-trip da dieci partite in undici giorni, prima contro i Francona boys, poi a Detroit per finire a Camden Yards contro gli Orioles. Chissà che non si possa regolare qualche altro conto come successo contro i Rays ai quali abbiamo restituito con gli interessi la sweep, i Tigers contro di noi sembrarono dei marziani : vendetta … tremenda vendetta !!!

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