Strategia a lungo termine

Cari amici, come avete potuto constatare, non sono riuscito ad essere molto prolifico dopo la mia recente promozione dalla bacheca commenti. Ciò non è inusuale per i miei standard. Di fatto tutte le mie energie sono concentrate sui giocatori dei Red Sox e poco o nulla mi interessa su quello che succede nelle altre squadre. Con la sola eccezione dei Giants di SF, che ogni tanto attirano la mia attenzione (e ovviamente alle disgrazie che capitano a quelli in pigiama), per quanto mi riguarda sul resto della MLB si potrebbe stendere un gigantesco chissenefrega. Così quando arriva il momento di commentare il mercato sono strutturalmente a corto di opinioni basate sui fatti.  

Oltretutto le cose durante questa offseason 2022 non potevano migliorare, mancando anche la materia prima cioè i fatti da commentare. In questi giorni spesso mi sono messo davanti a una tastiera per scrivere qualcosa su questa squadra e ogni volta ho fallito. Avevo molto riflettuto su come riuscire impostare un commento intelligente e ero arrivato alla conclusione che non era possibile. 

Prima della notizia bomba che riguarda Devers, potevo solo commentare portato avanti una mediocre e irritante post season. Queste le considerazioni.

Il Front Office.

C’è, infatti, un responsabile assoluto di questo colossale strazio e risponde al nome di Chaim Bloom, per il quale bisognerebbe inventare nuovi aggettivi per descrivere adeguatamente la disastrosa gestione. Quello che balza principalmente agli occhi è il modo deficitario con cui ha trattato i due principali dossier sulla sua scrivania.  Bloom ha passato il 2022 ripetutamente affermando che Xander Bogaerts era la sua massima priorità, e si presume dovesse trovare una soluzione. In realtà è stato capace solo di inscenare un osceno tira e molla, condite da dichiarazioni trasudanti ottimismo, fino allo showdown finale dei winter meetings, allorchè abbiamo dovuto prendere atto che ci sono state almeno tre team che hanno superato l’offerta dei Sox di 40 mln o più. Ma la proprietà è soddisfatta di questo stato di cose? Questa è la domanda più importante alla quale temo di non saper rispondere. I termini del contratto di Chaim Bloom come chief baseball officer di Boston non sono stati resi noti pubblicamente, ancora oggi a quattro anni dal suo ingaggio. Allo stato attuale sembra lanciato a battere i record di durata dei suoi immediati predecessori, con risultati peraltro incomparabilmente peggiori. Sia Cherington, che non è durato quattro stagioni complete, sia Dombrowski, arrivato nell’agosto del 2015 e cacciato nel settembre del ‘19, hanno guidato i Sox alla conquista delle World Series durante i loro incarichi, mentre con Bloom, siamo sempre arrivati ultimi, a parte l’exploit dell’ALCS 2021. Se la proprietà avesse ancora la stessa voglia di vincere della scorsa decade, Bloom avrebbe bisogno di un grande passo avanti nel 2023 per mantenere il suo lavoro. Se invece i proprietari, magari distratti da vicende più interessanti, oppure per una pervicace contrarietà ai contratti ultradecennali, sono contenti di sperperare denari senza raccogliere nulla, Bloom sembra proprio l’uomo giusto al posto giusto. Tuttavia, se l’obiettivo è arrivare ultimi, mi potrei candidare anche io a ricoprire quel ruolo, e sarei anche graziosamente disponibile ad accettare una piccola riduzione dello stipendio.

La rotazione.

Lo scorso anno Cora ha dovuto arrangiarsi con due partenti piuttosto datati, che sarebbero stati l’ideale come supporto alla profondità del roster, ma non per essere schierati in prima fila per tutta la stagione. Come sapete bene, sono sempre stato un grande estimatore di Rich Hill e sono contento che sia tornato ai Red Sox l’anno scorso. Ora però sono altrettanto contento che i risultati della stagione 2023 non debbano fondamentalmente dipendere dalle prestazioni sue e di Wacha. Non sono altrettanto contento di aver perso Eovaldi un altro campione del mondo 2018, a cui i Rangers hanno deciso di dare 34 mln in due anni. Eovaldi continua ad essere un buon giocatore, con l’unica colpa di poter pretendere un salario non abbastanza economico per le casse dei Red Sox. 

Può essere razionale non inseguire un free agent così costoso, in relazione alla prestazioni attese, ma, se a fronte di tutte queste partenze, ci si chiede quale sia stata la contropartita, il bilancio è comunque deficitario. L’arrivo del trentenne Corey Kluber, che corona un inseguimento durato anni (dopo Cleveland ce lo hanno soffiato prima i Rangers, poi gli Yankees e infine i Rays), non riesce assolutamente a compensare le perdite e rischia di apparire la solita operazione targata Chaim Bloom: troppo poco e troppo tardi.

Il Bullpen.

Si tratta di un reparto normalmente  più volatile durante una stagione MLB e che può essere facilmente incrementato a luglio, nel caso si intraveda l’opportunità di una stagione vincente. Il ruolo di closer fa eccezione, perchè questo tipo di pitcher non crescono sotto i cavoli. Nel nostro bullpen il ruolo è rimasto praticamente vacante fin dall’uscita di scena di Kimbrell. Finalmente, con Jensen, abbiamo un giocatore di ruolo sul quale, tuttavia, valgono le stesse considerazioni fatte su Kluber: non è esattamente nel fiore degli anni. Tuttavia, dopo anni di siccità, ti vuoi lamentare se arriva una pioggerellina?

Il DH.

Sapevano dalla scorsa off season che questa sarebbe stata l’ultima stagione di JD Martinez a Boston. Anche se non ha mai ripetuto i 1.031 OPS della sua prima stagione, è sempre rimasto un grande campione e un punto di forza per la squadra. Curiosamente, come altri suoi compagni di squadra del dream team 2018, ha finito per accasarsi sulla west cost, con i Dodgers. Curiosamente il traffico scorre anche nel senso inverso della carreggiata e, oltre a Jansen, è in arrivo anche un altro titolare dei Dodgers 2018: Justin Turner (anche se ci avrebbe fatto più comodo lo SS omonimo). Turner potrebbe essere un buon sostituto per JD. Forse non sarà un battitore della stessa qualità, ma Turner ha un valore difensivo superiore a quello che Martinez poteva offrire. Infatti, oltre a schierarlo regolarmente nel ruolo di DH, Cora potrebbe impiegare Turner in prima base, quando Casas ha bisogno di un giorno libero o quando il partente avversario è un forte mancino, oppure in terza base al posto di Devers. Turner potrebbe auspicabilmente contribuire a incrementare il deficitario OBP di squadra. Anche se non è lecito aspettarsi che all’età di 38 anni emuli le prestazioni delle stagioni prepandemiche, le sue abilità non sono del tutto svanite. Per la cronaca, il .350 OBP di Turner nel 2022 sarebbe stato terzo se avesse giocato con noi, dietro a X Man e Ciccio Devers. 

Conclusioni provvisorie.

La offseason non è ancora conclusa, ma l’indirizzo generale mi sembra sostanzialmente delineato. La squadra ha enormi scompensi nel roster determinati dalle partenze che hanno lasciato scoperti alcuni ruoli essenziali. Non sono in cantiere  attività che possano rendere competitiva la squadra per il 2023 e quindi è molto probabile che vedremo ancora una volta la post season sul divano di casa. Non è riconoscibile alcun percorso organico che possa incrementare le prestazioni nel tempo: a fronte di qualche forza fresca (Yoshida è la notevole eccezione) i Red Sox sembrano diventati una casa di riposo per vecchie glorie. La fine positiva annunciata per la telenovela Devers riporta un po’ di sereno, ma ancora non è presto per stabilire se potremo ambire a qualcosa di più di un aurea mediocritas, lasciando ad altri i posti in prima fila.

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