“Ci hanno preso a calci in culo”, è stato il significativo commento del manager pigiamino nel dopopartita. Mi sembra un commento adeguato alla situazione, dato che i Bronx Bombers non si trovavano nella condizione di aver perso 8 partite di seguito da 1995, hanno incassato la loro prima sweep stagionale e non si sono mai trovati in vantaggio al termine di un inning negli ultimi 50 giocati (Bisogna risalire al secondo inning di lunedì contro Atlanta). Nonostante questo Boone non ci pensano proprio a mollare e si dice ancora fiducioso di poter raggiungere i play off. Sembra che abbia accesso ad alcaloidi stimolanti di qualità. Buon per lui!
Se quello che abbiamo visto domenica è il meglio che possono fare (e non c’è motivo di dubitare di lui), possiamo stare veramente tranquilli. Gli Yankees, che registrano una media battuta .230 superiore solo agli Oakland A’s, ora sono 11-22 dalla pausa All-Star e, ancora più scoraggiante, 6-16 dal ritorno in campo di Judge: l’uomo che doveva svoltare la stagione.
Comunque se loro si sentono ancora in ancora in corsa, questo dovrebbe dare una carica anche a noi, dato che su nove volte che ci hanno affrontato in questa stagione, sono stati in grado di vincere in un’unica occasione. Uno su nove. Una misera vittoria con un outscored di 54-24. Manca ancora una serie di 4 partite a settembre e quindi avranno l’occasione di accrescere ancora la loro fiducia! 😉
I Red Sox hanno vinto agevolmente le prime due partite della serie con un outscore di 16-4. La partita di domenica è stata diversa perchè questa volta gli Yankees hanno veramente risposto colpo su colpo. Noi però abbiamo trovato una risposta ogni volta, per prevalere alla fine nonostante gli Yankees questa volta abbiano annullato ben 3 lead nello score. Nonostante un arbitraggio a casa veramente infame. Nonostante al nono Jansen abbia concesso un doppio a pochi centimetri dalla recinzione e abbia poi messo un altro uomo in base. Niente sembra avere importanza quest’anno quando si tratta degli Yankees e dei Red Sox. Boston trova sempre un modo per prevalere.
In attacco è stato un fine settimana divertente, in particolare per il duo composto da Rafael Devers e Justin Turner. Devers, il killer degli Yankees, che ha una media stagionale contro di loro di .429 (15 su 35), è andato 9 su 13 nella serie, con due homer e 4 RBI. Turner era 6 su 11 con 6 RBI, quattro dei quali battuti solo nella finale della serie, a partire dal settimo inning
Turner, costretto al servizio di prima base in emergenza con Triston Casas non disponibile per il secondo giorno consecutivo, ha realizzato due battute importanti. Al settimo con la gara in parità, 2-2 ha battuto il suo 20° homer della stagione per darci un vantaggio 5-2.
Era una cosa veramente beffarda perchè Bloom aveva appena deciso di passare in base Devers, che li aveva già castigati al primo con un solo homer, e tutto lasciava pensare che avessimo assistito all’episodio decisivo della gara. (Nelle interviste di post partita Cora ha rivelato che l’ordine di battuta, con Turner dopo Devers, era voluto, proprio per scoraggiare la concessione di basi al secondo e che sarebbe stato confermato nel futuro).
D’altra parte però in quel momento la decisione del manager MFY appariva una mossa adeguata. Anche nell’inninig precedente Devers si era confermato particolarmente caldo e temibile, battendo un leadoff double. Dopo la base concessa a Turner entrava nel box uno scialbo Yoshida che batteva un’innocua palletta in diamante. Quella palla però, grazie a un monumentale errore di Volpe nell’assistenza in prima, valeva un solo out e un una corsa a casa base per Devers. Era il nostro secondo vantaggio e gli Yankees sembravano alle corde, dopo che King ha rilevato il loro solido partente Schmidt. Sfortunatamente veniva in loro soccorso l’arbitro a casa che chiamava strike out Story su una palla bassa di almeno una spanna. Questo faceva giustamente incazzare Cora, anche perché l’episodio era proprio evidente e tutt’altro che isolato nella partita. Questa reazione è valsa l’espulsione al nostro manager, ma mi piace pensare che abbia avuto un ruolo decisivo per quello che poi sarebbe successo alla fine dell’ottavo.
Nella parte bassa del settimo terminava il rilievo lungo Pivetta, autore di nuovo di una solida prestazione dopo l’inning di apertura lanciato da Winckowski, con 3H 2R (per due stamponi) 8K in 5 IP. Il rilievo Schreiber, apparso inaffidabile ultimamente, non si è dimostrato all’altezza del momento perché, dopo aver concesso un singolo e una base, ha permesso al giovane Volpe di emendarsi con un fuoricampo da 3. (D’altra parte in quello stadio battono lungo cani e porci). Per colmo sull’azione Duran si faceva male a un piede e doveva lasciare la gara.
È stato un brutto colpo per noi che seguivamo da casa, un presagio di sventura. Dopo un improduttivo ottavo tutto sembrava congiurare contro di noi. Nella parte bassa dell’inning, Martin, in una situazione di due out con uomo in prima, concede un singolo ancora a Volpe. Isiah Kiner-Falefa, che in una situazione di due out, deve correre in modo aggressivo si ingolosisce, perché proprio nel momento in cui sta per arrivare salvo in terza, Refsnyder, subentrato LF su Duran, è stato autore di un vistoso scivolone che lo distende lungo per terra. IFK decide di correre e da casa sembrava avesse ottime chance di toccare il piatto. Ora però inizia il gioco decisivo della partita! Refsnyder si rimette in piedi in tempi record e spara un proiettile mirato proprio al cuore di Trevor Story il quale, se ancora non ci da soddisfazioni in battuta, in difesa, signore e signori, spacca proprio! Trevor cattura, si gira in un microsecondo e assiste con una precisione chirurgica nel guanto di Wong. IFK non è un grande corridore, l’assistenza di Story lo batte sul tempo e ora è l’inaffidabile arbitro capo che deve valutare se il tag di Wong arrivi prima o dopo che il piede di IFK tocchi il piatto. L’arbitro chiama salvo sicuro. Significa che è indifferente che, nello scontro, il ricevitore conservi o meno la palla nel guanto. Siamo sotto 6-5, ma la panchina di Boston ha qualcosa da obiettare e chiama il challenge. Passano lunghi momenti di incertezza. Per me è out, ma i replay che vengono mostrati, senza fermo immagine, non sono affatto decisivi. Mi convinco che non c’è sufficiente margine per ribaltare la decisione arbitrale, ma i revisori fanno un buon lavoro e decidono altrimenti. La pausa del gioco è interminabile perché ora è Boone a contestare la posizione di Wong. Alla fine anche il secondo challenge ci è stato favorevole: era evidente che il piede di IFK passa fra le gambe di Wong che quindi non bloccava il piatto e si trovava proprio nel punto in cui aveva diritto di gestire l’azione.
Dopo questa smaltita il nostro umore cambia di nuovo. Il nono comincia con il prezioso Pablo Rayes che batte un singolo e Verdugo (0 su 4 con 1K) che decide di contribuire allo sforzo conquistando una base. Reyes arriva in terza su scelta della difesa sulla rimbalzante di Devers e finalmente Turner torna nel box per battere il doppio in campo opposto che ci dà il vantaggio decisivo.
C’è ancora da soffrire. Yoshida e Duvall mancano di darci un punticino di assicurazione in più e Jansen sembra traballare come Schreiber al settimo. Sul conto di 0-2 Allen batte una palla che scavalca Verugo e batte sul limite superiore della recisione. L’istant replay conferma la chiamata arbitrale, non è fuoricampo, ma solo per un paio di centimetri. A questo punto però il pendolo finalmente smette di oscillare e, dopo un colpito e due K, Rortvedt alza una volata facile presa di Duvall che termina la partita.
Ora la trasferta continua a Houston, dove verranno giocate 4 partite. è stato annunciato che martedi tornerà a lanciare Tanner Houck e quindi la nostra formazione torna alla normalità (se ci dimentichiamo che Bloom ha pensato bene di non confermare Wacha per assumere Kluber). Houston esce da una sweep rimediata dai caldissimi Mariners (che gliele hanno suonate di santa ragione, guidati da uno scatenato Julio Rodgriguez) e ora quindi si trova di nuovo trascinata nella bagarre per la terza wild card. Dopo il weekend rimpatriata con i Dodgers, Houston verrà al Fenway Park per altre tre partite. Sembra del tutto evidente che, a questo punto, per avere ancora chance di postseason, sarà proprio necessario ottenere un record positivo nelle sette partite con gli Astros, che purtuttavia, anche sconfitti, si sono dimostrati tutt’altro che remissivi. Inoltre anche un risultato di 4-3 potrebbe addirittura risultare negativo, permettendo a Mariners e Bluejays di guadagnare ulteriore terreno su entrambi. Sembra però inutile spaccarsi la testa in previsioni, tanto andrà sempre in un modo diverso da quello preventivato.
Per avere qualche speranza a cui appigliarsi valutate che Boston si conferma una squadra da prendere con le pinze da chiunque e che avrebbe un record di tutto rispetto se avesse avuto continuità con le squadre veramente mediocri.
Nella figura sono mostrati i punti ottenuti con i migliori lanciatori del campionato elencati in ordine di ERA. Bhe, direi che i dati parlano da soli, no?