Torniamo dalla trasferta di sette partite giocate a Minneapolis e nel south side di Chicago con un deludente record di 3-4, avendo dilapidato tutto il momentum che avremmo potuto avere dopo la sweep sugli odiati pigiamini appena una settimana fa.
La classifica è peggiorata e trasmette una sensazione di mediocrità. Il record di .506 40-39 ci pone davanti a un muro apparentemente invalicabile di 4 squadre che hanno almeno 3 vittorie in più o tre sconfitte in meno (con Seattle che ci alita sul collo). A parte Houston le abbiamo affrontate queste squadre e abbiamo dimostrato di essere competitivi se non superiori. E’ quando ci mettiamo con le altre squadre che risultiamo mediocri. Abbiamo avuto un record intorno a .500 a marzo/aprile, esattamente .500 a maggio ed esattamente .500 a giugno. E non cambia nulla se consideri le partite in casa o in trasferta, le regolari o quelle finite agli extra inning, contro le squadre AL East e contro quelle con un record <.500: in media risulta che vinciamo sempre la metà delle partite, mettendo in mostra contraddizioni evidenti come quando battiamo i MFY di Cole, ma recentemente non riusciamo a piegare il bullpen dei White Sox, che non aveva uno straccio di partente da schierare per affrontare un più che decente Crawford.
Insomma abbiamo una squadra potenzialmente competitiva, potrebbe essere un momento divertente della stagione e invece siamo intruppati a metà classifica e tutti coloro che danno le statistiche per il fantabaseball stimano che i Red Sox abbiano circa sei possibilità su sette di saltare i playoff. Tutto questo mentre la scadenza del mercato si avvicina e i fan sono in subbuglio, stanchi di arrivare ancora una volta ultimi.
Cosa farà quindi il front office in questa situazione? Scommetteranno altri soldi per tentare di vincere subito con percentuali di successo basse (ma non nulle) o tenteranno di capitalizzare con la cessione di qualche giocatore per avere maggiori chance la prossima stagione?
Per rispondere a queste domande occorre farsene un’altra: sarà ancora Chaim Bloom a gestire la prossima stagione? Vediamo con ordine.
Da una parte sembra che Boston non debba necessariamente decidere ora il proprio atteggiamento. Possono aspettare qualche settimana e raccogliere più informazioni, vedere se le loro probabilità si spostano e in quale direzione. Una grande serie di vittorie, per esempio, potrebbe far cambiare la percezione delle cose.
Tuttavia, applicando un minimo di realismo, non c’è quasi nulla a cui possiamo appigliarci: Sale potrebbe essere fuori fino al 2024, il ritorno di Houck non è imminente e anche Paxton accusa qualche dolorino al ginocchio (sai che sorpresa!), abbiamo tanti infortuni anche nel bullpen e grandi buchi nel roster (il più evidente all’interbase), che non possiamo coprire a breve. Con tali premesse come facciamo ad ottenere una grande serie di vittorie? E poi, visto come sono andate le cose fino ad ora, chi ci può garantire che dopo una grande serie di vittorie non sopraggiunga una grande serie di sconfitte che ci riporti nell’aureas mediocritas che ci caratterizza quest’anno? La risposta è nulla di nulla, anzi sembra molto probabile che vada proprio così.
Quindi, nonostante la conquista di una Wild Card sembri ancora a portata di mano, non vedo molti argomenti razionali che possano spingere i Red Sox a intavolare trattative serie per tappare i buchi acquisendo rinforzi adeguati. Il costo sarebbe elevato e le probabilità di rientro del tutto irrisorie.
Tuttavia se mancano argomenti razionali, potrebbero essere presi in considerazione quelli irrazionali. Bloom non sembra uno che cambia i suoi piani solo perché è sotto pressione, ma è chiaramente nei guai dal punto di vista professionale e questo potrebbe spingerlo a fare mosse della disperazione. I risultati ottenuti in effetti non sembrano essere quelli attesi:
- il fatto che la squadra sia tornata ad avere un costo elevato, ma continui ad occupare l’ultimo posto nell’AL East, non sembra una cosa da evidenziare sul curriculum.
- Il risanamento del farm system, dopo le devastazioni di Dombrowski, sembra avviato ma non si nota un impulso straordinario
- la flessibilità del roster che dovrebbe coprire i buchi con giocatori acquistati dalla IL lista ha prodotto risultati magri, fra cui spicca, in negativo, l’impiego del povero Hernandez come SS, ruolo per cui non è evidentemente tagliato.
Resta da dire che questi risultati erano attesi da noi, ma non per questo sembrano condivisi dall’enigmatica proprietà. Magari sono entusiasti di Chaim e compensano egregiamente la delusione per i problemi di classifica guardando la voce entrate nel bilancio. Chi può dirlo!?
Storicamente la proprietà sembra orientata a licenziare verso settembre, ma questo è sempre un errore esiziale. Speriamo che abbiano fatto tesoro delle esperienze precedenti. Se hanno intenzione di cacciare Bloom sarebbe opportuno lasciare a qualcun’altro la gestione del mercato di luglio. Se hanno deciso di tenerlo, dovrebbero spiegarci perché, ma sono già certo che non non hanno nessuna intenzione di farlo.
PS. Ora bisogna decidere su cosa fare per il resto dell’estate. Suggerimenti?