L’incavolatura cresce, quasi come la temperatura. Cresce perchè da qualche tempo i Sox non sono per nulla male, chiaro che non sono uno squadrone ma sembrano aver trovato una quadratura decente, da qualche tempo non si vedono più nefandezze e si gioca ad un baseball onesto, forse un po’ minimalista ma è baseball, diversamente da quello che abbiamo visto per due mesi e più che non sembrava baseball bensì una pallida controfigura, troppo brutta per essere vera. Insomma ci siamo messi a giocare attorno a metà giugno, decisamente troppo tardi per fare qualsiasi sogno, anche perchè in una division che non è poi così male come ci si aspettava noi siamo la pecora nera. Rimontare 8 o 9 partite ad una squadra si potrebbe anche fare, rimontarle a quattro squadre è impossibile.
La squadra ha limiti ben precisi e ve lo dimostra un aspetto : siamo partiti con con terrore pensando ad una rotation ritenuta intrinsecamente debole, quando poi la rotation s’è settata è stato il turno del box di battuta troppo deficitario, ora che si comincia a sbattocchiare qualcosa, vedi la partita di stasera con tre homerun ad un grande come Archer, è il bullpen che da segni di squilibrio, ad oggi l’ultimo mohicano (ovvero l’ultimo rilievo su cui contare è Tazawa) e come dice il mio mentore questo è l’aspetto sul quale si può e si deve chiedere conto a Cherington avendo probabilmente il nostro GM sottovalutato il problema ed essendosi affidato a giocatori di non eccelso livello, partendo dal Varvaro già scaricato per proseguire con un Breslow ormai non più presentabile e così via.
Ho letto anch’io l’intervista concessa da Lucchino al Boston Globe, nulla di decisivo e nulla che resterà nella storia del baseball, nel senso che le domande erano anche quelle giuste, per esempio quella se è lecito porsi domande sulle capacità di coloro che devono valutare i giocatori, quindi domande giuste e risposte men che banali, fiducia a piene mani verso Cherington e Farrell e generiche locuzioni tipo “questo è il baseball” quando non si riesce a spiegare come mai questo sia il terzo anno degli ultimi quattro nel quale si sta nel sottoscala delle Majors e non nell’attico. Tempo fa lessi delle quattro fasi che completano la stagione delle squadre di bassa classifica. La prima fase è quella delle speranze di inizio stagione, la seconda è quella della presa di coscienza del fatto che ad ottobre saremo liberi da impegni, la terza è quella del “fuori tutto” del mercato di luglio, la quarta è segnata dagli ultimi due mesi insignificanti. L’intervista di Lucchino mi sembra quella di gente rassegnata agli eventi, direi che dalle sue parole si è già alla fase due preparando la tre, Le idee erano altre, come diceva Lorenzo il Magnifico : “Chi vuol essere lieto sia, di doman non c’è certezza.”